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mercoledì 18 aprile 2012

Stasera cena vegan, tra cibo e cultura


Il logo della cena vegan di stasera

Tre euro al Papperlapapp per scoprire i gusti di chi rifiuta prodotti di origine animale. prevista la proiezione del discorso di Yourofsky e discussione per chiudere l'allevamento di beagle per la vivisezione.

BOLZANO. Cibo per la pancia e per la mente, a dimostrazione che essere vegan non significa per forza mangiare poco o male. Mercoledì sera il centro giovanile “Papperlapapp” di piazza Parrocchia ospiterà una cena molto particolare basata su materie prime senza origine animale. 
Protagonista sarà lo stile di vita vegano che rifiuta il consumo e l’utilizzo di alimenti o prodotti che abbiano un qualche coinvolgimento nello sfruttamento degli animali. Niente carne e pesce, ovviamente, ma anche porta chiusa a latte, latticini o uova: una scelta che fa discutere, ma che bisogna imparare a conoscerla prima di giudicare. Ecco, quindi, che la serata al “Papperlapapp” sarà proprio l’occasione per avvicinarsi al cibo, ma anche allo sfondo di convinzioni che stanno alla base di questo atteggiamento. Si parte, dunque, alle 19 con la proiezione del famoso discorso tenuto dal pensatore Gary Yourofsky al Georgia Institute of Technology di Atlanta, considerato alla stregua di un manifesto ideologico in tema di diritti degli animali e veganismo. Dati e fatti verranno snocciolati da Yourofsky in un video che è molto cliccato anche su internet. Alle 20 spazio al piatto vegan per una cifra più che abbordabile di 3 
euro che introdurrà alla presentazione della campagna “Chiudere Green Hill”. Il 28 aprile, infatti, è prevista una manifestazione a Montichiari in provincia di Brescia per chiedere la chiusura dell’azienda “Green Hill” che alleva cani beagle destinati alla vivisezione da laboratorio. Una barbarie che deve trovare uno stop, indipendentemente da quello che si decide di mangiare. Per gli interessati importante la prenotazione sulla pagina evento di facebook oppure all'indirizzo mail kok@papperla.net
Alan Conti

giovedì 12 aprile 2012

Riparte il Vespa Club


Foto di gruppo per la sezione bolzanina del Vespa Club
Stagione scooteristica alle porte per gli amanti del gioiello Piaggio. Tutti i giovedì ritrovo al bar Punto 36 di via C.Augusta e il 20 aprile viaggio a Gubbio per il raduno.

BOLZANO. Se una rondine non fa primavera, discorso diverso lo si può fare per una Vespa. Ricomincia, infatti, la stagione scooteristica del club bolzanino di amanti del gioiello firmato Piaggio e le porte sono aperte a tutti i nuovi interessati. Ogni giovedì, infatti, presso il bar “Punto 36” di via Claudia Augusta, di fronte a piazzetta Bersaglio, i vespisti cittadini si ritrovano per chiacchierare e pianificare eventi o programma delle attività. Il 20 aprile, per esempio, il Vespa Club di Bolzano organizza la trasferta a Gubbio in occasione del Raduno Internazionale: una manifestazione da cerchiolino rosso sul calendario per gli amanti del genere. Come tutti i club, ovviamente, viene effettuato un tesseramento disponibile anche presso l’officina Vespa “Fink” di via Macello 63. Possibili, infine, anche omologazioni F.M.I. 
Alan Conti

mercoledì 11 aprile 2012

Stasera un Eurac spagnolo


Serata interamente spagnola stasera all'Eurac Cafè

Cena tipicamente iberica nell'ambito di "Europa in tavola". Gazpacho, paella, asado e crema catalana bagnati da vino La Rocha e birra San Miguel. Flamenco di accompagnamento. 

BOLZANO. Tempo di paella e flamenco, in attesa di quel sole “caliente” estivo che tanto ricorda le terre spagnole. In programma questa sera all’Eurac Cafè la seconda giornata del progetto “Europa in Tavola” organizzato dal locale di viale Druso in collaborazione con la Ripartizione Europa della Provincia di Bolzano. Il copione della serata è semplice: offrire attraverso  un menù di quattro portate un quadro significativo della cultura gastronomica di un Paese. Dopo i freddi ghiacci della Svezia di due settimane fa, dunque, ci si sposta idealmente in territorio molto più latino tra Madrid e Barcellona, passando per Andalusia, Paesi Baschi e Valencia. Il menù, offerto con un forfait di 30 euro, si apre con il classico gazpacho, una zuppa fredda tipicamente andalusa generalmente a base di verdure crude. Primo piatto dedicato alla paella valenciana, portata storicamente associata alla cucina iberica. Per la carne, invece, a farla da padrone sarà l’agnello arrosto del Cordero Asado e Tortilla Espanola, mentre il saluto alla tavola non potrà che essere accompagnato dalla crema catalana. Facile l’abbinamento delle bevande con due simboli spagnoli come il vino “La Rocha” o la birra “San Miguel”.
 La cultura, però, non si riduce alla sola cucina dato che tutta la serata, con inizio fissato per le 19.30, sarà accompagnata dalla spettacolare esibizione di flamenco a cura di Christine Bauhofer con le percussioni di Daniele Ravagnani e il contributo di “Cuadro Flamenco” della scuola di flamenco del “Palladio”. 
Alan Conti

