Cerca nel blog

domenica 9 febbraio 2014

Comunisti: "Il referendum solletica solo la pancia degli elettori"

La bassa affluenza alle urne di oggi ha scatenato un vero e proprio putiferio politico ancora prima di chiudere la votazione. Volano basse, sopratutto nel campo della sinistra. E' abbastanza significativa, per dire, la presa di posizione dei Comunisti Italiani che con il loro rappresentante Carlo Carlini assestano un colpo basso al referendum in generale giudicato come “strumento per solleticare la pancia degli elettori che viene invocato a causa di una sostanziale crisi delle assemblee elettive e delle organizzazioni sindacali riducendo tutto al singolo. Dovrebbe essere un'arma estrema perchè la chiamiamo democrazia diretta ma finisce con l'essere la negazione della stessa democrazia”. Linea vicina a quella dei Comunisti è quella seguita dal consigliere comunale Psi Claudio Della Ratta che non vede la differenza tra temi in cui decide una rappresentanza politica e temi dove tale scelta viene demandata a un comitato promotore. Compare, poi, una difesa del sindaco Luigi Spagnolli e il suo endorsement: “E' un rappresentante politico e come tale ha delle idee. Non è mica un presidente di un tribunale”.
Intanto tutti i promotori e molti cittadini continuano a sfruttare i social network per invitare a non disertare le urne perchè tra le due posizioni di questo voto c'è spazio per qualsiasi sfumatura sul concetto di referendum. Intanto si chiacchiera più di quanto non si voti.

Alan Conti  

Affluenza rasoterra: 5,5% alle 11

Sicuri che ai cittadini interessi veramente frequentare le urne con una certa periodicità? I primo dati sull'affluenza emessi dall'ufficio elettorale provinciale sembrano, paradossalmente, sconfessare lo stesso oggetto del referendum confermativo: la democrazia diretta. Alle ore 11 il dato parziale è impietoso: 5,5% con poco meno di 22.000 elettori. Lo stesso trend previsto per il pomeriggio senza grandi scarti. Con la legge Svp, per dire, 22.000 firme non sarebbero nemmeno sufficienti a proporlo un referendum. L'astensione, questa volta, assume contorni ancora più generali se si considera che i valori bassi sono spalmati su tutti i comprensori in modo abbastanza uniforme con Bolzano e Merano perfettamente nella media territoriale. Non sono gli italiani, questa volta, i principali indiziati: o meglio, non sono solo gli italiani ad avere lasciato finora la scheda elettorale nel cassetto. Eclatante, per esempio, il valore che sbuca dal seggio 27 della scuola “Archimede” di Bolzano: 38 votanti su 945, una miseria. La particolarità, però, è che questa consultazione è priva di quorum quindi comunque una decisione verrà presa, seppur da una minoranza. Resta da capire, dunque, se nelle prossime ore ci sarà una poco prevedibile accelerata e, sopratutto, resta da capire quando davvero possa interessare lo strumento della consultazione. Per decidere di decidersi bisogna anche decidersi a farlo, senza aspettare che te lo dica un giornale o la tv. 
Alan Conti

