BOLZANO. Per amore. Di se stessi, della propria professione, di un percorso accademico, ma anche l’uno dell’altro. L’esame di Stato di quest’anno a Bolzano regala una storia tutta particolare nelle aule dell’Ipsct De Medici di via San Quirino. Seguiti durante l’anno dalla dirigente Gabriella Kustatscher, infatti, si sono presentati davanti alla commissione Lorena Azzolini e Fabrizio Dotta, rispettivamente 41 e 42 anni, entrambi infermieri all’ospedale di Bolzano e fidanzati. Ci arrivano dopo anni di scuola serale: tra i banchi fino a mezzanotte dopo giornate di lavoro. Far defluire le scorie professionali e intingersi nella mentalità scolastica: impegno duro, non semplice. Prima, seconda, terza e quarta prova poi l’orale. Risultato? 200, nel senso che entrambi sbancano il diploma con il massimo dei voti. «È stata un’esperienza forte, intensa e comunque emozionante», le parole di Azzolini. «Ci tenevo particolare a centrare un buon punteggio perché il diploma mi serve per continuare la carriera accademica a Trento, facoltà di psicologia. Ero determinata a seguire un percorso statale triennale che non condensasse tutte le nozioni in un lasso di tempo ridotto. Una scelta che alla fine ha pagato». Identico l’obiettivo per Dotta: «Mi orienterò su un percorso specializzante della Claudiana». Tutto, naturalmente, se compatibile con gli orari di lavoro. Studiare, insomma, è affare ingarbugliato nella gestione dei tempi, ma può aprire curiosi percorsi professionali a patto di metterci l’appropriata convinzione. Interessante, inoltre, il capitolo tesine per gli orali. «Mi sono concentrata sulla violenza di genere – spiega Lorena – perché si tratta di un argomento che ho a cuore e nel quale mi piacerebbe trovare pure uno sbocco professionale». Kustastcher oltre che dirigente scolastica è anche presidente di Gea. «Non lo sapevo ed è stata una splendida scoperta. È stato utile confrontarmi con lei». Più classico il tema portato da Fabrizio. «Ho analizzato i totalitarismi con un occhio interessato a quanto sta avvenendo anche nella politica contemporanea. In questo modo ho potuto spaziare comodamente tra le varie materie”. Com’è, però, l’atteggiamento dei professori verso due adulti che si presentano davanti alla commissione? «Sono stati carini perché hanno dimostrato di comprendere a fondo la nostra situazione. È stato bello scoprire che nel giudizio hanno voluto sottolineare il nostro impegno nell’essere anche lavoratori».
Alan Conti
La notizia qui è un'altra e molto più grave: come hanno fatto questi due a diventare infermieri senza 1) un titolo di scuola superiore 2) una laurea (almeno breve).
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