giovedì 22 dicembre 2011

Domani arriva la luce di Betlemme

Luce di Betlemme dagli scout
BOLZANO. Come buona tradizione vuole, anche quest’anno la luce di Betlemme è in arrivo in Alto Adige. Per il ventesimo dicembre consecutivo, infatti, gli scout provinciali si incontreranno con i “colleghi” di oltreconfine a Innsbruck per ricevere la sacra fiamma e portarla nel nostro territorio. La luce, come sempre accesa nella grotta della Natività, è arrivata in Austria con l’aereo (raro esempio di materiale infiammabile caricato a bordo) e da lì raggiungerà 25 Paesi sparsi in tutta l’Europa. La simbologia di questa candela è naturalmente legata alla solidarietà, alla pace e ai valori trasmessi dal Natale cristiano. Due, comunque, gli appuntamenti clou legati all’arrivo della Luce in Alto Adige, entrambi previsti per venerdì 23 dicembre. Alle 16, infatti, una delegazione di scout sarà al Brennero per la cerimonia di consegna con breve saluto ai ragazzi di Innsbruck, poi alle 19.30 nel Duomo di Bolzano avverrà la distribuzione a tutti i gruppi provinciali per un momento di comunione e di auguri. Come sempre all’evento si collegano pure alcune iniziative di solidarietà promosse dagli stessi scout e quest’anno si tratta di due progetti legati al mondo della scuola. Lupetti e ragazzi, infatti, raccoglieranno fondi per la costruzione di una struttura scolastica in Nepal e una in Zambia. La prima, a Pokhara, dovrebbe sorgere nei pressi di una casa dove già convivono sotto lo stesso tetto 27 bambini tra i 4 e i 18 anni. Nello Stato africano, invece, l’intervento dovrebbe avvenire nel quartiere povero di Chipata, dove esiste una struttura che ospita bambini rimasti senza genitori per colpa dell’Aids: situazioni al limite dove una buona istruzione può disegnare una strada che conduca distante dalle sofferenze.
Alan Conti

martedì 13 dicembre 2011

In classe spunta un barbagianni



I bambini con il rapace in aula


BOLZANO. Entra in aula, diligente, ordinato, osserva attentamente e non si scompone mai. L’alunno perfetto? No, un barbagianni arrivato in classe grazie a un progetto realizzato dalla scuola primaria “Don Milani” dell’istituto comprensivo Bolzano III. Qualche giorno fa, infatti, il rapace è stato portato dal suo falconiere Simone Mischiatti di fronte ai bambini delle classi 4B e 4C per un incontro particolare. Gli scolari sono rimasti totalmente rapiti da un animale che solitamente, vuoi per la sua natura o vuoi per il suo habitat, non è facile ammirare da così vicino. Dopo una piccola lezione sul barbagianni tenuta dal bolzanino Muschiatti che ha inchiodato l’attenzione della classe, i bambini hanno potuto provare l’ebbrezza di tenere il rapace appollaiato sul proprio braccio utilizzando il tipico guanto di cuoio. Qualcuno si è avvicinato con una certa sicurezza qualche altro, invece, ha tradito un pizzico di timore tenendo l’avambraccio bello teso. Poco importa, il volatile non si è mai scomposto e volentieri ha fissato con le sue particolari pupille quello che stava accadendo: evidentemente la sorpresa non era solo umana. Soddisfatto pure il falconiere Mischiatti. "Non mi aspettavo tanto interesse da parte degli alunni, è stato bello interagire con loro".  Il faccia a faccia con il barbagianni, comunque, fa il paio con l’escursione delle classi a Roccolo del Sauch in val di Cembra dove i bambini hanno potuto visitare una costruzione vegetale che in passato veniva utilizzata per la cattura degli uccelli. Oggi la particolare struttura naturale viene usata dai biologi del Museo di Scienze di Trento per inanellare i volatili di passaggio e analizzare il loro stato di salute. E’ stata proprio questa, quindi, l’operazione cui hanno potuto assistere gli studenti rapiti dalle piccole creature tra cui uno splendido pettirosso.

