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lunedì 19 luglio 2010

Gli altoatesini amano la bicicletta fumano poco e bocciano la birra


Alto Adige — 18 luglio 2010 pagina 13 sezione: CRONACA

BOLZANO. È una radiografia della vita quotidiana degli altoatesini quella presentata dall’Astat nella sua ricerca statistica “Multiscopo sulle famiglie - 2010”. All’indagine hanno contribuito 584 famiglie per un totale di 1426 componenti residenti in 23 comuni della provincia di Bolzano. Interessante il primo dato relativo agli spostamenti mattutini dove il 72% dei residenti esce di casa per andare al lavoro o a scuola tra le 7 e le 9, anche se la popolazione italiana tende a partire un poco più tardi. Relativo anche il pendolarismo italiano visto che il 74% ci mette meno di un’ora ad arrivare in ufficio: solo il 14%, inoltre, usa l’autobus contro il 45% che si muove con la propria auto e un lusinghiero 28% in sella alla bici. I lavoratori, comunque, in genere dedicano tra le 30 e le 40 ore settimanali all’attività professionale. Solo un altoatesino su cinque, invece, si dichiara fumatore e ben l’80% ha smesso oppure non ha mai toccato una sigaretta in vita sua. Il 40% dei fumatori, comunque, si accendono tra le 11 e le 20 “bionde” al giorno. Sorpresa anche nel consumo di birra, bevuta mai o raramente da ben il 94% dei residenti in provincia: solo il 6% ammette di apprezzarne più o meno di mezzo litro al giorno. Nettamente diverso il discorso sul vino dove la percentuale di chi non l’approccia scende all’83% mentre si alza la quota al 15% di chi lo consuma quotidianamente. Ampio capitolo, inoltre, dedicato all’attività fisica e sportiva con il 40% che dichiara di svolgerla regolarmente e il 61%, oltretutto, senza sborsare alcun soldo e addirittura. L’83,3%, infatti, ammette di non aver preso lezioni o utilizzato strutture a pagamento nemmeno una volta nell’ultimo anno. Molto diffuso anche l’utilizzo del personal computer e di internet, preferibilmente dentro le mura domestiche e utilizzando il proprio. (a.c.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

Margheri: «Non accetteremo ricatti per il futuro Virgolo»


Alto Adige — 18 luglio 2010 pagina 13 sezione: CRONACA

BOLZANO. Non sono piaciute a Guido Margheri, consigliere comunale di Sel, le dichiarazioni della famiglia Thun sul futuro del Virgolo. Vista l’apparente immobilità della situazione l’azienda degli angioletti ha buttato sul tavolo l’ultimatum: «O possiamo dar vita al nostro progetto sul colle cittadino oppure ce ne andiamo via». Una presa di posizione che Margheri legge come «un ricatto nei confronti della città che non possiamo subire. Bisogna ricordarsi che la tutela delle pendici è contenuta in tutti i documenti programmatici del Comune e allo stato attuale il lacunoso progetto di Thun la mette radicalmente in discussione». Per superare lo stallo Sel chiama l’intervento del sindaco Luigi Spagnolli: «Deve attivare al più presto l’incarico speciale previsto al fine di elaborare una proposta dell’amministrazione». Mal digerite anche possibili intromissioni della Provincia: «Una loro eventuale variante d’ufficio sarebbe facilmente impugnabile perché completamente priva dei fondamenti di legge. Si configurerebbe, infatti, come una mera imposizione burocratica viziata per di più da evidenti condizionamenti di natura lobbistica». In ultima analisi Margheri chiede il coinvolgimento popolare. «La scheda sul Virgolo del Masterplan contempla esplicitamente l’attivazione di tutti i documenti di partecipazione democratica previsti dallo statuto comunale. Tra questi, vorremmo ricordarlo a chi ha la competenza diretta, ci sarebbe pure il referendum». (a.c.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

