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lunedì 15 settembre 2014

Mille chilometri a piedi col sorriso






I grandi camminatori si preparano, hanno percorsi tracciati nel cervello o su mappe dettagliatissime e si mettono in marcia per ideali religiosi o filosofie profondissime. Poi c’è Michael Anzalone, bolzanino che ha trovato fortuna lavorando come artista sulle navi da crociera “Aida”, capace di macinare un migliaio di chilometri nel Mezzogiorno d’Italia solo per il gusto di farlo, guidato da una risata. Con lui Nico Colucci, amico ballerino di Noicattaro in provincia di Bari, con cui l’altro giorno ha esultato all’ombra del faro di San Vito Lo Capo in Sicilia dopo più di un mese da pedone. La partenza, infatti, è datata 2 agosto da Santa Maria di Leuca. Robetta da 1100 chilometri e simpatia proporzionale. Il seguito di un  analogo cammino compiuto tre anni fa da Ravenna a Santa Maria di Leuca. Il primo lo hanno chiamato “Il cammino del cretino”, il secondo “la via del cous cous” e su Facebook la loro pagina seguitissima è “The walking mad”: nomi che sono un programma.

"Una sera – racconta Anzalone - ho ascoltato la storia di un uomo che fuggì dalla Germania durante la guerra raggiungendo la Sicilia a piedi e ho subito pensato che si poteva fare qualcosa di simile. Un’idea talmente pazza che l’abbiamo concretizzata, ma il cammino di Santiago ci pareva troppo facile. A noi inesperti piacciono le complicazioni". Spazio, dunque, a un’estate 2014 passata a lambire le coste del Sud  seguendo un tracciato istintivo con il mare come bussola, salvo uno scollinamento sul Monte Pollino. La bellezza di un iter ingarbugliato, dettato solo da una curiosità appropriata a scorci meravigliosi. "Seguiamo i sentieri, certo, ma mica sempre. Qualche volta il mio amico Nico si inventa che guadando un fiume si taglia e ci troviamo a valicare corsi d’acqua con lo zaino in testa al margine di un golfo artificiale del tutto insuperabile. Ecco, in quelle situazioni trovi il modo di cavartela con il sorriso". Con la preparazione fisica come la mettiamo? "Chiaramente non facciamo allenamento specifico, però si tratta certamente di qualcosa di probante. Viaggiamo a una media di 36 chilometri al giorno. Impressionanti le distanze che si possono coprire a piedi".

 Nel marasma di aneddoti che spuntano come coriandoli ne spunta uno proprio nel parco del Pollino. "Una storia da film – sorride Colucci – perché abbiamo salvato un cagnolino trovato in un pozzo. Lo abbiamo battezzato Ziggy Stardust. Come premio il destino ci ha fatto sbagliare sentiero fermandoci in un posto senza acqua né cibo arrabbiati come vespe". Già, perché vi sarete mica immaginati che ci siano campeggi prenotati? "Ah no – ridono – abbiamo una tenda che usiamo all’occorrenza un poco dove capita. Certo, se possiamo preferiamo i camping o le aree attrezzate per i servizi".  Tutto il resto è raccolto in un libro di futura pubblicazione o sulla pagina social.

 In ogni caso all’orizzonte spunta la voglia di un terzo cammino aperto a tutti. "Per venire con noi basta contattarci, siamo ben contenti". Non servono particolari sofismi o itinerari precisetti: solo la capacità di sorridere è imprescindibile. Pronti a mettersi in cammino?
Alan Conti (www.altoadige.it)

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