Spiaggia di Alassio (tutte le foto sono di Irene D'Agostino) |
Una veduta notturna di Alassio |
Veniamo, comunque, agli aspetti più pratici.
Nulla da dire sulla sistemazione notturna dato che abbiamo avuto la fortuna di
contare su una casa direttamente in loco, ma solo al sentire la cifra di oltre
1400 euro a notte spesi da qualcuno nel Grand
Hotel ci scappa da sorridere. Sicuramente Alassio è cara, ma si trovano
soluzioni più convenienti. Decisamente più approfondita, invece, la disamina
sui ristoranti giacchè il piatto caldo diventa simpatica carezza in luoghi dove
il carrello del pesce si riempie a pochi passi dalla tavola. Citazione di
merito va alla pizzeria Golfo Blu
lungo il Budello: pizza di qualità, scelta vastissima, condimenti freschi e
pasta notevole. Il pizzaiolo, peraltro, è insignito di vari ed eventuali premi
internazionali, ma più di ogni riconoscimento vale la prova empirica e il
consiglio è di fidarvi. Prezzi abbordabilissimi e il lunedì sera con 20 euro ci
si porta a casa pizza (qualsiasi), birra e caffè: en plein. A listino, invece,
si è speso 33 euro a coppia per due pizze ben farcite: onesto. Virando sul
pesce, invece, vale la pena lasciar perdere ristoranti e gingilli che si
affacciano sul mare o di fronte alle luccicherie dello shopping (non me ne
vogliano) e concentrarsi maggiormente in un’area meno battuta come Borgo
Coscia. E’ lì che trovate l’Osteria Marco
Polo-Da Marcello che offre piatti di pesce molto abbondanti e di buona
qualità. Qualche anno fa avremmo detto cucina ottima, oggi solo buona ma forse
dipende dalla fortuna nel reperimento della materia prima. Anche qui listino
onesto (circa 20 euro a persona per un primo e un secondo con contorno in “comunione
dei beni”). Se avete la pazienza di incamminarvi verso Laigueglia, invece, il
consiglio è di pranzare a l’Osteria Inferno che, a dispetto del nome e delle
rappresentazioni mefistofeliche al muro, è una deliziosa trattoria a gestione
familiare dove gli spaghetti alle vongole e alla marinara sono memorabili.
Ottima anche la proposta di menù per pranzo a prezzo fisso di 12 euro che, a
differenza di molti altri locali, è basata su primo, secondo e bibita con
porzioni da listino: con 30 euro in due, insomma, di esce belli cucinati per
una pennichella sulla spiaggia. Se, infine, preferite fare da voi potete
tranquillamente affidarvi alla Pescheria
Bongiovanni in corso Dante Alighieri ad Alassio che con 11 euro ci ha
garantito cozze a sufficienza per una marinata, polpettini e code di gambero per
un sugo con i controfiocchi. Merita una prova, infine, l’Antica Focacceria nel
Budello.
Un palazzo di piazza Ferrari a Genova |
GENOVA. La città che corre nel mare l’abbiamo conosciuta a ritroso.
Partenza dal celeberrimo Acquario che
merita una visita per ambientazione, divertimento e, perché no, emozione (19
euro l’entrata). Dai delfini ai dugonghi passando per pinguini e la bellissima
vasca tattile dove poter accarezzare le razze: il percorso vasche fa tornar
bambini. Capitolo parcheggio: non appena arrivate in zona porto antico
infilatevi nel primo che trovate che tanto tutto è a portata di pedone. Il
traffico, infatti, è veramente copioso e non permette indecisioni mentre all’entrata
dei parcheggi a pagamento troverete piccole colonie di africani che in cambio
dell’indicazione del primo posto libero (e io azzarderei anche del controllo
del veicolo) vi chiederanno un paio di euro (braccialetto in omaggio).