Innerhofer d'argento

E' la prima medaglia italiana di questi giochi olimpici russi e si infila al collo dell'altoatesino Cristof Innerhofer in una delle discipline simbolo dell'Olimpiade in generale e dello sci alpino in particolare: la discesa libera. Clamorosa la prestazione dell'azzurro che a Rosa Khutor ha stampato un 2.06.29 al cronometro, secondo solo all'austriaco Matthias Mayer lontano appena sei centesimi. Tempo impercettibile perso nella zona dei dossi a fronte di una magistrale danza sugli spigoli. A chiudere il podio il norvegese Kjetil Jansrud, terzo a dieci centesimi. Le dimensioni dell'impresa si possono ben comprendere se si pensa che era dal 1976 che l'Italia non saliva sul podio della discesa libera con Herbert Plank. Era da Salt Like City 2002 con Isolde Kostner e Karen Putzer, invece, che lo sci alpino altoatesino non conosceva una medaglia. Sulla pista di Krasnaja Poljana, dunque, il ventinovenne pusterese parla di sogno avverato: “Ho capito che poteva essere la mia giornata e ho spinto a tutta. Chiaramente una medaglia olimpica è l'obiettivo di una carriera, assieme a quelle del Mondiale. Le ho ottenute e sono felice. Ho dovuto rischiare, certo, ma senza rischio in questo sport difficilmente c'è divertimento. Ho fatto bene, comunque, a non sprecare troppe energie nelle prove. In ogni caso già in prossimità del traguardo mi sono accorto che avevo fatto un'ottima prova”. Grande gioia all'arrivo per lo sciatore di Brunico che si è letteralmente rotolato nella neve esultando.
Grande delusione per i superfavoriti con lo svedese Aksel Svindal quarto e Bode Miller addirittura ottavo. Buon settimo, invece, Peter Fill mentre Dominik Paris si è classificato undicesimo, ancora condizionato dalla caduta in Gardena, e Werner Heel dodicesimo. “Già una volta – ha detto Fill – Innerhofer ha iniziato a fare medaglie e io l'ho seguito: speriamo sia così anche qui”.
Immediate arrivano le reazioni politiche che il luccichio della medaglia attira sempre. “Innerhofer è arrivato nel momento giusto al top della forma e ha spinto con tutte le sue forze. Gli mancava solo l'affermazione olimpica dopo le tre medaglie mondiali e le sei vittorie in coppa del Mondo. Davvero complimenti” le parole del Presidente della Provincia Arno Kompatscher. “Non potevano iniziare meglio queste Olimpiadi per noi altoatesini. Siamo contenti, inoltre, di avere tutti e quattro i nostri atleti nei primi dodici” gli fa eco l'assessore allo sport Martha Stocker.

Alan Conti 

Sudwerk, arriva il cartellone

Concerti test che hanno convinto a creare un cartellone musicale di livello. La prima notizia, senz'altro positiva per la città, è questa e a veicolarla è il promoter Vanja Zappetti, noto come Unclevanja, che insieme allo spazio Sudwerk del Ca' de Bezzi si appresta ad offrire un plateau musicale di tutto rispetto. Dal 13 febbraio al 22 maggio ecco sette concerti tra rock elettronico, avanguardia, folk, ma anche contestualizzazioni storiche e spunti di riflessione. Si parte giovedì prossimo con la band Sacri Cuori che ha firmato la colonna sonora del film “Zoran il mio nipote scemo” tra folk, blues e psichedelia.
Il cartellone, poi, prosegue il 6 marzo con la band stoner rock dei Black rainbows, mentre il 23 il reggae dub degli altoatesini Sisyphos promette bene. Audiovisivo lo spettacolo del 19 marzo con il duo Berserk! Movie accompagnato dal chitarrista Edvin Aaarset con immagini dei brani proposti. Il 24 aprile ecco i Bologna Violenta con focus sulla paura della Uno Bianca grazie all'introduzione del docente e storico dell'università di Bologna Fulvio Cammarano. L'8 maggio ecco gli inglesi Grumbling Fur con un pop elettronico e il 22 dagli Stati Uniti il duo Japanther, esponenti dell'art punf newyorchese.
Attenzione, infine, perchè Sudwerk ha lanciato anche una minirassegna di contorno che prevede per il lunedì la possibilità di dare spazio a band locali che vogliono suonare gratuitamente chiedendo solo 5 euro di ingresso al pubblico più eventuali offerte per il gruppo. Un palco che si apre senza troppe pretese. A ben vedere le buone notizie in arrivo sono più di una.  
Alan Conti

sabato 8 febbraio 2014

Fermato con 16 chili di hashish

Sedici chili di hashish: ad immaginarsi 32 scatole di paste da mezzo chilo si ottiene la nitida consapevolezza di quale mole immane si tratti. E', invece, il bilancio di un sequestro effettuato dalla squadra mobile della questura di Bolzano, in collaborazione con i colleghi di Prato, al casello di Bolzano Sud. A portarlo con sé un corriere albanese di 23 anni.
Una mole ingente, dunque, che se immessa sul mercato bolzanino avrebbe potuto avere ricavi ed effetti piuttosto devastanti.
Il ragazzo cittadino albanese, intanto, non ne vuole sapere di collaborare con gli inquirenti che, per ora, hanno capito che per lui si tratta del secondo viaggio nel capoluogo altoatesino per un incarico che aveva ricevuto direttamente in Toscana. La lotta al commercio illegale di sostanze stupefacenti condotta dal Questore Lucio Carluccio, intanto, continua su svariati fronti e in quest'ottica va letta l'operazione di controllo portata ieri a compimento in alcuni esercizi pubblici della città in collaborazione con le squadre della Guardia di Finanza. Di alcuni giorni, inoltre, il soccorso a una tredicenne che si è sentita male al Parco Mignone per aver fumato uno spinello. Immaginatevi uno spinello e ora immaginatevi quanti se ne possono fare con sedici chili: con buona approssimazione è il potenziale di ragazzini a cui si può far dei danni. (a.c.)

