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giovedì 14 aprile 2011
Primo maggio: no del Comune ai negozi aperti
BOLZANO. «I singoli commercianti possono chiedere la deroga, ma personalmente sono contrario all'apertura dei negozi il 1º maggio e in generale di domenica e nei festivi. Bolzano non è una metropoli e credo che per la nostra realtà sia più importante conservare le buone abitudini che portano i bolzanini, nelle giornate di festa, a preferire le attività all'aria aperta piuttosto che chiudersi in qualche negozio». Dal sindaco Luigi Spagnolli il no alla deroga generalizzata per domenica 1º maggio chiesta da Confesercenti. Contraria l'Unione: «Abbiamo già concordato due deroghe supplementari - dice Pietro Perez - il 5 giugno per la Festa del gusto e il 17 luglio in concomitanza con l'avvio dei saldi». Tra i commercianti ci sono posizioni diverse: c'è chi è convinto che l'apertura il 1º maggio garantisca ottimi affari e chi invece è contrario, perché l'esperienza dimostra che la stragrande maggioranza nei giorni di festa non ama fare shopping. «Sono favorevole all'apertura per tutti - esclama Peter Haller della pelletteria "Pierre" - perché il sistema delle deroghe a volte è un po' complicato. Io, oltretutto, allargherei il discorso anche al lunedì di pasquetta quando la città viene presa d'assalto dai turisti che trovano tutto chiuso». Tra le prime a non essere convinte, invece, Heidi Fränzl di "Fränzl articoli regalo" e la collaboratrice Brigitte Moser: «Una giornata così non rende più di tanto. In galleria Grifone, per esempio, i benefici della festa dei fiori sono davvero minimi. C'è tanto passaggio, ma pochi comprano». Posizione diametralmente opposta quella di Rita Bazzanella dell'erboristeria "Salus": «Da anni teniamo aperto e siamo sempre rimasti soddisfatti a fine giornata. L'attrattiva dei fiori è certamente un elemento in grado di fare la differenza». Giornata di lavoro in galleria anche per "Douglas": «Da sempre - puntualizza Marleke Bollongino - ci comportiamo come se fosse un giorno di lavoro. La giornata e la festa funzionano molto bene, quindi non c'è niente di anormale nella volontà degli esercenti di essere operativi e offrire a bolzanini e visitatori un'alternativa in più. A fare la differenza è l'unitarietà della decisione perché è chiaro che un Centro con tutti i negozi disponibili ha molta più attrattiva di una zona con aperture a macchia di leopardo». Stefano Piani, di "Point Fashion", non vede identica convenienza: «In queste giornate le persone pensano soprattutto a godersi la festa ed è molto difficile che qualcuno parta da casa per fare shopping. Funzionano meglio le lunghe serate dei saldi, quando il protagonista dell'evento diventa proprio il commercio. Queste partecipazioni di seconda fila, a mio parere, determinano una situazione per cui il gioco non vale la candela». Il primo a farne una questione di principio è Carlo Melegan della gioielleria "Pilgrim": «È la festa dei lavoratori e va rispettata». Più articolato il pensiero di Marco Balzari, titolare di "Siste's" e "Zari", e della commessa Jessica Vecchiato: «Tradizionalmente siamo rimasti sempre aperti il 1º maggio. Ai dipendenti, però, è giusto lasciare l'opportunità di decidere cosa fare». (a.c.)
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