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sabato 30 aprile 2011

Primo maggio: aperti 50 negozi


29 aprile 2011 — pagina 15 sezione: Cronaca


BOLZANO. Il primo maggio - in concomitanza con la festa dei fiori di piazza Walther - in centro resteranno aperti 50 negozi. È la vittoria della Confesercenti, che segnalando il grande interesse dei commercianti aveva chiesto una deroga per l’apertura generalizzata al Comune, ma inutilmente.
Il primo maggio per molti negozianti e commessi sarà una giornata di lavoro. Ma sono stati gli stessi commercianti a chiederlo, e in massa: la lista dei negozi aperti in centro storico comprende cinquanta attività.
CONFESERCENTI. Il direttore di Confesercenti Paolo Pavan ricorda come la sua associazione aveva chiesto al Comune un’apertura generalizzata, «legata alla concomitanza con la festa dei fiori, e non come deroga alla chiusura domenicale», sottolinea. Il Comune ha detto no e così molti negozianti hanno deciso di usare uno dei tre “jolly” per l’apertura domenicale straordinaria che la legge provinciale mette loro a disposizione. «Sapevamo della forte spinta per l’apertura del primo maggio da parte dei negozianti e lo abbiamo ribadito al Comune che però non ha voluto darci retta», afferma Pavan. «Quest’anno - chiude - l’amministrazione ha deciso così, evidentemente sbagliando. Speriamo che in futuro ci si possa organizzare in modo migliore».
I CONTRARI. Il tutto arriva nel giorno in cui i sindacati presentano le iniziative per la festa del lavoro e rivendicano il diritto dei lavoratori a festeggiare: «Almeno nel giorno della festa del lavoro - ha ribadito il segretario provinciale della Uiltucs Remigio Servadio in occasione della presentazione della festa del primo maggio - ci saremmo aspettati che i datori di lavoro e le associazioni economiche non avessero chiesto deroghe».
I NEGOZIANTI. In vista nuove polemiche, ma i negozianti che domenica terranno aperti rivendicano le loro ragioni. «Spesso - esordiscono Sabina Lunelli e Artur Bardhi di “Mango” - parliamo della necessità di uniformare le decisioni dei commercianti e, almeno in via della Mostra, questa è stata un’opportunità da cogliere al volo. Saremo in tanti a tenere aperto e il festivo sarà poi recuperato durante la settimana. Non dimentichiamo infine la maggiorazione retributiva della giornata».
«Bisogna essere onesti - le fa eco Simona Buca di “Cache Cache” sotto i Portici - e ammettere che le domeniche di lavoro a Bolzano sono talmente poche che possiamo pure fare un’eccezione senza compromettere gli equilibri familiari. Le stesse ragazze che lavorano da noi non hanno avuto nessun problema ad accettare. Le prospettive, oltretutto, sono quelle di un buon afflusso per la festa, ancora maggiore nel caso ci fosse brutto tempo».
In generale, comunque, a tenere aperto sono i punti vendita dei grandi marchi nazionali e internazionali che si uniformano alle grandi città. «Bolzano era l’eccezione alla regola - confermano Sonia Cova e Roberta Meneghetti, titolare e vice di “Pimkie” - ma dobbiamo anche metterci nell’ottica che la domenica può essere considerato un giorno di lavoro. Il primo maggio è sempre stato un giorno in cui l’afflusso di clienti ha una certa consistenza, così come la festa dei fiori. Abbinarle cercando di intercettare il flusso di gente che si dirige verso piazza Walther è certamente una buona opportunità ed è comprensibile che le aziende tentino di sfruttarla».
Michela Romagnoli ricorda il test dell’anno scorso svolto da “Tezenis”: «Decidemmo di aprire per verificare l’effettiva bontà della giornata. Già alle 9 avevamo clienti in coda e il passaggio è stato positivo per tutta la giornata, comprese le 19 quando molti altri negozi erano già chiusi. Con un orario piuttosto ampio, quindi, ne vale la pena e anche quest’anno contiamo di avere delle soddisfazioni».
Favorevole alla giornata lavorativa è Daniele Povoli, titolare di “Broggi Milano”: «Tutte le domeniche che possiamo tenere aperto lo facciamo perché si è sempre rivelata una scelta fruttuosa. Il riposo, in fondo, viene spostato in mezzo alla settimana, quindi qualche volta si può accettare questo compromesso. Vero che in parte il cattivo tempo può aiutare l’afflusso di turisti e bolzanini nelle vie del Centro, ma penso che la festa dei Fiori sia già una buona attrattiva capace di generare movimento davanti ai negozi. Anche per noi, comunque, lo scorso primo maggio è stata una giornata redditizia, quindi non vedo perché dovremmo rinunciare all’occasione».
Appena arrivato in via Museo, intanto, “Piazza Italia” comincia a scoprire le dinamiche bolzanine. «Siamo abituati a operare all’interno di centri commerciali - spiega il direttore Angelo Pugliese - dove queste polemiche semplicemente non esistono, quindi siamo rimasti piuttosto stupiti dalla discussione che è nata attorno alle aperture dei negozi il primo maggio. Oggettivamente si tratta di una buona opportunità commerciale che intendiamo provare a sfruttare, per di più in concomitanza con una manifestazione che i colleghi mi assicurano calamitare un buon numero di visitatori e cittadini. Ammettiamo un poco di sorpresa, infine, di fronte alla burocrazia bolzanina che è tra le più fitte che ci è capitato di incontrare in Italia».

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Alan Conti

In via Leonardo da Vinci fiori e shopping serale danno vitalità alla strada


29 aprile 2011 — pagina 35 sezione: Agenda


BOLZANO. Far fiorire il commercio in via Leonardo da Vinci. E’ questo l’obiettivo dell’iniziativa “Gustare la primavera” organizzata dall’Unione commercio e turismo tra il 2 e il 7 maggio in stretta collaborazione con i giardini meranesi di Castel Trauttmannsdorf. In 15 negozi della strada del centro, infatti, si potrà ricevere dopo gli acquisti una cartolina da compilare e infilare in un’apposita urna per partecipare all’estrazione che mette in palio 105 ingressi gratuiti a Trauttmannsdorf. Petali, profumi e colori, dunque, diventano il fil rouge di una manifestazione che prevede pure una serata di shopping “lungo” per giovedì 5 maggio con le saracinesche sollevate fino alle ore 22 e il concerto dal vivo dei chitarristi Manuel Randi e Franz Zanardo. A fare bella mostra di sé per tutto il periodo, inoltre, ci saranno le “Harlekin”, la varietà allegra di petunia eletta fiore dell’anno e posizionata in un vaso bianco fuori da ogni singolo negozio. Non solo: i commercianti avranno piccoli esemplari di “Harlekin” da regalare ai clienti come omaggio a partire da lunedì.
Particolare e “democratico” il meccanismo dell’estrazione: ogni negozio o bar aderente, infatti, esibirà al proprio interno l’urna del concorso, per un insieme di 15 raccoglitori; da ciascuno di questi saranno pescati sette vincitori per formare un totale di 105 e saranno gli stessi commercianti a comunicare la buona notizia ai propri avventori. Sotto il porticato della strada, infine, sarà steso un tappeto verde per consegnare alla via un bel vestito da cerimonia.
«E’ importante aiutare questo spazio di Bolzano che storicamente è dedicato al commercio», dice il direttore dell’Unione, Pietro Perez intervenuto alla conferenza di presentazione che si è tenuta ieri mattina nella filiale della Banca Popolare. «L’obiettivo - gli fa eco il vice, Dado Duzzi - è ricreare l’atmosfera da salotto che ha da sempre contraddistinto la via dedicata a Leonardo. Il sentimento è ancora componente importante dello shopping». Entusiasta pure Daniel Bedin in rappresentanza dei giardini Trauttmannsdorf: «Portare i fiori e i loro colori a Bolzano ci riempie il cuore di gioia. Speriamo sia l’inizio di una lunga collaborazione in più luoghi della città».
Questi negozi ed esercizi che aderiscono all’iniziativa: le boutique Arianne, Energia, Joli, Mya, Rosy Bis, Rosy Poi, Malìparmi, Bruschi Donna e Uomo, Bar Baccus, Schojer, Osteria del Bugiardo, Calzature Pollini, Intimo Benetton e Banca Popolare.

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Alan Conti

venerdì 29 aprile 2011

Flippaut Dance Festival: le chiavi della musica elettronica in mano a un bolzanino



Le chiavi dell’elettronica in mano a un bolzanino. Stefano Dalla Villa è uno dei tre soci di Movement, società con sede a Torino che si occupa dell’organizzazione di grandi eventi di musica techno ed elettromusic in giro per il mondo. La prossima data segnata con il cerchiolino rosso sul calendario è quella di sabato 4 giugno a Milano negli ampi spazi della fiera di Milano a Rho. Dalle ore 18 nell’Arena concerti si alterneranno nomi di grosso calibro per gli appassionati del mondo dei deejay e dei dischi che girano per riempire la pista nell’ambito del Flippaut Dance Reload. Il crack di grande richiamo saranno senza dubbio i Chemical Brothers, i fratelli Ed Simons e Tom Rowland già protagonisti di altre serate organizzate da Movement con il tutto esaurito. Uno spettacolo fatto di bassi ossessivi e uno schermo con visual e scenografie spettacolari di grande impatto con brani universalmente riconosciuti come Galvanize, Hey Boy Hey Girls, Get Yourself High e Do It Again. La collaborazione con Radio Deejay, invece, si concretizza con l’esibizione di Albertino, voce ormai storica della più famosa radio privata nazionale. Completano il ricco carnet Derrick May, autentico must per gli appassionati, Loco Dice, Tale of us, Alexis Taylor, Tyler Noze, Goldie, Kavinsky, Pink is Punk e The Rudemates. Loco Dice è artista molto conosciuto in Germania data la sua crescita professionale a Düsseldorf da cui ha cominciato a innovare la musica elettronica per poi trovare esplosione definitiva ad Ibiza, dove guadagna definitivamente l’appellativo di “loco”. Nell’organizzazione, invece, Movement si avvale della collaborazione del Il Muretto di Jesolo, Amnesia e Barley Arts con l’obiettivo di rilanciare nome e prestigio del Flippaut. Il festival, infatti, è una rassegna dalla grande tradizione e affonda le proprie radici nel 2004 palleggio organizzativo tra Bologna e il capoluogo lombardo. Per i biglietti si può utilizzare i circuiti di ticketone.it , ticket,it e Barley Artsal costo di 50 euro più prevendita. Possibilità di maggiori informazioni e acquisto ticket pure sul sito ufficiale www.flippautdancereload.com o sulla pagina Facebook http://www.facebook.com/FlippautDanceReload.
Alan Conti