mercoledì 5 febbraio 2014

Slittino, la bandiera su un missile

Sarà la nostra bandiera, ma anche quella del gioco d'infanzia che rimane balocco di successo anche da grandi. Lo slittino altro non è che la declinazione iper moderna delle discese in slitta tutte da divertirsi. E' il divertimento che si fa sport in un viaggio, si spera, di andata e ritorno. Ecco, dunque, che la scelta di Armin Zoeggeler come portabandiera azzurro nella cerimonia di domani non solo è un doveroso omaggio alla carriera di un atleta che ha meritato il soprannome di Cannibale come solo Eddy Mercx prima di lui, ma è anche un inno all'essenza dei giochi. Oltre al Tricolore, però, lo slittino sarà anche vera e propria bandiera altoatesina per il numero di atleti di casa che si presenteranno al cancelletto di partenza. Saranno dieci, infatti, a cercare gloria in terra russa. Capofila, è ovvio, Zoeggeler a caccia di un record spaventoso: sei medaglie in sei diverse edizioni delle Olimpiadi. Significa, e questa è già una realtà, 24 anni di grande livello. Dietro di lui subito la speranza di un delfino in casa con Dominik Fischnaller, ventenne di Maranza primo nella prova di coppa del Mondo a Lillehammer più altri tre terzi posti stagionali. Ventenne è anche Emanuel Rieder: il futuro, forse, è ancora nostro.
Attenzione, poi, ai missili rosa con i lampi biondi di Sandra Gasparini, 24enne di Vipiteno, possibile punta di diamante della gara a squadre, ma anche qui abbondano i piccoli talenti con le due diciottenni Andrea Voetter e Sandra Robatscher portate a Sochi per riempire la gerla d'esperienza. C'è poi il capitolo doppi con Christian Oberstolz e Patrick Gruber che possono ambire certamente a un posto sul podio, ma anche qui si coltiva per il futuro con Ludwig Rieder e Patrick Rastner, 42 anni in due, a caccia di un possibile exploit all'esordio.
La pista dove ci si butterà a capofitto sarà quella di Saki con una capienza da 5.000 spettatori. Nel medagliere domina la Germania che conta 24 ori, 16 argenti e 15 bronzi, ma subito dopo arriviamo noi con 7 ori, 4 argenti e 5 bronzi. Coraggio Italia: abbiamo messo la bandiera su un missile.
Alan Conti

