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lunedì 29 luglio 2013

Cena sul balcone, ma prende fuoco

La voglia di cucinare in balcone in piena estate è costata un grosso spavento a una famiglia al quarto piano del civico 15 di via Maso della Pieve a Bolzano. Intorno alle 19, infatti, i vigili del fuoco sono dovuti intervenire per spegnere le fiamme che si erano velocemente sviluppate all'interno dell'affaccio esterno. Sulle cause c'è qualche discrepanza tra le versioni. Secondo i pompieri, infatti, l'innesco sarebbe da ritrovare in una fuga di gas da parte di una griglia posizionata per un barbecue insolito. La famiglia protagonista, peró, smentisce e parla espressamente di un fornelletto elettrico, di quello che si vedono anche in qualche campeggio, dal cui filo improvvisamente sarebbe scattata la scintilla e il conseguente rogo facilitato dal clima rovente di ieri. Differisce, insomma, la modalità ma la sostanza che rimane è che cucinare in esterna con 37 gradi ambientali anche al tardo pomeriggio non è catalogabile esattamente al capitolo buone idee.

Pichler: "Sui rifiuti troppo allarme sul web"

Troppo allarme sul web per una situazione che non presentava particolari problemi di emergenza. Il sindaco di Egna Horst Pichler prova a chiarire quanto registrato ieri presso il servizio di riciclaggio privato "Südtirol Recycling". La situazione, infatti, non avrebbe comportato particolari criticità ambientali e già in mattinata si presentava in larga parte sanata.

“Non si tratta – le sue parole – di una vera e propria discarica, ma solo dell’attività di un privato dove arrivano i rifiuti per poi effettuare il sorteggio di cosa debba essere riciclato o meno. Non credo che la situazione fosse talmente grave da richiedere tutta l’emergenza che è emersa ieri sul web e che ha portato sul posto svariate forze di intervento. Impossibile, inoltre, che il crollo sia avvenuto addirittura anni prima perché, vedendosi dalla statale, saremmo sicuramente intervenuti tempestivamente. L’erba limitrofa, poi, è tagliata di recente e gli operatori che se ne occupano non ci hanno mai segnalato questo fatto”.
La situazione, dunque, sarebbe recentissima, forse collegata ai violenti nubifragi dei giorni passati e non avrebbe quindi causato alcuna alterazione o pericolo significativo. Dal canto loro alcuni rappresentanti dell'azienda privata, pur preferendo non rilasciare dichiarazioni, precisano che non si tratta nè di discarica nè di centro di riciclaggio, ma di attività privata e respingono decisamente le accuse avanzate ieri giudicandole prive della necessaria competenza Opportunamente riportiamo replica e rettifica.



NEL TELEGIORNALE DI OGGI LE PAROLE DEL SINDACO.



Rapina col sonnifero, allerta in Alto Adige

Nmp, una sigla chimica criptica dietro cui si nasconderebbe una pericolosa sostanza in grado di provocare letargia in chi la assume e che sarebbe finita nelle mani di rapinatori senza scrupoli. Una pratica che sostanzialmente permette di drogare la vittima per agire senza particolari preoccupazioni, una pratica che potrebbe anche varcare i confini dell’Alto Adige. E’ il contenuto di un’allerta specifica spedita all’assessorato provinciale alla sanità e ai servizi dal Dipartimento Nazionale Politiche Antidroga. Due, infatti, le segnalazioni vicine al nostro territorio di questo modus operandi assai pericoloso. La prima, in maggio, è registrata in occasione di una rapina a Vicenza dove nel sangue e nelle urine della vittima analizzate dal Reparto Investigativo Scientifico di Parma sono state ritrovate sostanze di Nmp. Il secondo episodio, sempre a maggio ma a Ravenna, è ancora più efferato e colpisce una donna di 34 anni vittima di violenza sessuale. La denuncia è stata presa in consegna dai Carabinieri di Cervia e se a una prima analisi presso l’ospedale ravennate gli esiti dello screening erano stati negativi, ecco che l’approfondimento del Ria ha trovato nuovamente tracce evidenti di Nmp.

Proviamo, però, a spiegare esattamente cosa si nasconda dietro a questo acronimo. L’Nmp è un composto chimico con anello lattamico a cinque termini. Viene comunemente impiegato in campo industriale come solvente per plastiche o vernici. Trova applicazione anche nelle formulazioni di inchiostri, insetticidi ed erbicidi. La relativa facilità di somministrazione è dovuta alla sua capacità di penetrare nel corpo umano a livello cutaneo, gastrointestinale o respiratorio. Oltre a letargia e respirazione irregolare, tra le altre cose, causa anche l’aumento dell’emoglobina, rischi di fertilità, irritazione della cute e degli occhi oltre a effetti degenerativi dell’apparato respiratorio. L’allerta, dunque, è di alto livello soprattutto nelle zone storicamente giudicate di transito dall’estero come la nostra provincia. Il succedersi di due episodi in così poco tempo, inoltre, innesca il sospetto che possa diffondersi una piccola moda nell’ambito della delinquenza soprattutto in realtà dove le rapine non sono esattamente fatti isolati.

domenica 28 luglio 2013

Giovane Italia difende Bertoldi e...fa un'altra gaffe

Lorenzo Barzon coordinatore provinciale di Giovane Italia, la formazione giovanile di Forza Italia, prende posizione sulla vicenda che ha coinvolto il coordinatore provinciale Alessandro Bertoldi contro la scuola e lo fa attaccando i giornalisti. Dopo una generale presa di distanza dai contenuti del post Barzon denuncia una campagna mediatica accusando i giornalisti di avere molto tempo libero per indagare quanto scritto sul profilo personale Facebook dal coordinatore provinciale del partito. Barzon, peró, non si accorge che il lapidario commento sulla scuola non arriva sulla bacheca personale di Bertoldi, ma su un post giornalistico in un gruppo aperto. Il tempo per accorgersene, dunque, non è molto ma semplicemente i pochi secondi necessari a leggere una notifica.








Fare chiarezza sullo sfregio del Guncina

Uno squarcio sulle pendici del Guncina, aperto anni fa, mai concluso e fermo nella sua incompiutezza a testimonianza di un certo immobilismo generale: edilizio ma anche delle istituzioni. Da troppo tempo, ormai, uno dei monti simbolo della città di Bolzano presenta un dente cariato, ovvero un cantiere privato mai concluso. Un buco nel verde che, tanto per rendere l'idea, si nota anche consultando google maps tanto impattante. Nessuno, peró, in sede istituzionale sembra prendersi la briga di spiegare cosa stia accadendo e come mai non ci si informi sullo stato dei lavori, non fosse altro per questioni panoramiche. A dimostrazione è arrivata una seconda interrogazione sul tema in consiglio provinciale presentata da Alessandro Urzì, leader di Alto Adige nel Cuore, dopo che la prima era stata liquidata con un generico rimando al Comune di Bolzano. Ora nel nuovo documento si pongono espressamente degli interrogativi al presidente e alla giunta provinciale. Prima di tutto si cerca di comprendere se e in quale misura esista un recinto normativo che preveda il divieto per il fermo dei cantiere o se non altro un limite temporale massimo per l'ultimazione dei lavori. Entrando nello specifico si chiede anche se sia stato attivato un monitoraggio o perlomeno un sollecito di chiarimento presso l'azienda costruttrice. In ogni caso, si legge sempre nell'interpellanza, se non sia il caso di imporre al costruttore perlomeno la ricostruzione della vegetazione per risanare la ferita e anche una dignità alle note passeggiate. In passato sul caso l'assessore comunale Maria Chiara Pasquali aveva parlato di uno spostamento di cubatura di un maso che nel tempo pare aver assunto dimensioni decisamente più ampie. Si vede a occhio nudo e si capisce in modo netto che in questa vicenda c'è un po' troppo di non detto.




