Bisogna essere sinceri: quello
presentato da Trenitalia nei giorni scorsi è un passo avanti nel rapporto con i
cani rispetto al recente passato. Viaggiare sui convogli nazionali, infatti, se
non altro è diventato più facile negli ultimi anni e a Milano sono i numeri a
confermarlo. Sono 12.000, infatti, gli animali di media e grossa taglia
trasportati nell’estate 2014, 60.000 il totale stagionale che confluisce nei
150.000 registrati da inizio. Rispetto al 2013 siamo al cospetto di un
incremento del 10%, il che in qualche misura significa pure un decremento del
rischio di abbandono. I dati di questi mesi caldi sono stati presentati nel
capoluogo lombardo da Michela Vittoria Brambilla per la Federazione Italiana
Associazione Diritti Animali e Ambiente assieme a Gianfranco Battisti,
direttore della divisione Passeggeri Alta Velocità di Trenitalia. I dati,
infatti, sono il risultato di un’intesa programmatica siglata dai due enti che
ha portato al libero accesso dei quattro zampe di qualsiasi taglia a bordo dei
Frecciarossa nei livelli di servizio business e standard, oltre alla prima e
seconda classe dei Frecciargento, Frecciabianca e Intercity. Un passo avanti
per Trenitalia che, in tutta onestà, prima del triennio in questione non ha
certo brillato per accoglienza verso Fido.
In ogni caso la vicenda è anche un business
per chi muove i treni sul territorio nazionale. I proprietari, infatti, devono
acquistare un biglietto a prezzo base ridotto al 50% per il proprio cane
collegandolo al proprio o a quello di un accompagnatore. Giustamente l’animale
domestico va predisposto per il viaggio
con un kit comprensivo di museruola, guinzaglio, libretto sanitario e
certificazione d’iscrizione all’anagrafe canina. Composti e in ordine con i
documenti, insomma, per togliere spazio alle facili critiche che ogni tanto
accompagnano i cani on tour da parte di chi non ne ama troppo la compagnia
itinerante. Naturalmente la tariffa cambia nel caso abbiate un esemplare
tascabile, quindi trasportabile nelle apposite gabbiette: in questo caso,
infatti, ,l’accesso al treno è libero. Un bambino maleducato, in fondo, occupa
molto più sedile e rischia pure di fare più confusione.
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