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sabato 30 aprile 2011
Primo maggio: aperti 50 negozi
29 aprile 2011 — pagina 15 sezione: Cronaca
BOLZANO. Il primo maggio - in concomitanza con la festa dei fiori di piazza Walther - in centro resteranno aperti 50 negozi. È la vittoria della Confesercenti, che segnalando il grande interesse dei commercianti aveva chiesto una deroga per l’apertura generalizzata al Comune, ma inutilmente.
Il primo maggio per molti negozianti e commessi sarà una giornata di lavoro. Ma sono stati gli stessi commercianti a chiederlo, e in massa: la lista dei negozi aperti in centro storico comprende cinquanta attività.
CONFESERCENTI. Il direttore di Confesercenti Paolo Pavan ricorda come la sua associazione aveva chiesto al Comune un’apertura generalizzata, «legata alla concomitanza con la festa dei fiori, e non come deroga alla chiusura domenicale», sottolinea. Il Comune ha detto no e così molti negozianti hanno deciso di usare uno dei tre “jolly” per l’apertura domenicale straordinaria che la legge provinciale mette loro a disposizione. «Sapevamo della forte spinta per l’apertura del primo maggio da parte dei negozianti e lo abbiamo ribadito al Comune che però non ha voluto darci retta», afferma Pavan. «Quest’anno - chiude - l’amministrazione ha deciso così, evidentemente sbagliando. Speriamo che in futuro ci si possa organizzare in modo migliore».
I CONTRARI. Il tutto arriva nel giorno in cui i sindacati presentano le iniziative per la festa del lavoro e rivendicano il diritto dei lavoratori a festeggiare: «Almeno nel giorno della festa del lavoro - ha ribadito il segretario provinciale della Uiltucs Remigio Servadio in occasione della presentazione della festa del primo maggio - ci saremmo aspettati che i datori di lavoro e le associazioni economiche non avessero chiesto deroghe».
I NEGOZIANTI. In vista nuove polemiche, ma i negozianti che domenica terranno aperti rivendicano le loro ragioni. «Spesso - esordiscono Sabina Lunelli e Artur Bardhi di “Mango” - parliamo della necessità di uniformare le decisioni dei commercianti e, almeno in via della Mostra, questa è stata un’opportunità da cogliere al volo. Saremo in tanti a tenere aperto e il festivo sarà poi recuperato durante la settimana. Non dimentichiamo infine la maggiorazione retributiva della giornata».
«Bisogna essere onesti - le fa eco Simona Buca di “Cache Cache” sotto i Portici - e ammettere che le domeniche di lavoro a Bolzano sono talmente poche che possiamo pure fare un’eccezione senza compromettere gli equilibri familiari. Le stesse ragazze che lavorano da noi non hanno avuto nessun problema ad accettare. Le prospettive, oltretutto, sono quelle di un buon afflusso per la festa, ancora maggiore nel caso ci fosse brutto tempo».
In generale, comunque, a tenere aperto sono i punti vendita dei grandi marchi nazionali e internazionali che si uniformano alle grandi città. «Bolzano era l’eccezione alla regola - confermano Sonia Cova e Roberta Meneghetti, titolare e vice di “Pimkie” - ma dobbiamo anche metterci nell’ottica che la domenica può essere considerato un giorno di lavoro. Il primo maggio è sempre stato un giorno in cui l’afflusso di clienti ha una certa consistenza, così come la festa dei fiori. Abbinarle cercando di intercettare il flusso di gente che si dirige verso piazza Walther è certamente una buona opportunità ed è comprensibile che le aziende tentino di sfruttarla».
Michela Romagnoli ricorda il test dell’anno scorso svolto da “Tezenis”: «Decidemmo di aprire per verificare l’effettiva bontà della giornata. Già alle 9 avevamo clienti in coda e il passaggio è stato positivo per tutta la giornata, comprese le 19 quando molti altri negozi erano già chiusi. Con un orario piuttosto ampio, quindi, ne vale la pena e anche quest’anno contiamo di avere delle soddisfazioni».
Favorevole alla giornata lavorativa è Daniele Povoli, titolare di “Broggi Milano”: «Tutte le domeniche che possiamo tenere aperto lo facciamo perché si è sempre rivelata una scelta fruttuosa. Il riposo, in fondo, viene spostato in mezzo alla settimana, quindi qualche volta si può accettare questo compromesso. Vero che in parte il cattivo tempo può aiutare l’afflusso di turisti e bolzanini nelle vie del Centro, ma penso che la festa dei Fiori sia già una buona attrattiva capace di generare movimento davanti ai negozi. Anche per noi, comunque, lo scorso primo maggio è stata una giornata redditizia, quindi non vedo perché dovremmo rinunciare all’occasione».
Appena arrivato in via Museo, intanto, “Piazza Italia” comincia a scoprire le dinamiche bolzanine. «Siamo abituati a operare all’interno di centri commerciali - spiega il direttore Angelo Pugliese - dove queste polemiche semplicemente non esistono, quindi siamo rimasti piuttosto stupiti dalla discussione che è nata attorno alle aperture dei negozi il primo maggio. Oggettivamente si tratta di una buona opportunità commerciale che intendiamo provare a sfruttare, per di più in concomitanza con una manifestazione che i colleghi mi assicurano calamitare un buon numero di visitatori e cittadini. Ammettiamo un poco di sorpresa, infine, di fronte alla burocrazia bolzanina che è tra le più fitte che ci è capitato di incontrare in Italia».
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Alan Conti
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