Una curiosa spilla che unisce i due Paesi |
BOLZANO. C’è
poco da fare: da
qualsiasi angolazione la si guardi questa è la partita centrale del gruppo D.
Le due “gialle” Svezia e Ucraina, infatti, almeno sulla carta sono inferiori a
queste due Nazioni che tornano a incrociare i propri destini dopo che la storia
le ha messe spesso una contro l’altra. Per fortuna le uniche rose che saranno d’attualità
oggi saranno quelle dei fiori che dominano la grafica di questa Euro 2012 e le
armi per superarsi si chiamano Benzema, Gerrard, Ribery e Terry. A dispetto dei
pronostici, però, a presentarsi meglio all’appuntamento inaugurale sembrano
essere proprio i galletti transalpini, nel pieno di una fase di ricambio
generazionale dopo il celebre ammutinamento a Domenech del Sudafrica. Ribery, M’Vila,
Nasri, Menez e Benzema è tutta gente che promette bollicine e reti con in canna
il colpo risolutore. La difesa, semmai, dovrà trovare il freno a mano alle
discese di Evra e Debuchy (occhio, interessa all’Inter) incrociando le dita per
la tenuta stagna della coppia centrale Mexes-Rami. Dall’altra parte, invece, i
Leoni hanno salutato Capello senza troppi patemi, rimesso in panca una vecchia
volpe dei prati come Roy Hodgson e stramaledetto quel calcio di Rooney durante
le qualificazioni che lo terrà fuori per squalifica nei primi due incontri.
Forse l’unico vero fuoriclasse inglese non vedrà il campo prima di
Inghilterra-Ucraina del 19 giugno: potrebbe essere troppo tardi. Il compito di
non farlo rimpiangere sarà sulle spalle dei giovani Carroll e Wellbeck (più
defilato Defoe): sbarbatelli alla prima grande manifestazione internazionale.
Gli infortuni di Lampard e Cahill in preparazione, insomma, paiono la classica
tegola su una situazione difficile che ha portato un pessimismo mai conosciuto
all’ombra dell’ottuagenaria corona di Elisabetta. La classe è parcheggiata
sulle fasce con le catene Cole-Downing a sinistra e Jones-Milner e destra,
mentre in mezzo al campo i britannici sono attaccati al salvagente Gerrard.
Qualità non diffusissima, ma carattere storicamente al top.Ovviamente la posta
in gioco è alta perché dall’altra partita del gruppo potrebbe uscire la
classica outsider fastidiosa, in grado di impensierire chi dovesse uscire
sconfitto da Kharkiv. Considerando la Svezia favorita sull’Ucraina,
significherebbe arrivare al match decisivo con lo spiacevole compito di mettere
le briglie e Ibrahimovic che, quando non se le mette da solo, non è certo un
Carroll qualunque.
Alan Conti
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