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martedì 31 luglio 2012

Il Comune: priorità il rilancio di Corso Libertà

Corso Libertà attesa al rilancio
BOLZANO. Rinnovare l’immagine di Corso Libertà e riportarlo agli antichi fasti di collegamento d’elite tra Gries e il Centro storico di Bolzano. E’ questo l’obiettivo che ha fissato il Comune  per i prossimi mesi cominciando ad attivare le prime misure per arrivare alla difficile meta del centro commerciale naturale funzionante. Gli ultimi segnali, con la chiusura di alcuni esercizi storici come Sd Photo, infatti, vanno nella direzione opposta. Urge, insomma, cambiare rotta e il primo passo dell’amministrazione è la predisposizione di specifici stalli per moto e scooter che permettano di liberare i portici dai veicoli a due ruote posteggiati ad ogni angolo. Le nuove piazzole dovranno essere rispettate perché abbandonare il veicolo dove non è previsto lo spazio comporterà una multa di 38 euro da parte della polizia municipale. Questo, però, è ovviamente solo l’inizio di un percorso che dovrà conoscere tappe ben più sostanziose come lo spostamento del mercato di piazza Vittoria lungo il Corso, in concomitanza dei lavori per il garage interrato, l’apertura del percorso museale all’interno del Monumento della Vittoria, l’inaugurazione del polo bibliotecario all’interno dell’ex scuola Pascoli in via Longon e una pulizia complessiva di tutto il pavimento che corre davanti alle vetrine degli esercizi. La speranza è di riattivare un totale di 90 negozi lungo i 700 metri della strada. Per lanciare il progetto riqualificazione, intanto, è stata fissata per venerdì 12 ottobre una grande festa di strada da piazza Vittoria a piazza Gries. Per allora potrebbe essere rimesso a nuovo anche l’edificio che ospita il carbonizzato New Pub.
Alan Conti
TCA ALTOADIGE TV (Nell'edizione odierna del telegiornale)

Provinciali 2013, Brugger il nome nuovo

Siegfried Brugger, onorevole Svp
BOLZANO. Siegfried Brugger strizza l’occhio alla Provincia. Potrebbe essere proprio il nome dell’onorevole della Stella Alpina quello giusto per il dopo Durnwalder al timone della Provincia. A scoprire parte delle carte giocate sul tavolo di via Brennero è lo scontro sui limiti di mandato imposti ai propri iscritti. Le norme di partito, infatti, prevedono un massimo di 25 anni in carica, fatta eccezione per il presidente della Provincia. Brugger taglierebbe il traguardo a dicembre 2013, ma candidandosi ad ottobre 2013 arriverebbe a fine anno come Landeshauptmann in carica e, voilà, la deroga sarebbe già servita sul piatto d’argento. Le porte di Palazzo Widmann, dunque, per Brugger sono più che socchiuse e meno di spalancate: forte del supporto di Richard Theiner, infatti, l’onorevole dovrà guardarsi dalla fronda di alcuni esponenti contrari alla sua candidatura come Martha Stocker e superare le primarie. Sempre che non arrivi il coupe de theatre di un nuovo quinquennio Durnwalder. In partenza per Roma, comunque, Brugger abbozza e non smentisce il che, in questi casi, vale quasi come una conferma. "Le regole di partito stabiliscono che esiste questa possibilità - le sue parole - e mi farebbe molto piacere che riuscissimo a compattarci attorno a un nome forte. Io sono solo uno dei candidati".

Alan Conti

TCA ALTO ADIGE TV

La musica è la regina della cultura altoatesina

La musica regina in Alto Adige
BOLZANO. E' la musica l'attività che coinvolge maggiormente gli operatori culturali altoatesini. Una statistica diffusa oggi dall'Astat, infatti, rivela che il 77,3% delle esibizioni curate dai 735 specialisti del settore mette in scena le sette note. Scendendo nel particolare a farla da padrone è la musica sacra, protagonista del 53% dei concerti dell'anno 2011. Al 12,5% troviamo l'attività teatrale, al 5,5% le proiezioni cinematografiche, al 2,7% gli spettacoli di danza ed infine con l'1,9% le arti figurative. Consistente anche il numero di spettacoli registrati agli appuntamenti sul territorio che nell'anno passato ha toccato quota 11.805, per un complessivo di 24.060 giornate di esposizione. Quasi un terzo, ossia 3.841, sono di produzione propria. La risposta degli altoatesini non si è fatta attendere: 2,3 i milioni di spettatori che hanno assistito alle varie proposte. Il maggior numero di spettacoli, comunque, ha interessato Bolzano con il 14,3% degli eventi seguita da Merano, Bressanone e Vipiteno. Per quanto riguarda il rapporto tra popolazione e offerta culturale, però, è il Comprensorio dell'Alte Val d'Isaro ad offrire l'indice più elevato pari a 39,4 seguita dalla Val Venosta (30,5) e Val Pusteria (30,4). Il più basso, un po' a sorpresa è proprio Bolzano con un indice di appena 16,8.



Alan Conti

TCA ALTO ADIGE TV (All'interno del tg di giornata)

venerdì 27 luglio 2012

Nasce il protocollo per le energie verdi

Il futuro nell'energia verde
BOLZANO. Si fa presto a dire “green technologies”, ma diventa più arduo concretizzare veramente quelle misure utili alla salvaguardia dell’ambiente. Il nuovissimo centro di produzione e stoccaggio di idrogeno curato dal Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale che sta nascendo a Bolzano Sud è un esempio ficcante di tecnologie moderna  capace di tutelare l’ecosistema portando, contemporaneamente, nuovo stimolo all’economia. La struttura, infatti, è destinata a dare un’importante mano nel percorso verso un approccio più pulito del trasporto su gomma. Ulteriore tassello allo sviluppo territoriale delle “green technologies” è la firma di un protocollo quadriennale tra le province di Bolzano e Trento con il Land Tirolo. Un  Euregio ambientale.

