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lunedì 23 aprile 2012

Leishmanioni e filariosi, attenzione alle vaccinazioni di Fido


Cane e veterinario: sempre un rapporto difficile?

Le due malattie spesso accomunate sono in realtà diverse. Letale e assente a Bolzano la prima, curabile e presente la seconda. E se il Comune si decidesse a bloccare la zanzara tigre...

BOLZANO. Leishmaniosi e filariosi sono i peggiori incubi dei proprietari dei cani. A forza di nominarle insieme, però, si tende a confondere le due malattie, senza considerare differenze consistenti nella prevenzione, sintomatologia ed eventuale terapia. In un momento in cui molte famiglie si trovano a programmare le vacanze estive, dunque, è necessario fare chiarezza e ad aiutarle ci pensa il veterinario Vincenzo Mulè. Primo presupposto fondamentale, però, è l’attenzione alla geografia perché ogni zona presenta differenti gradi di rischio e Bolzano, seppur ancora isola felice, richiede comunque qualche attenzione.
"Prima di tutto è bene disambiguare leishmaniosi e filariosi. La prima è provocata da un parassito veicolato da un pappatacio che non è presente nella nostra provincia, ma è assolutamente un rischio dal Garda in giù con zone endemiche e altre con fenomeni più sporadici. E’ bene, quindi, proteggere il cane con appositi collari repellenti che possono anche essere abbinati al respingimento di zecche e pulci. Purtroppo la malattia di per sé è letale e di 
difficile individuazione perché presenta una sintomatologia molto vasta, ma si stanno facendo passi avanti nel campo della ricerca su vaccino e terapia". C’è poi la filariosi che è altra faccenda. "Esatto, perché è l’inserimento nel corpo del cane di un parassita effettuato da zanzare che sono presenti anche a Bolzano. Le stesse zanzare tigre in diffusione possono essere pericolose in questo senso". Il Comune, però, non si è mai mosso in questo senso e accoglie la diffusione dell'insetto come inevitabile male di stagioe. Chiedere una disinfestazione alle amministrazioni, quindi, non sarebbe mossa sbagliata? "Sì, ma non c’è motivo di allarmarsi perché comunque esiste 
una terapia vincente e metodi di prevenzione adeguati. Non solo, in questi anni in città non abbiamo mai registrato casi di filariosi. E’ possibile, comunque, fare un vaccino della durata di 12 mesi con un costo tra i 50 e i 100 euro oppure affidarsi a compresse in grado di coprire l’animale per circa un mese dall’assunzione. In entrambi i casi i risultati sono ottimi". Veniamo, 
però, a vaccinazioni e prevenzioni di casa nostra. "Importante – continua  Mulè – spiegare bene le proprie abitudini al veterinario e calibrare al meglio le coperture. In ogni caso per chi frequenta tanto le zone dei laghi è assolutamente consigliabile il collare contro pulci e zecche che possono facilmente attaccarsi al cane". Fondamentale, invece, l’antirabbica. "Certo, perché obbligatoria e necessaria al passaporto europeo per chi vuole andare all’estero con 
Fido. Ci si può rivolgere al veterinario di fiducia, ma anche all’Asl dove si paga un po’ di meno". C’è, infine, tutto un “carnet” di vaccinazioni consigliate. "Dal cimurro all’epatite virale passando per la leptospirosi o l’influenza canina. Particolare attenzione, inoltre, alla gastroenterite virale perché ultimamente sono arrivati dei ceppi dall’Europa dell’est che sono 
riusciti a eludere alcune tipologie di vaccino. Preferibile, quindi, richiedere in  questo caso un trattamento particolare, poco più costoso, in grado di difendere l’animale da ben tre differenti ceppi di una malattia letale per i cuccioli".
Alan Conti  

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