martedì 4 febbraio 2014

Sci di fondo, l'epica della sofferenza

E' la sublimazione della fatica, il ciclismo delle nevi e l'epica di chi resiste. Alle Olimpiadi invernali lo sci di fondo è un romanzo e non a caso è un simbolo dei giochi innevati essendo presente addirittura dal 1924. Naturalmente fitto per la disciplina è il programma di Sochi 2014 che per il fondo si aprirà già sabato con lo skiathlon donne e il domenica con gli uomini. Nato dalle corse dei cacciatori sulla neve lo skiathlon prevede 15 chilometri a tecnica classica, ovvero con gli sci paralleli, e altri 15 a tecnica libera (la classica “pattinata” per intenderci). L'11 febbraio è la volta dello sprint maschile e femminile, ovvero batterie su un percorso breve tra il chilometro e il chilometro e mezzo che vede trionfare chi arriva per primo al traguardo. Il 13 febbraio ecco la 10 chilometri femminile mentre il giorno dopo i colleghi maschi si cimenteranno sulla 15 chilometri. 15 e 16 febbraio sono dedicate alle gare a squadre chiamate “team event” dove conterà l'alchimia e la voglia di soffrire uniti. Il 19 ecco lo sprint a coppie a tecnica classica sia maschile sia femminile. Chiusura con le grandissime distanze, le più sentite nell'immaginario comune ovvero la 30 chilometri femminile e addirittura la 50 chilometri maschile. Nel medagliere totale di tutti i tempi brilla la Norvegia con 30 ori, 34 argenti e 24 bronzi. L'Italia è sesta con 9 ori, 12 argenti e 13 bronzi. Folta la pattugli altoatesina che andrà all'attacco delle medaglie. Si parte con Debora Agreiter di La Villa in Badia pronta a giocarsi le sue carte nella 30 chilometri a tecnica libera, mentre il 31enne di Riscone di Brunico Roland Clara ha esperienza e classe da vendere ma dovrà recuperare da un fastidioso e inopportuno infortunio. Da Santa Cristina in val Gardena arriva David Hofer, specialista dello sprint non troppo brillante durante la stagione e in cerca di riscatto russo. Chiude il poker altoatesino l'esordiente venticinquenne Dietmar Noeckler, anche lui di Brunico, amante della tecnica classica e sicuro componente della staffetta.
Ci sarà da soffrire, anche nel fare il tifo.

Alan Conti

lunedì 3 febbraio 2014

Spaghetti ist nicht Sudtirol

Va bene che si possono finanziare cartelli promozionali che negano la geografia, passi per le scope che spazzolano tricolori senza avere il coraggio di difendere un miraggio in tribunale e si può anche comprendere il giochino delle lettere elettorali mascherate di referendum, ma prendersela con la cucina italiana, beh, ci vuole del coraggio. Eppure è l'ultima peripezia di Sudtiroler Freiheit condotta, questa volta, dal consigliere provinciale Sven Knoll che ha trovato improcrastinabile prendersela con un nuovo cartellone promosso da Smg Alto Adige Marketing. Su un tavolo di legno corniciato da una montagna innevata incantevole ecco in primo piano uno stupendo piatto di spaghetti e un luccicante bicchiere di vino rosso con un pezzo di parmigiano nella veste di paggio d'accompagnamento. Per dribblare le malelingue lo slogan è addirittura in inglese anche se in cucina di inglese, si sa, è giusto lasciare appena appena i nomi. Tutto questo, però, non va bene a Knoll che parla di “una terra dipinta come italianissima negando l'identità e la storia mentre si ingannano i turisti. Non è disprezzo della tradizione alimentare italiana, ma così si nasconde la nostra vera cultura alimentare che in realtà sarebbe un nostro punto di forza”. Ora Knoll, dopo aver spiegato ad ogni ristorante altoatesino che sbaglia a presentare lo spaghetto nel menù, avrebbe sicuramente preferito un bel piatto di canederli, degli Spatzeln o un letto di crauti. Tutte delizie assolute, ma sicuramente meno conosciute nel mondo e forse un filo meno fotogeniche. Resta da capire, poi, come lo spaghetto neghi la cultura bilingue del nostro territorio mentre la scritta Sudtirol Marketing solo in tedesco non lo faccia ma certamente Knoll un giorno ce lo spiegherà. Magari a cena davanti a un bel piatto di spaghetti e il posto può sceglierlo lui: tanto in Alto Adige lo servono ovunque.
Alan Conti  