Alan Conti
TCA ALTOADIGE TV (Servizio nel tg del giorno)

Favero cerca la scalata all'ippodromo

Futuro incerto per le corse di Merano
BOLZANO. Paolo Favero cerca di salvare la propria casa: l’ippodromo di Maia. Il noto proprietario e allenatore meranese ha fatto la sua mossa ufficiale avanzando una proposta di acquisizione del 73% delle quote della società di corse attualmente in mano a Mic e Forst. L’atteso rilancio della struttura che doveva seguire la dismissione della gestione comunale e l’arrivo al timone di Henri Chenot, Francesco Aletti Montano e l’Alfea di Pisa non c’è mai stato. Le ultime cronache ippiche, infatti, riportano più le polemiche legate al rinnovo della tribuna e al disinteresse della Forst che prestazioni sportive di riguardo. La stessa birreria di Lagundo, che detiene il 30% di Maia, ultimamente non ha mostrato particolare interesse nel rilancio di una pista di grande tradizione nel panorama ostacolistico europeo. L’abbandono del marchio in occasione dello scorso Gran Premio, infatti, è stato qualcosa più di uno scricchiolio.


L’odore di bruciato sul futuro dell’ippodromo, insomma, è forte ed ecco perché Favero ha deciso di rompere gli indugi. La risposta alla sua proposta di acquisizione, seguita passo dopo passo dagli avvocati Giuseppe Avolio e Alessandra Schileo, arriverà entro metà agosto. “La prima richiesta di aumento di capitale della Merano Maia – le parole di Avolio – è fallita e lo stesso destino potrebbe attendere la seconda richiesta. Bisogna fare in fretta. L’intervento di rilancio che abbiamo in mente si articola in due tempi: il primo strettamente legato all’attività ippica, il secondo concentrato su un piano di rilancio complessivo della struttura”. La stagione sportiva, intanto, domenica riprenderà per le ultime settimane di corse che porteranno al clou del Gran Premio di fine settembre. Per allora ci si aspetta un orizzonte più chiaro sul cielo di Merano.

Alan Conti
TCA ALTO ADIGE TV (Il servizio nei tg di giornata)

Oggi parte Londra 2012, le speranze degli altoatesini

Lo stadio di Wembley, teatro della cerimonia inaugurale
BOLZANO. Laura Letrari, Petra Zublasing, Andreas Seppi, Silvia Weissteiner Alex Schwazer e Tania Cagnotto. Sono loro i sei altoatesini che per primi assaggeranno la competizione olimpica di Londra 2012. Questa sera a partire dalle 22 la capitale britannica sarà al centro dell’attenzione mondiale con una cerimonia di inaugurazione che dovrebbe attirare qualcosa come 4 miliardi di telespettatori per 3 ore e un quarto di spettacolo assoluto. Ben presto, però, lo show si sposterà dal nuovissimo stadio di Wembley a piste, palestre vasche e campi. Il tifo, chiaramente, sarà azzurro ma un occhio di riguardo sarà riservato agli atleti altoatesini a caccia di una medaglia. In ordine di appuntamento, infatti, si parte domani mattina con Petra Zublasing di Appiano che si cimenterà con la prova di carabina sui 10 metri. Qualificazioni eliminatorie dalle 8.15 alle 9.30 ed eventuale finale tra le 11 e le 11.20. Sempre domani, alle 12.42 pronti a scendere nell’acqua dell’Aquatics Centre con le batterie della staffetta 4X100 stile libero con una frazione azzurra nelle bracciate della brissinese Laura Letrari. L’eventuale finale è fissata per le 21 e l’annunciato sostegno in batteria di Federica Pellegrini aumenta sensibilmente le possibilità di vedere le azzurre in lizza per una medaglia serale. Ancora da stabilire con precisione, invece, la data dell’esordio del tennista Andreas Seppi che domani o domenica incrocerà la propria racchetta con lo statunitense Donald Young, numero 60 della classifica Atp, già affrontato e battuto una volta in carriera. Domenica, invece, l’appuntamento con i tuffi di Tania Cagnotto impegnata nel sincro in coppia con la trentina Francesca Dallapè.



Agli azzurri altoatesini, intanto, è arrivato il sostegno del presidente della Provincia Luis Durnwalder: “Sono l’esempio di come la nostra terra predisponga percorsi sportivi di assoluto livello. Il fatto che siamo rappresentati in più discipline ci riempie di orgoglio. Ora non ci resta che sederci e fare il tifo per i nostri atleti”.

Alan Conti
TCA ALTO ADIGE TV (Servizio nel tg di giornata)

Vienna: "Tuteleremo l'autonomia altoatesina

Il Parlamento austriaco a Vienna
BOLZANO. Le polemiche tra provincia e governo sull’autonomia non sono passate inosservate oltre confine. L’Austria, come immaginabile, monitora costantemente la situazione e a ribadirlo e’ il sottosegretario agli esteri di Vienna Wolfganf Waldner. “Anche in tempi di crisi – le sue parole al quotidiano in lingua tedesca tageszeitung – l’autonomia va rispettata e manterremo la nostra funzione di tutela. ricordiamo, infatti, che non si tratta soltanto di un accordo risalente al 1946, ma di un vero proprio diritto politico e dei popoli”. Nessuna influenza, pero’, sulle scelte svp: “non spetta certo a noi stabilire quale debba essere il suo comportamento nel parlamento italiano”. L’approccio particolarmente aggressivo e’ pero’ stemperato da un auspicio finale: “sono covinto che, come sempre e’ avvenuto in passato, ogni diatriba possa essere chiarita nel segno del rispetto reciproco tra Bolzano, Vienna e Roma”.
Alan Conti
TCA ALTOADIGE TV (Nella prossima edizione del telegiornale)