I 1000 suggerimenti dei 341 espositori


Utilizzare il proprio tempo libero per visitare la fiera del tempo libero potrebbe essere un utile investimento. Dalle piante aromatiche allo show delle bmx, passando per il percorso sospeso sulle funi e l’esposizione delle Ferrari d’epoca: come al solito tra i 341 espositori, che dal 28 aprile al 1 maggio saranno distribuiti su un’area di 30.000 metri quadri, si potrà trovare centinaia di idee e possibili nuove passioni. La novità dell’anno, comunque, sarà allestita nel settore C e prende il nome di “Parco Avventura” ovvero un percorso a funi sospese pensato per ammirare il padiglione dall’alto mettendo alla prova abilità, coraggio e vertigini. "Cerchiamo – ha spiegato il responsabile Hagen Tschörner nella conferenza stampa di presentazione – di far rivivere forti emozioni con un sistema che garantisce sicurezza al 100%". Nervi più distesi nel settore A, dove troverà spazio la mostra di fiori estesa su 12.000 metri quadri di colori tra ortensie, gerani, salvie e cascate di fiori. "Il tutto – interviene il curatore Jörg Platter – sarà abbellito da una statua d’acciaio raffigurante il lavoro del giardiniere". Nel mezzo, spazio all’interessante parco di erbe aromatiche presentato da Marta Mulser che nel suo maso Pfleger di Castelrotto ne coltiva più di 500 specie diverse. Se le temperature invitano a pensare alle vacanze ecco che le fantasie possono concretizzarsi tra gli stand del salone “Holidays” con suggerimenti e possibili prenotazioni. Giro doveroso, inoltre, in galleria a livello zero per assaggiare e ammirare le prelibatezze gastronomiche regionali offerte dai vari produttori italiani. Per gli amanti dei motori, invece, occhi e cuore allo stand espositivo del “Veteran Car Team” in cui saranno mostrati vari modelli di “Rosse” da brividi. Danze e acrobazie, dal canto loro, si prenderanno la scena sul palco e nel padiglione D con le kermesse “Dance Passion 3” e “Mountain Bike Show” con esibizioni spettacolari. Non si possono dimenticare, però, i divertimenti ormai tradizionali della rassegna sul tempo libero e che troveranno posto anche in questa 35esima edizione. Si potranno, quindi, ammirare le specie di uccelli dell’associazione ornicoltori atesini oppure concedersi una sfida a pallone nella gabbia da calcio che sarà installata presso “bank4fun”. All’aria aperta, infine, spazio a carosello dei pony, go-kart a pedali e a motore, quad, giostra bruco mela, parco giochi da 80 mq per i più piccoli, simulatore Venturer, tiro a segno calcistico e il mini Karussell. Giovedì 28 e venerdì 29 l’esposizione sarà gratuita per tutti, mentre sabato e domenica l’ingresso costerà 6 euro e il family ticket 12 euro. I bambini fino a sei anni entrano gratuitamente e l’orario di apertura è fissato dalle 9.30 alle 19.

Stasera al Romagnolo la “resistenza” cederà davanti alla grigliata di carne


28 aprile 2011 — pagina 34 sezione: Agenda

BOLZANO. Difficile resistere alla carne da grigliare, meglio, già grigliata. Il Bar Romagnolo di piazza Matteotti propone per stasera una cena a lume di... carbonella che ben si concilia con le temperature e l’atmosfera estiva di questi giorni. Il tutto, chiaramente, in contemporanea con il Festival delle Resistenze che in questi giorni, con il suo tendone imponente, domina la scena visiva di piazza Matteotti e spettacolistica dell’intera città. «Il nostro locale - spiega Franco Bianchi, titolare del Romagnolo - sta seguendo come partner logistico il cartellone del Festival e ci sembrava quantomai azzeccato proporre proprio durante questa settimana una grigliata. Nel nostro piccolo, insomma, contribuiamo alla manifestazione». La carne, comunque, non è l’unica primizia per l’occasione: nella lunga lista dei panini tradizionalmente proposti, infatti, Bianchi ne ha inserito uno intitolato alla Resistenza. Il numero di riferimento? Chiaramente il 25, quanto alla farcitura resta una piccola sorpresa. (a.c.)

La spesa perfetta? Se è gratis è meglio ma ecco i consigli


28 aprile 2011 — pagina 37 sezione: Agenda

BOLZANO. Come fare la spesa perfetta? Semplice, portandosi a casa il premio messo in palio dal concorso organizzato dal nostro giornale con l’Aspiag, che garantisce un anno, sei o tre mesi di carrello a riempimento gratuito. L’auspicio, chiaramente, è che ce la facciate, ma per coloro che dovranno continuare la “lotta” quotidiana nella morsa tra qualità e prezzo, ecco alcuni consigli utili una volta varcati i cancelletti di ingresso alle corsie del supermarket.
Prima considerazione, tanto ovvia quanto spesso poco valutata: non andate, se potete, al supermercato con la fame perché ne uscirete sicuramente con più prodotti di quanti ve ne servano davvero. D’altronde, si sa, gli occhi sono più grandi dello stomaco per definizione popolare. Non mancano, comunque, studi scientifici che dimostrano come in queste condizioni si fanno più acquisti istintivi o dettati dalla voglia di mangiare. Molto meglio, insomma, armarsi di penna e blocchetto per segnare i prodotti veramente indispensabili in partenza, sulla “famigerata” lista.
Passiamo alla fase più complicata: essere sazi non garantisce l’abilità nell’infilare nel carrello alimenti particolarmente sani. Nella spesa infatti non dovrebbero mai mancare frutta e verdura e anche, dato il consiglio di consumarne almeno due volte alla settimana, pesce. Capitolo olio: molto bene quello extravergine di oliva, possibilmente a bassa acidità e conservato in bottiglia scura. Chi ama la carne, invece, preferisca quella bianca alla rossa se vuole alimentarsi con un prodotto più leggero e digeribile. Le stesse prerogative fanno preferire la bresaola ad altri insaccati più grassi anche se, conveniamo, questa scelta alleggerisce pure il portafoglio. Poi occhio al sale: se possibile meglio sceglierlo iodato, da utilizzare con parsimonia per un massimo di 5 grammi al giorno abbattendo i rischi di ictus e infarto. Si accomoda spesso a tavola pure il pane ed è assolutamente meglio optare per il fresco, meglio ancora se integrale quindi ricco di fibre.
Poi, non esiste solo il denaro da risparmiare: spesso anche il tempo è da tenere in debita considerazione. Ecco, quindi, che meglio sarebbe evitare gli orari di grande affluenza per non trasformare il momento della spesa in una bomba di stress, oltre che passare decine di minuti in coda alla cassa. Il consiglio, sia chiaro, vale al netto delle possibilità perché è evidente che molti lavori impongono di andare al supermercato nei giorni e nelle ore di punta che, altrimenti, non sarebbero tali.
Tornando sul piano più venale, poi, consultate con frequenza le offerte settimanali perché i volantini che arrivano nella posta, sul parabrezza delle auto o i cestini della bici non sono solo scocciature ma possono realmente nascondere qualche occasione da cogliere in fretta. Esiste, addirittura, un portale internet, klikkapromo.it, che raccoglie le migliori su piano cittadino, provinciale e nazionale. Se avete fame, fatevi uno snack e consultatelo prima di andare a fare la spesa. (a.c.)
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Morabito del Pd è il nuovo presidente del rione Don Bosco


BOLZANO. Lino Morabito (Pd) è il nuovo presidente della circoscrizione di Don Bosco. È stato eletto (6 favorevoli, centrosinistra e Udc, 5 contrari), ieri sera, dal consiglio di Quartiere dedicato alla successione del dimissionario Luigi Baratta. La scelta definitiva dell'Udc, dunque, è stata quella di tenere fede ai patti di maggioranza e la consigliera Francesca Gigliotti ha fatto da ago della bilancia spostando l'elezione sul primo dei non eletti nella lista del Pd. Morabito, quindi, dopo 38 anni in Comune dove ha lavorato nell'ambito delle attività per il tempo libero, si concede una doppia accelerazione in breve tempo: consigliere con surroga e pochi minuti dopo presidente di circoscrizione. Il neopresidente guarda ai nuovi rioni: «Farò dei giri a Firmian e Casanova per valutare attentamente le priorità. L'ultimazione delle scuole da una parte e il lotto dei servizi dall'altra sono temi caldi». Attenzione, però, rivolta anche alla "vecchia" Don Bosco: «Va seguita da vicino la questione relativa alla nuova piazza e la trattativa in atto con l'Ipes per la proprietà o il diritto d'uso». Morabito, comunque, il quartiere lo vive sulla pelle: «Per anni ho abitato a Don Bosco e adesso mi sono spostato a Firmian, conosco la situazione e ho intenzione di portare in Circoscrizione spirito collaborativo al di là delle schermaglie politiche». Proprio queste ultime gli hanno consegnato il timone del Quartiere dato che l'Udc ha posto un veto invalicabile sulla candidatura di Luciano Stevanella, anche lui Pd e già consigliere. «Guardiamo alla persona - le parole del consigliere comunale Angelo Gennaccaro e di Gigliotti - e non alle manovre di palazzo». A uscirne malconcio, dunque, è proprio Stevanella che non nasconde l'amarezza: «Nessuno dell'Udc è mai venuto a spiegarmi il motivo di questa preclusione. Siamo di fronte ai giochi della politica, ma sull'appoggio a Morabito non mi sono tirato indietro. Chiaro che il presidente l'avrei fatto con orgoglio». Col cerino in mano rimangono pure Francesco Mafrici (Fli), Tania Bergo (Lega Nord) e Walter Terranova (Pdl): i tre nomi considerati spendibili nell'ipotesi di ribaltone. «È davvero incomprensibile - commenta Mafrici - che persone con più anni di consigliatura vengano scavalcate nelle preferenze da chi è appena entrato. Sarebbe stato meglio non ridursi, ancora una volta, a una votazione decisa sul filo di lana, ma scommettere veramente sulle persone e cercare un nome in modo compatto. La presidenza alla Gigliotti dell'Udc poteva essere una soluzione in questo senso». «Era tutto già deciso - tuona Bergo - ed è stato del tutto inutile confrontarsi e interrogarsi sul futuro della Circoscrizione. Abbiamo perso un'occasione». Chiusura con Terranova: «Avevo avanzato la mia candidatura per riallacciare il discorso con quanto di buono era stato fatto durante la presidenza di Enrico Lillo. Ora speriamo che Morabito possa avere le capacità di essere incisivo e presente». (a.c)

