Prodotti ortofrutticoli in mostra su una bancarella |
I commercianti delle bancarelle del martedì a Oltrisarco dalle colonne di Taxi rispediscono al mittente l'opzione di trasferimento nella nuova piazza Nikoletti
BOLZANO. Piazza Bersaglio non si molla: nemmeno di un centimetro. Gli operatori del mercato del martedì non si fanno pregare nel respingere al mittente qualsiasi proposta di trasferimento nella nuova piazza Nikoletti: abitudine, tradizione e centralità rispetto al quartiere non si barattano con una cornice migliore. Se l'allergia degli ambulanti a qualsiasi spostamento è nota, desta sorpresa la convinzione con cui i commercianti difendono il mercato di Oltrisarco: in tempo di crisi è raro raccogliere soddisfazione. Il martedí dietro la bancarella, insomma, funziona e se la politica si accorge tardi di aver eretto una cattedrale del deserto vi ponga rimedio senza spostamenti forzati.
“Non vedo la necessità di trasferirci - rompe il ghiaccio Aldo Bon - e tantomeno credo possa esserci spazio per tutti, abbigliamento compreso”. “Non ci muoviamo - gli fa eco Aldo Munari - perché non c'è alcuna logica nello smontare un meccanismo che funziona. Il mercato di Oltrisarco, è vero, non garantisce una grande affluenza di pubblico, ma permette di rivolgersi a una clientela di lavoratori che, per un banco di polli allo spiedo come il mio, sono una risorsa fedele”. Maria Zampini ne fa anche una questione di affetto e...migrazioni. “Sarebbe il quarto spostamento: siamo stufi di peregrinare da un angolo all'altro del quartiere. Io, oltretutto, sono di Oltrisarco, quindi so quanto sia importante per i residenti non perdere i riferimenti tradizionali”. Stessa lunghezza d'onda per Martin Raffeiner: “La gente è abituata, non possiamo stravolgere tutto”. Duro, invece, Giuseppe Saggin che sarcasticamente arriva addirittura ad accettare nuova concorrenza pur di non spostarsi. “Si sono accorti di aver costruito una splendida cornice vuota e trovano semplice scaricare la responsabilità su di noi. Non ci stiamo perché trasferirci significa soffocare: siamo troppo decentrati. Se la politica è cosí convinta della bontà di piazza Nikoletti, come mai non ci manda gli ambulanti che certamente a centinaia staranno domandando loro un posto per esercitare in quello spazio?”.
Più possibilista, invece, è Daniel Woerndle: “Sinceramente non cambierebbe molto. Storicamente il mercato di Oltrisarco presenta una mattinata piuttosto tranquilla, per poi concentrare il grosso del movimento attorno a Mezzogiorno o comunque al ritorno dei lavoratori a casa. Non credo che un eventuale spostamento in piazza Nikoletti potrebbe in qualche misura mutare questa sua natura. Resta da chiedersi, però, se davvero possiamo starci tutti”. Più facile trovare voci favorevoli, infine, tra i commercianti del settore abbigliamento. “In via Aslago siamo stretti come sardine e il mercato non rende come potrebbe – la sentenza di Rahman Rahman – quindi uno spostamento sarebbe per noi sinonimo di miglioramento. Poter disporre di uno spazio più ampio, infatti, cambierebbe la nostra incisività e visibilità. Credo possano trarne beneficio anche i banchi di ortofrutta e gastronomia: alla fine è solo questione di abitudine”.
Alan Conti
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