domenica 18 luglio 2010

Svendite: la partenza è positiva


Alto Adige — 17 luglio 2010 pagina 15 sezione: CRONACA

BOLZANO. Partenza con il botto per il primo giorno di saldi in città. Negozi pieni e casse prese d’assalto fin dal mattino con soddisfazione dei commercianti. Resta, sullo sfondo, uno strisciante malcontento per le differenze tra le date di inizio e nasce così una proposta che compatta i negozianti: «Unifichiamo il via dei saldi in tutto il Nord Italia». A lanciare l’idea è il responsabile di “Carpisa” Andrea Bonetto. «Bolzano - spiega - è una piazza che ci sta dando soddisfazioni. Chiaro, però, che i clienti sono abituati a considerare i saldi come fine stagione ai primi di luglio, non certo a metà. Faccio mia una proposta che circola nel Veneto: partiamo con le svendite lo stesso giorno in tutta l’Italia settentrionale». «Rispetto alle scorse due settimane - racconta Sabine Markart di “Tally Weijl” - oggi siamo pieni di gente. Ciò non toglie che la partenza unita per tutte le città sarebbe una bella novità». Linde Perrotti è una cliente e ammette «come ai saldi un’occhiata vale sempre la pena darla. Confermo, comunque, che mi è capitato di spostarmi in altre città quando qui partono tardi». Chi si scosta dal clima di generale entusiasmo è la responsabile di “Sisley” Milena Di Giampaolo: «L’anno scorso era nettamente più pieno, forse incide il gran caldo. Meglio partire prima e, magari, tutti insieme». Anche Miriam Piol di “Kiko” appoggia la proposta del via compatto: «Sarebbe una buona soluzione». Manuela Gasser, invece, è cliente soddisfatta: «Trovato tutto quello che cercavo, aspettavo da giorni l’apertura ufficiale». Michela Romagnoli di “Tezenis” sfodera un sorriso: «Abbiamo tre casse sempre attive e l’afflusso è consistente. Anche noi, comunque, ci allineiamo a sostegno della proposta di partire tutti insieme».In fila per pagare troviamo Laura Scarioni e Giuseppe Branca: «Che bello sarebbe non dover rincorrere le date nelle varie città. I prezzi, comunque, sono buoni e le offerte si trovano». Chiude la rassegna l’unica voce contraria: Peter Oberschartner, responsabile di “Sportler”. «Non vedo questa necessità. Lavoriamo molto con la clientela di bolzanini, va bene così». Dado Duzzi, vicepresidente dell’Unione Commercio, al contrario, appoggia la proposta dei commercianti. «Sarebbe una soluzione nobile e dal buon ritorno in termini di marketing. Siamo favorevoli, ma a muoversi in rete devono essere le Camere di Commercio». Già durante questi saldi, però, arriva dal Veneto un segnale incoraggiante: «Tutta la regione con le rispettive province partiranno oggi dopo un accordo comune. Credo sia un buon esempio da seguire, senza innescare ogni volta un effetto domino tra città vicine che non porta vantaggi». Giudizio lusinghiero, infine, sulla partenza: «Inizio ottimo, speriamo continui così». © RIPRODUZIONE RISERVATA - Alan Conti

