Appena quattro giorni fa alla festa di chiusura di campagna elettorale dell’Svp nemmeno lo zoccolo più duro della Stella Alpina avrebbe creduto di calare sul tavolo delle Politiche io poverissimo di cinque deputati. Lo stesso Obmann dell’Svp Richard Theiner tinteggiava la migliore delle ipotesi con quattro parlamentari. Invece a Montecitorio, assieme a Albrecht Plangger, Renate Gebhard e Daniel Alfreider prenderanno posto pure il rappresentante del Patt Mauro Ottobre e Manfred Schullian. Tutto frutto del 24,2% su scala regione e di quei 146.804 voti che per gioco del destino sono più della distanza decisiva per dare la maggioranza al centrosinistra. Tre, come buone previsione, per il Partito Democratico che invia nella Capitale Gianclaudio Bressa, Michele Nicoletti e Luisa Gnecchi, mentre la grossa sorpresa è Florian Kronbichler che si porta a casa un posto in Parlamento con il 3,8% grazie al gioco dei resti e al premio di maggioranza. E’ il primo altoatesino senza la targa Svp a imboccare la tratta Bolzano-Roma.
Al di fuori del centrosinistra la truppa degli eletti si riduce a singole unità con la pasionaria Michaela Biancofiore che andrà a prendersi quel seggio nella sua regione che voleva da un quinquennio e Lorenzo Dellai scontato deputato di una Scelta Civica che entra nell’aula per il rotto della cuffia nazionale. Chiude la truppa Riccardo Fraccaro, premio per il notevole 14,6% centrato dai grillini.
La delegazione parlamentare di stampo altoatesino è poi completata dai tre senatori Francesco Palermo, Karl Zeller e Hans Berger che hanno confermato in pieno le aspettative abbattendo tutti il muro della maggioranza assoluta.
Ora, però, terminati i brindisi e abbassati i bicchieri ci sarà da tirare su le maniche: c’è un Paese da governare e non appare affatto facile.
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