 "E’ importante – spiega l’insegnante Anna Rita Campagnolo che cura il progetto “La Natura fa scuola” assieme alla guardia forestale Paolo Giacomoni e alle colleghe Elisabetta Pristerà e Luciana Cadonati  – che i bambini maturino la consapevolezza di trovarsi all’interno di una globalità di rapporti che passano, logicamente, per il rispetto dei legami che abbiamo con la natura nelle sue varie espressioni. Non siamo singole individualità, ma un sistema che deve cercare costantemente un’armonia". Perdersi negli occhi di un barbagianni, a parte l’emozione dell’insolito, aiuta. "Certo, i ragazzi si sono trovati per la prima volta a contatto con un animale tanto affascinante quanto misterioso. E’ un’esperienza che aiuta a trovare una certa empatia con quello che ci circonda". Le tre docenti, inoltre, curano da tempo con le loro classi l’orto interno alla scuola. "Grazie all’aiuto dell’ortolano Carlo Dalla Valle trasmettiamo loro la valenza dell’interazione tra lavoro umano e risorse della natura abbinando il tutto a un sano divertimento che non deve mai mancare nella giusta misura". C’è, infine, un aspetto tutto territoriale del progetto: "La nostra speranza – chiude Campagnolo – che i bambini sviluppino anche un senso di appartenenza al nostro contesto altoatesino che si possa trasformare in futuro in una socialità diffusa e senso di responsabilità verso l’ambiente, l’uomo e il mondo". 
Alan Conti

martedì 18 ottobre 2011

E' Gambara il cittadino dell'anno


L'avvocato Gaetano Gambara con il sindaco Spagnolli

BOLZANO. "Si è distinto nella sua attività rendendosi particolarmente meritevole nei confronti di tutta la comunità bolzanina". È una motivazione capace di inorgoglire quella che Enrico Valentinelli, presidente del Circolo Cittadino, ha voluto accompagnare ieri alla targa di "Cittadino dell'anno" consegnata nelle mani dell'avvocato Gaetano Gambara. Per tutti il padre dell'Upad, fondata nel 1966, ma anche geometra, insegnante e avvocato, Gambara ha saputo incidere profondamente nel sistema formativo della città. Partendo dai corsi serali per la scuola media, infatti, l'Upad è arrivata oggi a essere il centro di una galassia capace di abbracciare tutte le generazioni con i vari Mua, Palladio, Ascolto Giovani o Altoatesini nel mondo. Il premio, consegnato ieri durante una raccolta cerimonia nella sede del Circolo Cittadino, ha commosso visibilmente Gambara: "Voglio dedicare questo riconoscimento a mia moglie perché ho dedicato più tempo all’Upad che a lei e di questo mi dispiaccio. Un doveroso ringraziamento, inoltre, devo indirizzarlo al presidente Luis Durnwalder che è prima di tutto un amico che ha saputo aiutarmi e consigliarmi nei momenti difficili personali e professionali". Non è un mistero, infatti, che tra il Landeshauptmann e Gambara intercorra un’amicizia personale che ha certamente aiutato il destino dell’Upad e ha portato lo stesso Durnwalder a presenziare alla cerimonia. "Sono sceso nell’inferno del Comune per omaggiare un angelo – scherza il presidente della Provincia – ma si tratta di un atto doveroso per una persona che ha fatto tanto per l’intero Alto Adige impegnandosi seriamente anche per la convivenza e predicandone l’assoluta necessità. Ricordo con piacere, infatti, alcune conferenze tenute in via Firenze sul maso chiuso oppure sulle specialità locali: ha tramutato in fatti le sue convinzioni". Soddisfatto della scelta è pure il sindaco Luigi Spagnolli: "Premiamo una personalità a tutto tondo, capace di intuizioni straordinarie e di scelte che hanno inciso sui cambiamenti della nostra società. Il più grande merito, forse, è quello di avere valorizzato la figura degli anziani donando loro nuovi ed efficaci stimoli". La cerimonia, intervallata da due intermezzi musicali eseguiti splendidamente dal 15enne pianista Max Trebo, ha raccolto nella piccola sala sotto piazza Municipio diverse personalità di spicco per il territorio. Oltre ai già citati Spagnolli e Durnwalder tra il pubblico si sono accomodati, tra gli altri, l’assessore provinciale all’innovazione Roberto Bizzo, l’assessore comunale all’urbanistica Maria Chiara Pasquali, il direttore del nostro giornale Alberto Faustini, l’ex assessore Michele Di Puppo, il direttore della Fiera Reinhold Marsoner, l’ex amministratore delegato di Ae Pietro Calò, il direttore di Confesercenti Paolo Pavan, l’avvocato Alberto Pasquali e la nota fotografa Francesca Witzmann.
Alan Conti