Piazza Erbe, cartellini irregolari


Alto Adige — 17 luglio 2010 pagina 18 sezione: CRONACA

BOLZANO. I Consumatori avevano lanciato l’allarme già nel gennaio del 2009 e nuovamente nel giugno scorso: gran parte dei cartellini dei prezzi dei mercati ortofrutticoli bolzanini non sarebbe a norma. Parziale conferma l’abbiamo avuta nei giorni scorso in un controllo a campione fatto in piazza Erbe assieme a Luca Marcon del Ctcu. Salta subito all’occhio come non ci sia nemmeno un banchetto che presenti tutti i cartellini in ordine come previsto dalla legge. Le indicazioni da fornire al cliente, infatti, devono essere quattro: denominazione e varietà del prodotto, prezzo, categoria e il Paese di provenienza. La mancanza di anche solo una delle seguenti informazioni fa scattare l’ammenda della polizia annonaria pari a un minimo di 100 euro. «Le infrazioni in cui ci si imbatte - spiega Marcon - sono varie. Si va dalla mancata specifica del prodotto all’assenza completa del cartellino, passando per chi omette la provenienza o la categoria». Passeggiando per il mercato, dunque, si riscontra come i cartellini imperfetti siano diversi: un gran numero di irregolarità pregiudicano più che altro l’aspetto formale che sostanziale, ma per chi viene a Bolzano in visita turistica potrebbe essere un problema, rendendo enigmatica la tracciabilità. Assai più grave, invece, quando la mancanza del cartellino è totale e i casi verificati nella nostra rilevazione sono ben 18. Patate, insalata, sedani, fiori di zucca, radicchio e angurie si presentano piene di colori nelle loro cassette senza nessuna indicazione utile. Piuttosto diffusi anche gli errori nell’indicazione geografica: molti commercianti specificano unicamente la regione o il comune di provenienza omettendo il Paese, altri riportano un generico “estero”, più rara l’omissione completa. Sono 8, infatti, i cartellini visti con indicazione incompleta, mentre solo un paio quelli che non la riportavano in toto. La maggioranza delle irregolarità, però, è da ricollegare alla specifica del prodotto e della categoria: obbligatoria la prima, facoltativa la seconda. Molto spesso l’ordine viene invertito e, per esempio, le mele vengono indicate semplicemente col nome “Golden”. Diffusa anche la completa assenza d’indicazione del prodotto oppure la presenza di cartellini illeggibili o non in vista. Generalmente a comparire in maniera imperfetta sono i cartellini relativi a pomodori, insalata o fagiolini. Sono 24, comunque, le irregolarità avvistate. Molto più contenuta, infine, l’assenza dell’indicazione di categoria riscontrata in un singolo caso. «E’grave - conclude Marcon - che dopo un anno e mezzo l’annonaria non abbia messo un freno a questa pratica». A stretto giro di posta arriva la replica del Comandante della polizia municipale Sergio Ronchetti: «I controlli vengono fatti sistematicamente e addirittura possediamo un arichivio fotografico su questo tipo di infrazioni. A noi risultava una situazione sotto controllo, verificheremo». Prende le difese dei commercianti, pur non rappresentandoli direttamente, Paolo Pavan di Confesercenti. «Ricordiamoci che la prezzatura viene fatta con un lavoro manuale certosino, senza particolari tecnologie, e le informazioni da fornire sono molte. Si può capire, quindi, come qualcosa possa anche sfuggire». (a.c.)

Julia Unterberger: «Rimango nell'Svp senza condizioni»


Alto Adige — 17 luglio 2010 pagina 14 sezione: CRONACA

BOLZANO. Non intende rilasciare interviste Julia Unterberger, consigliere comunale Svp pronta al subentro di Christian Egartner giudicato ineleggibile per il suo incarico da presidente e legale rappresentante della “Conbau” durante il periodo elettorale. La chiusura di Unterberger, comunque, non impedisce che qualcosa trapeli sui suoi proponimenti. «Rimarrò nella Stella Alpina e non ho intenzione di dettare alcuna condizione al partito». Il passaggio in quota ai Verdi, insomma, si rivela privo di fondamento, almeno nelle prime settimane da consigliere. Mercoledì, comunque, se ne saprà di più: «Da quel giorno, in veste ufficiale, posso cominciare a chiarire nei dettagli la mia posizione» conclude Unterberger. La Cassazione, quindi, nei giorni scorsi ha dato torto a Christian Egartner che dall’interno della “Conbau” intratteneva rapporti d’affari importanti con la Provincia. Insufficienti le dimissioni presentate dal consigliere al momento dell’elezione. (a.c.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

sabato 17 luglio 2010

Università: corso di innovazione per le scienze sociali


Alto Adige — 16 luglio 2010 pagina 15 sezione: CRONACA

BOLZANO. Nasce alla Lub il nuovo corso di laurea magistrale in “innovazione e Ricerca per gli interventi socio-assistenziali educativi“. Un percorso didattico rivolto principalmente ai laureati in scienze sociali che già hanno maturato qualche esperienza nel settore. «Intendiamo - l’opinione del rettore dell’ateneo bolzanino Walter Lorenz - fornire agli iscritti la possibilità di maturare competenze organizzative, ma sopratutto innovative». Un corso che intende rimanere ancorato sul territorio con collaborazioni strette. «Ci piacerebbe - chiarisce la curatrice Silvia Fargion - che chi opera sul territorio ci chieda consulenze nello sviluppo di idee». Il titolo consente di presentarsi all’esame che abilita alla professione di assistente sociale specialista. I requisiti per l’iscrizione, da presentare entro il 20 agosto, sono una laurea di primo livello, un diploma universitario o laurea del vecchio ordinamento nel sociale. Le tasse sono di 1.280 euro e il corso è inserito nella Facoltà di Scienze della Formazione. (a.c.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

