Matematica ostica, vera bestia
nera degli studenti altoatesini di lingua italiana. Un ragazzo su quattro,
infatti, non supera l’asticella di una sufficienza piena e a dirlo, stavolta,
non sono i registri dei docenti ma i risultati dello studio Pisa 2012 coniugati
alla nostra realtà territoriale. Una selva di numeri presentata ieri pomeriggio
nell’aula magna del liceo classico Carducci che fornisce molti spunti, diversi
approfondimenti e qualche trend. Focus primario su matematica, seguita a ruota
da lettura e scienze.
Il primo dato che salta all’occhio sbuca
dall’analisi di insufficienze ed eccellenze e il 25,7% degli scolari italiani
non supera la linea di galleggiamento. Sono 9,7%, invece, i fuoriclasse della
disciplina. Problemi e funzioni, insomma, non scaldano gli animi e a patire
sono soprattutto i giovani degli istituti tecnici. In una comparazione dei
risultati delle prove con la media nazionale (punteggio di 485), infatti, solo
i licei portano a casa punteggi migliori (537) mentre istituti tecnici,
professionali e centro di formazione professionale si attestano tutti al di
sotto del resto della Penisola. Una situazione che si ripropone identica nelle
campionature relative a lettura e scienze. Nel confronto con la scuola tedesca
sono gli istituti tecnici ad uscire ammaccati perché gli omologhi dell’altra
lingua non solo stanno ben al di sopra del livello italiano, ma si affiancano
con una certa disinvoltura ai colleghi liceali. Sempre la matematica registra
un tracollo di risultati se rapportata alla rilevazione del 2003. In 11 anni le
valutazioni sono calate del 30,1% in tutta la Provincia con un -21,6% nei
licei, -14% nei tecnici, -30,1% negli istituti professionali e -43,7% al centro
formazione professionale. Nessuno,
insomma, sembra passarsela granchè bene rispetto a una decina di anni fa.
“La differenza con gli istituti tecnici di
lingua tedesca – spiega Roberto Ricci, direttore del nucleo di valutazione
provinciale – va ricercata sostanzialmente nel background di preparazione degli
studenti che si iscrivono. Nelle scuole italiane troviamo profili diversi, meno
preparati, perché la scuola superiore viene scelta più secondo parametri
sociali o di interesse e meno considerando gli sbocchi professionali o la
natura vera e propria dell’istituto”. Il
liceo, insomma, continua a rivestire un’attrazione magnetica anche tra chi
potrebbe trovare via più agevole nel campo tecnico. “Esatto. Questo, semmai, è
il dato che emerge con forza da tutte le ricerche. Bisogna migliorare
l’atteggiamento nell’orientamento”. Va detto, però, che nelle scuole
altoatesine anche di grado inferiore spesso la matematica paga dazio alle
lingue in termini di ore di insegnamento. “Sì, ma in un sistema scolastico che
regge come quello italiano questo è un aspetto che non ha tutta questa
incidenza. L’apprendimento linguistico, per esempio, è sicuramente propedeutico
e di supporto a quello matematico”. L’unico teorema che sembra non reggere,
insomma, è quello della coperta corta.
Alan Conti (www.altoadige.it)