La vergogna della discarica di Egna

Mentre a Bolzano ci accapigliamo sulle questioni del bidoncino basta spostare un poco lo sguardo percorrendo la statale 12 in direzione Salorno per fare un soprassalto. Uno dei muri di separazione della discarica tra Egna e Laghettu , gestita da Südtirol Recycling, è completamente crollato e l'interno del cortile, composto interamente da rifiuti compattati, degrada nettamente verso il prato sottostante. Oltre al prato, peró, tutto punta decisamente su un ruscelletto che confluisce, come spiegano alcuni residenti, direttamente nell'Adige alcuni chilometri più avanti. Evidente dalle immagini come non esista alcun tipo di protezione per evitare che non solo il percolato, ma proprio il rifiuto solido, piombi nelle acque o fuoriesca incontrollato. Poco oltre ecco i campi di alcuni contadini, in larga parte meleti, letteralmente sconsolati per una situazione che a loro dire si trascina da anni senza soluzione. Circumnavigando la struttura, cui lo stesso Comune di Egna si appoggia per lo smaltimento dei grandi rifiuti, si scopre che cartacce e stralci di rifiuto trasbordano praticamente lungo tutto il perimetro. Taniche di detersivi per lavastoviglie, traspiranti di uso pittorico e idraulici liquidi fanno bella mostra di sè a due passi da mele rotonde e lucide. Sotto l'erba secca, d'un tratto, ecco spuntare un bell'imballaggio di plastica di quelli che se si sotteranno non li trovi più, ma fanno tanto male per secoli. "È il vento - tornano a spiegarci i contadini che per ovvi motivi preferiscono fare a meno di un microfono sotto il naso - che sparpaglia tutta questa sporcizia e noi non sappiamo più come fare. Anche i rifiuti che vedete ai bordi sono tutti provenienti da lì perché vi assicuriamo che nessuno si accanisce a buttare le proprie cartacce in questo punto e d'altronde la pulizia dei filari limitrofi lo dimostra ampiamente. Non conosciamo esattamente la norma, ma riteniamo praticamente impossibile che se un camion o una discarica perdono immondizia in giro siano autorizzati a lasciarla in giro". Spostando lo sguardo ecco interi vasconi di cartone abbandonati, scoperti, sotto il sole a picco. Sarà pensar male, ma è sufficiente immaginarsi una lente, un orologio o una qualsiasi fonte riflettente per appiccare una fiamma che potrebbe essere devastante per tutta la Bassa Atesina, ma anche Bolzano. Lo stato critico del sito, come detto, si nota direttamente dalla statale e stupisce che nessuno degli attenti movimenti ambientalisti locali ne abbia fatto una questione di bandiera. D'un tratto un adesivo: ti aiutiamo a tenere pulita la tua città. A prima vista pare esattamente il contrario...

Alan Conti

Nel telegiornale di oggi tutte le immagini

Passione e competizione, via al Giro Dolomiti

Per la trentasettesima volta volare sui pedali per accarezzare con le ruote le meraviglie delle Dolomiti. Partita oggi la nuova edizione del Giro con il solito concentrato di nazionalità, potenzialità, agonismo e passione. Settanta gli atleti altoatesini, venti le Nazioni rappresentante tra cui il solito nutrito drappello norvegese, ma anche alfieri di Hong Kong, Singapore e Giappone. Alla Fiera, peró, converge anche la passione nazionale con amatori in arrivo, per esempio, da Sardegna e Toscana.
Ai nastri di partenza anche Giuliano Anderlini capace di portarsi a casa ben otto edizioni su dieci della manifestazione.
La tappa di oggi, comunque, ha previsto per i corridori una cronoscalata particolare con partenza del conteggio presso l’Osteria Turisti al bivio di Vanga a Sarentino per arrivare da Auna di Sopra con un totale di 8,7 chilometri, 603 metri di dislivello e tratti al 13% di pendenza. Domani sarà la volta di San Cipriano e dell’Alpe di Pampeago, martedì da Brunico ecco il Furcia e Falzarego, mercoledì riposo, giovedì Pinei e Alpe di Siusi, venerdì in val di Fassa con il Gardeccia e sabato chiusura con la spianata della strada del vino e della Bassa Atesina. Non sarà affatto facile.



Pdl contro Bertoldi: "Ora basta, va rimosso"

Bertoldi spacca tutto, anche il suo partito. Che si chiami Pdl o la vecchia-nuova Forza Italia le parole del coordinatore provinciale non sono piaciute proprio a chi dovrà sostanzialmente affiancarlo nella corsa alle prossime provinciali autunnali. "I docenti frustrati e poco intelligenti" dipinti dal ragazzo hanno innescato il solito polverone da web, ma il distinguo politicamente più pesante è certamente quello espresso da Enrico Lillo che figura come vice coordinatore. “Le dichiarazioni del commissario Bertoldi – recita la sua nota, stilisticamente agli antipodi rispetto ai furori giovanili del collega – sono del tutto fuori luogo e frutto evidentemente di una sua personale esperienza. Intendo quindi come vice coordinatore regionale del Popolo delle Libertà prendere le distanze da tali affermazioni portando ai docenti, ai dirigenti e al mondo della scuola in generale la mia solidarietà prima ancora che quella del partito. La mia esperienza scolastica, al contrario di quella di Bertoldi, è stata assolutamente positiva. Ritengo che un partito come il nostro debba distinguersi anche e soprattutto per il rispetto di tutti e l’educazione”. Senza affondare il fioretto e con eleganza, dunque, Lillo presenta un conto salato al collega: più educazione, meno personalismi e sarebbe gradita anche una carriera scolastica un pelo più brillante. Assai meno diplomatica la presa di posizione del consigliere comunale di Laives del Pdl Michele Peruzzo: “Non posso che dissociarmi dall’ennesima uscita fuori luogo di Bertoldi. Spero che in seno al partito si prendano provvedimenti seri per rimuovere una persona che con i suoi atti sconsiderati sta arrecando solo e continuamente inutili danni”. La base, insomma, chiede la deposizione e i vertici curano i mal di pancia con evidente dose di autocontrollo. Ancora una volta, però, nulla trapela dal sottosegretario Michaela Biancofiore che ha promosso il giovane al volante del partito sul territorio e nulla si sente dai suoi educatori. Nella scuola che funziona i tutor, talvolta, hanno la responsabilità di dire qualcosa oppure no?

sabato 27 luglio 2013

Bertoldi: "Docenti frustrati e poco intelligenti"

“A scuola si fanno corsi di formazione politica, non d’intelligenza o cultura. Anche perché difficilmente si trovano persone intelligenti o di cultura in quell’ambiente, quasi tutti lavorano lì per ripiego e con grande frustrazione”. Parole e musica del capolista alle prossime provinciale del Pdl Alessandro Bertoldi che attacca senza mezzi termini tutta la scuola altoatesina alludendo velatamente a un corpo docente giudicato senza passione e vagamente sprovvisto di intelligenza. Affermazioni pesantissime che Bertoldi affida a un commento su Facebook in risposta a un giornalista che invitava il ragazzo a frequentare la scuola dopo un refuso testuale all’interno di alcuni post precedenti. Tanto basta per scatenare in Bertoldi un rigetto totale di un’istituzione che conosce da vicino chiudendo con un salomonico “Io, comunque, mi sottopongo totalmente al giudizio degli elettori”. Dunque Bertoldi rimanda a quel voto che potrebbe mandare in consiglio provinciale qualcuno che ha totale sfiducia nel sistema della formazione altoatesina pronto a bollare tutti gli insegnanti  nel cerchio dei frustrati senza tante distinzioni. Sfugge, probabilmente, che la passione può animare anche altre professioni che non siano i sottosegretari  e sfugge certamente che, talvolta, oltre che agli elettori sarebbe bene rimettersi a buon senso e rispetto di tutti.

