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mercoledì 21 dicembre 2011

Alcol: apre l'auto aiuto


Occhio ai primi sintomi di alcolismo

BRESSANONE. Ammettere di avere un problema con l’alcol è un passo importante e farlo nella propria lingua può aiutare. Nel percorso di chi vuole uscire da una dipendenza, infatti, bisogna prestare attenzione a ogni dettaglio ed è per questo che l’ambulatorio “Hands”si appresta ad attivare anche a Bressanone gruppi di auto aiuto in lingua italiana, come già avviene in altre sedi provinciali. Nei locali brissinesi dell’associazione in via Bastioni Maggiori, infatti, fino ad oggi questa forma di terapia veniva offerta solamente in tedesco. L’occasione è buona per affrontare di petto il problema dell’alcolismo con esperti come la psicologa Eva Roner. "Nel momento in cui una persona si accorge di avere un consumo eccessivo di alcol può tentare di regolare da sè frequenza e quantità di bevande alcoliche, ma se un simile tentativo dovesse fallire allora noi dobbiamo farci trovare pronti". Il primo step può essere quello di rivolgersi al Servizio per le Dipendenze in via Dante, ma prima è necessaria una non sempre facile presa di coscienza dell’utente. "Diciamo che alcuni indicatori che ci segnalano una situazione a rischio possono essere sintomi di astinenza come tremore, perdita di controllo sui propri comportamenti, osservazioni critiche da parte di persone a noi vicine oppure vuoti di memoria". Ci sono, inoltre, metodi molto più empirici. "Una situazione classica – continua Roner – è quella di prefiggersi il consumo di una singola birra al bar e poi non essere mai in grado di concretizzare il proprio proposito bevendo quantità di molto maggiori. E’ un campanello d’allarme che va ascoltato". Attenzione anche ai classici “spacconi”, molto in voga nel mondo dei giovanissimi. "In molti si vantano di poter reggere grandi dosi di alcolici senza risentirne. Bene, si tratta di un segnale per nulla positivo perché indica un’abitudine del fisico a una sostanza che comunque è tossica e provoca danni ingenti. Significa, oltretutto, che per ricercare quell’effetto “gradevole” della sbornia sarà necessario andare oltre alcuni limiti, spostando sempre più in là l’asticella del pericolo". Non è affatto vero, comunque, che l’alcol produce solo effetti positivi sulla mente. "Tutti conosciamo l’euforia, il rilassamento, distensione e la scioltezza nelle relazioni sociali, ma siamo altrettanto a conoscenza di stanchezza, nausea, riduzione della concentrazione e delle inibizioni, perdita dell’equilibrio, vomito o emicrania. Non lasciamoci ingannare, quindi, da un singolo lato della medaglia". Ci saranno, però, dei dati oggettivi ai quali prestare attenzione? "Le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità – chiude la psicologa Roner – parlano di consumo moderato o a basso rischio con due bevande alcoliche al giorno per la donna e tre per l’uomo, intendendo come unità di misura un bicchiere standard (per esempio da 0,125 litri di vino). Si tratta, tuttavia, di quantità riferite a persone adulte e sane, quindi non possono essere trasferite automaticamente ad adolescenti, malati di fegato, diabetici o afflitti da altre patologie. Almeno due giorni la settimana, inoltre, viene consigliato di astenersi completamente. L’unica formula veramente infallibile, comunque, rimane una sola: zero consumo, zero rischio".
 Per ogni tipo di informazione sull’attività di Hands a Bressanone si può chiamare il numero 0472/837112 dalle 16 alle 17.30 ogni secondo e quarto martedì del mese.
Alan Conti

venerdì 2 dicembre 2011

A Bressanone arriva il catasto solare


Pannelli solari in arrivo?
BOLZANO. Si fa presto a dire “monto un pannello solare” senza considerare alcune variabili. In caso di scarso irraggiamento, ampie zone d’ombra o superficie esigua del tetto il rischio, infatti, è quello di sostenere un investimento pesante senza particolari risultati. Ecco, quindi, che il nuovo catasto solare on line al sito www.cittasolare.it ideato dall’Eurac in collaborazione con il Comune di Bressanone diventa uno strumento prezioso per riempire tutti questi interrogativi.
Il funzionamento è semplice: con un clic si accede a una mappa satellitare in perfetto stile "GoogleMaps", con un altro si allarga l'immagine zoomando sulla zona d'interesse e infine i tetti degli edifici cominciano a colorarsi. Si passa infatti dal rosso delle case in ubicazione estremamente favorevole al nessun colore di quelle dove il pannello solare avrebbe una resa insoddisfacente.
Non solo, selezionando le varie strutture si aprirà una finestra con indicazioni più approfondite circa la potenzialità in kilowattora di quattro differenti tipologie di pannello, due al silicio cristallino e due al film sottile.
"Sostanzialmente permettiamo agli utenti di ricevere un’informazione neutra rispetto a un possibile investimento" spiega il direttore dell'istituto per il teleriscaldamento all'Eurac nonché neo presidente Sel Wilfram Sparber. "Anzichè aspettare un preventivo dall'azienda privata, dunque, i cittadini brissinesi potranno sapere immediatamente le condizioni del loro tetto. È anche una strategia per familiarizzare con le fonti rinnovabili". Soddisfatti il sindaco Albert Pürgstaller e l'assessore all'ambiente Elda Letrari presenti ieri alla conferenza stampa presso l'Accademia Europea. "La collaborazione tra Eurac e Bressanone - spiega il primo cittadino - funziona bene e gratifica la sensibilità mostrata dalla città su questi temi". Due, però, sono i dubbi legati a una diffusione generalizzata del fotovoltaico: l'impatto paesaggistico di una selva di pannelli e la predisposizione di una rete distributiva all'altezza. "Dal punto di vista del paesaggio cerchiamo soluzioni non troppo impattanti, mentre la nostra rete è assolutamente all'avanguardia, forse superiore persino a quella di Sel". Tecniche le considerazioni del ricercatore Marcello Petitta. "Sono vari i fattori che abbiamo considerato in mappa. L'irraggiamento è il primo fattore, determinato da esposizione e zone d'ombra, poi abbiamo valutato le condizioni meteorologiche basandoci sui dati ventennali della stazione di rilevamento di Laimburg. La stessa atmosfera va analizzata e da questo punto di vista dobbiamo dire che l'Alto Adige è un territorio particolarmente adeguato". Quante sono le possibilità di contare in futuro su una simile mappa virtuale per tutto il territorio provinciale? "Stiamo avviando un progetto con un istituto svizzero che permetterà la realizzazione di una mappatura a zone di 100 metri. Una definizione minore rispetto a Bressanone, ma un bacino d'utenza assai superiore".
Alan Conti