Appiano, pizzicato ladro di portafogli

Due portafogli il bottino del malvivente
APPIANO. I Carabinieri di Appiano hanno denunciato in stato di liberta’ per furto aggravato un 40enne che mercoledi’scorso aveva sottratto il portafoglio a due avventori di un esercizio pubblico della zona. Approfittando di un momento di disattenzione l’uomo, gia’ noto alle forze dell’ordine a causa di numerosi precedenti per reati contro il patrimonio, si e’ appropriato del denaro e dei documenti delle due vittime all’interno del locale. Ben presto, pero’, i Carabinieri operanti sul territorio sono intervenuti sul posto recuperando il maltolto e restituendolo immediatamente ai legittimi proprietari.
Alan Conti
TCA ALTOADIGE TV (Nel tg di oggi)

Apprendistato, è scontro Provincia-Apa

BOLZANO. Un elenco ordinato per l’apprendistato. E’ questo l’obiettivo della nuova legge provinciale presentata questa mattina dall’assessore alla scuola tedesca Sabine Kasslatter Mur. Un totale di 108 mestieri divisi in percorsi da tre o quattro anni. Per i 59 triennali lo sbocco sarà legato alla qualificazione professionale, mentre un anno in più garantirà il diploma professionale. “Una svolta importante, in linea con quanto chiesto da Roma – le parole dell’assessore – e che ha richiesto la concertazione con tutte le parti sociali. Una trattativa complessa, ma anche soddisfacente. Positivo, invece, il minore aggravio di burocrazia per i datori di lavoro”.


Gli artigiani, però, non promuovono in toto il nuovo ordinamento provinciale ed è evidente il risentimento per la durata triennale di alcuni mestieri giudicati meritevoli di percorsi formativi più lunghi. “La Provincia non ha fatto una scelta splendida – le parole del vicepresidente Apa Martin Haller – soprattutto costringendo al percorso triennale i mestieri del settore alimentare”. Anche sulla sburocratizzazione, infine, la visione è diametralmente opposta. “La nuova legge andrà ad aumentare le pratiche necessarie anziché ridurlo e di questo, chiaramente, non possiamo essere contenti”.



martedì 24 luglio 2012

L'80% dei pazienti soddisfatto delle cure

Il direttore generale Andreas Fabi
BOLZANO. L’80% dei pazienti altoatesini è soddisfatto del servizio ospedaliero. Il 38%, addirittura, si dichiara molto contento, in particolare per quanto riguarda la cura infermieristica. “Sono dati confortanti – le parole del direttore generale dell’Azienda Sanitaria Andreas Fabi – che rendono onore all’impegno di tutti i collaboratori”. Diverse, comunque, le linee da migliorare per il futuro, specialmente nel campo dell’organizzazione dei servizi. “Dobbiamo capire come distribuire al meglio le risorse, magari riprendendo in mano alcune procedure. Il sondaggio, comunque, ci rivela anche l’importanza dell’empatia tra medico e paziente”. Nel braccio di ferro tra Bolzano e Roma, intanto, la sanità gioca un ruolo centrale. La tensione è alta. “Ci aspetta un autunno caldo nell’ambito dei finanziamenti. Purtroppo dovremo prestare molta attenzione alle risorse in gioco” la riflessione di Fabi. Intoccabile, infine, il numero degli ospedali. “Ormai la quantità dei presidi è fuori discussione. Valuteremo, semmai, l’organizzazione dei servizi”.

TCA ALTOADIGE TV (Nel telegiornale di oggi)
Alan Conti

I salumi rendono Bolzano famosa a Milwaukee

Il logo della salumeria "Bolzano Artisan Meats" a MIlwaukee
BOLZANO. “Bolzano Artisan Meats” è l’insegna di una salumeria in una strada di Milwaukee, città del Wisconsin, Stati Uniti. Non si tratta di un’omonimia o di una curiosa coincidenza, ma l’attività del baffuto Scott Buer è proprio legata a doppio filo con il capoluogo altoatesino. In una loro visita alla città in occasione di uno scambio linguistico del 2001, infatti, Scott e la moglie Christin sono rimasti vittime del più classico dei colpi di fulmine. Piazza Walther e le bellezze architettoniche tra stile italiano e asburgico hanno preso i cuori della coppia che oggi vive nella città di “Happy Days”. “Il posto ci meravigliò per la sua bellezza – dichiara Buer sulle colonne del Corriere dell’Alto Adige” – e si fissò nella nostra memoria in modo indelebile, tanto da decidere di battezzare la nostra azienda con il nome di Bolzano a molti anni di distanza dal nostro viaggio”. Il maiale che utilizzano per i loro prodotti, allevato senza ormoni né antibiotici, ha reso il nome di “Bolzano” universalmente noto nel Wisconsin. Se la città cattura l’occhio degli americani, però, lo stesso non si può dire per lo speck, poco coniugabile il gusto a stelle e strisce. “Inizialmente abbiamo prodotto anche quello sul modello altoatesino, ma i salami si vendono meglio così ci siamo concentrati solo su quelli” ammette Buer. In salumeria, però,  attenzione ai nomi perché il neologismo “Fin Oh Kee Oh Na” affidato a una varietà di salume, altro non è che l’americanizzazione del nostro Finocchiona degustato nei mesi scorsi in una nota enoteca di Milwaukee accompagnato dall’altoatesino Goldmuskateller. Migliaia di chilometri in una fetta e un bicchiere: sono i piaceri della tavola che annullano le distanze.