lunedì 17 ottobre 2011

Casanova, intanto, si gode la cultura




La locandina della festa



BOLZANO. Prima dell’asilo, dei negozi e del tanto chiacchierato lotto C è arrivata la cultura. Casanova è ormai il rione simbolo nell’immaginario bolzanino della richiesta di servizi, di una progettazione urbanistica incompleta e di una città che per ora vanta uno splendido sviluppo edile e poco più. Domenica, però, i residenti di Casanova hanno potuto incassare una piccola, ma significativa, vittoria. L’iniziativa “Insieme al Casanova” organizzata ieri dalla vicepresidenza provinciale con l’ufficio “Casa Haus Scuola Cultura” insieme ad Arci, Comune e le associazioni “Vispa Teresa” e “Bottega del Mondo” ha portato in via Emeri quella che può essere considerata a tutti gli effetti una piccola fiera dell’offerta culturale cittadina. Grazie a diversi stand, infatti, le associazioni o gli enti di produzione e organizzazione culturale del territorio hanno presentato qui le loro proposte per la stagione in arrivo. Il tutto condito da alcuni appuntamenti clou come la presentazione alle 11 del bando di concorso d’arte pubblica “Parco Casanova” oppure l’orchestra per ballare, il servizio bar e ristorazione o la musica dal vivo che hanno animato la la festa fino alle 23, com buona pace di chi protesta sempre e comunque. L’occasione, insomma, è stata di quelle buone per dimostrare che il quartiere c’è e risponde, ma anche per andare a scoprire una porzione di città di cui si parla tanto e che, alla fine, non è conosciuta da tutti. Non a caso l’evento è stato salutato con entusiasmo anche dall’associazione di residenti “Laboratorio Casanova” costantemente impegnata per lo sviluppo del rione.
Il progetto “Insieme al Casanova”, comunque, nasce da lontano e affonda le radici nella volontà provinciale di portare la cultura a domicilio all’interno di zone popolari della città. Fautore del successo che ha mosso i primi passi con la promozione porta a porta di eventi culturali in via Cagliari e si è poi sviluppato attraverso gli appuntamenti estivi di “Don Bosco-Aspettando una piazza” è Sergio Camin. "Le manifestazioni che abbiamo proposto nel parco delle Semirurali e proprio nelle strade di Casanova hanno avuto un eccellente riscontro. Abbiamo soddisfatto gli obiettivi iniziali che erano legati alla ricerca di nuovi pubblici cui far conoscere l’offerta culturale complessiva e di spostare i luoghi di produzione culturale cercando, quindi, di stimolare una partecipazione diffusa con la collaborazione della Circoscrizione, dell’associazionismo di quartiere e degli enti che producono e promuovono cultura".  Proprio in occasione di uno di questi appuntamenti è nata l’idea che ha portato all’iniziativa di domenica. "La serata musicale “Cantarsuonando” che si è svolta a Casanova – continua Camin – si è rivelata un momento di gioia e di incontro fra il vicinato, sostanzialmente un momento importante all’interno del processo di costruzione di una comunità. Quella sera molti residenti hanno espresso il desiderio che non si trattasse di un episodio isolato ma che quel concerto fosse, al contrario, il primo di una serie di eventi in grado di ravvivare questa parte di Bolzano. Così abbiamo cercato di mettere in piedi qualcosa che potesse soddisfare sia gli adulti sia i bambini e, contemporaneamente, attirare persone anche dagli altri quartieri cittadini". Il vero salto di qualità, infatti, Casanova lo aspetta anche dalla capacità di attrattiva per non sentirsi sempre un corpo estraneo ed isolato. Prendersi una domenica per curiosare non può che aver fatto del bene a tutti.
Alan Conti


