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domenica 3 aprile 2011
Il piccolo «Ale» finalmente ha trovato il suo donatore
di Alan Conti
zoom
Il donatore, probabilmente, è una ragazza tedesca di 22 anni che ha fatto la sua scelta di solidarietà da meno di 4 anni. Stabilite, comunque, le prossime tappe della cura. «Il 25 aprile Ale sarà ricoverato alla sezione trapianti della clinica di oncoematologia pediatrica di Padova per il condizionamento, ovvero radio e chemioterapia ad alte dosi per azzerare il midollo, e il 3 maggio riceverà per infusione il nuovo midollo. Curioso perché proprio il 3 ottobre del 2006 ho fatto io la mia donazione a uno sconosciuto francese. Speriamo che questo numero sia magico e perfetto». Il trapianto, ora, diventa il prossimo duro scoglio da superare. «Purtroppo ci sono dei rischi altissimi - spiega Emanuela - e comporterà per Alessandro due mesi di isolamento nella sezione trapiantati, sarà difficile per lui e per noi ma affrontiamo questa sfida con fiducia e tenacia». La storia di Alessandro, comunque, è seguita con affetto da tutta la città - l'incitamento era arrivato anche dall'Alto Adige - e il gruppo su Facebook dedicato alla sua battaglia "Polì Ale: un midollo per la vita" ha già raccolto l'adesione di 9.200 persone. L'affetto con cui viene seguita la vicenda del bambino è testimoniato anche dalle reazioni entusiastiche al post di annuncio di Emanuela: circa 300 tra commenti e apprezzamenti della notizia. Vicinanza, affetto e incoraggiamenti viaggiano pure attraverso le tastiere. Anche attraverso il social network, comunque, la famiglia Polì ha avuto il coraggio di allargare la lotta di Alessandro a quella di tutti i malati che hanno bisogno di midollo osseo con conseguente sostegno alle donazioni. Non fa eccezione, lodevolmente, nemmeno l'occasione dell'annuncio positivo per Alessandro: «Mi piacerebbe si cogliesse l'occasione per ricordare che sabato e domenica nelle piazze italiane si potranno trovare i banchetti dell'Admo, un momento importante per incentivare la donazione». Sempre sulla pagina del social network Emanuela ha provato a rivolgersi all'anonimo donatore: «Ti immagino seduta sul divano mentre guardi la tv e rispondi al telefono scoprendo che la vita di un bambino dipende da te. L'emozione, la comunicazione a parenti e amici, la necessità di stare attenti a qualsiasi malattia per non ritardare il tuo dono e quel pizzico di paura che tutti proviamo. Sei una persona straordinaria, ne sono certa. Non finiranno mai le parole per ringraziarti di ridare la vita a mio figlio». Non finiranno mai nemmeno quelle dei tanti al fianco di Ale.
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