Al “Gallery” si beve in famiglia


28 aprile 2011 — pagina 35 sezione: Agenda


BOLZANO. E’ la famiglia che si stringe dietro al bancone, la marcia in più di un bar, il “Gallery”, che ha scritto, con diversi nomi, la storia di Galleria Europa e continua ad attrarre chi gravita, per lavoro o passeggio, nella zona di piazza Sernesi - Università, sulla quale guarda, all’imbocco della Galleria. Le sorelle Salomia “Silvia” Stoicanescu e Maria Violeta Stoian hanno incrociato lo sguardo meno di un anno fa e hanno deciso di lanciarsi in un’avventura insieme. «Ci è stata proposta questa occasione e abbiamo deciso di coglierla al volo. Da sempre siamo state occupate nel campo della ristorazione, così ci siamo messe dietro al bancone con un po’ di preparazione ed esperienza».
Ben presto, però, si è presentato qualcosa di nuovo da imparare.
«Nessun problema col caffè mentre gli aperitivi hanno richiesto più applicazione, anche perché spesso rispondono a esigenze soggettive dei clienti. Oggi però i complimenti che arrivano per un Veneziano fatto bene sono doppiamente gratificanti».
Durante la mattinata la regina delle colazioni è Violeta, il resto della giornata è gestito da Silvia e dal nipote Marius Stoian.
«Lavorare in famiglia - spiega il ragazzo - è molto bello. Veniamo dal sud della Romania, ma l’integrazione con gli altoatesini è stata immediata. Non cambieremmo città per niente al mondo e questo lavoro, oltretutto, ci permette di apprendere velocemente due lingue: una vera ricchezza culturale di questa città».
L’atteggiamento di convivialità ha conquistato moltissimi clienti e lavoratori dei dintorni, tanto che gli stessi commercianti di via Leonardo Da Vinci quando ci fu da decidere la sede delle riunioni per alcune azioni di protesta non esitarono a scegliere la sala al piano interrato del “Gallery”.
«Veniamo anche più volte al giorno - le parole di Pamela Zeggio, titolare di un vicino negozio di abbigliamento - soprattutto per la cordialità e la simpatia della famiglia dietro al bancone. Non passa in secondo piano, però, il caffè necessario per iniziare la mattinata con sprint».
Vincenzo Di Spazio, dal canto suo, apprezza «la posizione strategica e la qualità del caffè», mentre Marco Zeni, seduto vicino, si allinea nel rimarcare «la professionalità di chi gestisce questa attività in una zona di grande passaggio nel centro».
Chi non abita né lavora nel rione, ma si concede comunque una sosta al “Gallery” è Christine Blaas: «Sono originaria di Merano e abito a Gries, ma quando mi capita di venire in Centro passo sempre di qua. Il caffè, infatti, è molto buono e l’atmosfera è davvero familiare».
La marcia in più della conduzione in famiglia, insomma, fa sentire a casa, o per meglio dire in famiglia, anche i bolzanini...

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Alan Conti

I negozianti di Don Bosco: più elasticità negli orari e parcheggi per la clientela


di Alan Conti
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BOLZANO. Potenziare una zona commerciale della città non significa dimenticarsi di un'altra altrettanto popolare. I commercianti di Don Bosco seguono con attenzione gli sviluppi del dibattito sul centro commerciale naturale nelle strade attorno a piazza Matteotti e non mancano di allinearsi su alcune richieste comuni come orari d'apertura più elastici o maggiore offerta di parcheggi. Posizioni più lontane, invece, sulle manifestazioni dato che Europa-Novacella sta vivendo giorni da protagonista mentre Don Bosco si è spesso accontentata della sola "Festa delle Api" nel periodo natalizio. Tutto, chiaramente, peggiorato da un potere d'acquisto delle famiglie che, specialmente nei quartieri popolari, ha subìto un drastico ridimensionamento. «I clienti entrano, guardano, ma raramente vanno oltre». È sconsolato il primo commento di Andrea Bersan, titolare dell'erboristeria «Naturallife». «La questione generale da risolvere è proprio legata alle potenzialità di spesa della famiglia media bolzanina. Poi, certamente, possono essere fatte valutazioni legate alla situazione particolare con una via Resia totalmente sprovvista di parcheggio e manifestazioni che vengono proposte una tantum e che, senza una regia complessiva, portano a risultati modesti». Di pochi concetti, ma precisi, Giancarlo Stefani, titolare dell'omonima macelleria: «Le difficoltà le conoscono tutti e sono legate principalmente al portafoglio. La grande distribuzione, invece, acuisce la crisi del negozio di vicinato e non resta che difendersi offrendo una maggiore qualità complessiva». Il richiamo degli ultimi giorni, però, è spesso stato rivolto all'unità della categoria. «Deve essere così - conferma Razmjoo Arman dell'ottica «Bgb» in via Sassari - e troppo spesso ci dividiamo. Vale per gli orari d'apertura, nel metterci d'accordo sulla disposizione estetica dei dehors dei bar sulla strada oppure chiedere più attenzione nella distribuzione dei paletti a ridosso degli stalli. Le famiglie devono tenere d'occhio i bilanci e gli eventi organizzati sono pochi, d'accordo, ma anche noi commercianti dobbiamo fare la nostra parte». Cosimo Capalbo conosce bene via Sassari e si appresta a lanciarsi in una nuova avventura commerciale con il bar di specialità calabresi «Benvenuti al Sud» dopo aver a lungo gestito il «Malù» poco più avanti. «Questa strada può dare delle soddisfazioni, ma ci sono delle oggettive difficoltà legate al parcheggio e alla burocrazia. Aprire un'attività come la nostra e non avere, per esempio, la certezza di poter contare su un dehors estivo richiesto a suo tempo crea delle apprensioni. Dal Meridione, comunque, dovremmo mutuare gli orari d'apertura elastici: più tardi riusciamo a offrire i servizi e meglio funziona il commercio». Opinione differente per Brizida Hasanbelli dell'estetica «Brigitte»: «Uniformare gli orari non mi sembra un aspetto fondamentale. Credo che ognuno possa scegliere il meglio secondo le proprie esigenze personali e professionali. Io, per esempio, sono una sostenitrice del continuato, ma non obbligherei i vicini a seguirmi. Quello su cui dobbiamo fare fronte comune, invece, è la richiesta forte di parcheggi perché chi, come me, ha una clientela che arriva da fuori città può rimetterci qualcosa». Si affaccia da 50 anni su Don Bosco con i suoi prodotti per la casa, invece, Aldina Perini che ammette candidamente: «Va tutto male. C'è poco da fare contro il crollo dei consumi e il ricambio generazionale che sta portando via una buona fetta di clientela. Bisogna pensare a un rilancio complessivo di tutto il quartiere per ridare respiro ai negozianti». Chiusura con l'analisi di Rosmarie Lageder, titolare di «Hair Cosmetics». «Il parcheggio è sicuramente la priorità, per noi come per molte altre zone della città. Negli ultimi anni, però, Don Bosco vive il fenomeno delle repentine aperture e chiusure delle attività e non è facile capire se questo sia un meccanismo che avvantaggia o penalizza i negozi vicini. Di certo, per un quartiere con molti anziani come il nostro, le tradizioni sono molto importanti».
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giovedì 28 aprile 2011

Piazza Matteotti, i negozianti: orari elastici e parking per non chiudere l’attività


27 aprile 2011 — pagina 13 sezione: Cronaca

BOLZANO. Più parcheggi, armonizzazione ed elasticità negli orari e possibilità di pedonalizzare periodicamente via Torino perchè riesca ad animarsi ed essere sempre più frequentata senza l’incubo di trovare parcheggio. Sono queste le “portate” per l’amministrazione provinciale che escono dalla cena di Confesercenti che è stata organizzata ieri sera da “Slow Food Bolzano” (presente il segretario nazionale Silvio Barbero ed il fiduciario Danilo Gramegna) nell’ambito del Festival delle Resistenze di piazza Matteotti.
Un autentico conclave di 87 negozianti ed esercenti pronti a gustarsi le prelibatezze del celebre chef Luis Agostini, ma anche a riflettere sui primi passi da fare per rilanciare una zona che l’assessore provinciale al commercio Thomas Widmann ha definito perfetta per lo sviluppo di un centro commerciale naturale.
Un’etichetta che ancora deve essere riempita di contenuti, ma qualcuno prova già a delinearne gli orizzonti. «Siamo ancora in fase interlocutoria - spiegano il direttore di Confesercenti Domenico Sacco e il vicepresidente Salvatore Montella - ma abbiamo istituito un gruppo di lavoro che si incontrerà sempre più frequentemente. Per la pedonalizzazione di via Torino, per esempio, dobbiamo attendere lo studio di fattibilità». Alessandra Zaninotto del bar “Cin Cin” prova a concretizzare: «Sarebbe bello poter contare su orari d’apertura più lunghi, anche se capisco le difficoltà di alcuni negozianti. Il senso della serata, comunque, è quello della resistenza delle piccole realtà al grande mercato internazionale, ma non possiamo negare che marchi di grande richiamo potrebbero potenziare fortemente tutta la zona».
Il Festival delle Resistenze, comunque, un primo risultato lo ha già ottenuto: rimettere Piazza Matteotti al centro degli eventi cittadini per qualche giorno. «Vivo questo luogo da 30 anni - racconta Flavio Corradini, titolare di “Blue Jeans&Co” - e posso dire che il momento è forse il più difficile nella storia della piazza. Bisognerebbe creare delle attrazioni, migliorare l’arredo urbano e predisporre occasioni di incontro. Il parcheggio, chiaramente, è un elemento fondamentale, ma non l’unico. Oltre a rendere via Torino pedonabile, infatti, bisognerebbe insistere per alcune misure economiche impattanti come riduzioni fiscali per il commercio di periferia, controllo del mercato degli affitti, liberalizzazione delle licenze e delle possibilità promozionali».
Qualcuno, però, la saracinesca ha dovuto chiuderla definitivamente come Franco Salvaterra, ex proprietario della gioielleria “Il Karato” in via Milano. «La crisi ha colpito duramente e si è affiancata all’invecchiamento della popolazione del rione. Oggi per ripartire bisogna creare occasioni di ritrovo e puntare sulla buona risposta a livello di partecipazione di chi abita queste strade». Zvonko Jovcevski e Olivera Jovcevska, titolari dell’abbigliamento “Centovetrine” di via Torino aprono uno spiraglio alla strada pedonabile e un portone alle aperture serali prolungate. «Sperimentare non fa mai male, quindi possiamo tentare di chiudere via Torino al traffico per qualche giorno della settimana. Prima di tutto, però, servono dei parcheggi per renderci raggiungibili, altrimenti serve a poco. Lavorare pure nelle ore serali, infine, non spaventa e funziona particolarmente quando ci sono iniziative di impatto in Centro e la gente si muove o rincasa più tardi». Guarda soddisfatto il tendone il presidente della Circoscrizione Europa-Novacella Carlo Visigalli: «Dopo la festa per il 150esimo, anche il Festival delle Resistenze gode di grande partecipazione. L’obiettivo del centro commerciale naturale, invece, è ancora embrionale, ma delle soluzioni si possono trovare. Ho qualche perplessità sulla chiusura di via Torino: ne va studiata molto attentamente la fattibilità». Autentica colonna della piazza è il bar Romagnolo rappresentato da Francesco Bianchi. «Sono tante le strade per il riscatto: dall’aumento di parcheggi alla pedonalizzazione tutto può essere sperimentato. Quello che conta davvero, però, è la ritrovata voglia dell’amministrazione provinciale di spendere per il quartiere. Noi, dal canto nostro, dobbiamo essere pronti a metterci investimenti se necessario e trovare più compattezza su alcuni temi come gli orari di apertura». Albino Zanoni, invece, conosce via Torino come le sue tasche: «Da 50 anni lavoro nella ferramenta e queste strada non ha bisogno di chiusure, ma di più mobilità e transiti perché attualmente non funziona». Così Elena Bonaldi della gioielleria di via Dalmazia: «Il lavoro serale comporta spese aggiuntive e la chiusura al traffico di via Torino, andrebbe valutata sulla distanza di almeno un anno. Siamo disposti a crederci così tanto?».
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mercoledì 27 aprile 2011