TCA ALTOADIGE TV (Nel telegiornale di oggi)
Alan Conti

Theiner duro: "Ci vogliono portare via l'autonomia, ci difenderemo"

L'Obmann Svp Richard Theiner
BOLZANO. Dallo scudo alla spada. L’Svp sfodera le armi in difesa dell’autonomia. Richard Theiner, Obmann della Stella Alpina, non usa mezzi termini nel posizionarsi all’opposizione romana. L’attacco è duro. “C’è tanta amarezza, il governo Monti sta violando dei trattati internazionali e noi non possiamo permetterlo. Difenderemo la nostra autonomia”. Non tutte le autonomie, però, sembrano ugualmente minacciate. La Sicilia, per esempio, risulta particolarmente indigesta a Palazzo Widmann. “Per anni a Roma hanno fatto finta di non vedere queste situazioni gravi. Oggi hanno deciso di prenderle in considerazione. Non pagheremo noi queste disattenzioni”. Il ruolo dei senatori, altoatesini in generale ed Svp in particolare, sembrano impagliati. “Non è un discorso di rappresentanza parlamentare – svicola Theiner – ma di rapporto istituzionali”. Intanto il numero di iscritti al partito di via Brennero è in picchiata. “Abbiamo di gran lunga i numeri migliori dell’Alto Adige. Non siamo minimamente preoccupati”.

TCA ALTO ADIGE TV (Nel telegiornale di oggi)
Alan Conti

Durnwalder: "Donne in tutti i Cda"

Quote rosa in tutti i Cda per Durnwalder
BOLZANO: Il continuo braccio di ferro tra Provincia e Comune si sposta sul campo rosa. L’intervento del Tar sulla mancata presenza femminile nel consiglio d’amministrazione di Azienda Energetica è l’occasione giusta per l’affondo del Landeshauptmann Luis Durnwalder che sulla questione prende una posizione netta e precisa.

"La legge è chiara, ritengo che il Comune debba inserire una donna all'interno di tutti i consigli d'amministrazione come previsto. La vicenda non necessita di ulteriori specitfiche".
Una stilettata che di certo non avrà acceso particolari sorrisi nelle sale di piazza Municipio. L’amministrazione, infatti, dopo aver reagito con fermezza è in attesa di una risposta ufficiale su tempistiche e percorso legislativo del provvedimento e del suo ricorso. Nei giorni scorsi, comunque, il sindaco Luigi Spagnolli aveva appiccicato alla questione l’etichetta di “vicenda kafkiana all’italiana” con un’evidente nota di risentimento per parte della giustizia nazionale. “Sarebbe assurdo – aggiunge il primo cittadino – costringerci a cambiare il cda quando tra pochi mesi, per via dell’alternanza tra Merano e Bolzano, saremo comunque chiamati a un rinnovamento. Ditemi, inoltre, quale donna sarebbe disposta a inserirsi nell’organismo per fare appena in tempo a imparare le dinamiche del settore e rischiare di essere immediatamente sostituita? Il tutto prendendosi la responsabilità di approvare o semplicemente ratificare investimenti di milioni di euro. Non possiamo scherzare con queste cose”.

TCA ALTOADIGE TV (nel telegiornale di oggi)
Alan Conti

giovedì 19 luglio 2012

Stadio Druso da ampliare entro settembre

Veduta aerea dello stadio Druso di viale Trieste
BOLZANO. L’Alto Adige rimane a casa, in Lega Pro e al Druso. Dalle prime indiscrezioni sull’esito dei ricorsi al Consiglio Federale nazionale, infatti, i biancorossi ne escono vincitori a metà. Lo spettro di un insostenibile trasferimento a Padova, dunque, sembra scongiurato anche se lo stadio dovrà necessariamente essere messo a norma entro settembre . “E’ stato un percorso difficoltoso – le parole dell’amministratore delegato della società Dietmar Pfeifer – ma alla fine possiamo mantenere la nostra categoria. Ora, però, la questione dello stadio diventa prioritaria”. Il progetto di ampliamento piace molto alla dirigenza, ma la tempistica rimane nebulosa. “Deve essere il Comune di Bolzano a dirci quanto intende metterci. Altre manifestazioni hanno dimostrato che il montaggio delle tribunette in tempi rapidi è più che possibile. Credo, inoltre, che si tratti di un’opera del tutto legittima e non più procrastinabile”. Il sindaco Luigi Spagnolli, in ogni caso, ha già fatto sapere che non sarà il Comune a farsi carico del montaggio delle tribune aggiuntive. “E’ un problema di chi intende metterle in piedi. Non saremo noi”. La squadra, così, potrebbe iniziare domani il suo ritiro in Val Ridanna con qualche preoccupazione aggiuntiva. “No – ribatte Pfeifer in chiusura – i ragazzi e il tecnico sono concentrati sull’aspetto sportivo. Abbiamo aggiunto giovani di valore e il nostro ds Piazzi è sempre vigile e attento sul mercato”. Sarà il campo, come sempre, a dare il verdetto. Sperando sia quello del Druso.

TCA ALTO ADIGE TV
Alan Conti











Segnalazione per il pensionato disperso

BOLZANO. Ancora nessuna traccia di Angelo Caferri, il pensionato bolzanino di 63 anni del quale da domenica mattina non si hanno più notizie. Ora si aggiunge, però, una nuova testimonianza: un  operaio è convinto di averlo visto lunedì intorno alle due del pomeriggio mentre saliva in bicicletta all’altezza del cantiere della strada che porta a Fiè. Chiunque avesse nuove informazioni è pregato di contattare i Carabinieri di Bolzano. (a.c.)


lunedì 16 luglio 2012

Cartelli danneggiati nel parco delle Tre Cime

Segnaletica danneggiata alle Tre Cime
 BOLZANO. E’ stata nuovamente danneggiata la segnaletica di alcuni sentieri all’interno del Parco Naturale delle Tre Cime. Come già accaduto l’anno scorso, infatti, un gruppo di vandali si è accanito contro alcuni cartelli lungo la strada forestale che porta a Malga Sarl, alla deviazione che conduce alla Valle dei Baranci e al punto di partenza del percorso escursionistico che termina al lago Malga di Mezzo o al Monte Piano. I segnali dei sentieri numero 8 e 9 sono stati ricoperti di vernice nera e resi, di fatto, inutilizzabili. A renderlo noto è il direttore dell’ufficio provinciale parchi naturali Artur Kammerer che, oltre a sottolineare la gravità del danno materiale, lamenta i rischi per la sicurezza degli escursionisti. Per questo motivo lo stesso ufficio ha provveduto immediatamente a sporgere denuncia contro ignoti invitando tutti a segnalare eventuali responsabili alla stazione dei Carabinieri di Dobbiaco.