Lillo: rate senza mora


Alto Adige — 16 luglio 2010 pagina 15 sezione: CRONACA

BOLZANO. Enrico Lillo, consigliere comunale del Pdl, ha presentato un’interrogazione sulla vicenda delle maxi-bollette del gas di Ae. «Chiedo come sia possibile non fare letture dei contatori più frequenti, contando su bollette più contenute, e se esista una normativa a riguardo. Non solo, bisognerebbe concedere rateizzazioni per importi elevati senza ulteriori costi aggiuntivi che gravino sulle famiglie disagiate». (a.c.)

Blackout in Centro per il caldo


Alto Adige — 16 luglio 2010 pagina 18 sezione: CRONACA

BOLZANO. Sono stati il caldo e le alte temperature a causare ieri promeriggio un blackout in Centro per la disfunzione di una centralina. Sono stati 30, invece, gli interventi del 118 durante la giornata per malori. Il bollettino meteo, intanto, non lascia speranze: Per oggi previsto un picco di 38 gradi. In via Bottai, dunque, le temperature tropicali hanno causato un danno alla centralina di Ae che serve una parte del quartiere. Diverse, quindi, le abitazioni della zona che sono rimaste senza elettricità. Il Pronto Soccorso, intanto, ha effettuato ieri una trentina di interventi per malessere da caldo che ha colpito sopratutto gli anziani. Nessuno, comunque, in condizioni gravi. Il Servizio metereologico della Provincia, inoltre, registra che «mai in Alto Adige, i primi 15 giorni di luglio erano stati così caldi. In tutte le stazioni di misura il valore medio è oltre un grado superiore al record registrato e ben 5 sopra la media pluriennale». Ieri la colonnina di mercurio ha toccato quota 36º, oggi salirà fino a 38º per poi scendere domani a 35º, domenica 31º e lunedì 33º. Un’ondata di calore che colpisce durante il giorno ma si fa sentire anche di notte: «L’altra notte si è registrata una temperatura minima di 24,5 gradi, la più calda di sempre». I record, comunque, saranno prontamente ritoccati nella giornata di oggi «dove si arriverà a toccare il picco di 38 gradi». Nessun sollievo, come detto, nei prossimi giorni: «Possibili temporali nella notte tra sabato e domenica, ma tutta la prossima settimana le temperature si manterranno ben al di sopra dei 30 gradi. Luglio, insomma, si appresta ad essere il più caldo degli ultimi 90 anni». La domanda che rimane in sospeso, quindi, è cosa fare per alleviare la cappa di calore? Il primario di geriatria dell’ospedale di Bolzano Albert March consiglia «di bere 2 litri di liquidi al giorno, mangiare leggero e usare con attenzione il condizionatore. Gli impianti, infatti, non vanno utilizzati per bruschi abbassamenti di temperatura ma, piuttosto, come deumidificatori». Il Comune, nella brochure inerente il piano emergenza anziani, amplia i concetti: «Bere molta acqua o bevande poco zuccherate, fare bagni, docce o spugnature con acqua tiepida. Da evitare, infine, le uscite nelle ore più calde, le bevande ghiacciate, gassate o alcoliche. Lasciare perdere anche fritti, grassi e cibi piccanti». Problema di tutti, inoltre, la ricerca di fresco in casa. Il Ctcu ha riportato un utile prontuario del mensile tedesco “Test”. «La migliore strategia è quella di evitare di far entrare il caldo nelle quattro mura. Per centrare il risultato è bene arieggiare solamente nella seconda metà della notte, chiudere porte e finestre durante il giorno e schermare con tapparelle o tende i raggi del sole sulle finestre. Esistono, infine, delle sottili pellicole anti-sole che filtrano il calore». Attenzione, inoltre, al consumo di acqua corrente, aumentato sensibilmente negli ultimi giorni. «Solitamente - fanno sapere da “Seab” - l’acqua che esce dalle 12 pompe dell’acquedotto confluisce in parte nei nove serbatoi intorno alla città. Negli ultimi giorni, invece, serve tutta al consumo. L’aumento è normale per il periodo estivo, ma dobbiamo evitare gli sprechi». Ecco, quindi, i consigli di via Lancia: «Annaffiate le piante al mattino, raffreddate l’acqua in frigo e non facendola scorrere e preferite la doccia al bagno». (a.c.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