Terminato l’acquario è bello fare due passi nel porto antico e chiedersi cosa
mai sia il Bigo eretto per il G8 (se
vi capita, senza andarci apposta), sbirciare Genova da 40 metri con l’ascensore
panoramico (4 euro la salita, 3 con il ticket dell’acquario) e rientrare nel
centro storico. Da qui in pochi passi siete alla cattedrale di San Lorenzo
(sembra la gemella del Duomo di Firenze, spettacolare), la bellissima piazza De
Ferrari, scendere in via 25 Aprile, ammirare lo slargo di piazza Fontane Marose
e ritornare da via Matteotti con i suoi palazzi cinquecenteschi chiamati Rolli.
Per chiudere il cerchio scendete per il vicolo San Siro e prendete la
famigerata via del Campo che, nonostante la celebre citazione, non riserva
alcuna sorpresa particolare mantenendo la sua natura un poco border line. D’altronde
De Andrè la descrisse come luogo di prostituzione, non di pellegrinaggio
turistico. In poco più di un’ora sarete nuovamente al porto antico con un
bignami in testa del capoluogo ligure. La bellezza di questa città, tuttavia,
si nasconde nel semplice gettare lo sguardo qua e là, nello sbirciare un vicolo
dove i muri dei condomini si baciano e chiedersi come sia la vita nei caruggi. Respira
la storia di una città che è stata protagonista del mare e che rimane sigillata
nell’orgoglio dei genovesi.
ALBENGA. Potrebbe non essere simpatico da dire, ma la visita ad
Albenga è evitabile. Il centro storico non presenta nulla di particolare, pur
essendo molto vivace. I tratti sono quelli caratteristici delle città che fanno
da punto di riferimento per diversi paesini nei dintorni: grandi supermercati,
negozi, ampie zone residenziali. Evento di punta, peraltro mal promosso in loco
senza lo straccio di una cartina tematica o segnalazioni, è la Festa dei Fiori:
sporadiche aiuole affidate alle decorazioni di vari gruppi. Non per
campanilismo, ma i giardini di Bolzano del quotidiano battono in larga misura
quelli di Albenga in festa. Per gli amanti dello shopping normale e non viziato
nei costi come quello di alcune boutique di Alassio, comunque, è consigliabile
un salto al centro commerciale “Le Serre”
(presenta anche un Ipercoop ben servita).
I giochi della natura nelle grotte |
GROTTE DÌ TOIRANO. Perché visitare una grotta e infilarsi in un
buco di pietra? Ecco, a Toirano c’è la risposta: perchè è più emozionante di
quello che si possa immaginare. Lo spettacolo di stallatiti e stalagmiti, il
pensiero dell’infinito tempo che ci mettono a formarsi rispetto al repentino
rischio di fallimento con una semplice “toccata” di mano umana, i disegni della
roccia, gli inganni delle forme e il procedere sempre più verso l’interno
consci di avere una montagna in testa sono sensazioni che si possono provare
solo una volta entrati in questi monumenti naturali. A questo si aggiunge una
visita esauriente (circa 70 minuti) e piccole chicche di grande valore storico
e di fascino come le orme di uomini primitivi o il cimitero degli orsi con ossa
di plantigradi enormi. Vale la pena spenderci mezza giornata senza concentrarsi
sulle condizioni meteorologiche perché una volta imboccata l’entrata (a 300
metri dalla biglietteria) la temperatura nelle grotte è costantemente di 16
gradi. Consigliata felpetta per chi si reca a Toirano d’estate, niente
indumenti eccessivi, invece, per chi l’affronta in altre stagioni. In abbinata
al ticket per le grotte potrete anche visitare il museo etnografico del paese
sul quale, forse, è meglio sorvolare. Al di là di qualche aratro e un bel
giardino c’è ben poco di considerevole, anche aggiungendo l’euro in più
richiesto per la visita delle sale del piano nobile. Assolutamente da vedere,
invece, il piccolo paese di Toirano: compendio della Liguria nei suoi vicoli e
nella sua architettura particolare, lontano anni luce dagli occhi di bue del
turismo di massa.
Meduse dell'Acquario di Genova |
La Liguria è così, ti colpisce
all’improvviso quando meno te lo aspetti: non c’è guida che possa spiegarlo.
Alan Conti
Io invece vi dico che su www.vacanzeinaustria.com ho visto il fascino che hanno gli alberghi a salisburgo .. e la zona poi non vi dico..
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