Il Touring presenta la prima chiesa di Bolzano

Affonda le sue radici in pieno medioevo, ma sorprendentemente rispecchia pienamente la modernità dell’Alto Adige. La chiesetta di San Giovanni in Villa, piccolo gioiello cullato alla vista di turisti e altoatesini dal Touring Club Italiano, è una sintesi di stili e discendenze culturali che annodano nord e sud già nel XII secolo. Si tratta, infatti, di una chiesa in tardo stile romanico con elementi gotici che i volontari della sezione locale aprono e spiegano al pubblico ogni ultimo fine settimana del mese. Dopo la prima struttura del millecento, comunque, la sagoma che si vede oggi è da ascrivere al XIV secolo, così come i bellissimi affreschi all’interno. Pochi lo sanno, ma è la primissima chiesa bolzanina, più antica del Duomo e, senza essere irriverenti, nel suo piccolo è la nostra Cappella degli Scrovegni in quanto frutto del mecenatismo. Dopo il restauro degli anni Ottanta, però, l’interno della chiesa è rimasto per anni inspiegabilmente chiuso fino all’arrivo del Touring Club che ha deciso di restituire questo patrimonio a tutti.

La chiesa di Villa, antico nome della frazione che oggi è contenuta nel quartiere Centro, fu consacrata dal vescovo Salomon il 5 maggio del 1180 e allora godeva semplicemente di una copertura in legno. Nel XIII secolo arrivano il caratteristico campanile dal culmine piramidale e nel XIV secolo la volta ogivale. E’ nel decennio tra il 1340 e il 1350, però, che si decide che la chiesetta merita un decoro affrescato e si parte con la realizzazione della Maiestas Domini nel coro circondata dai simboli degli evangelisti. Attenzione, invece, al Cristo pantocratore che regge in mano un globo terrestre che unisce terra e cielo. Nelle navate le storie dei due Giovanni, Battista e Evangelista arrivati nel decennio tra il 1370 e il 1380, con la predica nel deserto che curiosamente riporta tutt’altro che il tipico ambiente sahariano quanto gli abeti e alcuni simboli della città di Bolzano. Notevoli anche le tre Marie.
Gli affreschi furono cancellati con la Contriforma e tornarono alla luce solo nel 1926 prima del grande restauro dell’Ottanta. Oggi il Touring li restituisce a tutti e il prossimo appuntamento è per il 24 e 25 agosto dalle 10 alle 12. Ingresso gratuito: uno spettacolo, insomma, regalato.

Incidente al Safety Park, si ferisce ventiduenne


Piccolo incidente questa mattina alle 10.45 all’interno del Safety Park di Vadena. Un ragazzo di 22 anni, infatti, sarebbe incappato in una caduta piuttosto violenta mentre si trovava in sella a una moto da cross. Necessario l’intervento del medico d’urgenza, dell’ambulanza della croce bianca e il trasporto all’ospedale San Maurizio di Bolzano dove, fortunatamente, gli sono state riscontrate solamente ferite di lieve entità

Punta al sociale l'agricoltura 2.0

L’agricoltura vista da un’altra prospettiva. Non solo attività economica e tradizione del territorio, ma campo di sviluppo sociale e persino terapia. E’ questo il panorama da cui muove l’agricoltura sociale presentata dall’associazione delle contadine altoatesine in un apposito convegno. Ospite il dottor Alessandro Di Martino che con una relazione ha spiegato connessioni e positività di questa pratica.
Addirittura campi apparentemente lontani come il turismo o il web, dunque, possono accostarsi all’agricoltura sociale in un’ottica di crescita. Ora dal meleto si arriva in tutto il mondo.

La mia pena in un modellino

“Metterlo in cella e buttare la chiave”. Quante volte si è sentito questo sfogo legato a reati particolarmente bruti oppure che ci toccano da vicino. Eppure non si tratta esattamente della strategia migliore nell’ottica di un recupero in società del delinquente e a dirlo è, con una mostra, l’associazione “Odos” della Caritas che si occupa esattamente di queste tematiche e di questi percorsi. Nell’atrio del Comune di Bolzano, dunque, sono gli stessi detenuti ed ex detenuti che con una serie di modellini hanno inteso rappresentare gli effetti psicologici di una reclusione in spazi al limite del sopportabile con inevitabili spunti riflessivi sul concetto di pena.

Fino al 9 agosto, dunque, la mostra rimarrà a disposizione del pubblico e si cercherà di sfruttare la manifestazione per rilanciare anche tre proposte di legge avanzate da diverse organizzazioni e associazioni: la depenalizzazione delle droghe leggere, il rispetto della Costituzione in carcere e l’introduzione del reato di tortura. La pena, insomma, deve essere assolutamente umana e la Provincia sta già guardando oltre con un progetto di alto livello per il nuovo penitenziario. Senza dimenticare, però, che se qualcuno ci entra e perché qualcun altro ha sofferto come vittima.

mercoledì 24 luglio 2013

Muore cercando funghi a Fortezza



Stava cercando funghi nei boschi attorno a Fortezza quando ha trovato la morte. E’ accaduto a un uomo 54enne originario della Valpolicella nel veronese verso le 15.30. Si è trattato di una caduta particolarmente grave di circa 40 metri che non ha lasciato scampo alla sfortunata vittima deceduta sul colpo. Intervento ad opera dell’ambulanza di soccorso, Croce Bianca, Aiut Alpin, assistenza spirituale, vigili del fuoco e soccorso alpino. Sull’accaduto indagano i Carabinieri.

Al lavoro ubriaca ma dice di essere incinta

I Carabinieri della stazione di Rasun hanno deferito una cittadina slovacca di 31 anni per violazione degli obblighi connessi alla sicurezza sul posto di lavoro. La donna, cameriera presso un hotel esclusivo dell’Alta Val Pusteria, si è presentata al lavoro in evidente stato di ubriachezza e per giustificare con i militari il suo comportamento ha spiegato di avvertire dei malori legati a uno stato di gravidanza. Accertamenti all’ospedale di Brunico hanno appurato solo un’acuta intossicazione alcolica e immediata è partita la denuncia.

I Carabinieri della stazione di Appiano, invece, hanno denunciato due giovani residenti della Bassa Atesina per percosse e lesioni personali. I fatti risalgono a circa un mese fa quando un ventenne di San Genesio richiedeva l’intervento dell’Arma dopo essere stato aggredito all’esterno di una discoteca. Quindici giorni la prognosi stabilita dai medici dell’ospedale di Bolzano. La visione delle riprese del sistema di videosorveglianza e alcune testimonianze hanno permesso ai militi di risalire ai due ragazzi: uno diciannovenne cameriere in un lussuoso albergo e l’altro ventunenne apprendista non nuovo ad episodi analoghi.





Urzì: "Ora gli sgravi per chi abita vicino all'inceneritore"

Era parso di sentir parlare di tariffe agevolate. Poi più nulla. Alto Adige nel Cuore si è ritrovato questa mattina davanti all’inceneritore, in occasione del sopralluogo ufficiale delle autorità, per chiedere lumi attorno a una misura che era stata promessa per poi entrare nel cassetto delle dimenticanza. Il ragionamento è semplice: dato che il termovalorizzatore servirà tutto il territorio provinciale chi lo deve subire come vicino di casa dovrebbe usufruire di qualche sgravio in bolletta. Addirittura un ordine del giorno del consiglio provinciale del dicembre 2012 impegna specificatamente le istituzioni in questa direzione.

Ora, dunque, si attende la reazione al preciso impegno assunto a suo tempo per capire se il periodo delle promesse senza particolari riscontri debba estendersi direttamente a nove mesi prima le elezioni.



