La sequenza di un grifone abbattuto da una pala eolica |
BRENNERO. Tutte le associazioni
alpinistiche contro l’installazione di pale eoliche “Leitner” approvate dalla
Provincia al Brennero. E’ partita ieri con una conferenza stampa di
presentazione l’offensiva che Avs, Cai, Avs austriaco, comune di Gries al
Brennero, Dachverband e Club Arc Alpin hanno lanciato contro Palazzo Widmann
per ottenere dal Tar la sospensiva della delibera che autorizza l’installazione
di 19 impianti sulla cima del Sattelberg. Nonostante la decisione della giunta
di non accettare più pale sul proprio territorio risalente al 21 febbraio 2011,
infatti, i 60 milioni di investimento e il peso della Leitner hanno permesso di
mantenere aperta un’eccezione proprio per la val d’Isarco. Peccato, però, che
l’opera violi un protocollo della Convenzione delle Alpi ratificato dall’Europa,
ma non dall’Italia, sul quale faranno leva gli ambientalisti per ottenere una
sospensiva.
I motivi che portano le
associazioni a fare muro contro una simile opera sono molteplici: si va dal
forte impatto ambientale del cantiere al pericolo per i tanti uccelli che
passano proprio per il Brennero durante le migrazioni, senza contare le
ricadute negative a livello turistico di un panorama inevitabilmente deturpato.
Avs e Cai, insomma, ne hanno abbastanza per un attacco frontale alla Provincia.
"Tutto l’iter procedurale – rileva Georg Simeoni, presidente
dell’Alpenverein – è quantomeno discutibile. Gli amministratori, infatti, ci
devono spiegare come mai sono passati quattro mesi dal momento della
deliberazione (14 febbraio 2012) alla successiva a pubblicazione: evidentemente
c’era la necessità di affinare qualche motivazione. Non dimentichiamoci,
comunque, che questo cantiere avrà dimensioni spaventose dato che per il
montaggio delle pale servono gru mobili dal peso di circa 100 tonnellate e
lunghe 20 metri. Possibile l’impiego di 10 betoniere contemporaneamente per
installazioni che avranno un’altezza di 95 metri. Lungo quale strada passeranno
tutti questi mezzi?". Amarezza per il metodo espressa dal presidente del
Cai Giuseppe Broggi: "Ancora una volta ci troviamo davanti a una
politica che non considera minimamente l’opinione della popolazione. A nessuno
in val d’Isarco è stato chiesto cosa ne pensasse di una simile opera" Probabilmente
non c’è nemmeno stato il coraggio di comunicare un dato presentato dal
volantino del movimento “Il nostro
Sattelberg” e disponibile sul sito www.unsersattelberg.wordpress.com
in cui si evidenzia come la val d’Isarco
e le sue laterali ospitino già 188 centrali idroelettriche in grado di produrre
energia per 308.000 nuclei famigliari (circa 900.000 persone). La produzione,
insomma, già soddisfa il fabbisogno del doppio di abitanti dell’intero Alto
Adige. La val d’Isarco, inoltre, è inserita dalla Sel tra le zone “rosse”
provinciali considerate al massimo dell’assorbimento energetico. In soldoni
nemmeno un watt delle future pale finirà nelle case di chi li ospita. Nelle
stanze della Leitner, però, questo conta relativamente. "Un impatto devastante
di nessuna utilità – il commento lapidario del presidente della federazione
protezionisti (Dachverband) Peter Dissinger – che rischia di modificare
pericolosamente l’ecosistema di una zona molto importante dal punto di vista
turistico e naturale. Siamo assolutamente favorevoli alle energie rinnovabili,
ma prima di tutto deve venire il risparmio energetico e una soluzione come
quella dell’eolico deve comunque essere considerata un’ultima spiaggia. Per
l’Alto Adige non è così". C’è, infine, il pericolo che incombe su circa
16.000 volatili come spiega Erich Gasser del consiglio direttivo
dell’associazione altoatesina per la cura e la protezione degli uccelli
Avk."Molti di loro, in parte largamente di specie protetta, migrano
durante la notte e corrono il rischio di essere abbattuti o decapitati. La
rotta è tra le più battute d’Europa e le luci possono non bastare. Nella zona
del Sattelberg, oltretutto, vivono coturnici, fagiani, lagopodi e aquile reali
che rischiano di veder distrutto irrimediabilmente il proprio habitat".
SCHEDA TECNICA DEL RICORSO
Dachverband, Cai, Avs e
l’associazione altoatesina per la cura e la protezione degli uccelli hanno
inoltrato tramite il Wwf Italia il ricorso al tribunale amministrativo di
Bolzano contro la delibera provinciale del 14/2/2012 che autorizza la Leitner
all’impianto di 19 pale eoliche sulla cima del Sattelberg in val d’Isarco. L’Österreichischer
Alpenverein e il comune di Gries am Brenner, dal canto loro, si sono opposti
autonomamente all’atto amministrativo. La prima udienza è fissata per il 22
maggio quando gli ambientalisti contano di ottenere una sospensiva. A spiegare
le basi tecniche del ricorso, però, ci pensa Franco Capraro, membro del
consiglio direttivo del Club Arc Alpin che riunisce tutte le associazioni del
territorio alpino. "La Convenzione delle Alpi prevede un protocollo
sull’energia che viene disatteso dalla Provincia. Il documento è stato
approvato a livello europeo, ma l’Italia non l’ha mai ratificato perché
inserito in un pacchetto che si è arenato in Parlamento su altri punti. Resta
da vedere se può essere sufficiente l’approvazione europea con
un’interpretazione estensiva".
Alan Conti
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