Canucks all'ultimo respiro: Burrows schianta gli Hawks all'OT


Batticuore Canucks e all’ultimo respiro arriva la rivincita attesa tre anni. Ci sono voluti 7 match e un overtime alla Roger Arena per esorcizzare il fantasma dei campioni in carica di Chicago che da due anni sbattevano la porta della Stanley Cup in faccia a Vancouver. Dopo essere passati in vantaggio per 3-0 nessuno, oggettivamente, credeva possibile di dover assistere a un miracolo di Luongo nell’extra time dell’ultima partita per evitare una prematura e forse ingiusta eliminazione dei vincitori del President’s Trophy. I Blackhawks terribili che hanno inflitto tre ko pesanti ai Canucks, però, hanno meritato di essere protagonisti fino alla fine mostrando tutte le abilità che li hanno resi campioni un giro di playoff fa e di cui avevano sentito troppo la mancanza nella regular season.
Veniamo, però, al match decisivo concluso da poche ore, ma iniziato alle 4 italiane. Nel primo tempo è Burrows a sbloccare il risultato e per moltissimi minuti sembra che la gara possa spegnersi in un 1-0 carico di tensione e cariche fisiche. A un sospiro dalla fine, però, è un’azione di Hossa con rebound del redivivo Toews a gelare il sangue e ghiacciare l’urlo in gola alle migliaia di fans della Roger Arena. Gli Indiani conficcano la freccia nel bersaglio overtime. Un quarto di finale, una serie e una stagione giocata al “primo che segna vince”. Ci va vicinissimo Chicago, ma Luongo con una parata da urlo concede le scuse, peraltro ampiamente accettate, per le troppe incertezze che hanno condizionato Gara 4 e 5, tanto da far partire Schneider in gabbia nel match numero 6. Uno stop strepitoso che concede a Burrows, ancora lui dopo lo sbaglio di un rigore nei tempi regolari, di salire sul primo gradino del podio delle three star ed entrare nel cuore della stagione. E’ il terzino degli Hawks Campoli, infatti, a farsi cogliere dal brivido dell’emozione e regalare un puck d’oro a Burrows che, solo davanti a Crawford, lo fulmina senza nemmeno pensarci. E’ il 2-1, ma soprattutto il 4-3 definitivo che sfila la Stanley Cup dall’Illinois e apre le porte di Nashville per la semifinale di conference ai Canucks. Comincerà un’altra storia ma comunque vada quella su cui Burrows ha scritto la parola “fine” andrà posizionata nella sezione dell’epica.

Vivaldi e Don Bosco: concerto a Bolzano


Vent’anni di musica tra i banchi, imparando il linguaggio delle sette note da chi lo spiega per passione. Corre oggi il ventesimo anniversario della collaborazione tra la scuola primaria Don Bosco e l’Istituto Musicale “Vivaldi” e l’occasione è certamente buona per mettere in scena un bel concerto. All’Auditorium Haydn di via Dante, dunque, si terrà stasera alle 20 una serata musicale celebrativa con la partecipazione di circa 150 alunni. Non mancheranno nemmeno ex insegnanti o alunni che, cresciutelli, hanno fatto della musica una passione o una professione che affonda le radici proprio in questa collaborazione tra le due, come le chiamano oggi, “agenzie educative”. L’appuntamento, logicamente, prevede una piccola retrospettiva che affidiamo alle parole del dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Bolzano II Bruno Iob: "Inizialmente la collaborazione con il Vivaldi è nata con la volontà di istituire un coro scolastico delle elementari, una novità per la città che venne subito apprezzata dall’Istituto Musicale". Un successo talmente marcato da sbocciare in uno specifico indirizzo scolastico quando ancora lo schema dell’offerta pedagogica generale era molto più classico: "Abbiamo inserito lo studio del flauto dolce, la musica d’insieme con lo strumentario Orff, il canto e la danza, ma anche corsi di chitarra e danze etniche". La musica, quindi, trasformata in veicolo di trasmissione del sapere e dell’educazione. Quali sono, però, i vantaggi di una simile scelta? "Diversi – riprende Iob – prima di tutto si tratta di una pratica che affina la sensibilità, poi dobbiamo considerare l’abitudine a esprimere le proprie emozioni e il piacere di stare insieme e “fare gruppo” come antidoto alla solitudine sociale. Non dimentichiamoci, infine, la possibilità di avvicinare e comparare culture diverse attraverso una dimensione comune a tutte le civiltà". La scuola, però, è fatta anche di altre materie. "Vero, ma le analisi che abbiamo condotto in questi anni dimostrano che fare musica insieme aiuta i ragazzi anche nelle altre discipline: si tratta, infatti, di un esercizio che eleva le capacità di concentrazione e impegno nel raggiungere determinati obiettivi. In sintesi una straordinaria palestra".

martedì 26 aprile 2011

Legalità, arte, politica: ecco il festival delle resistenze


La parola «resistenza» ha la stessa versatilità del vetro ed è facilmente applicabile a vari contesti. Ora attorno alla profondità del suo significato e alle sue molteplici sfaccettature, l'assessorato provinciale alla cultura italiana e il Servizio giovani hanno costruito un festival dal cartellone di prestigio e capace di rimettere piazza Matteotti al centro di Bolzano. Persino il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è complimentato con gli organizzatori inviando una medaglia d'onore. L'evento si chiama «Festival delle resistenze contemporanee» e da lunedì 25 aprile fino a domenica 1º maggio porterà nel cuore del quartiere Europa-Novacella personalità importanti di vari ambiti culturali. Dalla storia al rispetto per l'ambiente passando per cinema, teatro e letteratura: tutto avrà un suo spazio. La data del 25 aprile, chiaramente, non è come tutte le altre a disposizione sul calendario «ed è simbolica - ha spiegato il vicepresidente della Provincia Christian Tommasini alla presentazione tenutasi ieri a palazzo Widmann alla presenza del sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli - della domanda fondamentale che ci siamo posti nell'ideare questo festival: "a cosa vale la pena resistere oggi?". Le risposte si alterneranno in incontri pubblici per la cittadinanza tra la Liberazione e la festa dei lavoratori». Ogni giornata sarà dedicata a un argomento diverso: resistenza al nazifascismo, all'omologazione, allo spreco, alle discriminazioni, all'oblio, alla precarietà e alle morti bianche; inoltre ogni giornata sarà caratterizzata da un articolo della Costituzione. Del ricco calendario spiccano alcuni appuntamenti si particolare rilievo. Tra questi per esempio la mostra delle foto realizzate dai ragazzi protagonisti recentemente del viaggio con il Treno della memoria (25/4 dalle 10) oppure lasciarsi conquistare dalle ricchezze gastronomiche da difendere illustrate dal segretario nazionale di Slow Food Italia Silvio Barbero (26/4 ore 10.30). Sempre in difesa dei prodotti enogastronomici, Confesercenti ha organizzato per martedì una cena dalle 19.30 con tutti i commercianti del quartiere per discutere della resistenza alla grande distribuzione. Protagonista del mercoledì dedicato alla lotta allo spreco, invece, sarà il metereologo della trasmissione di Fabio Fazio «Che tempo che fa» Luca Mercalli per un incontro con la cittadinanza alle 15.30. Alle 20.30, infine, il giornalista Gian Antonio Stella presenterà il suo ultimo libro: «Vandali. L'assalto alle bellezze d'Italia» per una riflessione sullo stato del patrimonio culturale italiano. Giovedì 28 sarà la volta di dire no alle discriminazioni e farlo con l'attore Paolo Rossi e il suo «L'eccezione come regola» sarà particolarmente significativo (ore 21). Spazio alla musica la sera di venerdì con il «concerto resistente» del gruppo crossover rock anticamorra 'A67 di Scampia. Da non dimenticare inoltre alcuni appuntamenti che saranno tenuti in altre sedi, come la proiezione di film al Capitol o l'appuntamento con la tradizionale festa del Quincho per il primo maggio alle cantine Mayr che vedrà ancora la partecipazione di Paolo Rossi alle 14 con una riflessione sugli incidenti nei luoghi di lavoro. Le manifestazioni comunali di commemorazione per il 25 aprile, infine, termineranno in piazza Matteotti mentre per l'occasione lo storico bar Romagnoli inserirà nel menù il panino «Liberazione». (a.c.)