Acceso il termovalorizzatore

Acceso. Il nuovo termovalorizzatore di Bolzano è stato oggi inaugurato ufficialmente con tanto di cerimonia alla presenza del presidente della Provincia Luis Durnwalder e del sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli. Un’opera discussa che trova, dopo cinque anni di lavoro, sbocco nella realtà con l’inizio del periodo di prova semestrale che andrà avanti fino al prossimo marzo. Definiti anche i costi definitivi di realizzazione che in un battito di ciglia sono arrivati a 140 milioni di euro, ancora una volta cresciuti rispetto a quanto ipotizzato in sede di progettazione.

Con l’energia prodotta il termovalorizzatore potrà alimentare 10 mila alloggi per quanto concerne il teleriscaldamento e 20mila per l’energia elettrica. Dovrebbe usufruirne anche l’ospedale di Bolzano. La riduzione di anidride carbonica sarà pari a 80.000 tonnellate l’anno, ma ci saranno anche degli inquinanti come l’acido cloridrico, l’ossido di azoto, l’acido fluoridrico, i metalli, il tallio, idrocarburi, diossine e mercurio. Tutti, secondo i dati ufficiali, ampiamente sotto i valori limite ma comunque abbastanza per non dover per forza spolverare toni trionfalistici delle grandi opere e ammettere che, ben che vada, sarà il male minore.

Croazia, impero di scorci

Per terra o per mare. Nella delicata città o prepotente natura. La Croazia è un valzer di lampi di bellezza, un impero di scorci che abbiamo avuto la fortuna di scoprire, visitare e ammirare in un itinerario articolato su tre tappe in quindici giorni accompagnati dal nostro cane Axel. Primo step Lignano Sabbiadoro, secondo Rovinji (Rovigno), terzo Porec (Parenzo). Diverse anche le tipologie di accomodation: casa mobile in campeggio a Lignano, appartamento a Rovinji e hotel all-inclusive a Porec, ma andiamo nel dettaglio.

 LIGNANO SABBIADORO
La cittadina veneta è classica meta marittima della zona. Tante attrattive, divertimento, spiaggia chilometrica e buona qualità di ricezione. Il commercio è chiaramente iper sviluppato e la conformazione simile alle "cugine" Bibione e Jesolo.





CAMPING LIGNANO SABBIADORO:
 Abbiamo scelto di restare quattro giorni all'interno di una casa mobile H 2+1 persone. Una sistemazione più che buona, con piazzole molto graziose e spazi interni piccoli, ma sufficienti. L'aria condizionata è stata una comodità per noi, ma un vantaggio sostanziale anche per Axel. Il campeggio è diviso in due zone divise dalla strada e le casette si trovano in entrambe. Bella la piscina con vari idromassaggi dalla durata, peró, assai corta e imprevedibile. Buona l'animazione. La spiaggia non è direttamente sul campeggio, ma a circa 250 metri di strada: nulla di insormontabile. Si tratta della classica distesa di sabbia veneta con profondità a degrado lentissimo nel mare (si tocca pressoché ovunque). Zero rischi, insomma. Diversi anche gli spazi di spiaggia libera per chi non vuole per forza affidarsi alle mani dei bagni. Il centro della cittadina è poco distante: dieci minuti di cammino e si imbocca la zona pedonale che poi si estende per circa tre chilometri fino all'estremità di piazza Fontana. Uguale la distanza da Lignano Pineta. Noi abbiamo testato passeggiate in entrambe le estremità (e nella stessa giornata) e si tratta di una bel giro piacevole, faticoso il giusto. In campeggio abbiamo anche incontrato una coppia di simpatici ragazzi di Feltre che avevano con sè due cani (una cucciola e un labrador). Incuriositi dai loro racconti abbiamo visitato la bau beach posizionata all'estrema punta di Lignano. Struttura molto bella, prezzi alti. Tornando al contesto generale, comunque, tutto è calibrato perfettamente per godersi il relax e le tipiche dinamiche della vita da campeggio. Tra gli animatori da segnalare Mirko, protagonista dell'acquagym e di un fantastico spettacolo in vesti femminili, ma anche il ragazzo (di cui purtroppo ci sfugge il nome) che propone acquagym in piscina in grado di far lavorare davvero i muscoli.


ROVINJI
Il Medioevo marittimo dell'Istria ancora respira in questa piccola cittadina che è stata capace, nonostante la massiccia affluenza turistica, di mantenere le proprie caratteristiche peculiari. Le viuzze strette e i tradizionali ciottoli bianchi sono il marchio distintivo (attenzione a non scivolare nei saliscendi, optate per scarpe adatte). Un dedalo che si apre a ventaglio nella zona del porto, da dove si possono raggiungere varie destinazioni. Innumerevoli i punti dove scattare belle foto (non perdete il tramonto nella piazza del mercato) che, curiosamente, vengono anche segnalati da cartelli che ne suggeriscono l'inquadratura. La scelta migliore? Perdersi nei vicoli tanto, date le dimensioni, prima o poi tornerete a un punto conosciuto.


HISTRIA APARTMENTS
Grazioso, grande e in una splendida posizione. L'appartamento "Histria Apartments" è davvero suggestivo e basta aprire una delle sue finestre affacciate direttamente sul molo della città per comprenderlo subito. La casa è molto spaziosa e funzionale, pulita e con una certa attenzione per i dettagli (per esempio i faretti sul pavimento). Il tema dominante è quello delle tonalità calde dal rosso all'arancio. I proprietari sono molto disponibili, parlano perfettamente l'italiano e ci hanno anche permesso di posteggiare l'auto nei pressi della loro abitazione, il che nella piccola Rovinji è un sostanziale vantaggio. L'appartamento, come detto, è in postazione centralissima che, essendo pedonale, rende impossibile arrivarci direttamente con l'auto. Il posteggio più vicino, in ogni caso, è quello del porto in via Negri (5-7 minuti a piedi). Purtroppo la casa non è dotata di aria condizionata: una condizione aggravata dalla presenza di un ristorante "kebap" al piano di sotto su un lato e dalla veranda di una gelateria dall'altro che inevitabilmente aggiungono calore. Intendiamoci: nulla di insormontabile ad essere semplicemente ospiti umani (i due ventilatori presenti nel loro piccolo aiutano), ma per il cane la questione è un po' più complessa perché effettivamente gli amici a quattro zampe patiscono.


SPIAGGETTA DI ROVINJI:
Vicinissimo all'appartamento, pochi passi dopo il bar "Valentino" e all'ombra del campanile di Santa Eufemia trovate la spiaggetta della cittadina che viene presentata come l'affaccio al mare più spiccio, da un tuffo e via, ma che rivela comunque una coinvolgente bellezza nei suoi scogli su cui trovare un posto per prendere il sole e l'acqua comunque pulitissima. Bella e comodissima.


PUNTA CORRENTE:
Dieci minuti a piedi dall'appartamento e vi troverete all'imbocco della riserva naturale di Punta Corrente: un succedersi di spiagge, calette, scogli e scorci di grande bellezza. Eterogenea l'offerta: dai gonfiabili in acqua per i bambini allo scoglio più riservato passando per la ghiaia fine di alcuni affacci. Tema costante la bellezza naturale e i colori di un mare straordinario (particolarmente accesi la mattina). Noi l'abbiamo percorsa tutta con una camminata inframezzata da un paio di bagni con maschera e in una mattinata ci siamo concessi un'esperienza incredibile. Con l'impagabile lusso di fare il tutto a piedi. Attenzione a delle piccole vespette che possono stazionare in alcuni punti della spiagge: seguono tutte ritmicamente un percorso definito (curioso) e non sono aggressive, ma in alcuni tratti possono essere numerose.


