"Mi verrebbe da prendere qualcuno per le strazze". È forte la presa di posizione del sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli sulla dibattuta querelle della fusione energetica tra Sel e Aew. Troppe chiacchiere, forse, prima di avere un quadro chiaro: "Mancano i dettagli totali dell'operazione. La prossima settimana avremo una maggioranza sugli aspetti giuridici, ma tutte le questioni vanno definite bene prima di poter dare un giudizio". La road map, comunque, è tracciata: "Credo che a inizio dicembre saremo in grado di creare una maggioranza attorno a questo. Rimane la dead line giuridica del 17 dicembre dove ci sarà una decisione sulle concessioni. Un atto giuridico che gli esperti giudicano assolutamente improcrastinabile". Difficile capirne l'esito. "Bisognerà decidere - continua Spagnolli - il destino delle concessioni con la possibilità di una nuova gara con regole che nel frattempo sono cambiate. In questo mercato i piccoli sono destinati a morire nel confronto con i grandi. Lo dicono le statistiche dell'economia. Vale pure per noi". Come uscirne allora? "La volontà è di creare questo accorpamento che sarebbe il quarto d'Italia per quanto concerne le energie rinnovabili. A me piacerebbe, poi, allargare il discorso anche a Dolomiti Energia e alle realtà del Tirolo del Nord per un player che sia dell'Euregio". È un quadro prettamente economico a guidare il primo cittadino: "Ci sono due dati statistici evidenti. Da una parte un prezzo dell'energia destinato a scendere, dall'altra un previsto calo di valore delle piccole aziende. Con l'unione potremmo evitare il secondo deprezzamento". Bisognerà sforbiciare sui posti apicali? "Certo diminuiranno, ma questo da un punto di vista dei costi amministrativi mi pare un vantaggio".
Nel frattempo, peró, ci sarebbe uno studio da 500 pagine che naviga tra gli uffici amministrativi. "Vero, abbiamo chiesto alla Provincia di fornirci un sunto di quanto scritto. Si tratta comunque di un'operazione molto complessa: lo è tra due soggetti privati, figuriamoci pubblica". Sulla maggioranza, invece, Spagnolli è piuttosto fiducioso. "Io sono convinto di portare dietro i miei numeri. Il problema è che non esiste alternativa perché la cara vecchia Ae non potrà continuare a funzionare bene nei prossimi 120 anni come ha fatto finora". A stringere, comunque, è la tenaglia tempistica. "Esatto, ma nella politica si è spesso a correre dietro alla cose a ridosso delle scadenze. Non è detto che sia sempre negativo perché le dead line possono dare lucidità e serietà". Fine novembre o inizio dicembre la questione varcherà il consiglio per qualche seduta con la necessità di votate immediatamente. Uguale percorso per Merano, mentre per Sel si esprimerà la giunta provinciale.
Intanto le amministrazioni aprono i paracaduti economici: "Abbiamo bisogno di cautelarci, ma non posso fare cifre in un momento di trattativa". Ancora prematuro, infine, la discussione attorno al nome di una società con un profilo ancora tutto da definire.
Alan Conti
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