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mercoledì 20 aprile 2011

Banda delle slot: colpo in piazza Adriano




BOLZANO. Ancora una volta un furto in un bar e ancora una volta per sottrarre l’incasso dei videopoker. A essere colpito, questa volta, è stato il “Barin” di viale Duca d’Aosta con l’entrata ss piazza Adriano. Il modus operandi è quello ormai conosciuto: sopralluogo qualche giorno prima, entrata furtiva e scasso delle macchinette. La somma complessiva sottratta dovrebbe aggirarsi intorno al migliaio di euro. I ladri, infatti, sono riusciti a non arrecare nessun danno alla struttura durante il colpo. A ipotizzare le modalità del furto è la titolare Tiziana D’Apolito: «Sono entrati attraverso una finestrella al fondo della sala e si sono calati da lì, probabilmente appoggiando i piedi su una spalliera di una delle panche del tavolino. Il vero gesto atletico, però, è stato sicuramente il balzo per uscire dal bar: per risalire alla finestra, infatti, è necessario saltare almeno un metro e mezzo. Sicuramente, inoltre, si tratta di persone dalla corporatura molto esile dato che sono riusciti a passare attraverso un passaggio strettissimo che si sono aperti allargando le inferriate, probabilmente con un crik». La finestra utilizzata come accesso al bar, come detto, non è stata danneggiata minimamente poichè il vetro è stato sollevato dai cardini e spostato senza infrangerlo all’esterno, facendolo passare con cura attraverso lo spazio aperto tra le piccole sbarre. Difficile si tratti di un atto galante dei ladri e per capirne il motivo basta recarsi nel piccolo spiazzo interno alle scale del condominio in viale Duca d’Aosta 101, dove si affaccia la finestrella retrostante il bar. Per entrare nel locale, infatti, è necessario salire su una ringhiera, raggiungere il rialzo offerto da una gabbietta per i contatori del gas e camminare, infine, sulla tettoia che porta comodi nei pressi della finestra poco più grande di un lucernario. Sopra, però, si affacciano decine di balconi. Il rumore di un cristallo infranto in piena notte non sarebbe passato inosservato. Il colpo, però, sembra studiato a tavolino. Racconta la D’Apolito: «Mi ero accorta nei giorni scorsi di un individuo che non avevo mai visto prima, che studiava con attenzione il muro e la finestra in alto. Al momento non mi sono curata più di tanto di questo atteggiamento, ma adesso ho capito». Due le slot scassinate che ieri mattina, approfittando della chiusura momentanea del locale, sono state rimosse dalla ditta di gestione. Quello in viale Duca d’Aosta, però, è solo l’ultimo episodio di una lunga catena che coinvolge la città, senza distinzione di zona o quartiere. (a.c.)

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