CANALE DI LEM
Abbiamo deciso di visitare il fiordo naturale del canale di Lem usufruendo di una delle escursioni organizzate in partenza dal porto antistante l'appartamento (per l'esattezza Delfin il nome degli organizzatori). Prezzo di listino 300kn in due (poco più di 40 euro), prezzo contrattato 250kn in due (poco più di 30 euro). Partenza alle 14 e bevande incluse. Il fiordo è molto suggestivo e stringe il mare su due lati di vegetazione purissima. Curiosamente le due parti sono differenti tra loro. L'acqua è turchese, il senso di pace penetrante. Tanti gabbiani e spunti per fotografie prima di arrivare al fondo del fiordo, dove la barca attracca presso alcuni locali e una graziosa spiaggia per una pausa sufficiente a concedersi un bel bagno. L'ingresso di un fiume sotterraneo crea in acqua una situazione del tutto particolare: correnti ghiacciate si alternano a zone più calde dando vita a un insolito effetto Kneipe subacqueo. Vale la pena soffrire un poco per provarlo. Al ritorno la barca si concede una sosta in una grotta dei pirati. Il costo del biglietto d'ingresso è effimero (7kn a persona, 1 euro), ma riporto testuale virgolettato della nostra guida alla domanda su cosa ci fosse da vedere: "Niente, assolutamente niente".
Va detto, inoltre, che il fondo del canale è raggiungibile anche in auto, ma passando dal mare, chiaramente, prospettiva e sensazioni sono decisamente di altro livello.


ISOLA ROSSA (DI SANT'ANDREA)
L'isola Rossa è in realtà un insieme di due isole raggiungibile dal porto di Rovinji in circa 20 minuti di nave. Partenze ogni ora dal molo piccolo, costo più che accessibile (si paga prima dell'imbarco al ritorno) e viaggio tranquillo. Il mare è nuovamente incredibile, con la possibilità di scoprire diversi animali tra conchiglie, maschera e...passeggiate. Già perché il consiglio è quello di dedicarsi al giro completo dell'isola piccola. Poco più di mezz'ora immersi nella più intima macchia mediterranea con affacci mozzafiato sul mare e l'accompagnamento dei signori delle isole: i gabbiani. Noi abbiamo avuto anche la fortuna di incontrare un piccolo scortato dalla mamma. Emozionante. Anche l'isola grande merita di essere girata, anche se più antropica rispetto alla sorellina, se non altro per la presenza di un massiccio hotel (viaggi gratuiti da e per Rovinji per gli ospiti).


PISTA CICLABILE, VILLAS RUBIN
All'interno di Punta Corrente comincia e si sviluppa una rete ciclabile ampia e ben definita. Noleggiando una bicicletta è possibile arrivare a baie e spiagge più o meno grandi in poco tempo. Spettacolo naturale nuovamente assicurato. Prima, peró, piccolo passo indietro al noleggio: a Rovinji il più economico che abbiamo trovato è stato quello in corrispondenza del parcheggio a pagamento presso il porto delle navi grandi. 5kn l'ora il prezzo (meno di 1 euro) per un rampichino. Più ci si avvicina alla partenza di Punta Corrente più si alza il prezzo arrivando fino a 20kn l'ora proprio all'imbocco (circa 3 euro). Attenzione, peró, a scegliere proprio il rampichino e non la city bike perché la conformazione delle piste necessita di ruote grandi pur non presentando enormi dislivelli. Noi siamo andati fino alla vicina Villas Rubin seguendo il tour rosso, ma la scelta è ampissima e all'ufficio turistico nella piazza davanti al molo di Rovinji potete tranquillamente trovare la mappa delle piste. Villas Rubin comprende l'omonimo campeggio (esteso, ben disposto anche se un po' vecchio in alcune sue strutture) la spiaggia con erba e terrazze degradanti oltre a un campeggio nudista vicino. Il bello della bicicletta, oltre alla meta, si nasconde anche nel viaggio.


SANTA EUFEMIA
Il bel campanile che sovrasta Rovinji fa riferimento alla chiesa di Santa Eufemia che merita una visita, più per la sua posizione dominante che non per il suo barocco interno. Curiosa la leggenda della santa (presente anche sulla somma del campanile indicante il vento) che in cinque minuti di tempo vale la pena approfondire.



RISTORANTE PIAN DEL FORNO
Citazione d'onore per questo ristorantino piuttosto nascosto (quindi sufficientemente poco turistico), ma delizioso. Personalmente abbiamo provato le cozze e la pizza, entrambe di livello eccelso. Abbandonando la supponenza italica sul tema, infatti, raramente questi prodotti raggiungono certa eccellenza anche da noi. Da provare. Noi abbiamo preso cozze, due pizze, caffè e due birre da 0,5. Prezzo? Circa 20 euro totali.






POREC
Porec presenta moltissime affinità con Rovinji dal punto di vista urbanistico. Forse, in questo caso, la conformazione più larga di una città che è anche sede istituzionale le sottrae un pelo di fascino medioevale, ma alcuni palazzi di chiaro stampo romano sono di una bellezza superiore. Merita una visita. Noi l'abbiamo scoperta la prima volta con gli zii di Irene che dalla loro quarantennale frequentazione della Croazia ce ne hanno spiegato i mutamenti attraverso i vari periodi storici che ha affrontato questo Paese. Se non avete la nostra fortuna di avere le guide in carne ed ossa vale la pena darsi una piccola studiata prima della visita.


VALAMAR PINIA HOTEL
Nella zona di Porec abbiamo alloggiato presso il Valamar Pinia Hotel, formula all-inclusive. Dunque la struttura è bella, la piscina non grande ma gradevole e funzionale, la spiaggia rivedibile. Inizialmente ci avevano assegnato una camera piuttosto piccola, estremamente basilare poi dopo una gentile richiesta abbiamo ottenuto una metratura un poco più ampia, più per Axel che non per noi. Attenzione che alcune stanze prevedono un balcone, ma chiamano tale un affaccino piuttosto ridicolo. Il ristorante è di qualità, il cibo buono e lo show cooking gradevole oltre che utile per poter scegliere sempre piatti appena preparati. La varietà per ogni singolo pasto è ampia, quella su più giorni rivedibile dato che alcuni piatti si ripropongono con ritmi piuttosto ossessivi nonostante le serate a tema. Categorici gli orari. La spiaggia è quantomai soggetta al de gustibus, ma poggia sostanzialmente sul concetto di terrazzamento artificiale con tanto di sabbia e ombrelloni palmati. Personalmente l'ho trovata totalmente stonante con quanto proposto dalla natura della Croazia quindi del tutto irreale. In ogni caso basta una passeggiata per trovare conformazioni differenti anche se la terrazzatura in cemento è pratica piuttosto comune e per dribblarla è più utile dotarsi di bicicletta o automobile. L'albergo, inoltre, offre il posteggio molto comodo, ma nelle giornate di grande afflusso non è sempre facile trovare posto sotto i teloni per l'ombra. Per arrivare in centro a Porec, comunque, si può tranquillamente usufruire del trenino che ferma davanti all'albergo, ma anche a piedi la distanza è assolutamente colmabile. Noi l'abbiamo visitata, come detto, con gli zii di Irene e poi una seconda volta con due simpatici ragazzi di San Pellegrino nel bergamasco, ospiti come noi dell'albergo, con cui abbiamo passeggiato nel mercatino di merce artigianale e turistica scrutando il cielo maestosamente coperto da lampi (unico accenno di brutto tempo della vacanza). Tirando una considerazione generale dell'albergo, comunque, il livello è molto buono e soddisfacente, ma nel rapporto con il prezzo forse ci si aspettava qualche dettaglio in più. In ogni caso una soluzione più che consigliabile.


