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martedì 5 febbraio 2013

Tutta la Gardena all'ultimo saluto di Manuel

La montagna che Manuel tanto amava
BOLZANO. Bianca come la neve che lo ha tradito trasformandosi da passione ardente a nuvola che la ha inghiottito. La bara del giovane Manuel Moroder è l'apertura di quel corteo di dignitoso dolore che taglia il paese di Ortisei dalla casa del giovane fino alla chiesa di paese e il campo santo che la incorona. E' l'ultimo tragitto di un ragazzo che ha con sé una famiglia che lo amava, amici che lo ammiravano e un'intera vallata che lo accarezza. Mamma Monika e papà Hugo, i fratelli Aaron ed Eleonora, zio Ewald che in questo cammini è prima di tutto zio e solo poi anche sindaco, e poi tutti, conoscenti o meno, hanno sentito il cuore stringersi per un destino che a quindici anni non dovrebbe essere scritto nemmeno sulla sabbia, figuriamoci nella neve. Manuel riposerà al fianco dello zio Frank, come lui sgambettato da troppa passione tredici anni fa in parapendio. Perché la Gardena è così: dietro un palcoscenico di inaudita bellezza e turismo palpita un cuore di amore incondizionato per la natura e le sue declinazioni sportive. Un amore che riga le guance pensando a chi ha pagato troppo questa simbiosi. Manuel ha forse sottovalutato il rischio pagando l'inesperienza, ma guardando quel feretro nessuno può pensare che a quindici anni le imprudenze sono tappe della vita e della vita tappe dovrebbero rimanere. Invece per questo ragazzo dagli occhi magnetici non è stato così e constatarlo fa male. L'unica consolazione, però, è che in realtà non è stata la neve a tradirlo, ma i detriti nascosti dentro di lei. La neve lo amava troppo, era uno dei suoi figli e oggi pomeriggio un fiocco di lacrima sarà sceso anche a lei.

Alan Conti
TCA ALTO ADIGE TV
Nel telegiornale di oggi

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