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giovedì 17 maggio 2012

Operazione simpatia: il fisco sul camper


Il camper dell'Agenzia delle Entrate l'altro giorno ad Appiano
Un caravan attrezzato come vero e proprio ufficio dell'Agenzia delle Entrate ad Appiano e Laives. Francesca Seppi: "In tempi di tensioni la chiarezza diventa determinante"

 BOLZANO. In piena nostalgia post adunata farsi voler bene con un camper è operazione abbastanza semplice. L’Agenzia delle Entrate, quindi, sfrutta la fortunosa coincidenza e spolvera l’operazione simpatia con l’iniziativa “Il fisco mette le ruote” che toccherà in questa settimana Appiano e Laives. Il meccanismo è molto semplice: davanti a un caravan opportunamente griffato è stato montato un tavolo, aperta la veranda e predisposto un bell’ufficio mobile in tutto e per tutto identico agli sportelli fissi. Chiunque, quindi, si potrà avvicinare al funzionario e chiedere delucidazioni sulla compilazione delle dichiarazioni de redditi con modello Unico o 730, rilascio del codice fiscale o partita Iva, richiesta di duplicato della tessera sanitaria, irregolarità o iscrizioni a ruolo, contratti di locazione, abilitazione ai servizi telematici, rimborsi, successioni e donazioni. Tutto lo scibile fiscale, insomma, a portata di chiacchierata. La scelta di Appiano e Laives, all’interno di un tour nazionale più articolato partito dalla Toscana e che proseguirà in Friuli, non è casuale ma deriva dalla mancanza di uffici o sportelli territoriali. Per una volta, insomma, è il fisco che si muove verso i cittadini per informarli e non il contrario. Di solito, infatti, vedersi venire incontro l’Agenzia delle Entrate raramente era segnale di buon auspicio.
 Francesca Seppi, responsabile della comunicazione sul sito dell’Agenzia delle Entrate, è raggiante. "Siamo contenti di ospitare questa iniziativa che mette a disposizione un vero e proprio ufficio mobile. Avvicinare la popolazione all’amministrazione è un segnale molto importante perché permette di fare chiarezza su procedure e informazione". La mancanza di dettagli, infatti, spesso è alla base di insofferenze più o meno eclatanti anche verso aziende contigue come Equitalia. "Sicuramente dobbiamo continuamente cercare il dialogo con la gente per appianare qualsiasi incomprensione. La risposta degli altoatesini, comunque, è stata immediatamente positiva e le prime domande vertevano praticamente tutte sulla dichiarazione dei redditi. Non a caso abbiamo insistito perché il camper arrivasse in questo periodo dell’anno". Dino Gagliardini, assessore alla cultura e all’ambiente di Laives, affronta volentieri il tema della percezione dell’Agenzia dell’Entrate da parte dei cittadini nonostante competenze amministrative decisamente lontane. "Capire che il fisco alimenta la cassa comune, quindi il bene di tutti, è un passo importante per la coscienza civile. Proprio per questo siamo orgogliosi di ospitare a Laives questa iniziativa che mette a disposizione un servizio che soddisfa la curiosità dei cittadini in un ambiente rilassato. E’ un passo molto importante". Talmente importante che il sindaco Liliana Di Fede marca visita all’ultimo alla conferenza stampa di presentazione. Presente, invece, l’assessore alle finanze di Appiano Joseph Krager: "Ogni gesto che possa accorciare le distanze tra popolazione e amministrazione va salutato con piacere".
 Il camper, comunque, sarà ancora oggi a Laives davanti al Comune in via Pietralba. Per tutti orario continuato 10-17.30.
Alan Conti