Duce a cavallo: architetti scettici sui 5 selezionati. «Manca un'idea di piazza»


di Alan Conti
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BOLZANO. Tanto scetticismo intorno a quelli che più che progetti sarebbe meglio definire come idee senza parte operativa. Il pokerissimo di proposte per la copertura del duce a cavallo servito dalla commissione di esperti non scalda gli animi di architetti e urbanisti della città, pronti a spendere qualche aggettivo in più unicamente per la soluzione prospettata dai gardenesi Arnold Holzknecht e Michele Bernardi con la proiezione della frase di Hannah Arendt "Nessuno ha il diritto di obbedire" sul bassorilievo di Piffrader. Per il resto, insomma, pare che la montagna di 486 adesioni al concorso di idee abbia partorito un topolino, anche se nessuno intende mettere in discussione competenza ed autorità della commissione giudicante. «In generale non ho visto nulla di particolarmente sconvolgente - le parole dell'architetto Thomas Demetz che è anche consigliere della Circoscrizione del Centro - ma il più significativo, in un percorso che dovrebbe guardare più alla funzione storica e di sintesi del dibattito e meno ai simboli, mi sembra il progetto con la frase di Arendt. Molto poetica, inoltre, è l'idea del bosco mentre assolutamente improponibile lo scalpello: forse la fretta non ha giocato a favore alla profonda analisi e riflessione che andrebbe condotta». Klaus Kompatscher, dal canto suo, è architetto che spesso si è confrontato con la storia locale nelle sue pubblicazioni. «Il progetto in arrivo da Ortisei ha un forte impatto perché gioca sul contrasto del significato della frase con la rappresentazione del duce. Assai meno convincenti, invece, le altre soluzioni che stravolgono il contesto, ma mi rendo conto come in un dibattito così caldo non sia facile farsi venire l'idea giusta». «Se devo dare un giudizio - interviene l'urbanista Michele Stramandinoli - definirei questi lavori più che altro delle idee e non ancora dei progetti veri e propri. Diciamo che la scelta della commissione, che è bene ricordare essere molto qualificata, ha riproposto i grandi filoni del dibattito che si è sviluppato sul bassorilievo di Piffrader. Si va dalla copertura (gli alberi, il sipario) al percorso (le scalinate) passando per la dialettica culturale della frase proiettata. E' evidente, però, come adesso tutto questo debba percorrere un'ulteriore tappa e approdare alla fase operativa: un passaggio che non è affatto una formalità. Sarà proprio qui, infatti, che si potranno formulare dei giudizi in maniera definitiva». Giovanni Benussi, architetto che siede in consiglio comunale è tra i 486 partecipanti al concorso. «Ho presentato - spiega - una chiusura a vetro a galleria su cui veniva proiettato il motivo del bassorilievo lasciando un buco nella posizione del duce a cavallo che richiamasse le zone mancanti tipiche degli affreschi storici. Ho premesso, comunque, come l'opera di Piffrader abbia la funzione di equilibrare la dinamica architettonica della piazza dominata dal tribunale, quindi non è possibile assistere a progetti che intendono stravolgere tutto. Cercare una soluzione che salvi la valenza originale e permetta il ripristino della raffigurazione quando le sensibilità saranno diverse è certamente la strada auspicabile per il depotenziamento. Per ora la soluzione della frase di Arendt appare la più sensata». Una riflessione sul concorso arriva anche dall'architetto Luigi Scolari, pure lui partecipante ed ex presidente dell'Ordine professionale degli architetti: «La grande partecipazione evidenzia una forte responsabilità civica al destino della piazza. Io ho fatto squadra con un milanese che ha avuto l'opportunità di conoscere una realtà differente dalla sua. Sarebbe bello, dunque, poter visionare tutti i contributi pervenuti per avviare una riflessione approfondita. Il concorso, invece, è stato indetto in fretta e furia sull'onda emotiva degli avvenimenti politici, con poca chiarezza sui criteri adottati per la valutazione e gli obiettivi: questo è stato il suo difetto originario. Resta, comunque, l'ottima idea degli architetti gardenesi con la proiezione della frase di Arendt che, però, dovrà trovare necessariamente un'applicazione pratica convincente». Lapidario l'architetto Renzo Gennaro: «La questione è considerata eccessivamente dal punto di vista simbolico. Le cinque proposte vanno viste più che altro come degli spunti sui quali lavorare più approfonditamente».
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Proteste per la terrazza Burger King


22 aprile 2011 — pagina 19 sezione: Cronaca

BOLZANO. E’ stato montato da pochi giorni e già sul dehors di “Burger King” in piazza Domenicani piovono le prime proteste. «Antiestetico», «brutto», «un muro che deturpa la piazza»: queste le principali accuse che alcuni residenti e commercianti delle vicinanze muovono alla struttura sul suolo pubblico della catena di fast-food.
Dopo la costituzione di un comitato contrario al ristorante, dunque, si apre un nuovo fronte di polemica. E c’è già, tra gli abitanti, chi sta raccogliendo le firme per farla togliere. Inizialmente il progetto di “Burger King” prevedeva solo un piccolo giardinetto interno, occupato poi dalla Seab per mettere i biodni interni. Da qui la decisione del fast-food di fare la terrazza esterna.
«La nuova terrazza è un pugno negli occhi - ammette Margherita Skawska del bar “Monaco” -. Speriamo che la situazione possa migliorare con l’installazione di qualche pianta nelle fioriere previste». «Oltre all’estetica che è soggettiva - interviene Esmail Asadi di “Peiman tappeti orientali” - lascia perplessi la posizione. Inserire il dehors in una carreggiata, infatti, può comportare dei problemi per i clienti. Sarebbe bello, invece, migliorarne l’arredo con quattro box per alberelli agli angoli: una soluzione sufficiente a salvaguardare la bellezza architettonica di questo scorcio. Mi chiedo, comunque, come mai a noi è stato negato il permesso per un piccolo cartello che indichi dalla piazza la nostra attività, mentre una grande terrazza viene accettata senza battere ciglio. In generale, comunque, il vero problema di questa zona commerciale è quello di essere stata dimenticata dagli interessi del Comune. A Natale non abbiamo visto nessuna luminaria, mentre le manifestazioni organizzate non toccano mai questo settore del Centro storico». Riflessioni analoghe per Evelyn Huber, titolare del salone “New Hair”: «Ci sentiamo abbandonati, senza considerazione. La sera troviamo bottiglie da pulire e c’è la paura di qualche vandalismo, mentre durante il giorno non abbiamo mai potuto usufruire di qualche iniziativa o punto d’attrattiva. Sono anni, per esempio, che ci promettono qualche bancarella del Mercatino di Natale e poi non mantengono la parola. Il Burger King almeno porta gente».
Carmen Tonello passa e guardando il piccolo terrazzino del fast food scuote la testa: «Forse se ne poteva fare a meno. Effettivamente l’estetica generale della piazzetta non ne esce benissimo, speriamo siano in grado di migliorarla». Netto, invece, il giudizio Karl Thaler: «Non mi piace, assolutamente. Le perplessità, comunque, non possono essere imputate alla gestione del ristorante ma vanno girate all’amministrazione che ha permesso questa installazione senza curarsi dell’equilibrio architettonico generale. Sono abbastanza ridicole, inoltre, le strisce che hanno ridisegnato all’incrocio tra via Cappuccini e piazza Domenicani: servono a poco». Meno severo il giudizio di Ervis Tola de “L’angolo delle primizie”. «Il terrazzino del “Burger King” - non mi sembra così scandaloso e talvolta le proteste di alcuni comitati sono francamente incomprensibili e nascondono degli interessi differenti».
Replica alle accuse il manager responsabile del punto vendita di “Burger King” Gianluca Mattiazzo: «La struttura è ancora in fase di ultimazione: tra pochi giorni arriveranno i fiori negli spazi predisposti e saranno montati gli ombrelloni con il marchio. Il materiale utilizzato, comunque, è pino scandinavo, scelto apposta perché non si deteriora e mantiene un buono stato estetico. Spiace ci siano delle lamentele, ma francamente non ci sembra un’opera tanto discutibile». Matiazzo spiega anche l’intenzione inziale del fast-food era di utilizzare un giardino interno. «Ma la Seab poi c’ha messo i bidoni, occupandolo del tutto. La terrazza sulla piazza, comunque, ha regolare permesso comunale e durante il montaggio la polizia municipale ha più volte controllato la correttezza delle dimensioni». (a.c)

Multiproprietà: decine di truffe


BOLZANO. «La rivendita delle multiproprietà nasconde manovre al limite della truffa, mettendo in ginocchio centinaia di famiglie». E' forte la presa di posizione del Centro Europeo Consumatori che, per bocca della responsabile Monica Nardo lancia un appello al governo. «Sulle vicende legate alla vendita di vecchie multiproprietà, infatti, la nostra sede bolzanina è la referente per tutta Italia». Già un anno fa, infatti, il Centro aveva lanciato l'allarme stimando 300 persone abbindolate da fantomatiche aziende di servizio che promettevano la rivendita di vecchie multiproprietà spagnole o africane in cambio di consistenti somme di denaro da versare immediatamente dopo la stipula di contratti particolari. Negli accordi, infatti, non si faceva mai riferimento all'atto concreto della vendita come "conditio sine qua non" del saldo della somma pattuita, ma solo come eventuale successo accessorio. Risultato? Con diverse metodologie di persuasione decine di altoatesini sono stati convinti a firmare, di fatto, un accordo svincolato da qualsiasi servizio. Ora, però, a quasi 12 mesi di distanza la comunità europea avrebbe messo a punto uno strumento per frenare la furbata al limite della legalità. «A livello comunitario - continua Nardo - è stata emanata una norma che allunga il diritto di recesso da 10 a 14 giorni impedendo anche l'erogazione di un qualsiasi acconto e subordinandolo a una prestazione avvenuta. Peccato che l'Italia ancora non l'abbia recepita e la Provincia non possa fare nulla perché priva di competenza». Facciamo, però, un passo indietro: «Le multiproprietà erano un sistema di vendita per le vacanze molto quotato alla fine degli anni'90 che oggi, però, hanno un mercato pressochè nullo. Risulta molto complesso, quindi, disfarsi di porzioni di alloggi acquistate a suo tempo per una cifra tra i 7.000 e i 9.000 euro e un canone annuale di circa 250 euro. Alcuni furbi fanno leva su questo. Vengono porta a porta oppure adescano i clienti nei luoghi di villeggiatura promettendo la rivendita delle proprietà in breve tempo a fronte di un acconto tra i 2.000 e i 5.000 euro. Fanno firmare un contratto piuttosto nebuloso che gli svincola da qualsiasi responsabilità. Sostanzialmente prendono i soldi e spariscono. Alcuni contratti di multiproprietà sono talmente lunghi che i titolari sono così sfiniti da accettare qualsiasi compromesso. Resta, però, un dato inconfutabile: delle centinaia di segnalazioni che ci sono arrivate non abbiamo incontrato mai nessuno che realmente porti a termine la vendita». (a.c.)