mercoledì 12 ottobre 2011

I bimbi in casa di riposo? Un divertimento


Nonni e nipoti insieme

BOLZANO. Portare i bambini in una casa di riposo e farli divertire. Non è facile l’obiettivo che si è posto la casa di riposo “Villa Armonia” di viale Trento che in occasione della Giornata dell’Anziano ha voluto festeggiare in modo originale la ricorrenza. L’Azienda dei Servizi Sociali di Bolzano, infatti, ha deciso di aprire le proprie strutture a tutti i visitatori e “Villa Armonia” ne ha approfittato per unire l’utile al dilettevole inaugurando il nuovo angolo gioco dedicato ai bambini. "Abbiamo invitato i piccoli – racconta il direttore Paolo Zenatti – partendo dai figli dei dipendenti e dai nipoti dei residenti. A tutti è stato chiesto di dipingere con noi su un muro sotto gli occhi attenti e divertiti degli anziani della struttura e allietati dalla musica del maestro pianista Ennio Cassetti". Insomma, chiedere ai bambini di esprimere la propria arte “pasticciando” con i colori sul muro è come invitare uno sciame d’api alla fiera del miele: uno spasso. "A completamento delle opere d’arte che sono state poi raccolte in un librone che resterà esposto in struttura – continua Zenatti – bambini e anziani hanno fatto merenda assieme". Per l’occasione il menù è stato di rolade alla marmellata e crem caramel. Zenatti, nel mentre, con la sua esperienza ha scrutato anche i volti degli utenti: "I sorrisi fatti dagli anziani nel guardare questi bambini, intenti a realizzare le loro opere d’arte utilizzando tutti i colori, chi con i pennelli chi con le mani e chi con la faccia, è stato un piacere per la vista e per il cuore". Così, dopo i sorrisi dei colori, le risate dei giochi e il dolce della torta, i bambini incassano pure il sentito ringraziamento degli anziani: "Ora sanno – conclude Zenatti – che in casa di riposo c’è sempre un posto disponibile per farli divertire, pronto e completo di giochi a loro disposizione". La gioia di un giorno, così, potrà forse diventare quotidiana. (a.c.)

lunedì 10 ottobre 2011

Riparte slow food in salsa autunnale


La cantina "Cortaccia" protagonista di una serata
BOLZANO. Le temperature basse si sono fatte aspettare, ma adesso che la stagione autunnale sembra sul punto di cominciare ecco che incrociare le gambe sotto un tavolo diventa pratica più piacevole. Riparte puntuale, quindi, la programmazione della condotta bolzanina di Slow Food che ha ufficializzato il proprio calendario fino a metà gennaio.
 La partenza è all’insegna del gioco quando giovedì 13 ottobre alle 20 nel ristorante “Patscheiderhof” di Signato si terrà il “Gioco del piacere” basato sulla degustazione di alcuni vini “coperti” su cui i partecipanti dovranno esprimere una propria valutazione. Solo a fine cena, curata da un locale che è segnalato dalla guida “Osterie d’Itala”, saranno svelate le identità dei vini. Il costo è di 50 euro per i soci e 60 per gli ospiti. Martedì 18 ottobre, invece, appuntamento speciale nell’elegante cornice del Kursaal di Merano con la conferenza di Carlo Petrini, anima e fondatore del movimento “Slow Food”. Una sorta di immersione filosofica sui concetti alla base dell’associazione. Vino protagonista, invece, al ristorante “Zur Rose” di Appiano giovedì 3 novembre alle 20 quando lo chef Herbert Hintner preparerà un menù speciale abbinato ai famosi prodotti della cantina “Planeta”. L’appuntamento (80 euro per soci, 90 per ospiti) assume una particolare importanza tenendosi alla vigilia del Winefestival meranese. Sempre il vino sarà al centro della serata organizzata alla scuola di economia domestica di Bolzano per un master di una serata, con inizio alle 19.30, che condurrà attraverso un viaggio ipotetico tra le zone vitivinicole più note. Il tutto, chiaramente, reso più gustoso da degustazioni mirate e un piatto freddo servito al termine del corso al costo di 60 euro per i soli soci.  Appuntamento tradizionale, invece, sabato 10 dicembre con la cena al ristorante “Condito” di via Crispi dove il padrone di casa chef Luis Agostini preparerà alle 20 un menù a base di presidi, ovvero quei prodotti della tradizione in via d’estinzione e ora riscoperti. La serata si intitolerà “Terra Madre Day” (costo 50 euro per i soci e 60 per gli ospiti) e sarà accompagnata dai vini della cantina produttori “Valle Isarco” che quest’anno compie 50 anni tondi. Chiusura del calendario invernale fissata, come detto, per venerdì 20 gennaio con una serata di beneficenza che si pone l’obiettivo di finanziare uno dei “1.000 orti in Africa”, programma realizzato direttamente da “Slow Food” che prevede la realizzazione di terreni coltivabili nelle scuole, nei villaggi e nelle periferie di 25 Paesi del continente africano. Dalle 20, quindi, si torna al “Condito” di via Crispi per affidarsi nuovamente a mani e idee di Agostini che questa volta utilizzerà i prodotti altoatesini distribuiti in Italia dall’azienda “Hemime” abbinandoli ai vini della cantina “Cortaccia” (offerta minima 50 euro).
 Per ogni ulteriore informazione su programma e disponibilità, comunque, è possibile chiamare il presidente di “Slow Food Bolzano” Danilo Gramegna oppure visitare il sito www.slowfoodbolzano.it
 Alan Conti