venerdì 16 luglio 2010

Angeli e Bassani: licenze dubbie nessuno verifica


Alto Adige — 15 luglio 2010 pagina 15 sezione: CRONACA

BOLZANO. A lanciare perplessità sulla regolarità delle licenze ci pensa Stefano Angeli, titolare di una pasticceria ed ex consigliere comunale di An. «Molti di loro per aprire ottengono una licenza commerciale dove figura un preposto, generalmente italiano, che per due anni si occupa di traghettare e formare il personale in modo che in breve tempo possa ottenere i requisiti richiesti dalla Camera di Commercio. I preposti, però, dovrebbero essere dipendenti o soci delle società e presenti all’interno del locale. Il problema è che per molti cinesi sono dei perfetti sconosciuti. Perchè il Comune, invece di dichiarare che tutto è perfettamente in regola, non fa dei controlli accurati su queste incongruenze?». Rincara la dose il consigliere della Lega Paolo Bassani: «Presenteremo un’interrogazione provinciale con Elena Artioli perchè molti cinesi si fanno beffe delle regole sanitarie mettendo a repentaglio la salute e la sicurezza dei cittadini».(a.c.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

I baristi cinesi: troppi pregiudizi, rispettiamo le regole e lavoriamo


Alto Adige — 15 luglio 2010 pagina 15 sezione: CRONACA

BOLZANO. «È ingiusto attaccarci a priori senza conoscerci». I cinesi dei bar si difendono dalle accuse e dalla polemica che si è scatenata negli ultimi giorni attorno alle loro attività. Allineati alla posizione del sindaco Luigi Spagnolli rivendicano il loro diritto, rispettando le regole, ad essere considerati normali attori del mercato bolzanino. Assenti, invece, le aperture verso le associazioni di categoria locale, viste come estranee e poco propense al confronto e al dialogo. «A Bolzano ci troviamo molto bene - le parole di Shiqi Lin del bar “Hollywod” in viale Trieste - e lavoriamo regolarmente come tutti gli altri esercenti della città. Siamo qui da tre anni: inizialmente non è stato facile ambientarsi, oggi va molto meglio e abbiamo un ottimo rapporto con i clienti del quartiere». Lin si fa serio, però, quando riportiamo del malcontento e la diffidenza che aleggiano talvolta intorno alle attività cinesi. «Non mi infastidisce perchè non me ne curo. Finchè noi facciamo bene il nostro lavoro non temiamo gli attacchi di chi, forse, deve solo conoscerci meglio». Da tre anni a Bolzano per gestire il Cafè “Verona” c’è Awan Chen: «Un’attività che ci regala soddisfazioni e ci permette di essere sempre più integrati sul territorio». Tutto bene, ma farebbe piacere un confronto approfondito con le associazioni di categoria? «Io gestisco il locale con mia sorella: mi sta bene così». Lulu Zhu e Qiao Yan si muovono dietro al bancone del bar “Pia” di piazzetta Bersaglio e ci raccontano una delle caratteristiche peculiari dei bar gestiti da cinesi: «La conduzione familiare è per noi, oltre che una comodità, un aspetto culturale importante. Logico che cerchiamo di mantenerlo». Non mancano, però, preoccupazioni da parte di alcuni esercenti. «Al di là della possibilità di confrontarci penso che l’importante sia che ognuno faccia bene il suo lavoro, poi decretare il successo o meno di un’attività spetta ai bolzanini». Chiude la rassegna Hao Hao Zhu che da poco gestisce il bar-ristorante “Hong-Kong”. «È molto difficile rompere il ghiaccio ed imporsi. In questa strada, poi, ci sono molti esercizi di connazionali». Per molti, però, questo aspetto non rientra affatto tra quelli positivi. «Non mi sembra che a Bolzano ci siano così tanti cinesi. Entrare nelle associazioni di categoria? Ho come l’impressione che gli italiani parlino solamente con gli italiani e i cinesi, di conseguenza, con i cinesi». © RIPRODUZIONE RISERVATA - Alan Conti