Clamer: una coop per le inservienti licenziate


BOLZANO. «La soluzione per le inservienti dell'asilo Dante potrebbe essere la costituzione di una cooperativa sociale». Giulio Clamer, presidente della Società Dante Alighieri che ha recentemente venduto al Comune la struttura storica di Oltrisarco prova a delineare una strada che permetta alle quattro dipendenti non insegnanti di mantenere il posto occupato prima del passaggio di proprietà. «La situazione è complessa e, mentre gli insegnanti saranno integrati nell'organico provinciale, a livello comunale esiste una legge che impedisce assunzioni senza concorso. Inevitabilmente abbiamo dovuto licenziarle dal 31 agosto da un servizio che non è più di nostra competenza, però una soluzione si potrebbe trovare istituendo una cooperativa sociale e affidando ugualmente a loro i compiti che svolgevano in precedenza». Lo stesso assessore comunale al personale Luigi Gallo aveva specificato che una strada per salvare i posti di lavoro verrà cercata: «Stiamo facendo il possibile per verificare se ci siano delle soluzioni alternative per salvaguardare l'occupazione delle quattro lavoratrici». (a.c.)

Antenne Plaza, chiesti controlli


I valori magnetici prodotti dalle antenne delle compagnie telefoniche sul tetto dell’edificio “Plaza” sarebbero preoccupanti. E’ questa la considerazione fatta dopo le prime rilevazioni effettuate privatamente dal rappresentante del comitato di protesta ed ex consigliere di quartiere Egidio Tonolli in compagnia con Stefano Lazzarin del Movimento 5 Stelle bolzanino. Con un rilevatore manuale i due si sono incontrati l’altra sera per misurare il campo magnetico nella zona attorno al palazzo. I risultati, espressi in microTesla, non sono assimilabili ai v/m adottati per le generali valutazioni di elettrosmog e quindi non presentano particolari limiti di legge. Nonostante questo, però, alcuni esperti fissano un’ideale soglia limite di 0,20 microTelsa per non subire alcun tipo di conseguenza sul corpo umano esposto con continuità. Un confine superato in diversi punti all’incrocio tra viale Europa e via del Ronco. I dati, infatti, sono stati pubblicati dallo stesso Lazzarin sulla bacheca di Facebook del Movimento grillino cittadino. "Sulla strada del palazzo della sopraelevata i valori segnavano 0,07 microTelsa, fino al quinto piano saliamo a 0,17 microTelsa, mentre dal sesto al nono schizzano a 0,48 microTelsa. Si tratta, oltretutto, di cifre riscontrate negli spazi comuni di corridoi e giroscale: nulla esclude che negli appartamenti possano essere più alti. Non solo, in strada ho registrato più volte nel rione 0,17 microTelsa, il che lascia ipotizzare valori oltre soglia con il salire nei condomini". Una seconda registrazione ha riguardato il condominio situato esattamente al fianco del “Plaza”. "Qui – continua Lazzarin – abbiamo sulla strada e sui balconi del tredicesimo e del quattordicesimo piano un'oscillazione tra 0,07 e 0,12 microTelsa, mentre scendendo al centro del condominio i valori si impennano fino a toccare la punta massima di 2,14 microTelsa al centro dello stabile". Considerando valide le riflessioni di alcuni specialisti sarebbe un dato dieci volte superiore del normale. Numeri che lasciano spazio ad alcune ipotesi di Lazzarin: "E’ molto probabile che negli appartamenti affacciati da sud si registrino sforamenti ancora più consistenti. Confrontandomi con il comitato, inoltre, sembra che i casi di tumore nel circondario siano una trentina, molti dei quali al seno o leucemie che sono tra i più legati all’elettromagnetismo". La battaglia di chi vuole vederci chiaro, comunque, non si ferma e se Lazzarin promette su internet nuove rilevazioni ecco che Tonolli ha incontrato ieri sera il consigliere comunale Udc Sandro Repetto "per discutere della questione e vedere che tipo di interventi si possono portare avanti. Nei prossimi giorni, comunque, ho intenzione di indire un’assemblea di tutti i residenti nella zona presso la sala polifunzionale di via del Ronco per chiedere e autofinanziarci rilievi professionali di personale esterno alla Provincia di Bolzano. L’Appa, in fondo, ha già sostenuto di non avere nulla in contrario".

giovedì 21 aprile 2011

Per la galleria Grifone i commercianti chiedono un'illuminazione migliore


di Alan Conti
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BOLZANO. È un corridoio particolare galleria Grifone e come tale va tutelato e potenziato. L'ideale percorso che unisce piazza Walther e la stazione ferroviaria è, nelle parole dei negozianti, passaggio commerciale di un certo successo, ma con margini di ulteriore miglioramento. L'illuminazione, per esempio, in inverno lascia a desiderare, mentre il funzionamento delle scale mobili e dell'ascensore sul lato di via della Rena è approssimativo e pericoloso. Sul piattino positivo della bilancia, invece, il grande passaggio di persone, circa 12.000 al giorno con buona capacità di intercettare il settore turistico. Resta, però, la voglia comune a molti commercianti del centro di un movimento capace di agire con più compattezza e organicità, dove gli orari di apertura non vengano più gestiti come affare individuale, ma collettivo. Proprio in galleria Grifone si innesca, infine, un meccanismo che smentisce tutte le ipotesi avanzate nei dibattiti degli ultimi mesi: la grandi catene con marchi nazionali e internazionali fungono da traino e regalano nuova linfa ai piccoli negozianti di vicinato o lunga tradizione. Una convivenza giudicata spesso difficile trova qui efficace sinergia. Peter Haller, titolare di "Pierre", è il primo a prendere la parola: «Le vetrine lungo la galleria funzionano perché comunque si tratta di un corridoio di grande transito pedonale. Per migliorare, però, ci vorrebbe più coordinamento tra noi commercianti e maggiore volontà di tenere aperto durante particolari giornate festive con buon afflusso di turisti». Analisi dettagliata quella di Francesco Violante di "Gold Watch": «L'illuminazione, specialmente nel primo tratto verso la piazza principale lascia a desiderare soprattutto nei mesi invernali. Manutenzione e servizi, invece, sono abbastanza buoni. Dal punto di vista del transito, invece, ho provato a contare i passaggi durante una giornata arrivando a quota 12.000, mentre nel periodo del Mercatino possono anche toccare le 50.000 unità. Nonostante questi dati lusinghieri, però, va rilevato come il turismo sia leggermente calato, quindi vanno viste con favore le misure che i soggetti economici hanno in mente per dare nuovo impulso alle visite. L'ultima considerazione va fatta sugli affitti, dove chi non ha la fortuna di contare su contratti siglati molti anni fa si trova oggi ad affrontare somme mensili impressionanti». Sara Borghi di "New Time" è estremamente positiva: «Non possiamo lamentarci, si lavora bene e godiamo di un'ottima visibilità sia tra i gruppi di turisti sia tra i bolzanini». Dietro ad una cassa, intanto, un commerciante in anonimato ci offre una radiografia del turismo: «È molto difficile che i tedeschi decidano di comprare qualcosa. Nei giorni di grande affluenza, infatti, la vera differenza la fanno i visitatori italiani e si tratta di una regola riconosciuta pure in altri luoghi di villeggiatura». «Lavoriamo bene - intervengono Heidi Fränzl e Brigitte Moser di "Fränzl Articoli regalo" - sfruttando la possibilità di essere un passaggio in direzione della stazione dei treni. L'illuminazione, invece, andrebbe davvero migliorata». Stefano Favaro dell'erboristeria "Salus" tesse le lodi dei grandi marchi: «Noi sfruttiamo il traino di "Oviesse" e "Douglas" che tengono aperto quasi sempre. In questo modo creano movimento e animano la galleria che, intanto, può godere strutturalmente di una bella luce naturale e ampi spazi. Si tratta di caratteristiche che permettono a tutti noi di funzionare senza essere costretti alla semplice funzione di passaggio come invece succede, purtroppo, ad altre gallerie del Centro». Proprio nella vicina profumeria di "Douglas", infine, troviamo la responsabile Marieke Bollongino: «Nella galleria si lavora proprio bene. Il problema, semmai, è legato alla scala mobile sempre rotta e pericolosa e all'ascensore guasto. Due dati sono significativi per capire: in media in un mese chiamiamo due volte l'ambulanza per persone che si fanno male sulla scala e quattro volte l'amministrazione per chiedere la riparazione dell'elevatore. A livello turistico, invece, siamo contenti di fare da traino anche alle piccole attività vicine. Essendo il nostro un marchio tedesco possiamo attirare visitatori che magari avrebbero fatto un altro percorso per raggiungere piazza Walther o i Portici».
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Videonoleggio addio Dopo 25 anni chiude «Videotutto Lufram»


di Alan Conti
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BOLZANO. Non chiude solo un videonoleggio, ma saluta un punto d'incontro e dialogo per appassionati di cinema. Dopo quasi 25 anni "Videotutto Lufram" in via Milano si appresta a tirare giù definitivamente la saracinesca, strozzato dalle nuove tecnologie e dai download, più o meno legali, effettuati sul web. Sono rimasti in pochi, insomma, a concedersi il gusto di una serata con un film noleggiato: gran parte appassionati della visione in alta qualità o amanti dell'atmosfera che si è sempre respirata nell'attività gestita da Francesco Schettino con Luciano e Moreno Albion. «C'è poco da fare - raccontano - ormai la tecnologia ci ha messo in ginocchio. Basta guardare le riviste di settore per capire come sia cambiato tutto: prima parlavano solo di cinema e pellicole, oggi trattano quasi esclusivamente temi legati alla pirateria on-line. Non è un caso, insomma, se persino la grande "Blockbuster" naviga in brutte acque». Non sempre, comunque, le chiusure dei negozi lasciano un velo di malinconia, ma tra i clienti di "Lufram" ci scappa pure la lacrima. «C'è chi piange - ammettono Francesco e Luciano - perché comunque per moltissimi anni abbiamo svolto anche una funzione sociale nel quartiere, come punto di ritrovo per appassionati e residenti. Tra i clienti abbiamo politici, medici, personalità note, ma anche gente che ha scritto la piccola storia del rione. Ne abbiamo viste tante e abbiamo sempre avuto il compito di tenerci aggiornati sul mondo del cinema perché consigli e giudizi erano all'ordine del giorno». Ci sono, poi, quei film che hanno scritto la storia del noleggio senza bisogno di particolari raccomandazioni: «Guardi, si sorprenderà a scoprire che il più grande "crack" è stato "Il bambino d'oro" con Eddie Murphy che in vhs è uscito per noleggio centinaia di volte. Poi, chiaramente, abbiamo film di grande seguito come "American Pie", "Fast and Furious", "Il Gladiatore" e, tra gli italiani, "Tre metri sopra il cielo" o "Ravanello Pallido"». Dai titoli, comunque, si intuisce subito un aspetto importante: tra queste corsie sono passati clienti di tutte le età. «E' così - sorridono - e il più anziano ha 82 anni ed è un accanito appassionato dei film di fantascienza: amichevolmente lo chiamiamo "mangia film"». Già, perché dopo un po' i clienti diventano anche compagni di chiacchiere. «Quante volte - ricorda Schettino - arrivavano in tre o quattro, parlavano con noi e poi cominciavano a fare comunella nel negozio e rimanevano qui le ore mentre noi lavoravamo. Esattamente come può succedere in un bar di ritrovo del quartiere». Una strada, via Milano, che è cambiata molto. «Al di là delle mutazioni urbanistiche quello che davvero è mancato a tutta Europa-Novacella è stato un autentico ricambio generazionale. Attività come la nostra, ovviamente, ne hanno pagato le conseguenze». In questi giorni, intanto, la collezione di 25.000 vhs e 12.000 dvd viene lentamente liquidata con superofferte che prevedono l'acquisto di un film ex noleggio a 6,50 euro e 4 a 20 euro.