lunedì 8 febbraio 2010

Gianni Pegoraro, il pittore che ritrae i politci locali


Alto Adige — 07 febbraio 2010 pagina 31 sezione: AGENDA

BOLZANO. «Sa quali sono i veri bambinoni mai cresciuti? I politici. Ogni giorno si azzuffano e a volte sono anche molto buffi». Giovanni Pegoraro, per tutti Gianni, è un istrionico artista che da qualche tempo ha deciso di dedicarsi ai ritratti dei politici locali. La casa di Pegoraro, in via Mendola, è un atelier artistico: ovunque vada a poggiarsi lo sguardo, s’imbatte in un’opera d’arte, dal porticato che introduce alla sala da pranzo fino a un caminetto che non sfigurerebbe nella barcellonese Casa Battlò di Gaudì. Sul cavalletto del salotto troneggia un Giorgio Almirante che parla al microfono, vegliato da un giovanissimo Pietro Mitolo. «E’ preso da una foto del vostro giornale. Le foto storiche da riprodurre in bianco e nero sono un’ulteriore tappa del filone artistico dei politici locali che ho inaugurato un paio di anni fa». La galleria dei nostrani governanti è già ben fornita: «Sono 15 quelli che ho già completato. Ho avuto contatti con l’assessore comunale Primo Schönsberg per fare un’esposizione». Sicuramente Schönsberg sarà contento di scoprire che uno di questi ritratti, tutti di dimensioni imponenti, è proprio dedicato a lui. «Il più difficile da realizzare, per una questione cromatica e di miscelamento dei colori», dice Pegoraro. Il primo della serie, però, è un personaggio che ha segnato la storia e il pensiero locale. «Alexander Langer mi ha catturato per la sua storia e la carica morale. La politica, l’ho detto, è quasi un teatrino grottesco, dove le polemiche legate ai gruppi linguistici mi sembrano anacronistiche. Sono veneziano d’origine, cresciuto a Bolzano e ho tantissimi amici tedeschi». Vicino al volto di Langer troviamo un altro omaggio significativo: Silvano Bassetti. «Doveroso per quello che ha fatto per la città». La carrellata continua con un Luis Durnwalder di proporzioni ciclopiche che «essendo importante, lo deve essere anche nelle dimensioni», e i sindaci Giovanni Salghetti, Giovanni Benussi e Luigi Spagnolli, «dedicati a chi governa la città». Non mancano le tele dei più focosi e pittoreschi Giorgio Holzmann e Michaela Biancofiore che, opportunamente, vengono tenute anche loro a debita distanza nel salotto. I volti di Sandro Repetto e Christian Tommasini, invece, paiono essere un omaggio alla cultura e alle rispettive competenze, passate e attuali, a livello istituzionale. Fa bella figura di sé, inoltre, un’Eva Klotz giovanissima affiancata da Elmar Pichler Rolle un po’ troppo abbronzato: «Molti devono essere rifiniti e devo ovviamente aggiustare il colore». Il più profondo di tutti, comunque, è indubbiamente Silvius Magnago, ripreso sia in primo piano sia durante un discorso al microfono: «Mi affascinano questi grandi personaggi storici. Anzi, invito tutti a inviarmi eventuali fotografie all’indirizzo ilgiannizzero@gmail.com». Quale, dunque, il prossimo soggetto da immortalare? «Ho una tela di grosse dimensioni e mi piacerebbe fare un gruppo, una giunta intera. Ma mi serve una foto: il mio lavoro, con olio, acrilico e tecniche differenti parte solo ed esclusivamente da foto, non dalle persone fisiche». Gianni, comunque, è un artista a tutto tondo che ha mosso i primi passi con i mosaici e in chiusura ci regala una riflessione sulla città: «A Bolzano le porte sono quasi tutte sbarrate o elitarie. Mi è capitato di non essere ammesso in associazioni senza capirne il motivo. Mi piacerebbe aprire un club dedicato a tutti gli artisti e agli amanti dell’arte per tutti, senza distinzioni né giudizi». Per trovare un politico cui chiedere aiuto, gli basterà pescare la tela giusta. - Alan Conti