TCA ALTOADIGE TV

Alan Conti

Durnwader: "Inceneritore ancora senza padrone"

Il presidente Durnwalder
BOLZANO. Solo un anno e il nuovo inceneritore edificato a Bolzano Sud diventerà completamente operativo. La struttura, costata all’amministrazione 130 milioni di euro tra bonifica e costruzione, è ancora oggi senza un padrone. Il presidente della Provincia Luis Durnwalder prova a spronare i Municipi altoatesini a rivelarne proprietà e gestione: “Speriamo che il Consorzio dei Comuni per l’affidamento a società in house. Il problema, chiaramente, sono i costi di costruzione che andranno recuperati al netto, però, della bonifica”. L’alternativa, tuttavia, si chiama mercato privato “con un canone di affitto importante date le premesse”.



Nella seduta di stamattina, inoltre, la Giunta ha affrontato il nodo del contestato concorso architettonico per la progettazione di tre rifugi di montagna decisamente poco in linea con la tradizione altoatesina. “I vincitori hanno proposto delle idee innovative – dichiara il Landeshauptmann - se vogliamo provocanti. Lo stesso Alpenverein le ha giudicate come un semplice orientamento del futuro, quindi non ci vedo nulla di particolarmente scandaloso”.


Decisa, infine, la destinazione del materiale inerme prodotto dal cantiere del tunnel del Brennero. Finirà nella polveriera di Fortezza. “La ditta che vorrà estrarne la ghiaia dovrà accettare il compromesso di un nuovo riempimento con quanto arriva dallo scavo Bbt”.

ALTOADIGE TV

Alan Conti








Si apre la stagione dei funghi, solo il 10% è commestibile

Attenzione alla raccolta
BOLZANO. Solo il 10% dei funghi è commestibile. All’inizio della stagione per la raccolta, dunque, l’attenzione degli appassionati altoatesini deve essere ai massimi livelli. Ad aiutarli ci pensa il gruppo micologico Bresadola di Bolzano che ogni lunedì sera organizza degli incontri tra soci nella sede di viale Druso per riconoscere, catalogare e registrare le specie ritrovate durante i weekend. Un lavoro alimentato dalla passione scientifica utile a tutti gli incalliti frequentatori del sottobosco.



Pochi ma significativi i consigli degli specialisti.: “Nella raccolta attenzione a non amputare mai il gambo, avvolgere i funghi nella carta stagnola, mai utilizzare la plastica come recipiente e attenzione all’altitudine del bosco che si sceglie di perlustrare” le parole del responsabile scientifico Francesco Bellù.


Tante, in ogni caso, le specie che si possono incontrare all’ombra degli alberi altoatesini: “Il nostro territorio è davvero ricco e ideale per la loro crescita”. Da oggi, infine, l’azienda sanitaria predispone ogni lunedì controlli gratuiti sui funghi freschi da parte di esperti micologici nella sua sede di via Amba Alagi 33.

Alan Conti



domenica 15 luglio 2012

Mexicorazon, storia e realtà che strappano il cuore


La bandiera messicana con l'aquila al centro

I sacerdoti Maya lo strappavano concretamente dalle vittime sacrificali un millennio fa, i colori di oggi lo rapiscono idealmente da chi se ne avvicina: il Messico è questione di cuore. Se vi apprestate a visitarlo sappiate da subito che un pezzo di voi rimarrà laggiù il che, oggettivamente, è quanto di meglio si possa chiedere da un viaggio.
 Io e Irene siamo stati nella zona dello Yucatan e Quintana Roo, un territorio che ha scoperto nel turismo una fonte di sopravvivenza non indifferente e che si sta adoperando per meritarsi questa attenzione. Dalla storia di una civiltà ancora per certi versi misteriosa alla bellezza di alcuni scorci caraibici raramente si può abbracciare un insieme tanto completo di esperienze. Merita.


IL VOLO NEOS MILANO-CANCUN. La compagnia italiana che serve Alpitour e altri tour operator è davvero di ottimo livello. Il servizio è continuo e per un viaggio lungo si trova tutto il necessario. L’andata con scalo a L’Avana ha avuto una durata effettiva di volo di circa 13 ore, il ritorno diretto e agevolato dalla rotazione terrestre 9 e mezza. Tre film, frequenti pasti e merende, musica, letture e sonno permettono di gestire la transoceanica senza troppi patemi. Piccolo consiglio: al check-in se potete chiedete le file di testa (e fin qui...), ma preferite anche quelle di coda alle centrali. Dalla fila 17 a circa la 26, infatti, si tratta di sedili in corrispondenza dei bagni al centro del velivolo: zone molto “transitate” durante il volo. Lo schema interno delle file, comunque, è  2 finestrino  4 centrali e 2 finestrino: informazione utile per le preferenze da esprimere al banco accettazione. Venti i chili del bagaglio in stima (anche 40 cumulativi se in coppia) e 5 per quello a mano (non cumulativo). Buono il cibo per la sua categoria e la lingua italiana di tutto lo staff e delle proiezioni facilita qualsiasi comunicazione. Risorsa preziosa anche la decina di canali musicali a disposizione a seconda delle preferenze (non perdete le cuffie perché al ritorno non vengono consegnate gratuitamente, ma vendute a tre euro. Lo staff, comunque, correttamente ve ne informerà). Ultimo consiglio: se avete la fortuna di viaggiare arrivando nelle ore pomeridiane a destinazione (che sia Cancun all’andata o Milano al ritorno) evitate di dormire. Se domate i colpi di sonno, infatti, non avrete alcun problema nel metabolizzare immediatamente il fuso orario. E’ dura, ma si tratta di un vantaggio non da poco.