CICLABILE
Noleggiando le biciclette all'albergo (gratuite per tutta la giornata) è possibile concedersi un'escursione divertente e varia. Guardando il mare e girando a destra sulla costa si imbocca un itinerario che passa attraverso spiagge terrazzate, scogli brulli, campeggi, spiazzi di terra rosso fuoco e angoli dove concedersi bagni rinfrescanti e snorkeling memorabili. Una gran varietà di saliscendi e tratti differenti rendono anche il tragitto piacevole per chi ama questo sport e le bellezze paesaggistiche sul mare riconciliano di molto l'animo di chi trova la zona verso la città un filo troppo "artificiale". La pista ciclabile non è esattamente un percorso riservato come quelli che si irradiano da Rovinji ma i segmenti previsti su strada normale non sono nè pericolosi nè particolarmente trafficati. Il consiglio è di provare sulla distanza che maggiormente si addice alla vostra voglia, forma e giornata.


ZELENA LAGUNA
La riserva naturale di Zelena Laguna è un piccolo gioiellino di acqua cristallina e scogli che baciano il verde dei frontali consigliataci direttamente dagli zii di Irene dopo migliaia di escursioni negli anni. Nonostante il complesso di alberghi è molto facile trovare degli angoli stupendi dove fare foto, bagni o snorkeling. Piccole cartoline sparse nei vari angoli da scovare per scegliere la propria preferita. Per un'escursione diversa dal solito segnaliamo il semisottomarino rosso che attraverso enormi finestroni permette di ammirare il fondale della costa e delle isole vicino alla scoperta di moltissimi pesci, molluschi e angoli di grande fascino da un'altra prospettiva. Piace ai bambini, ma anche agli adulti.
Per raggiungere Zelena Laguna dal nostro albergo si imbocca la statale (cartelli gialli e si segue la direzione Vrsar.

LANTERNA
Il complesso Lanterna è molto noto nella zona e gode di un'articolata offerta di strutture e ricettività turistica (albergo, villaggio, campeggio). Costa: alla spianata terrazzata con spruzzi di ghiaia che comincia davanti al campeggio e arriva fino al Valamar Hotel Tamaris fa da contraltare una zona di pineta ammirevole con scorci di mare incantevoli più verso il ristorante Delfin. Di nuovo il gradimento è questione di gusti. Noi abbiamo preferito la zona un po' più naturale e ne siamo stati ripagati con uno splendido bagno e la "conoscenza" di diversi animaletti di mare e qualche volatile singolare.
Per raggiungerlo dal nostro albergo si imbocca la statale (cartelli gialli) e si segue la direzione "Novi Sad".

  Ogni singolo giorno siamo riusciti a fare qualcosa di differente, il che è sicuramente merito della facilità con cui la Croazia si lascia girare, ma anche della nostra voglia ;-)
Insomma abbiamo preso questo viaggio come un dado, cercando di girarlo spesso e vederne tutte le facce possibili. È uscito sempre un numero fortunato, ma questa terra aiuta a rotolare dentro i sogni.

Iphone contraffatti, denunciati due pachistani

La Squadra Mobile della Questura ha denunciato ieri due cittadini pachistano residenti a Novara per truffa, induzione nello Stato di prodotti contraffatti e sostituzione di persona. La vicenda ha inizio qualche tempo fa quando un altro cittadino pachistano, titolare di un negozio a Merano, sporge denuncia per truffa dopo aver acquistato cinque smartphone modello Apple Iphone 5 alla cifra di 2.000 euro. Apparentemente i dispositivi sembravano autentici, ma sono risultati poi contraffatti. Una perizia tecnica effettuata da personale specializzato, infatt ha poi verificato trattarsi di modelli di origine cinese acquistabili anche su internet. Rispetto agli originali differiscono per alcuni particolari come il codice Imei, il peso più leggero (0,97 grammi contro 114) e il sistema operativo che non è Apple, ma Android. Grafica ed estetica, invece, replicano esattamente quelle della ditta americana. Scattata la denuncia del fatto è stata informata anche la casa costruttrice.

martedì 23 luglio 2013

Sasso Santa Croce, muore un turista

Tragico incidente questa mattina sul Sasso di Santa Croce in Badia a quota 2097 metri. Un turista tedesco di 75 anni di Monaco di Baviera, infatti, è scivolato mentre stava percorrendo un sentiero attrezzato con il fratello ed è morto precipitando per 80 metri. Probabile un urto alla testa. Fortunatamente i due procedevano slegati ed è stato proprio il fratello a chiamare i soccorsi. Il punto dell’incidente non è tra i più pericolosi di questo percorso tra le montagne di Fanes sopra San Leonardo: si tratta, infatti, del tratto prima dell’inizio della ferrata che conduce in cima. L’intervento di recupero della salma, effettuato con il verricello con il trasporto a San Leonardo in Badia, è stato ad opera dall’Aiut Alpin e dal Soccorso Alpino. Da maggio si tratta del settimo incidente mortale in montagna registrato in provincia.

Cagnotto, dieci centesimi d'argento

In termini di centesimi e Tania Cagnotto la massima che vuole lo sport come disciplina in grado di togliere e restituire non vale proprio. Toglie e basta. Dopo i 20 centesimi che sono costati all’atleta altoatesina una medaglia olimpica ecco i dieci che questo pomeriggio le hanno strappato dal collo il primo oro iridato della sua luminosa carriera. He Zi 307.10, Cagnotto 307 recita il tabellone della piscina Municipal de Montjuic a Barcellone al termine dell’ultimo tuffo individuale da un metro: un salto mortale e mezzo dell’azzurra leggermente sporcato sul finale. Poco male, però, perché il risultato è comunque di quelli eccezionali e porta il luccicante bottino sotto gli arabeschi di Gaudì a quota due argenti dopo il secondo posto ottenuto nel sincro tre metri con Francesca Dallapè. Il tutto dopo i brillanti successi nell’Europeo e in una stagione che Tania stessa aveva definito interlocutoria. Un percorso che ha portato lo stesso sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli, in conferenza stampa durante la finale dell’azzurra, ad invitare Cagnotto “ad allenamenti sempre meno stressanti se questi sono i risultati”. A completare il podio, lontana, ecco l’altra cinese Wang Han con 297.75. Vale la pena, comunque, ricordare il palmares mondiale di Tania che parte con il bronzo tre metri nel 2005 a Montreal e passa per il nuovo bronzo tre metri 2007 a Melbourne, il bronzo tre metri e l’argento tre metri sincro di Roma, il bronzo un metro a Shangai e le medaglie catalane. Sette in tutto, ma un tuffo come il doppio e mezzo avanti di oggi, per stessa ammissione dell’altoatesina, non era mai riuscito a farlo. Peccato, ma la differenza che corre dal bordo piscina di Londra un anno fa è abissale ed è pari ai sorrisi che oggi soppiantano le lacrime.



Spagnolli: "Gay pride? Si può fare"

Nessuna preclusione e massima apertura. Il gay pride alpino a Bolzano si può fare e il sindaco Luigi Spagnolli non chiude la porta, ma dalla progettazione alla concretizzazione si dipana un percorso complesso e affatto scontato. Insomma, si può a fare a patto di soddisfare delle perplessità pesanti. Prima di tutto coinvolgere tutte le associazioni locali poi anche, come logico che sia, protezione civile e polizia e infine valutare molto bene la quantità di partecipanti prevista. Quota 200.000 è già fuori discussione: impensabile in un anno solo. 

Le criticità, in ogni caso, sono tutte di carattere logistico organizzativo e pare di capire che l'orientamento dell'amministrazione comunale sia quello del completo rifiuto della pregiudiziale politica. La bandiera del "no al diverso" già sventolate da alcuni partiti non trovano spazio sul pennone di piazza Municipio.