La “caccia” al bollino: l’anno di spesa gratis è il trofeo più ambito


20 aprile 2011 — pagina 30 sezione: Agenda

BOLZANO. Guai a distrarsi, che si rischia di perdere il bollino che... può far vincere la spesa. Prosegue la pubblicazione dei “ticket” colorati e numerati, progressivamente, ogni giorno sulla prima pagina del quotidiano Alto Adige, per il concorso che, per la seconda volta, torna a mettere in palio ricchi buoni spesa nei supermercati del gruppo Despar. Guai a distrarsi, anche se ovviamente, come diremo più avanti, si possono sempre agilmente recuperare, i bollini persi, acquistando gli arretrati. Ma intanto, ieri è uscito, insieme al ticket numero 5, anche il primo bollino jolly, e quelli sono veramente utili, perchè consentono, al massimo per cinque volte, di... tappare i buchi dei bollini numerati che si son persi.
Resta il fatto che al supermarket si vedono sempre più clienti con l’Alto Adige sottobraccio, perchè evidentemente hanno capito che la spesa non è completa senza il giornale che quella spesa te la può far vincere. Ha infatti successo l’iniziativa vede il nostro - vostro giornale abbinato all’Aspiag, ovvero la catena dei supermercati del Gruppo Despar, cioè per la precisione Despar, Eurospar e Interspar e associati. Semplice, la formula: comprando l’Alto Adige potete vincere la spesa, gratis, da fare nei supermercati della catena Despar, tagliando e conservando i bollini pubblicati quotidianamente.
Oltretutto questa edizione di “Vinci la spesa con l’Alto Adige” è ancora più ricca della prima, come montepremi: infatti ora sono in palio tre buoni per un anno di spesa gratis (valore 3.600 euro ciascuno), 9 buoni per 6 mesi di spesa gratis (valore 1.800 euro ciascuno) e 12 buoni da tre mesi di spesa gratis, invece che un mese come nella prima edizione del concorso, per un valore di 900 euro ciascuno.
Come fare per partecipare? E’ molto semplice. Dallo scorso 15 aprile e fino al 5 luglio 2011 sull’Alto Adige viene pubblicato ogni giorno un bollino numerato, dall’1 all’80; ogni bollino va ritagliato e incollato sulla tessera di raccolta, distribuita nelle edicole insieme al giornale e nella nostra sede; bollino dopo bollino, ritaglia e attacca per ottanta giorni, alla fine, con la tessera al completo, si potrà partecipare all’estrazione dei premi, decisamente ricchi, e che abbiamo citato in preceenza. Insomma, piuttosto facile: ci si procura la tessera per i punti, fino a martedì 5 luglio si compra ogni giorno il giornale Alto Adige (ma si dovrebbe fare comunque, diciamo noi...), si taglia il bollino, s’incolla e si è pronti per l’estrazione.
E se si “perde” un’uscita del giornale, con relativo bollino? No problem, c’è la soluzione. Intanto si può acquistare l’arretrato, molto semplicemente, nella nostra sede all’ufficio diffusione, ma soprattutto ci sono i bollini jolly. Infatti contestualmente alla pubblicazione del bollino progressivo, sul giornale verranno anche pubblicati, in giorni a caso e senza preavviso, dei bollini jolly. Se ne potranno usare, per completare la tessera, solo cinque, quindi al limite 75 bollini progressivi e 5 jolly. Dunque, se si perde un numero dell’Alto Adige la partecipazione al concorso non è compromessa. Il resto, è in mano alla fortuna sperando che la propria tessera sia estratta. (a.c.)
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La vera “pesca di beneficienza” l’hanno fatta i Fishheads


20 aprile 2011 — pagina 28 sezione: Agenda

BOLZANO. Questa volta dall’acqua è affiorato un migliaio di euro da devolvere in beneficenza. Nei giorni scorsi una gara al laghetto Rio Molino di Chiusa ha suggellato l’iniziativa benefica “Smile Fishing, give a smile to a child”, organizzata dall’associazione bolzanina di pescatori Fishheads a favore di alcuni bambini malati. Armati di ami e lenza, si sono presentati una cinquantina di partecipanti, tra cui diversi “moschisti”, pronti a sfidarsi a colpi di pescato. La vera bellezza della giornata, però, non si può grigliare ma sta tutta in una cifra: 1.260 euro raccolti. «Siamo molto contenti - spiega il presidente di Fishheads, Alex Losa - della somma che siamo riusciti a raccogliere. Ora provvederemo alla vera e propria beneficenza assegnando 500 euro a una bambina di nome Giulia, altrettanto a un bimbo di nome Simone e 260 alla chirurgia pediatrica di Bolzano per l’acquisto di materiale. Con il San Maurizio, infatti, abbiamo avviato dei rapporti per il finanziamento di alcuni progetti di ricerca. Ma senza l’aiuto, tra gli altri, dell’Associazione pescatori di Chiusa, di Piero Losa, Gino Bresciani e Daniele Vitale questo non sarebbe stato possibile. Il vero sorriso ce l’hanno regalato loro». (a.c.)

Mafrici (Fli): il quartiere vigilerà sull'asfaltatura di via Genova



BOLZANO. «La riqualificazione di via Genova è costantemente tra i primi punti dell'agenda della Circoscrizione, mentre l'area cani della pista Zero è stata costruita tralasciando alcuni rilevamenti sanitari contrari». Francesco Mafrici (Fli) prende posizione sulle recenti polemiche che hanno coinvolto Don Bosco. «L'asfalto di via Genova è da anni ridotto in condizioni pessime, ma posso confermare che perlomeno il quartiere nelle sue riunioni se n'è occupato spesso e vigilerà perché i lavori di riasfaltatura inizino alla fine di agosto come promesso dagli uffici comunali». Sull'area cani: «Nessuno ce l'ha con i proprietari né tantomeno con gli animali, ma quella struttura è frequentata da moltissimi bambini e d'estate sarà dura mantenere condizioni igieniche e d'odore accettabili». (a.c.)

mercoledì 20 aprile 2011

Banda delle slot: colpo in piazza Adriano




BOLZANO. Ancora una volta un furto in un bar e ancora una volta per sottrarre l’incasso dei videopoker. A essere colpito, questa volta, è stato il “Barin” di viale Duca d’Aosta con l’entrata ss piazza Adriano. Il modus operandi è quello ormai conosciuto: sopralluogo qualche giorno prima, entrata furtiva e scasso delle macchinette. La somma complessiva sottratta dovrebbe aggirarsi intorno al migliaio di euro. I ladri, infatti, sono riusciti a non arrecare nessun danno alla struttura durante il colpo. A ipotizzare le modalità del furto è la titolare Tiziana D’Apolito: «Sono entrati attraverso una finestrella al fondo della sala e si sono calati da lì, probabilmente appoggiando i piedi su una spalliera di una delle panche del tavolino. Il vero gesto atletico, però, è stato sicuramente il balzo per uscire dal bar: per risalire alla finestra, infatti, è necessario saltare almeno un metro e mezzo. Sicuramente, inoltre, si tratta di persone dalla corporatura molto esile dato che sono riusciti a passare attraverso un passaggio strettissimo che si sono aperti allargando le inferriate, probabilmente con un crik». La finestra utilizzata come accesso al bar, come detto, non è stata danneggiata minimamente poichè il vetro è stato sollevato dai cardini e spostato senza infrangerlo all’esterno, facendolo passare con cura attraverso lo spazio aperto tra le piccole sbarre. Difficile si tratti di un atto galante dei ladri e per capirne il motivo basta recarsi nel piccolo spiazzo interno alle scale del condominio in viale Duca d’Aosta 101, dove si affaccia la finestrella retrostante il bar. Per entrare nel locale, infatti, è necessario salire su una ringhiera, raggiungere il rialzo offerto da una gabbietta per i contatori del gas e camminare, infine, sulla tettoia che porta comodi nei pressi della finestra poco più grande di un lucernario. Sopra, però, si affacciano decine di balconi. Il rumore di un cristallo infranto in piena notte non sarebbe passato inosservato. Il colpo, però, sembra studiato a tavolino. Racconta la D’Apolito: «Mi ero accorta nei giorni scorsi di un individuo che non avevo mai visto prima, che studiava con attenzione il muro e la finestra in alto. Al momento non mi sono curata più di tanto di questo atteggiamento, ma adesso ho capito». Due le slot scassinate che ieri mattina, approfittando della chiusura momentanea del locale, sono state rimosse dalla ditta di gestione. Quello in viale Duca d’Aosta, però, è solo l’ultimo episodio di una lunga catena che coinvolge la città, senza distinzione di zona o quartiere. (a.c.)