mercoledì 27 gennaio 2010

Una piazza virtuale dentro il Municipio per non dimenticare


Alto Adige — 26 gennaio 2010 pagina 28 sezione: AGENDA

BOLZANO. Per ora si tratta di una piazza virtuale, ma a breve potrebbe diventare un reale patrimonio dell’odonomastica cittadina. Inaugurata ieri, in occasione della prima giornata della Settimana della Memoria, la piazzetta della Memoria che altro non è che il foyer del municipio trasformato, per l’occasione, in un allestimento per i reperti sul lager cittadino dell’Archivio storico e alcuni disegni realizzati dagli studenti. Tutta la cerimonia inaugurale, infatti, ha rappresentato un ipotetico ponte tra il dovere di non dimenticare quanto successo e la necessità di coniugare questa coscienza con la realtà che ci circonda. Ecco quindi che in vicolo Gumer sono arrivate le delegazioni di alcune scuole cittadine per assistere all’inizio ufficiale di questo percorso e conoscere i rappresentanti delle associazioni che raggruppano chi fu colpito dalle leggi razziali. Cerimoniere è stato l’assessore comunale alla cultura, Primo Schönsberg, che ha gettato il primo ponte storico: «Non dobbiamo mai dimenticare che anche l’Italia ha avuto un ruolo in quanto accaduto: le leggi razziali vennero promulgate pure qui e diventa fondamentale, quindi, ricordare ai giovani questo triste passato e contestualizzarlo al meglio». Il sindaco Luigi Spagnolli si rivolge direttamente agli studenti: «Studiate la storia perché la memoria della collettività è importante e tutti sono tenuti a conoscerla». Dalla piazzetta in municipio, dunque, partono i primi messaggi dell’iniziativa, ma la voglia di intitolare ufficialmente uno spazio alla Memoria è tangibile. «E’ possibile - rivela Schönsberg - che si possa trovare un luogo, magari vicino al muro del lager, da dedicare esclusivamente alla commemorazione di questo tragico passato». Presente alla cerimonia anche l’assessore di Laives, Renzo Gerolimon: «Siamo contenti di aver avviato una sinergia così stretta tra i due Comuni. Ogni iniziativa che possa ampliare il significato di queste celebrazioni va salutata con gioia». Dopo lo svelamento della targa, comincia un piccolo concerto di musica zingara. Sottofondo perfetto per le dichiarazioni di Radames Gabrielli, presidente dell’associazione Nevo Drom: «Lo sterminio di sinti e rom è stato orribile e noi abbiamo il dovere di ricordarlo». Poco più in là una bambina si fa pitturare la faccia (foto in alto a destra) dall’artista bolzanina Celestina Avanzini, impegnata in un progetto di coinvolgimento dei giovani. «I ragazzi capiscono la dimensione di questo orrore - spiega il dirigente della scuola Dante, Giulio Clamer - e noi, fin dalle medie, cerchiamo di stimolare la loro riflessione portandoli ai campi di concentramento e costruendo percorsi appositi. Sappiamo che la scuola, nella prevenzione, gioca un ruolo determinante». Proprio la scuola, con famiglia e società, è chiamata in causa dalla presidente della comunità ebraica di Merano, Elisabetta Rossi Innerhofer, e dall’officiante, Simeone Bordon Chazan: «Le derive revisioniste ci spaventano e ci spingono a domandarci dove dobbiamo migliorare per essere più incisivi. Cerchiamo sempre di essere una comunità aperta al dialogo e di tramandare i racconti terribili che hanno vissuto le nostre famiglie. In tutto questo, però, abbiamo bisogno della mano della scuola e dei genitori, gli unici in grado di cogliere in tempo i segnali allarmanti di questa deriva». - Alan Conti

sabato 16 gennaio 2010

Dall aperitivo alla grande musica



Alto Adige — 15 gennaio 2010 pagina 28 sezione: AGENDA

BOLZANO. Il padrone di casa, il titolare Franz Staffler, ha presentato ieri mattina gli eventi celebrativi per i 100 anni del Parkhotel Laurin, insieme ai responsabili delle istituzioni che collaborano al programma e insieme al sindaco Luigi Spagnolli e al maestro Gustav Kuhn. Eventi di svago culturale, potremmo definirli, come si può capire dalla descrizione nell’articolo sopra. Qui di seguito, invece, ecco l’elenco degli eventi già definiti precisamente come data. - Ogni giovedì dal 21 gennaio: aperitivo lungo “Six to nine”, Bar Laurin o Sommer Lounge nel parco in estate. - Dal 24 gennaio al 31 dicembre: distribuzione gratta e vinci “Lucky at Laurin” per ogni consumazione. - Inizio di marzo: primo workshop della facoltà di design della Lub sui rumori e odori del Laurin. - Il 12 marzo: presentazione del cd “Dj Kuhn im Rosengarten”. - Da aprile a metà novembre: “Laurin suite@Paradeis”, Tenuta Alois Lageder a Magrè. - Da aprile a maggio: “Open Space” con Museion. - Aprile e novembre: dialoghi musicali mattutini a cura del Conservatorio Monteverdi, nel Salone delle Dame. - Il 28 giugno: concerto della Street Marching Band per “Jazz Festival Alto Adige”, nel parco. - Il 29 giugno: concerto di Hamilton del Holanda e Yamandù Costra per “Jazz Festival Alto Adige”, nel parco. - Il 28 agosto: ore 20.30, cena di gala con concerto dell’Orchestra Haydn dedicato a Rossini, Puccini e canzoni napoletane. - Dal 4 all’8 dicembre: ore 18, concerti dell’Orchestra Haydn con le sinfonie di Beethoven, a seguire ogni sera cena nel ristorante. a.c.

