Folla a Milano per il passaggio del Papa |
Partiti da San Pio X sotto l'organizzazione dell'associazione "Il Cammino". Il racconto di Ivano Moltrer e la curiosa assenza di curia e ufficio pastorale.
BOLZANO. La famiglia come pietra angolare su cui
costruire la società che ci porterà fuori da questa crisi. Prima ancora della
possibilità di vedere sfilare il Pontefice lungo le affollatissime strade di
Milano è stata questa convinzione a spingere 130 fedeli bolzanini alla
trasferta in terra lombarda in occasione del Family Day. L’emozione
dell’incontro con Benedetto XVI difficilmente sarà dimenticata, ma al centro
dell’attenzione c’è la riflessione proposta dallo slogan “One world family
world” . Nelle parole di un motto straordinariamente simile a quello di una
nota radio nazionale si comprende il senso di questa giornata. "La
famiglia è un valore fondamentale per tutta la comunità, compresa la società
laica" le parole di Ivano Moltrer dell’associazione “Il Cammino” che con
la parrocchia “San Pio X” ha organizzato la trasferta di circa 130
concittadini. "In un passaggio del suo discorso il pontefice ha ribadito
l’identità tra la famiglia cristiana e la famiglia comunemente diffusa nella
nostra società: è un aspetto molto importante che permette di guardare con
fiducia al futuro".
Tornando alla giornata milanese del gruppo
bolzanino Moltrer racconta tutta la sua soddisfazione "per una trasferta
che ha unito le generazioni, oltre che le associazioni cattoliche e i vari
gruppi parrocchiali della città. E’ stato anche un momento per condividere
un’esperienza con i propri figli, le mogli o i mariti. Nella partecipazione dei
giovani, prima di tutto, possiamo raccogliere messaggi di fiducia. Spesso si
parla della crisi di vocazioni poi capitano giornate come questa o la Festa
della Gioventù che ci dimostrano, al contrario, che la spiritualità è diffusa
anche tra i ragazzi. Dobbiamo coltivare questo interesse e non permettere che
si disperda con il tempo". Benedetto XVI, ovviamente, è stata visto e
salutato durante la sua discussa sfilata nel capoluogo lombardo. "Dei 37
settori in cui era stato diviso il percorso noi eravamo ai numeri 15 e 16,
quindi esattamente a metà. Non avevamo alcun pass privilegiato o particolare
permesso, ma ci siamo ugualmente goduti il momento". Nella serata,
inoltre, c’è stato un altro momento di rilievo: "Abbiamo avuto un
incontro tra tutte le sezioni nazionali dell’associazione “Il Cammino” per
confrontarci proprio sul tema della famiglia e ragionare in quali direzioni
operare. Riflessioni e spunti concreti che torneranno sicuramente utili nella
pratica di tutti i giorni, compresa la proposta di coinvolgere intere famiglie
nell’opera di evangelizzazione di zone in cui la cristianità è poco
conosciuta".
Curioso che l’appuntamento abbia pungolato
parrocchie e associazioni, ma lasciato sostanzialmente indifferente la Curia.
Il tentativo di organizzare un pullman dell’ufficio pastorale è naufragato di
fronte alla penuria di partecipanti, mentre nessuno si accorgeva del centinaio
di partecipanti radunati da San Pio X. Particolare anche la scelta del
presidente della commissione Famiglia della Diocesi Ezio Baraldo che,
evidentemente, tra i sui compiti non prevede la partecipazione al Family Day. "Purtroppo non sono andato, ma il messaggio lanciato dal Papa è di
un’importanza fondamentale. Il parallelismo con il mondo laico sottolinea la
necessità di sentirci parte di una comunità più ampia in cui tutti dobbiamo
essere capaci di trovare forme proficue di collaborazione. Senza
steccati".
Alan Conti
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