Kompatscher-Spagnolli, contatto

Del tavolo, per ora, c'è solo l'antipasto. E' andato in scena oggi il primo incontro istituzionale tra il presidente della Provincia Arno Kompatscher e il sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli. Una presa di contatto in vista di quell'organo di incontro permanente tra Provincia e Comune che sarà istituito sotto preciso mandato dell'accordo di coalizione. Oggi, però, il primo ciak di un film che vorrebbe il capoluogo più tra i protagonisti rispetto alla bella scenografia di qualche anno addietro. Subito primo cittadino e Landeshauptmann hanno affrontato temi sensibili come l'aspetto finanziario della gestione fiscale passata per le mani provinciali, ma anche tematiche culturali e ambientali. Probabile, forse auspicabile, che ci sia posti anche delle domande sull'inceneritore e i suoi destini. Di sicuro non si è sorvolato sullo sviluppo dell'areale ferroviario con Kompatscher parecchio interessato all'armonizzare anche le esigenze di Palazzo Widmann nel progetto di riqualificazione complessiva. I palazzi provinciali, peraltro, in questa situazione sono anche vicini di casa in senso fisico. “Già in fase di progettazione – dice Kompatscher – vanno fatte queste riflessioni. Lo specifico gruppo di lavoro all'orizzonte si muove anche nella direzione di concertare in anteprima le svolte comuni per evitare e appianare subito qualsiasi incomprensione”. Un passo in avanti deciso su un terreno che il predecessore Luis Durnwalder non aveva mai voluto nemmeno tastare. Soddisfatto anche il sindaco, sostenitore di peso nella corsa alle provinciali di Kompatscher, che ha definito il colloquio “molto franco e foriero di buone collaborazioni future”.
Il Landeshauptmann, poi, si è anche diretto nella sede dell'Unione Commercio e Turismo per affrontare alcune tematiche calde sul fronte commerciale. Nonostante il siluro a Thomas Widmann in giunta l'ex sindaco di Fiè dimostra di avere ben vivo il suo spirito negli orizzonti che regolano il commercio altoatesino ribadendo la necessità provinciale di riprendere competenze su alcuni aspetti cruciali come le limitazioni in zona produttiva e gli orari d'apertura. Potesse, insomma, tornerebbe volentieri al protezionsimo ante Monti. Per aprirsi alla concorrenza e al mondo, in fondo, c'è già l'aeroporto.

Alan Conti

Caccia alla prima nello show del freestyle

In principio c'era lo sci, poi qualcuno in Norvegia negli anni '30 durante un allenamento deve aver saltato su una gobba di neve e si deve essere accorto che farlo non era solo molto divertente, ma permetteva anche una decisa espressività artistica. Così è sbocciato il freestyle, disciplina olimpica dall'edizione di Albertville, in Francia, nel 1992. Inizialmente, negli anni '70 la disciplina era sostanzialmente senza regole e piuttosto rischiosa: negli Stati Uniti veniva identificato con il nomignolo di “Hot Dog”. Nel 1979 la Federazione Internazionale stilò delle regole e la tirò dentro le discipline agonistiche, ma per le Olimpiadi, come detto, bisognerà attendere altri 13 anni. Ad Albertville il programma prevedeva solo le gobbe ovvero uno discesa su una pista composta da diverse gobbette con due salti fondamentali. Si valutano velocità discesa, difficoltà del salto, qualità e difficoltà delle mosse aeree. A Lillehammer 1994 ecco entrare nel programma i salti che vengono effettuati su veri e propri trampolini. Qui gli atleti sviluppano anche salti mortali e figure prima dell'atterraggio e la giuria valuta ogni singola esecuzione. Recentissima, di Vancouver 2010, l'inclusione della specialità ski cross nel programma olimpico dove più atleti scendono contemporaneamente su un percorso di salti, dossi e curve paraboliche: vince chi impiega minor tempo attraverso vari turni di qualificazione fino alla finale. Attenzione perchè a Sochi arriverà fresco fresco di introduzione olimpica anche l'half pipe dove gli atleti scendono lungo un percorso a forma di cilindro tagliato a metà cercando di infilare il maggior numero di acrobazie. Il poker a cinque cerchi è quindi a forte gradazione di spettacolo. Nel medagliere complessivo di queste discipline dominano gli Stati Uniti con 5 ori, 5 argenti e 4 bronzi: totalmente assente l'Italia. A cercare il battesimo medagliato saranno in quattro: Silvia Bertagna, Markus Eder, Giacomo Matiz e Deborah Scanzio. I primi due sono altoatesini: Bertagna, nata a Bressanone ma residente a Ortisei è stata la prima donna a centrare un podio nella disciplina slopestyle a Gstaad lo scorso 18 gennaio e arriva a Sochi sull'onda dell'entusiasmo, mentre Eder è di Brunico e come miglior risultato stagionale ha un tredicesimo posto, sempre a Gstaad.
Calendario alla mano le medaglie per le gobbe femminili si assegneranno la sera dell'8 febbraio, quelle maschili il 10, salti il 14 e il 17, halfpipe il 18 e 20 mentre il 21 si chiude con lo skicross. Saltando su quella gobba, quel norvegese, aveva anche visto lontano.

Alan Conti