Nel telegiornale di oggi l'intervista al primo cittadino



lunedì 22 luglio 2013

Violenza ponte Resia, accusato arrestato

Arrestato il nordafricano accusato di aver stuprato una giovane bolzanina in pieno pomeriggio sotto ponte Resia Dalle indagini condotte dai Carabinieri emergono nuovi dettagli su quanto avvenuto nei pressi della pista ciclabile bolzanina. A riportarli è Susanna Petrone sulle colonne dell’Alto Adige. Prima di tutto i fatti sarebbero avvenuti addirittura alle 15 del pomeriggio e non alle 19 come ipotizzato in un primo momento e il giorno esatto sarebbe venerdì 12 luglio. Anche l’incontro tra i due pare essere assai meno casuale del preventivato: alle forze dell’ordine risulterebbe un appuntamento per motivi privati  sfociato poi nel rapporto sessuale. La giovane, attesa a casa di un’amica alle 17, si è subito recata all’ospedale e da lì ha chiamato la stessa amica rivelando la violenza e ricevendone il consiglio di recarsi immediatamente dai Carabinieri. Lo stesso medico del pronto soccorso sarebbe stato messo al corrente di tutto. Il cittadino extracomunitario è stato poi individuato qualche giorno dopo all’interno di un barbiere del centro città che si stava tagliando i capelli. E’ stato arrestato, ma solo perché deve scontare ancora un anno di pena per spaccio di stupefacenti: sul fronte violenza, infatti, è arrivata la denuncia. Ieri, non a caso, il suo arresto rientrava nel conteggio dell’operazione “Estate Sicura” staccata dall’indagine per stupro. L’uomo, però, nega in modo deciso di aver abusato della ragazza ribadendo che sarebbe stata consenziente e come non fosse la prima volta che i due si incontravano per questo motivo. In entrambe le ricostruzioni, però, gli inquirenti avrebbero individuato delle incongruenze. Sarà il giudice a dipanare l’intricata matassa.

domenica 21 luglio 2013

Estate sicura, 4 arresti

Seconda tranche dell’operazione “Estate Sicura” dei Carabinieri del Comando Provinciale di Bolzano e nuova ondata di denunce e arresti. Dopo i sei dello scorso weekend sono quattro gli ordini di custodia emessi tra ieri e oggi. Nel dettaglio a Merano è stato arrestato un agricoltore trentenne per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti dato che teneva due etti di marijuana e aveva modificato l’armadio per la coltivazione. Denunciato il padre per il mancato rispetto delle norme di custodia di un fucile da caccia. Sempre a Merano denunciati due anziani, un 65enne e un 77enne, per guida in evidente stato di ebbrezza. Il primo non voleva sottoporsi all’alcoltest, il secondo è stato coinvolto in un piccolo incidente. A Egna, invece, arrestato un cittadino ceco di 51 anni che si era introdotto nella stanza dell’ex fidanzata all’interno di un albergo per sottrarre due orologi per un valore di 1.000 euro. La donna, di venti anni più giovane, in quel momento stava lavorando al piano di sotto e ha chiamato le forze dell’ordine allarmata dai rumori. A Bolzano i militi hanno arrestato un cittadino marocchino di trent’anni già condannato a oltre un anno di reclusione per spaccio di sostanze stupefacenti. A Bressanone arrestato un 64enne di Catanzaro, ma residente da tempo nelle città vescovile, perché colpito da ordine di carcerazione in seguito ad alcune contravvenzioni commesse in Calabria. Denunciata una donna per furto, invece, a Brunico dove all’interno di un negozio è stata colta, come altre volte, a tagliare con delle cesoie le placche antitaccheggio da alcuni capi di vestiario per un valore di circa 100 euro. A Ortisei, infine, denunciato un 37enne di Appiano che a bordo della sua motocicletta portava due coltelli serramanico e 4 semi di marijuana. Una successiva perquisizione  domiciliare ha portato alla scoperta di ulteriori 32 semi e due grammi di hashish.

A Merano il fascino degli scrittori


Il fascino del libro e di chi lo crea spiegato in una cornice d’eccezionale eleganza per ribadire, nell’epoca del digitale, la forza inarrivabile del racconto. Merano ha salutato con entusiasmo la terza edizione di “Appuntamento a Merano” incontri con gli autori aperto dallo scrittore di successo Niccolò Ammanniti. Organizzato dalla biblioteca civica, dal Passirio Club e e dall’assessorato comunale alla cultura il cartellone prevede ancora sette incontri fino al 30 di agosto al Pavillon des Fleurs
Nel dettaglio, dunque, la sete di cultura a Merano sarà soddisfatta nell’ordine da Antonella Boralevi, Sveva Casati Modignani, Stefano Folli, Umberto Guidoni, Enrico Vaime e Massimo Carlotto. Dai compositori di pezzi teatrali fino agli astronauti perché alla lettura e alle sue magie non si possono mettere confini.

Planetarium, quanta passione per le stelle

Un viaggio tra le stelle. Nuovo di zecca il Planetarium di San Valentino in Campo nel Comune di Cornedo all’Isarco ha vissuto ieri sera la cerimonia ufficiale di inaugurazione e oggi la giornata delle porte aperte per i tanti curiosi. Varcare i confini del nostro pianeta con lo sguardo è fascino antichissimo e la tecnologia d’avanguardia a disposizione oggi permette di ammirare spettacoli mozzafiato. Dal cinema 3D al punto di osservazione del sole passando per le spiegazioni scientifiche sul movimento dei singoli pianeti l’esperienza nella struttura è certamente a tutto tondo.

Non a caso è stata foltissima la partecipazione di pubblico che oggi ha addirittura costretto i vigili del fuoco ad intervenire per regolare il parcheggio lungo la statale. All'interno del cupolone del Planetarium grande curiosità per il filmato in tre dimensioni proiettato all'interno di una sala dedicata con tanto di occhialini come si vedono nei cinema. La giornata, in ogni caso, è stata dedicata esclusivamente all'osservazione del sole, ma le animazioni dei movimenti dei pianeti e degli altri corpi celesti hanno tenuto i visitatori con il naso attaccato agli schermi. A spasso tra gli astri mantenendo i piedi ben saldi per terra. Una passeggiata celeste senza rischi che vale la pena concedersi.

Via Resia, violentata in pieno giorno

Sette di sera. Dieci giorni fa. Sole pieno e luce brillante. Sono queste le condizioni atmosferiche che accompagnano una giovane bolzanina attraverso la pista ciclabile delle passeggiate. D’un tratto, verso ponte Resia, l’incontro con un uomo di origini nordafricane che la chiama e comincia un dialogo attorno ad argomenti innocui. La ragazza scende dalla bicicletta e si avvicina, ma improvvisamente si ritrova colpita, a terra con i pantaloni strappati e violentata. Il tutto in pochissimi minuti, tanto che nessuno si accorge di nulla. Subito dopo il terribile episodio il criminale si distrae: l’attimo sufficiente perché la giovane, con prontezza di spirito, possa scappare a perdifiato e senza smettere di tremare. Raggiungerà la casa di un’amica e, dopo il racconto scioccante, il consiglio più ragionevole: spostamento immediato in via Dante e denuncia ai Carabinieri. A riportarlo è Silvia Fabbi nell’edizione odierna del Corriere dell’Alto Adige che focalizza  anche lo stato delle indagini affidate inizialmente al procuratore di turno Igor Secco che a breve passeranno di competenza agli uffici dedicati e coordinati dal sostituto procuratore Donatella Marchesini. Nonostante la distanza temporale dal fatto c’è un vantaggio per i militi impegnati nella ricerca dell’aggressore: la vittima avrebbe descritto minuziosamente il volto e le fattezze del mostro.  Resta il trauma di un episodio di simile crudeltà condotto nella totale noncuranza della luce e della zona frequentata. In un simile scenario diventano preziosissime le capacità descrittive della ragazza anche in un momento drammatico. Il sole era pieno: le immagini di una telecamera sarebbero state nitide.