Un'altra immagine del caravan


mercoledì 16 novembre 2011

Laives, ora il commercio ha paura


I negozianti di Laives ora si interrogano sul futuro

LAIVES. La cittadella è ormai alle spalle e il commercio di Laives ora si ritrova nudo a interrogarsi sul proprio futuro. Se per mesi il dibattito politico si è praticamente cristallizzato attorno allo stadio e alle rispettive fazioni, ora Laives si trova a fare i conti con una serie di nodi determinanti da sciogliere. Di tante opinioni, un paio sembrano essere largamente condivise da esercenti e commercianti: qualcosa deve cambiare per migliorare e bisognerà essere in grado di governare gli inevitabili cambiamenti che comporterà l’apertura della nuova variante. Che ne sarà di via Kennedy? Riuscirà Laives a tenere testa al difficile confronto con Bolzano sul campo dell’appeal? Tra gli stessi commercianti si troverà la necessaria compattezza per presentare iniziative comuni ed efficaci? Punti di domanda che non potranno essere riempiti solo dall’amministrazione.
 Tonino Gencarelli, titolare del bar “H Sign”, parte proprio dalle novità viabilistiche. "A oggi paghiamo il troppo traffico su via Kennedy, con l’aggiunta di trattori e mezzi agricoli che potrebbero benissimo essere dirottati sulle vie Marconi e Hofer. La variante potrebbe migliorare il quadro generale e consentire una riqualificazione contestuale dei marciapiedi che oggi non sono né sicuri né confortevoli. Elda Paolazzi dell’Unione Commercio sostiene che qui siamo solo pochi bar, ma così dimentica le esigenze dei negozi di abbigliamento che hanno bisogno di visibilità". Si concentra sugli orari, invece, Marco Cleva da “K-Style”: "Bisognerebbe proporre qualcosa di diverso, magari prolungare l’apertura oltre le 19 per permettere gli acquisti a chi torna da Laives. Noi stessi, comunque, dobbiamo coordinarci maggiormente perché solo con iniziative comuni possiamo essere incisivi. Prendiamo la festa della mela: la gente non sapeva chi e quando era aperto e siamo andati incontro a un buco nell’acqua. Inevitabile date le premesse". Fucina di idee è il bancone di “Tentazioni di Trilli” dove troviamo Hema Furlato. "Si potrebbe realizzare una piccola guida all’acquisto con tutti i negozi di Laives da distribuire ai tanti turisti natalizi oppure stampare manifesti di grandi dimensioni che catturino l’attenzione degli automobilisti in transito. Dobbiamo imparara a promuoverci da soli". "Non c’è cura né spazi – la disamina pessimista di Maurizio Lubian, residente e Laives e titolare in passato di un negozio a Bronzolo – all’interno di una cittadina che favorisce i pochi contadini, come dimostra la vicenda cittadella. Fare una manifestazione, inoltre, significa affrontare una trafila burocratica infinita capace di fiaccare chiunque". Laives, però, manca di punti di ritrovo. "Ci vorrebbe un circolo ricreativo che trattenga i ragazzi attratti da Bolzano" l’opinione di Tommaso Abbandonanza. "Vogliamo una piazza in stile italiano o austriaco che possa davvero essere sentita come luogo di aggregazione per tutti" gli fa eco Tonino Cordone.  Articolata, invece, la ricetta di Peter Pernter: "Prima di tutto bisogna analizzare le modifiche legate alla variante, poi migliorare i marciapiedi, capire se si può realizzare una ciclabile, aumentare la quota di verde, eliminare le barriere architettoniche e aggiungere parcheggi. Ricordiamoci che dobbiamo puntare sui residenti perché è difficile che i clienti arrivino da fuori Laives. Ne parleremo nelle prossime riunioni di categoria". Chiusura con il giudizio tranchant di Severina Gallo e Bobo Trentinaglia del bar “Bobo”: "Quando chiuderanno la strada per colpa della variante sarà la fine per tutti. Il commercio ha bisogno di passaggio e le esperienze di San Giacomo, della Mebo e di via Claudia Augusta a Bolzano lo dimostrano. La crisi, infine, costringe tutti a spendere poco persino per il caffè dato che il borsello è sempre vuoto". E se il primo problema fosse proprio lì, nel portafoglio?
 Alan Conti

Citroen reginetta di Laives


Una Citroen DS19, il modello protagonista a Laives

BOLZANO. La storia della Citroën si è concessa una tappa a Laives con damigella d’onore la storica “Citroen DS19”, una delle prime vetture capace di veicolare il concetto di design d’avanguardia nell’industria automobilistica a metà degli anni ’50. Ecco, quindi, che le vicende di questa automobile nata dalla penna di Andrè Lefèbvre e Flaminio Bertoni sono diventate un’occasione di incontro e approfondimento per una settantina di appassionati arrivati a Laives da tutto lo Stivale. A tirare le fila di logistica e organizzazione dell’appuntamento ci ha pensato Merile Di Oto che da Pineta di Laives segue da anni con passione i lavori della casa francese. Sabato scorso, dunque, la “DS19” è stata spiegata fin dagli albori, ovvero partendo dalle idee embrionali del 1935 che volevano innovare ulteriormente un mercato che già all’epoca si presentava di per sé come nuovo. Dalla viva voce dei protagonisti di allora ne è uscito un quadro dalle forti tinte umane, prima ancora che industriali. Progettisti e responsabili hanno riportato gli spettatori all’interno di una dimensione storica dove il lancio di un nuovo modello di auto coincideva ogni volta con una inedita visione della mobilità, il tutto grazie a un ritmo produttivo che non è nemmeno lontanamente paragonabile a quello frenetico che caratterizza l’attualità.
 Maurizio Marini del Centro documentazione storica Citroën ha espresso tutto il suo entusiasmo "per essere riusciti a portare sul palco personalità davvero importanti. E’ stato affascinante ascoltare le parole di Walter Brugnotti, per trent’anni direttore delle relazioni esterne dell’azienda, oppure quelle del suo predecessore Camillo Saini che all’epoca del lancio della DS19 copriva anche il ruolo di direttore tecnico di Citroën dopo un passato al centro di ricerca e aggiornamento Super Controle di Parigi. E’ stato proprio Saini, infatti, ad aver tessuto i legami più stretti con i papà della DS Lefèbvre e Bertoni e così ci ha potuto fornire preziosi e divertenti aneddoti".  
Alan Conti