Le formazioni proposte oggi nel paginone della Gazzetta dello Sport |
BOLZANO. Con la Spagna è stata una buona partita.
Buona, non ottima né stratosferica come l’ha dipinta qualcuno sull’onda di un
entusiasmo che deve ancora trovare tutte le conferme. L’Italia torna oggi in
campo contro una Croazia rognosa, tecnicamente valida, fisicamente piazzata e
di buon livello. La storia racconta di una sola vittoria contro i croati,
quindi l’atteggiamento da grande squadra deve sparire subito perché, sia
chiaro, questo match non sarò affatto facile. Il solo punto conquistato con la
Spagna, oltretutto, non porta con sé alcuna garanzia perché nel malaugurato
caso di sconfitta oggi pomeriggio ci si avvicinerebbe comunque pericolosamente
all’eliminazione. Già solo il profilo del biscottone possibile tra Spagna e
Croazia all’ultima giornata dovrebbe spronare i ragazzi a un impegno deciso e
cattivo: l’esperienza di Svezia-Danimarca non va ripetuta, please. Non
dimentichiamoci, infine, che storicamente l’Italia fatica più con le “piccole”
per definizione: non solo il biscotto, quindi, potrebbe risultare indigesto.
Dal
punto di vista tattico la sfida dovrebbe vedere gli Azzurri a menare le danze,
aiutato dal 3-5-2 caldeggiato dalla vecchia guardia e carrozza della trionfale
stagione juventina di quest’anno. I dubbi di formazione di Prandelli sono tutti
concentrati in attacco, ma è probabile la conferma dell’undici che ha impattato
con la Spagna. Balotelli-Cassano, dunque, il duo da cui ci aspetta un apporto
di talento inversamente proporzionale all’acume di alcuni atteggiamenti: se
faranno cantare i piedi potranno tenere tranquillamente le bocche cucite che
nessuno se ne avrà a male. Dalla panchina, intanto, occhieggia un Di Natale cui
basta mezza occasione per schiantarla in rete: evidentemente Prandelli
preferisce chi aspetta una chiamata dell’uomo per disinnamorarsi del pallone
tra i piedi. Dietro, intanto, De Rossi continua il suo Europeo da stopper con
impostazione da libero e testa da centrocampista: per ora funziona e al
romanista piace. Qualcosa di più forse, ci si attende dalle fasce dove il potenziale
dinamico di Maggio e Giaccherini è certamente superiore di quello, comunque
sufficiente, visto a Gdansk. Nel cuore del campo, infine, Marchisio dovrà dare
un occhio e se possibile impensierire la punta di diamante croata Modric,
mentre da Pirlo e Thiago Motta ci si aspetta più qualità: più dal primo che non
dal bradipante stile di gioco del secondo. Avanti Azzurri, piccolo sarà
indigesto, ma ci sta tutto in un sol boccone.
Alan Conti
Nessun commento:
Posta un commento