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venerdì 25 luglio 2014

Scuola di San Giacomo, nuove aule e palestra


LAIVES. Una scuola a metà che ha bisogno di essere completata. A metà tra italiani e tedeschi, a metà tra Bolzano e Laives. L'Istituto di San Giacomo da diversi anni lamenta un sovraffollamento preoccupante: gli ultimi dati disponibili parlano di 197 alunni e 32 insegnanti da gestire in spazi adatti ad ospitarne molti meno. Non a caso una classe è ospitata da anni in un container. La vicinanza con Maso della Pieve, infatti, porta molti bolzanini a guardare un passo oltre il confine, così come fanno alcuni laivesotti. Risultato? San Giacomo conta 3.583 residenti ma la sua scuola è appetita da un bacino più ampio. Nasce così la necessità di effettuare un ampliamento studiato a fondo dallo studio dell'architetto Peter Paul Amplatz e rimasto nel cassetto fino a pochi giorni fa quando il Comune di Bolzano ha deciso di metterci del suo, assieme a quello di Laives in un'apposita convenzione.
Il sì di Bolzano. «Faremo la nostra parte», la conferma telegrafica dell’assessore comunale di Bolzano Judith Kofler Peintner. Troppo complicato pensare di spostare tutti gli alunni del capoluogo nelle strutture di Oltrisarco: meglio provare a mettere sul piatto un intervento che può variare tra i 5 milioni e i 5,4 milioni.
Il progetto. Amplatz, infatti, ha redatto un approfondito studio di fattibilità che propone due opzioni. «La base di partenza è un ampliamento autonomo nella zona tra l'edificio attuale e la strada collocata a est, lungo via Maso Hilber, compartecipata al 50% dai due Comuni. Si potrebbe, però, realizzare l'ingresso principale a est oppure rivolto a nord. La prima soluzione costa circa 400 mila euro».
Scartata l'idea di un rialzamento della struttura principale. «Non si può. La fondazione a trave rovescia crea problemi statici troppo rilevanti». L'ampliamento, chiaramente, dovrebbe servire la parte più didattica, mentre il blocco principale sarebbe interessato dalla realizzazione di una mensa nuova di zecca al piano terra, al posto della vecchia palestra, e al piano superiore una microstruttura per l'infanzia. Da creare ex novo, a quel punto, anche una nuova palestra. Chiari i riferimenti quantitativi delle aule. «Per la scuola italiana calcoliamo la necessità di 16 aule, 10 per la didattica e 6 per il sostegno. La parte tedesca, invece, necessita di 5 aule di insegnamento e 3 per il sostegno. Un totale complessivo di 24». Sufficienti per far fronte a un potenziale afflusso in aumento sottolineato pure dallo studio di fattibilità commissionato dalle amministrazioni.
I tempi. Due, comunque, i punti forti di una simile riorganizzazione: bassissimo impatto ambientale e la possibilità di effettuare i lavori durante il periodo scolastico. Certo, non proprio la situazione ideale per docenti e bambini, ma i tempi non saranno biblici. "Solo di cantieristica - continua Amplatz - potremmo ipotizzare massimo un anno e mezzo di lavoro. Dal punto di vista delle procedure, invece, la questione è assai più delicata perché dopo l'accordo per il finanziamento Laives dovrà preparare un bando. I tempi, in questo caso, si fanno più incerti". Intanto crescono gli iscritti. 
Alan Conti (www.altoadige.it)

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