Guardia di Finanza, lascia il comandante Avitabile

Quattro anni di presenza sul territorio e lavoro a tamburo battente lasciano al comandante della Guardia di Finanza di Bolzano, colonnello Giovanni Avitabile, un gusto dolce nel giorno del suo commiato. Da domani, infatti, i vertici delle fiamme gialle altoatesine risponderanno agli ordini di Giulio Piller, ma Avotabile ha voluto salutare davvero tutti in una terra che ha amato. Il comandante uscente, infatti, oltre al classico bilancio professionale si concede anche una battuta personale che, per chi conosce i protocolli abbastanza fissi delle forze di difesa, rappresenta di per sé un sentito omaggio al periodo passato da bolzanino.

Nel ricordare le operazioni più importanti ecco lo spirito di chi cerca sempre di essere tempestivo nell’attualità e così non può mancare l’ultima in ordine di tempo: l'evasione dei "Compro Oro" con confisca da 720mila euro
La carriera di Avitabile, chiaramente, continua con ruoli di sempre maggiore responsabilità: lo aspetta il Comando generale spesa pubblica.
Nei giorni scorsi il comandante ha portato i suoi saluti anche al presidente della Provincia Luis Durnwalder e al sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli. Per loro il ringraziamento rituale per la collaborazione e ancora qualche buona considerazione sulle condizioni di vita del territorio. Non c’è dubbio, l’Alto Adige lo porta vie nel cuore.

Nel telegiornale di oggi l'intervista al comandante uscente

Investimenti pubblici, 464 milioni di polemiche

Alla fine è sempre questione di soldi. Pubblici. L’estate altoatesina ha preso più che mai la piega politica delle riflessioni sui massicci investimenti pubblici: un epilogo frutto dei tanti progetti che stanno vedendo la luce negli ultimi mesi. Ci si interroga sui numeri e sulle opportunità e forse una delle conseguenze più lampanti della crisi è proprio questa rinnovata attenzione alla spesa. Il fiocco di una diatriba montante è stato il nuovo carcere di Bolzano che richiederà alle tasche delle amministrazioni locali una cifra intorno ai 77 milioni di euro per un progetto tanto faraonico quanto avveniristico. Ignorata l’alternativa trentina di Spini di Gardolo. In concomitanza, però, ecco uscire le prime cifre ufficiose che dovranno condurre alla convenzione tra Comune di Bolzano e Marcelline per un budget totale di 18 milioni di euro per la ristrutturazione. Considerato che secondo gli ingegneri responsabili le suore non potranno mettere sul tavolo più di 5 milioni va da sé che tra Municipio e Provincia l’operazione costerà almeno 13 milioni di euro per una riqualificazione che vedrà 4 sezioni su 21 aperte al pubblico. A spanne, insomma, si metterà sul piatto il 72% di investimento pubblico per il 19% della disponibilità totale di aule. Il conto continua poi con le decisioni più datate, ma ugualmente capaci di sollevare polveroni lunghi. Il polo bibliotecario e i suoi 70 milioni secondo qualcuno rappresentano un sostanziale sballo delle proporzioni, mentre i 22 milioni per l’ampliamento di un aeroporto decisamente poco frequentato  aggiungono scintille al rogo considerando anche la spesa complessiva di 90 milioni dal 1997. Pioggia di denaro anche quella necessaria al termovalorizzatore che, pur essendo decisione datata, rappresenta l’attualità della messa in funzione a ore: siamo intorno ai 140 milioni di euro. Fanno discutere moltissimo anche i 63 milioni stanziati per il parco tecnologico che dovrebbe portare a Bolzano avanguardia e lavoro, ma anche qualche incognita. Più piccola, infine, la cifra stanziata per l’ampliamento dello stadio Druso fermo a sei milioni di euro. Tirando una riga parliamo di una cifra totale di 464 milioni di euro. Ora, secondo il bilancio 2011 l’intera pianta di dipendenti pubblici provinciali consta di 18.500 lavoratori che costano a Palazzo Widmann complessivamente 940 milioni di euro. Basta una semplice  operazione per capire che rinunciando a tutto ci si potrebbe concedere addirittura l’assunzione di 9.000 nuovi dipendenti in un tempo di difficile crisi occupazionale. Ovviamente significherebbe lasciare fermo molto dello sviluppo del territorio, ma a certe cifre basterebbe forse rinunciare alle progettazioni faraoniche per garantire qualche certezza in più. Uno stipendio mensile potrebbe aprire qualche sorriso in più di un volo per la Capitale o aiutare a pagare quella retta che difficilmente le suore elimineranno come segno di gratitudine.

sabato 20 luglio 2013

Bianchi: "Convenzione di Laives? Solo premio di consolazione"

“Un premio di consolazione spacciato per grande investimento”. E’ piccato il commento che il consigliere comunale di Laives in quota Fratelli d’Italia Christian Bianchi esprime sulla convenzione presentata ieri all’interno delle sale comunali. Cinque milioni di euro, lo ricordiamo, arriveranno a Laives da Palazzo Widmann per dare slancio alla riqualificazione di via Kennedy, di un anello ciclabile, della zona calcistica a Galizia e della tanto sospirata nuova piazza. “Forse ci si dimentica – scrive Bianchi- che si tratta semplicemente della ricompensa stabilita due anni fa per il flop dello stadio a Laives dell’Alto Adige. A fronte del naufragio di un’operazione che avrebbe portato sul territorio oltre 30 milioni di euro ci ritroviamo a celebrare in pompa magna un accordo per cinque”. Non manca, inoltre, la stoccata politica sulle vertenze ancora aperte tra il territorio e l’ente provinciale, aeroporto in testa. “Qualcuno si è dimenticato di una disputa che vede il Comune di Laives in causa contro una decisione avvallata con voto favorevole dallo stesso assessore Christian Tommasini. Non mi pare, inoltre, che la Provincia abbia dato nessun aiuto perla costruzione della scuola di San Giacomo che da anni è nei container”. Il vespaio interno all’amministrazione, insomma, non accenna a placarsi e alle porte, nonostante gli investimenti, pare presentarsi un nuovo autunno caldo.

Urzì: "Sulle consulenze esposto alla Corte dei Conti"

E’ un balletto di cifre quello in atto tra la Provincia e la Corte Costituzionale, ma in mezzo rischiano di rimanere invischiati mucchi di soldi pubblici. Sulle consulenze, infatti, la Corte ha sbattuto ieri i pugni sul tavolo di Palazzo Widmann pretendendo un risparmio dell’80% sul totale del 2010 come previsto dalla spending review. L’ente locale, infatti, aveva interpretato la norma come un 80% sull’anno precedente il che, secondo il consigliere provinciale di Alto Adige nel cuore Alessandro Urzì, ammonterebbe a circa il 20%.Un’inezia rispetto alle intenzioni. In soldoni, come scrive lo stesso Urzì in una nota, ballerebbero sei milioni d’euro a bilancio annuale. “Una cifra considerevole – scrive - per cui la prossima settimana mi attiverò a presentare un esposto alla Corte dei Conti perché siano individuati i responsabili di questo drammatico buco nero. Non solo, sarà anche da valutare l’ammontare progressivo negli anni del danno alle casse della Provincia e l’illecita spesa sulle consulenze esercitate nel 2011”. Oltre all’atto presso la giustizia contabile Urzì ha chiesto, stavolta sul versante più strettamente politico, le dimissioni dell’assessore provinciale alle finanze Roberto Bizzo: “La tenacia con cui è stata perseguita questa strada rappresenta una grave lesione in essere”. Ora, dunque, sarà la stessa Corte dei Conti a fare luce sulle effettiva responsabilità, ma anche sulle cifre esatte degli eventuali sforamenti, al netto della diatriba più squisitamente politica. La chiarezza, però, a questo punto pare necessaria.