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domenica 29 aprile 2012

Associazioni, tutte contro le pale eoliche

La sequenza di un grifone abbattuto da una pala eolica
Avs, Cai, Arc Alpin, Wwf e Comune di Gries al Brennero contro i 19 impianti targati Letiner e autorizzati dalla Provincia. Ci si aspetta uan sospensiva del Tar di Bolzano a metà maggio.

BRENNERO. Tutte le associazioni alpinistiche contro l’installazione di pale eoliche “Leitner” approvate dalla Provincia al Brennero. E’ partita ieri con una conferenza stampa di presentazione l’offensiva che Avs, Cai, Avs austriaco, comune di Gries al Brennero, Dachverband e Club Arc Alpin hanno lanciato contro Palazzo Widmann per ottenere dal Tar la sospensiva della delibera che autorizza l’installazione di 19 impianti sulla cima del Sattelberg. Nonostante la decisione della giunta di non accettare più pale sul proprio territorio risalente al 21 febbraio 2011, infatti, i 60 milioni di investimento e il peso della Leitner hanno permesso di mantenere aperta un’eccezione proprio per la val d’Isarco. Peccato, però, che l’opera violi un protocollo della Convenzione delle Alpi ratificato dall’Europa, ma non dall’Italia, sul quale faranno leva gli ambientalisti per ottenere una sospensiva.

I motivi che portano le associazioni a fare muro contro una simile opera sono molteplici: si va dal forte impatto ambientale del cantiere al pericolo per i tanti uccelli che passano proprio per il Brennero durante le migrazioni, senza contare le ricadute negative a livello turistico di un panorama inevitabilmente deturpato. Avs e Cai, insomma, ne hanno abbastanza per un attacco frontale alla Provincia. "Tutto l’iter procedurale – rileva Georg Simeoni, presidente dell’Alpenverein – è quantomeno discutibile. Gli amministratori, infatti, ci devono spiegare come mai sono passati quattro mesi dal momento della deliberazione (14 febbraio 2012) alla successiva a pubblicazione: evidentemente c’era la necessità di affinare qualche motivazione. Non dimentichiamoci, comunque, che questo cantiere avrà dimensioni spaventose dato che per il montaggio delle pale servono gru mobili dal peso di circa 100 tonnellate e lunghe 20 metri. Possibile l’impiego di 10 betoniere contemporaneamente per installazioni che avranno un’altezza di 95 metri. Lungo quale strada passeranno tutti questi mezzi?". Amarezza per il metodo espressa dal presidente del Cai Giuseppe Broggi: "Ancora una volta ci troviamo davanti a una politica che non considera minimamente l’opinione della popolazione. A nessuno in val d’Isarco è stato chiesto cosa ne pensasse di una simile opera" Probabilmente non c’è nemmeno stato il coraggio di comunicare un dato presentato dal volantino del movimento “Il  nostro Sattelberg” e disponibile sul sito www.unsersattelberg.wordpress.com in cui si evidenzia come  la val d’Isarco e le sue laterali ospitino già 188 centrali idroelettriche in grado di produrre energia per 308.000 nuclei famigliari (circa 900.000 persone). La produzione, insomma, già soddisfa il fabbisogno del doppio di abitanti dell’intero Alto Adige. La val d’Isarco, inoltre, è inserita dalla Sel tra le zone “rosse” provinciali considerate al massimo dell’assorbimento energetico. In soldoni nemmeno un watt delle future pale finirà nelle case di chi li ospita. Nelle stanze della Leitner, però, questo conta relativamente. "Un impatto devastante di nessuna utilità – il commento lapidario del presidente della federazione protezionisti (Dachverband) Peter Dissinger – che rischia di modificare pericolosamente l’ecosistema di una zona molto importante dal punto di vista turistico e naturale. Siamo assolutamente favorevoli alle energie rinnovabili, ma prima di tutto deve venire il risparmio energetico e una soluzione come quella dell’eolico deve comunque essere considerata un’ultima spiaggia. Per l’Alto Adige non è così". C’è, infine, il pericolo che incombe su circa 16.000 volatili come spiega Erich Gasser del consiglio direttivo dell’associazione altoatesina per la cura e la protezione degli uccelli Avk."Molti di loro, in parte largamente di specie protetta, migrano durante la notte e corrono il rischio di essere abbattuti o decapitati. La rotta è tra le più battute d’Europa e le luci possono non bastare. Nella zona del Sattelberg, oltretutto, vivono coturnici, fagiani, lagopodi e aquile reali che rischiano di veder distrutto irrimediabilmente il proprio habitat".



SCHEDA TECNICA DEL RICORSO

Dachverband, Cai, Avs e l’associazione altoatesina per la cura e la protezione degli uccelli hanno inoltrato tramite il Wwf Italia il ricorso al tribunale amministrativo di Bolzano contro la delibera provinciale del 14/2/2012 che autorizza la Leitner all’impianto di 19 pale eoliche sulla cima del Sattelberg in val d’Isarco. L’Österreichischer Alpenverein e il comune di Gries am Brenner, dal canto loro, si sono opposti autonomamente all’atto amministrativo. La prima udienza è fissata per il 22 maggio quando gli ambientalisti contano di ottenere una sospensiva. A spiegare le basi tecniche del ricorso, però, ci pensa Franco Capraro, membro del consiglio direttivo del Club Arc Alpin che riunisce tutte le associazioni del territorio alpino. "La Convenzione delle Alpi prevede un protocollo sull’energia che viene disatteso dalla Provincia. Il documento è stato approvato a livello europeo, ma l’Italia non l’ha mai ratificato perché inserito in un pacchetto che si è arenato in Parlamento su altri punti. Resta da vedere se può essere sufficiente l’approvazione europea con un’interpretazione estensiva".
Alan Conti

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