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mercoledì 20 gennaio 2010

Via Resia: troppi camion


Alto Adige — 19 gennaio 2010 pagina 16 sezione: CRONACA

BOLZANO. Via Resia nelle ore di punta è un lungo, interminabile, serpentone di auto e soprattutto camion che lavorano nei cantieri aperti di Firmian e Casanova. Un andirivieni di traffico pesante e pericoloso, che da troppi anni esaspera gli abitanti di una delle zone più popolose della città. Tutti sanno che di mattina o nel tardo pomeriggio si procede, ad essere fortunati, a passo d’uomo. L’emergenza è per così dire attestata, ma c’è chi propone anche delle contromisure come per esempio la costruzione di un’arteria parallela o quella del ponte sull’Isarco per raggiungere Casanova direttamente dalla Zona industriale. «Passare di qua alle ore 7.30 - dice Salvatore Dardano - vuol dire rassegnarsi. Ma per me la colpa non è solo di Firmian e di Casanova, ma anche di buona parte del pendolarismo che arriva da Appiano o Caldaro e che si butta tutto da questa parte». Renzo Padovan, invece, mette sotto accusa tutta la Zona industriale: «Hanno fatto uffici, aziende, supermercati e laboratori senza preoccuparsi minimamente di collegare meglio la nuova area che pulsa col quartiere ed i comuni limitrofi. Sempre meglio optare, se si può, per la bicicletta». Lino Paulato evidenzia un problema serio perché si è deciso di inserire una realtà residenziale gigantesca dentro strade che non reggono, che non ce la fanno a sopportarlo. Per i residenti alla fine è come infilare un elefante in una gabbia per scoiattoli. Gemma Azzolini parla di un vero disastro: «Se penso che qualche anno fa il problema che ci si poneva era quello del passaggio di qualche camion c’è da avere nostalgia. E siamo messi davvero male pure con i parcheggi». Chi si discosta dall’opinione generale è Annemarie Knollseisen: «Ma no, il traffico qui c’è sempre stato, non vedo peggioramenti!». Posizione intermedia quella della panettiera Lidia Agostini per la quale «nelle ore di punta il traffico è più caotico, ma per il resto la strada è tranquilla». Ogni giorno è un’altra storia anche se moltissimo dipende «dai cantieri, dai camion e dalla pioggia». Andrea Placereani, invece, è rassegnato: «C’è poco da fare. Qui sono stati aggiunti due interi rioni e adesso ne paghiamo le conseguenze». Per Luciano Zagato è anche un problema di inquinamento che si aggiunge alla puzza del depuratore: «Bisogna dare subito un altro sbocco a Casanova che non può pesare solo su via Similaun e progettare un’arteria parallela». Graziella Altadonna ha le idee chiare e non vede soluzioni: «Le intersezioni con le strade laterali sono tantissime e di conseguenza i semafori». Luciano Padoani spiega che abita in una casa che si affaccia proprio su via Resia e, nelle ore di punta, non riesce ad attraversare la strada «il problema è che non esiste sfogo e sono tanti anche i turisti che passano di qua perché vogliono arrivare a Merano dalla vecchia statale». Enrico Lillo, presidente della Circoscrizione Don Bosco, condivide la preoccupazione dei residenti stretti tra smog e traffico e boccia i continui rallentamenti: «Troppi semafori e poi pensate alla chicca di ponte Resia che finisce nell’incrocio con l’Arginale che obbliga a dare la precedenza alle auto che arrivano da sinistra. Nelle ore di punta ci troviamo davanti ad un enorme fiume di macchine che porta alla paralisi di tutta la strada». Di contromisure se ne discute da lungo tempo, quali quelle valide? «Sicuramente una nuova arteria verso Castel Firmiano offrirebbe una soluzione efficace. Non mi convince invece, conclude Lillo, il ponte per Casanova perché avrebbe un’utilità solo per gli abitanti del rione mentre bisogna ragionare su una scala cittadina». E, a proposito, è giusto ricordare la simulazione fatte dagli architetti che hanno lavorato al Masterplan che punterebbero a ridurre della metà la carreggiata di via Resia: metà per le macchine, l’altra metà tutta verde. - Alan Conti

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