Cerca nel blog

mercoledì 6 aprile 2011

Circolo Masetti, problemi da bar e ristorazione


BOLZANO. Un altro mese per il Masetti. Ancora una volta lo sfratto giudiziario per lo storico circolo culturale di via Resia è stato evitato in extremis e posticipato al 2 maggio. Da un punto di vista finanziario, infatti, si è registrata un'apertura da parte della Safin, la società che riscuote 5.000 euro al mese di affitto per la sede dell'associazione, verso la Banca Etica nello specifico e l'Arci nazionale più in generale. Il buco economico da colmare è di circa 50.000 euro. I margini finanziari per salvare il Masetti, insomma, sembrano esserci, ma sul destino del circolo ora si concentra una nuova discussione sul tema caldo della politica culturale del capoluogo. L'ormai ciclica difficoltà dell'associazione, nonostante un cambio di sede che doveva condurre alla svolta, comincia a stufare e proprio dalle parole dell'avvocato del Masetti, Giuseppe Avolio arriva una richiesta precisa. «La mancanza di liquidità - sottolinea il legale - è un fronte che cercheremo di risolvere grazie all'intervento della Banca Etica, ma il circolo ha bisogno di una netta sterzata di gestione e politica». Non è un mistero, infatti, che in via Resia a mancare sia l'aspetto commerciale, traducibile nell'attività del ristorante e del bar. «E' evidente - continua Avolio - che non ha alcun senso mettere in mano alle associazioni dei finanziamenti a pioggia sperando che un presunto core-business come la ristorazione trascini pure la sezione culturale. Proprio al circolo di via Resia, infatti, sta avvenendo il contrario: il culturale deve trascinare il commerciale con i risultati che stiamo vedendo. Non dimentichiamoci, inoltre, che lo stesso procedimento politico era stato attuato al "Plural" caffè delle donne in piazza Domenicani con la conseguente chiusura e fallimento. Si allinea al pensiero dell'avvocato anche Sepp De Vivo, storica voce del circolo di via Resia: «Confermo come sia l'aspetto commerciale a creare problemi». E l'assessore comunale Patrizia Trincanato: «Siamo convinti anche noi, e purtroppo lo abbiamo constatato con il "Plural", che la gestione commerciale sia auspicabile affidarla a un imprenditore professionista del settore». (a.c.)

Nessun commento:

Posta un commento