Il Laurin ha un secolo, la festa dura un anno fra concerti, cene e arte

Alto Adige — 15 gennaio 2010 pagina 28 sezione: AGENDA

BOLZANO. Il famoso Cappellaio matto della favola “Alice nel paese delle meraviglie”, tornerebbe di colpo savio. Per il Parkhotel Laurin, il 2010 non vedrà alcun giorno definibile come “non compleanno”, ma invece tanti giorni per festeggiarne uno, di compleanno. L’occasione, del resto, è di quelle storiche: si festeggiano i 100 anni di vita e le celebrazioni non si ridurranno a un singolo fuoco d’artificio, ma si protrarranno per dodici mesi coinvolgendo gran parte del mondo della cultura altoatesina d’alto livello. Su tutti, senza voler fare graduatorie di merito, spicca il maestro dell’Orchestra Haydn, Gustav Kuhn, abituato del resto a stare sul podio: dal 4 all’8 dicembre, infatti, l’Orchestra Haydn darà vita a un ciclo di concerti di Beethoven, che saranno seguiti da una cena prelibata (82 euro a persona il costo), e i concerti verranno poi incisi su un cd celebrativo. Che non sarà il solo cd, peraltro, legato ai cent’anni del Laurin: ci sarà infatti un altro cd, dedicato a Re Laurino e alle Dolomiti, intitolato “Dj Kuhn im Rosengarten”, e sarà inciso dal maestro Kuhn con l’etichetta “Col Legno” e presentato il 12 marzo, naturalmente al Laurin. Il clou della festa, però, è fissato per il 28 agosto (giorno peraltri vicino a quello d’inaugurazione dell’albergo nel 1910, che fu il 15 agosto), nel parco dell’hotel dove, dalle ore 20.30, un concerto incentrato sulle musiche di Rossini e Puccini e sulle canzoni napoletane scandirà le portate di una cena davvero fuori dal comune (150 euro il costo a persona). Altro grande cerimoniere nelle feste, poi, sarà un altro grande personaggio altoatesino: Reinhold Messner, che curerà personalmente la realizzazione di alcuni video incentrati sul patrimonio culturale dolomitico. Poi sarà creata l’estempornea “Laurin suite@Paradeis”: nel giardino della tenuta di Alois Lageder a Magrè, l’artista altoatesina Claudia Barcheri creerà una suite di 60 m³ immersa nella natura e abbellita dai mobili originari del primo Laurin, stile Belle Epoque. Stile? E allora arte: la sinergia con il Museion porterà lo stile moderno nel parco dell’albergo e Jacopo Candotti, Christian Kaufmann e Sonia Leimer, artisti locali, creeranno “Open space”, rielaborazione scultorea della vita dell’albergo con creazione di opere installate nel parco. Ancora, partnership con la facoltà di design della Lub, l’università bolzanina, che attraverso i suoi migliori studenti rielaborerà il rapporto dell’albergo con l’esterno e creerà workshop sulle attività alberghiere. Il Laurin, poi, nel suo Laurin Bar da anni ospita musica jazz e quindi spazio ancora al jazz e al classico aperitivo. “All that jazz” proporrà una rivisitazione musicale attraverso appuntamenti di prestigio affiancati alle esibizioni speciali legate al “Jazz festival Alto Adige”, poi il giovedì arriva “Six to nine”, aperitivo lungo a base di stuzzichini e cocktail. Non manca, inoltre, un occhiolino alla fortuna con il concorso “Lucky at Laurin”, dei gratta e vinci con in palio 10.000 premi tra bevande, cene, libri d’arte e pernottamenti. E il palato? Lo chef del ristorante, Egon Heiss, ha rispolverato l’antico ricettario del 1910 scritto da Helgi Staffler, ne ha fatto proprie le basi e ne ha reinterpretato le classiche pietanze tradizionali; chi le ordinerà riceverà copia della ricetta originale e della sua versione rivisitata. Spazio pure al cinema con l’aiuto del Filmclub, che trasformerà il parco del Laurin in una sala all’aperto dove saranno proiettati film di alto profilo, alla presenza di attori e registi. Giovani musicisti, infine, saranno coinvolti dal Conservatorio Monteverdi in matinèe all’insegna della musica da camera e il festival Transart porterà diversi spettacoli sul palco nell’albergo di via Laurino. - Alan Conti