Gli abitanti protestano: «Le strade di via Genova ridotte ad un colabrodo»


19 aprile 2011 — pagina 21 sezione: Cronaca


BOLZANO. Via Genova va modificata per evitare che continui ad essere scomoda, pericolosa e discriminante.
Residenti e passanti bocciano la strada che corre tra le passeggiate e il parco delle Semirurali. Sull’asfalto autentiche voragini mettono a rischio le ruote di auto e biciclette, mentre le radici sui marciapiedi creano gibbosità e avvallamenti degni di una gimkana. Il tutto condito da gradini alti e invalicabili per le carrozzine dei disabili o i passeggini delle mamme. Difficile, insomma, trovare un concentrato di barriere architettoniche più fitto. Basti pensare che proprio via Genova è simbolo della lotta contro la discriminazione lanciata dalla bolzanina Elena Marchese in un gruppo su Facebook che ha coinvolto già più di 600 iscritti. Non mancano, infine, le critiche per un’area cani installata da meno di un anno vicino alla cucina del bar interno allo schettinodromo: soluzione che suscita dubbi di carattere igienico e di opportunità tra gli avventori.
L’assessore comunale ai lavori pubblici Luigi Gallo ha comunque garantito che i lavori di riqualificazione partiranno a settembre 2011: nell’impossibilità di ottenere risultati più celeri i residenti si dicono almeno non più disposti a concedere rinvii.
«La situazione è al limite della decenza - dice Adelina Rizzo - perchè l’asfalto presenta buche vergognose. Spesso sui marciapiedi, troppo alti per i disabili, troviamo anche molta sporcizia che ci tocca pulire. L’idea di aprire un’area cani a ridosso del bar, poi, è la ciliegina sulla torta: odori e puzza a pochi metri da dove si mangia, in un luogo frequentato da decine di bambini di tutta la città». Herbert Pardatscher scuote la testa. «Lo stato pietoso dell’asfalto e la realizzazione del recinto per i cani sono il simbolo perfetto di questa amministrazione. Immobilismo esasperante sulle questioni importanti e piccolo cabotaggio, oltretutto sbagliato, come unico segno di vita. Cerchiamo una progettualità più ampia che rilanci via Genova, ma la stessa cosa vale per tutta Bolzano».
Giuliana Rabanser ha gestito il bar della pista Zero per dodici anni, quindi il rione lo conosce come le sue tasche. «Siamo lasciati a noi stessi. Mia suocera è sulla sedia a rotelle e mi è impossibile spingerla da via Cagliari fino a qui. La nuova uscita delle bici all’incrocio con via Alessandria, poi, immette le due ruote direttamente tra le macchine senza precauzioni, mentre la nuova area cani è un assurdo. Ottimo lavoro, invece, è stato fatto con il parco: peccato che senza alberi non vi sia uno straccio d’ombra». La pensa uguale Gianfranco Fratucello: «Camminare lungo questo marciapiede, tra radici e buche, è incredibilmente pericoloso. Lungo la strada tutte queste imperfezioni diventano ostacolo non indifferente per chi ama muoversi con la bici». Sorpresa è anche Jose Eykenboom: «Sono stata invitata qui da un’amica e ho potuto constatare da vicino le difficoltà e lo stato dell’asfalto. Speriamo davvero che possa rientrare tra le priorità di intervento del Comune senza attendere ancora».
Chiusura con Franco Reffo e Davide Danti: «Prima ancora della carreggiata sarà importante mettere a posto il marciapiede perché le radici sporgenti possono davvero rappresentare un ostacolo di una certa pericolosità per anziani, mamme con i bambini o disabili. Aumentare il disagio verso chi lotta quotidianamente contro molte difficoltà non è mai un comportamento accettabile. Sull’area cani, invece, il giudizio può essere più cauto: finchè gli animali stanno “chiusi” e i padroni sono responsabili non vediamo particolari problemi di convivenza con l’attività di ristorazione vicina. C’è sempre, infatti, un recinto tra il dehors e la zona per gli amici a quattro zampe».
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Alan Conti

Siamo al numero 5 e intanto arriva anche il bollino jolly


19 aprile 2011 — pagina 38 sezione: Agenda

BOLZANO. Ormai da cinque giorni, è ufficialmente aperta la stagione della caccia. No, tranquilli, non ci interessiamo del calendario venatorio, qui è vero che si parla di “prede” ma non a quattro zampe o volatili, si parla di... tagliandini di carta. Perchè la caccia che si è aperta, è quella ai bollini che il nostro giornale pubblica quotidianamente, in prima pagina, a fianco della testata, con un numero progressivo, dal 15 aprile scorso. Sono i bollini della seconda edizione del concorso “Vinci la spesa con l’Alto Adige”, l’iniziativa di successo che vede il nostro, ma soprattutto il vostro giornale, abbinato all’Aspiag, ovvero la catena dei supermercati del Gruppo Despar, cioè per la precisione Despar, Eurospar e Interspar e associati. Semplice, la formula vincente del nostro concorso lanciato lo scorso autunno e che ora riproponiamo: comprando il giornale Alto Adige potete vincere la spesa, gratis. Ovviamente, da fare nei supermercati della catena Despar. Tutto tagliando i bollini per i quali, oggi siamo al numero 5, si è appunto aperta la caccia, ovvero la caccia al nostro quotidiano dal quale tagliare il bollino dopo l’attenta lettura...
E la caccia al bollino è aperta, perchè questa edizione di “Vinci la spesa con l’Alto Adige” è ancora più ricca della prima, come montepremi: infatti ora sono in palio tre buoni per un anno di spesa gratis (valore 3.600 euro ciascuno), 9 buoni per 6 mesi di spesa gratis (valore 1.800 euro ciascuno) e 12 buoni da tre mesi di spesa gratis, invece che un mese come nella prima edizione del concorso, per un valore di 900 euro ciascuno.
Come fare per partecipare? E’ molto semplice. Fino al 5 luglio 2011, per ottanta giorni sull’Alto Adige viene pubblicato ogni giorno un bollino numerato, dall’1 all’80, a fianco della testata; ogni bollino va ritagliato e incollato sulla tessera di raccolta, distribuita nelle edicole insieme al giornale e nella nostra sede; bollino dopo bollino, ritaglia e attacca per ottanta giorni, alla fine, con la tessera al completo, si potrà partecipare all’estrazione dei premi, decisamente ricchi, e che abbiamo citato in preceenza. Insomma, piuttosto facile: ci si procura la tessera per i punti, fino a martedì 5 luglio si compra ogni giorno il giornale Alto Adige (ma si dovrebbe fare comunque, diciamo noi...), si taglia il bollino, s’incolla e si è pronti per l’estrazione.
E se si “perde” un’uscita del giornale, con relativo bollino? No problem, c’è la soluzione. Intanto si può acquistare l’arretrato, molto semplicemente, nella nostra sede all’ufficio diffusione, ma soprattutto ci sono i bollini jolly. Infatti contestualmente alla pubblicazione del bollino progressivo, sul giornale verranno anche pubblicati, in giorni a caso e senza preavviso, dei bollini jolly. Se ne potranno usare, per completare la tessera, solo cinque, quindi al limite 75 bollini progressivi e 5 jolly. Dunque, se si perde un numero dell’Alto Adige la partecipazione al concorso non è compromessa. Il resto, è in mano alla fortuna sperando che la propria tessera sia estratta. Per tutti, comunque, c’è un premio, consegnando la tessera completa: una borsa ecologica in tela, così con la spesa ci prendiamo cura dell’ambiente. (a.c.)
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martedì 19 aprile 2011

«Esclusi dal Palasport»


“Il Palasport è una struttura dedicata allo sport. Non è possibile che le associazioni debbano costantemente lasciare il posto a eventi e manifestazioni”. Maria Stefania Pavanello, istruttrice del centro studi arti marziali “Ju Dojo”, si rivolge direttamente al Comune dopo l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso: porte sbarrate, l’altra sera, in occasione delle prove del giovedì sera del Festival Studentesco. “Non era mai successo negli anni precedenti, ma quest’anno ci siamo trovati di fronte a questa novità. Noi e le altre associazioni coinvolte siamo stati costretti a rimandare a casa un centinaio di bambini e ragazzini, con qualcuno che aveva fatto anche diversi chilometri per venire da noi”. La chiusura, infatti, è arrivata completamente inaspettata: “L’ufficio sport comunale ci aveva chiesto di assumerci ufficialmente la responsabilità per effettuare l’allenamento di giovedì, abbiamo provveduto alle pratiche burocratiche e poi nessuno ci ha avvertito del cambio di intenzioni. Gli anni precedenti non era mai successo qualcosa di simile in occasione della manifestazione studentesca”. Nessuno, comunque, ha intenzione di prendersela con l’Artist Club che organizza il Festival, ma a infastidire i gruppi sportivi è un calendario oberato nel suo complesso. “Metà marzo è saltato per varie iniziative, aprile presenta un’agenda fittissima con concerti ed attività, mentre gli ultimi dieci giorni di maggio sono già dedicati alla preparazione della Città dei ragazzi del Vke: francamente ci sembra troppo. L’amministrazione, infatti, dovrebbe anche pensare a tutelare la pratica sportiva per il ruolo sociale e salutare che riveste. Comprendiamo perfettamente che si avverta pure la necessità di cogliere delle occasioni per monetizzare, ma non può essere una pratica costantemente penalizzante per i nostri atleti”. Rientra, di riflesso, anche un ragionamento di carattere economico: “Tutte le associazioni – conclude Pavanello – chiedono il versamento di una quota sociale per la pratica sportiva. Diventa imbarazzante riferire continuamente ai genitori che pagano di allenamenti saltati o in qualche modo ridotti per cause indipendenti dalla stretta pratica sportiva. Chiediamo solo venga trovata una soluzione e ci sia più chiarezza nelle comunicazioni perché non possiamo trovare l’ingresso sbarrato con decine di bambini sotto la nostra responsabilità da rimandare, in un modo o nell’altro, a casa”. L’ufficio sport del Comune, intanto, è tra quelli che ha da poco cambiato i vertici, oltre a diventare servizio, e alle rimostranze delle associazioni risponde il nuovo responsabile David Kössler: “Mi spiace per l’equivoco, ma siamo in piena fase di cambiamento e ancora dobbiamo risolvere alcune situazioni. Ci incontreremo con chi quotidianamente pratica sport all’interno del palazzetto di via Resia per cercare un compromesso che non danneggi nessuno. Bisogna ammettere, inoltre, che effettivamente in questo periodo c’è stata una congestione particolare di eventi e manifestazioni”. La richiesta del palazzetto in esclusiva per le prove, comunque, non è condizione posta dall’Artist Club: “Per noi – chiarisce Paolo Brasola – conta che ci vengano lasciati gli spazi tra spogliatoi e palazzetto di cui abbiamo bisogno. Per tutto il resto tolleriamo senza problemi la pratica sportiva, purchè ci sia qualcuno che si assuma le responsabilità di sicurezza. Personalmente, infatti, non farei allenare i bambini tra muletti e attrezzi per il montaggio del palco, ma se il Comune o gli istruttori ritengono di farlo assumendosene tutte le responsabilità per noi non esistono veti particolari”. Le prove del Festival, comunque, sono un evento di impatto consistente: “Parliamo di circa 300 ragazzi che, chiaramente,hanno bisogno del loro spazio per muoversi. Per questioni di sicurezza, inoltre, abbiamo cominciato due ore dopo mercoledì, quindi siamo estremamente pignoli su questo versante. Vero, invece, che le richieste per il Palasport sono davvero tante e la calendarizzazione disponibile guarda già oltre il 2012. Tutti, volendo, possono già farsi un’idea di quali e quante possano essere le giornate a disposizione in futuro”.