La spiaggia del villaggio Viva Wyndham Azteca
VILLAGGIO BRAVO VIVA AZTECA. Struttura perfetta sia come base per le escursioni (come è stato per noi) sia per chi intende rimanere più sedentario. Le camere sono curate, così come gli spazi comuni. Sporcizia e insetti inesistenti. Al ristorante si mangia bene: c’è varietà con presenza costante di pizza e patatine per i palati dei bambini (e degli adulti!). Tocco di classe la piastra o griglia sempre presente per carne o pesce davvero notevoli. Con il soggiorno si ha diritto ad alcune prenotazioni in  ristoranti “à la carte” disseminati tra il Viva Azteca e il “fratello” Viva Maya qualche metro più distante. Provateli: noi abbiamo cenato al Maya (davvero curiosi alcuni piatti), orientale (leggermente differente rispetto agli omologhi cinesi  giapponesi che vediamo in Italia) e Mediterraneo. Ci sono anche quelli ad estrazione italiana: personalmente non amo moltissimo la nostalgia alimentare patriottica, ma per chi ci tiene ho registrato commenti positivi da parte di alcuni connazionali. Bella la piscina, gradevole l’idromassaggio e stupenda la spiaggia che è sostanzialmente una cartolina caraibica di sabbia bianca con un’esplosione di colori del mare. Rapisce lo sguardo, incorniciata dalle palme, soprattutto alle primissime ore del mattino. Informazione per i freddolosi: acqua praticamente sempre calda e nella malaugurata occasione si presenti appena appena “fresca” garantiamo abitudine immediata dopo appena due bracciate. Sull’animazione sinceramente non posso dire nulla dato che non ne abbiamo minimamente usufruito, anche se i ragazzi sono sempre stati tutti cortesi e per nulla insistenti. Bello il teatro degli spettacoli, ma davvero impattante è quello del Viva Maya: fateci caso se vi capita di curiosare dai “cugini”. Sull’assistenza Bravo in loco, invece, meglio sorvolare: se avete qualche domanda di carattere logistico lasciate ogni speranza dato che l’unica preoccupazione è vendere le gite. Accennando a una gestione anarchica degli spostamenti da e per l’aeroporto, tralascio altri dettagli più antipatici e mi limito a riportare un dialogo surreale. Noi: “Scusi, abbiamo già visitato Tulum e Cobà, consiglia qualche altra escursione in particolare?”. Assistente Bravo: “Potreste vedere Tulum e Cobà”. Sic. Attenzione: può essere che vi dicano di non uscire da soli, che è pericoloso e non c’è assicurazione che vi copre. Bene, sono delle sonore balle finalizzate, probabilmente, alla vendita dei loro pacchetti per le escursioni. Il mio consiglio è semplice: fatevi un giro a Playa del Carmen, chiedete i prezzi dei taxi collettivi, dei pullman Ado o delle gite organizzate dalle loro agenzie (per esempio Easy Tour, completa di assicurazione!) e confrontateli con il prezzario offerto dal tour operator: tirate le vostre somme da soli. Quando va bene si paga la metà, ma organizzandosi da soli si arriva a spendere anche dieci (!) volte di meno rimanendo nei siti tutto il tempo che si vuole. Pensateci.

Cielo bianco dalla cima della piramide di Cobà
IL METEO. Le condizioni meteorologiche sono tra le domande più gettonate prima di partire. Noi siamo stati nella prima metà di luglio e posso dire di dimenticarsi intere giornate di pieno sole salvo particolari colpi di fortuna. Detto questo la cosa non deve assolutamente spaventare perché anche con il cielo completamente coperto la temperatura e il clima sono da spiaggia senza impedimento alcuno e addirittura ci si abbronza. A sovvertire eventuali programmi possono essere solo le tempeste tropicali che, di norma, raramente superano i 60 minuti di precipitazione costante. Niente, insomma, da destare preoccupazione anche se inizialmente ci può essere un certo scoramento. Lasciate perdere le previsioni del tempo: un po’ si tratta di zone con movimenti atmosferici difficilmente prevedibili, un po’ in una giornata si possono alternare sole-nuvoloni-pioggia-sole anche un paio di volte. Non chiedetele nemmeno agli abitanti perché, a dimostrazione di quanto detto, non si curano molto di eventuali nuvole che non condizionano, di fatto, nessuna attività. L’unica discrimine sul clima dei messicani è l’uragano: Wilma e Dean hanno lasciato un segno anche nell’immaginario collettivo. In genere, però, si tratta di eventi eccezionali sempre previsti con un certo anticipo. Non vi coglie, insomma, da un giorno all’altro e non c’è motivo di averne paura, soprattutto nelle strutture turistiche che sono tra le prime ad essere allertate.

Una strada di Playa del Carmen 
PLAYACAR E PLAYA DEL CARMEN. Il villaggio è nel quartiere di Playacar, una sorta di Beverly Hills alla messicana con villette a schiera american  style, campi da golf, Starbucks e gli autisti delle macchine che devono consegnare la patente in posti di controllo all’ingresso del rione. Tutto molto curato, sicuramente sicuro ma anche decisamente patinato (il prezzo di una villetta in affitto è di circa 1.500 euro settimanali). Decisamente più “vera” è Playa del Carmen, raggiungibile in venti minuti di camminata via strada o spiaggia oppure in dieci minuti di pedalata con le bici offerte dal Viva Azteca, che con la sua commistione tra natura turistica e artigianato messicano rappresenta il centro della vita yucateca. Shopping, divertimenti, cibo e base logistica per gli spostamenti: Playa è ottima per tutti questi aspetti. Consiglio anche qui una visita alle prime ore del mattino quando le serrande dei negozi ancora chiusi e la relativa tranquillità restituiscono una cittadina ammaliante. Individuate subito l’autostazione della Ado (la compagnia di trasporto messicana di prima classe ma economica di assoluto livello), la fermata dei taxi “colectivos” (dista pochi metri dalla stazione Ado) e il molo di partenza per Isla Cozumel: torneranno utili.

Le rovine di Tulum a picco sul mare dei Caraibi
TULUM. L’unico sito Maya con le rovine a picco sul mare dei Caraibi è la cartolina del Messico. L’immagine è di quelle che non si dimenticano perché nulla di simile esiste sul globo. Se potete, dato il carattere mutevole del meteo, cercate di azzeccare la giornata con tanto sole per visitare Tulum: le fotografie che scatterete ne guadagneranno e il ricordo si scolpirà ancora più in profondità. Da Playa del Carmen si raggiunge la zona delle rovine con circa 2,5 euro (40 pesos) a persone per una quarantina di chilometri utilizzando il taxi colectivos: un piccolo van che utilizzano anche i messicani  quando vanno a lavorare nelle strutture turistiche. L’unico pericolo di un trasferimento conveniente e comodissimo è quello dell’aria condizionata ai massimi livelli (vale per tutti i mezzi di trasporto, portate sempre con voi sciarpa e felpetta). L’entrata a Tulum è di 57 pesos a persona (4 euro e spicci). Qualche tour operator paventa un particolare pericolo nel (breve) tratto che conduce dalla fermata dai taxi all’entrata vera e propria del sito: bene, vi assicuro che via Roma a Torino presenta mille volte più rischi a meno che non soffriate di particolari fobie da trenini per bambini (ne passa uno che fa la spoletta in continuazione). Ai tanti chioschi che cercano di vendervi le mappe del sito basta rispondere “no gracias” (vale, in generale, per quasi tutti i commercianti) e tirare dritto chiudendo sul nascere qualsiasi questione. Una volta entrati nel sito (anche qui consiglio prime ore del mattino anticipando i gruppi organizzati) lasciatevi guidare dall’ammirazione tra uno sguardo all’incanto del mare e la scoperta di rovine della tarda età Maya, senza dimenticare di stupirvi per i tanti iguana che sbucano su un prato perfettamente curato o un particolare uccello che becchetta il frutto di una pianta che rapisce la vostra attenzione. Siate bambini e ne uscirete con gli occhi pieni. Dopo il giro delle rovine, inoltre, non  fatevi scappare Playa Paraiso (si raggiunge a piedi nella direzione opposta all’entrata della zona archeologica): un concentrato di Caraibi che lascia senza fiato. Per il ritorno mettete sul piatto altri 2,5 euro per Playa e il conto è fatto: 13 euro a persona per una giornata con i tempi che volete in un paradiso terrestre. Il prezzo del tour operator per una visita di poco più di 60 minuti nelle ore più calde e senza spiagge? 40 e passa euro a persona.

La piramide di Cobà: l'unica scalabile tra quelle Maya
COBA’. Lo chiamano il mare verde e hanno ragione. Cobà è l’unica rovina Maya completamente inserita nella giungla e presenta la piramide NoHoch Mul che è la sola scalabile (oltre che la più alta). Attraversare la vegetazione immergendosi contemporaneamente nella natura e nella storia è una di quelle emozioni poco descrittive e più percettive. La giungla è attraversabile con le biciclette, con risciò spinti da personale messicano oppure a piedi. Consiglio l’ultima soluzione perché regala preziosi minuti di solitudine e calma senza eguali. Le distanze, per di più, non sono impraticabili: parliamo di due chilometri in tutto. Per raggiungere il sito abbiamo utilizzato la linea Ado Playa-Tulum-Cobà: comodissima, ci impiega poco meno di due ore. Fate solo attenzione agli orari che le corse non sono frequentissime e chiedete sempre con precisione la fermata per il ritorno perché non sempre sono segnate in modo evidente. L’entrata al sito costa 57 pesos (poco più di 4 euro) e nel percorso vi troverete al cospetto di rovine di templi, edifici religiosi, amministrativi e poi lei: la piramide. I metri sono 43, i gradini centinaia e irregolari, la corda di sicurezza una da tenere ben stretta. Non fatevi impressionare troppo: la scalata è tecnicamente fattibilissima, ma le uniche insidie sono le vertigini: se ne soffrite non fate gli eroi. Dall’alto l’impatto è forte perché non ci sono parapetti e se voltate lo sguardo verso la giungla verde che si dipana come un tappeto sotto i vostro occhi allora capirete il senso del mare smeraldo. Nelle giornate di pioggia, inoltre, è possibile scorgere piccole nuvole di vapore acqueo che si alzano dalla vegetazione: il respiro della foresta. Provate a entrare nei pensieri di un Maya da lassù, così vicino al nostro cielo e alle loro divinità. L’irregolarità delle scale non rappresenta un pericolo se si è dotati di un minimo di buon senso, ma mettete in conto una qualche dose di acido lattico alla discesa dato che i movimenti non sono sempre ed esattamente naturali. Al di fuori del sito trovate anche un lago di discrete dimensioni: non è granchè invitante, ma è possibile vedere un coccodrillo. Il dito monco del simpatico messicano che vi propone la gita di avvicinamento pare garanzia sufficiente: sta a voi scegliere la strada della verifica empirica. Possibile anche il lancio con la liana lungo tutto lo specchio d’acqua: può essere un’esperienza divertente.

La spiaggia di Akumal: il regno delle tartarughe
AKUMAL. Il regno delle tartarughe ha una promessa che mantiene: ad essere testardi potrete provare l’emozione del bagno con questi splendidi animali. Armatevi di maschera e boccaglio e “pattugliate” il fondale fino ad individuarne qualcuna: ce ne sono di diverse dimensioni e non hanno nessun timore dell’uomo. Si avvicinano quando salgono in  superficie per respirare (marcatele a uomo che prima o poi lo fanno) e nuotano intorno senza patemi. L’emozione è davvero forte e inchioda all’acqua. Quando i palpiti rallentano guardatevi attorno e godetevi una delle spiagge più belle del mondo, con tutti gli ingredienti per essere un quadro naturale reale. Prendetevi il tempo di ammirare: un dono difficile da trovare nelle giornate convulse delle città che la natura messicana ti strappa senza chiedere. Come gli innamoramenti.

La famosa piramide di Chichen Itza
CHICHEN ITZA’. E’ il sito Maya più noto, la capitale dell’antica civiltà e una delle sette  meraviglie del mondo. Tutte considerazioni che ci hanno spinto a optare per un’escursione organizzata, più che altro per la possibilità di usufruire di una guida che parlasse l’italiano (Omar, davvero ottimo) e abbinarci il bagno nelle pozze di acqua piovana naturali note come cenotes. Abbiamo scelto la compagnia “Easy Tour”: uffici in corrispondenza della fermata dei taxi collettivi di Playa del Carmen, prezzi buoni e assoluta affidabilità. Ripeto: godete pure di un’assicurazione. Rispetto alle proposte Bravo la gita (identica in tutto e per tutti) viene la metà spaccata: viaggiando in coppia significa un 2x1. Chichen Itza dista circa due ore e mezza/tre da Playa, ma il sito vale il viaggio. La piramide centrale è notissima e perdersi nelle sue simbologie, nei suoi rimandi astrali e nelle sue stupefacenti perfezioni spalanca la bocca piano piano per non richiuderla più. Perdetevi nei racconti sul campo del juego de la pelota, dove al capitano della squadra vincitrice veniva tagliata la testa, nella funzione del muro dei teschi, nelle incisioni divine di dei, guaguari, sacerdoti e serpenti piumati. Ammirate il cenote sacro, l’osservatorio astronomico e perdetevi tra le rovine che ancora custodiscono i propri segreti. Il sito è molto affollato e altrettanto caldo: necessario e non opzionale cappellino o qualcosa che copra la testa data la pochissima ombra. Lungo tutto il percorso, inoltre, sono disseminati commercianti e piccoli artigiani: i prezzi sono buoni perché la concorrenza è chiaramente fortissima. Contrattare è operazione scontata oltre che consigliata. La gita della Easy Tour (ma anche quella Bravo) prevede poi un bagno nel cenote di Ik Ill. Tuffarsi nelle profondità di questa pozza di acqua piovana con lo spettacolo delle liane e del sole ad incorniciarvi è un’esperienza unica, da provare almeno una volta. Se amate gli animali particolari apprezzerete le bracciate in  compagnia di centinaia di innocui pesci gatto oppure vi sorprenderete ad ammirare il volo di uno dei tanti pipistrelli che abitano le mura del cenote. Per gli amanti del genere c’è pure la possibilità di buttarsi da un trampolino naturale alto sei metri. L’escursione si chiude con una sosta alla città di Valladolid dove potrete vedere una cattedrale (per la verità modesta) costruita dagli spagnoli con le pietre dei resti di Chichen Itza (!). Qui vale la pena entrate nel palazzo del governo (oggi bar e ristorante) per dare un’occhiata a una fontana dedicata alla Madonna realizzata con tasselli di ceramica in stile messicano. Una bella opera, seppur recentissima.

Lo spettacolo delle Mangrovie a Sian Kaan
RISERVA NATURALE DI SIAN KAAN. Questa piccola lingua di terra a sud di Tulum stretta tra il mar dei Caraibi e la Laguna Nera è un distillato naturale dello Yucatan. Nel mondo ci sono pochi posti dove esiste la garanzia assoluta di ammirare i delfini e le tartarughe in mare aperto e Sian Kann è certamente tra questi. Il tutto condito da un’esperienza di snorkeling in mare aperto da pelle d’oca e un bagno in una piscina naturale dei Caraibi, sempre condotti da una piccola imbarcazione guidata da esperti “barcadero”. Vedere i cetacei giocare liberi regala un senso di pienezza assoluta (lasciate perdere le tante strutture che vi promettono il bagno con questi animali, spesso tenuti in piscina o spazi ristretti e costretti a cicliche sessioni di lavoro ad uso e consumo turistico. Se amate veramente questi animali abbiate il coraggio di andare voi da loro, anche senza potervi immergere) e lo spettacolo della foresta di mangrovie che fa da cornice è qualcosa di difficilmente immaginabile sulla carta. Lasciatevi acchiappare dal silenzio e dai soli versi delle tante specie di uccelli che abitano questa riserva: cormorani, pellicani, aquile…. Chi è fortunato potrà scorgere anche qualche alligatore o grandi stelle marine, ma qui non vi è certezza e dipende dalla fortuna. Prima di raggiungere questo show naturale, però, mettetevi il cuore in pace e rassegnatevi ad affrontare con un van (o con la jeep) 45 chilometri di sterrato puro da Tulum a Punta Allen. Si tratta di un paio di ore buone di sobbalzi continui che contribuiscono a regalare ancora più gusto alle meraviglie successive. Non fatevi spaventare e stringete i denti. Il pranzo nell’unico localino presente a Punta Allen (con tanto di sedie e tavoli direttamente sulla sabbia) è di buona qualità e la gente sempre con il sorriso in un villaggio che sembra ai confini del mondo, incurante del ritmo forsennato del resto del globo. A Sian Kaan, però, è impossibile arrivarci da soli perché l’accesso richiede determinati permessi. Noi ci siamo appoggiati alla solita Easy Tour (anche qui impeccabile con partenza e ritorno direttamente in villaggio) pagando 70 euro a persona più la necessaria tassa federale per il giro in barca (circa 3 euro). Con Bravo, ca va sans dire, il prezzo richiesto per identica escursione era di 140 euro a cranio.
Alan Conti