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mercoledì 15 dicembre 2010

Gries: «No al senso unico»


di Alan Conti
zoom . BOLZANO. Chiudere via Vittorio Veneto in direzione ospedale? Non se ne parla, soluzione illogica. Commercianti e residenti della strada e di piazza Gries bocciano senza indugio la proposta di deviazione del traffico lungo lo stretto vicolo Crocifisso avanzata dal consigliere comunale di Unitalia Luigi Schiatti. Pur ammettendo una certa criticità nella gestione della viabilità, specialmente nelle ore di punta, chi frequenta quotidianamente il rione attorno a piazza Gries preferisce orientarsi verso soluzioni che migliorino la situazione senza, però, stravolgere il cuore del quartiere. Dal punto di vista squisitamente commerciale, poi, c'è un certo timore di replicare le difficoltà di via Claudia Augusta lungo un tratto che già di per sé è più di passaggio che non di sosta. «Credo che chi ha appoggiato questa proposta non abbia mai messo piede a Gries - la dura sentenza di Günther Grünberger, titolare dell'omonima macelleria - perché si tratta di un cambiamento illogico vista la conformazione di vicolo Crocefisso. E' come se si chiedesse di spostare il traffico autostradale lungo un sentiero di montagna: impensabile. Vero invece che il traffico di via Vittorio Veneto è sempre sostenuto: possiamo dire che è un po' come viale Druso in questa parte della città. I transiti, comunque, sono principalmente dovuti all'ospedale». Salvatore Scianguetta ha appena rilevato il cafè Royal avviando una nuova gestione. «Il movimento della strada è soddisfacente, ma bisognerebbe incentivare la sosta. Più che spostare i flussi, infatti, sarebbe da riflettere profondamente sulla critica situazione dei parcheggi». «Le due direzioni lungo via Vittorio Veneto - gli fa eco il residente Herbert Peroni - sono la soluzione più logica per questo rione. Pensare di spostare tutto su vicolo Crocefisso è chiaramente un'assurdità. Le auto che passano di qua, comunque, sono in gran parte provenienti da Merano, mentre il traffico della Val Sarentino punta solitamente verso il Centro, quindi non colpisce particolarmente Gries». Particolarmente agguerrita è anche Lidia Zeni: «Se proprio vogliono prendere in considerazione questa idea strampalata devono allungare e allargare il vicolo, altrimenti rischiano solo di complicare la viabilità senza alcun vantaggio. Il problema è la strettoia all'imbocco della piazza? Bene, allora bisogna avere il coraggio di espropriare il portico e allargare la carreggiata. Nel rione, oltretutto, siamo tutti rimasti spiazzati da un'iniziativa politica che dice di poggiare sul sostegno dei residenti». Al bancone della panetteria «Lemayr» Cinzia Furlato ed Elisa Barillari guardano alla possibile novità con un occhio professionale. «Già oggi non è facile riuscire a intercettare clienti nonostante il passaggio abbastanza continuo di vetture: dimezzare i sensi di marcia non può che penalizzarci ulteriormente. Sarebbe da evitare, insomma, la replica di un provvedimento che in via Claudia Augusta ha messo in ginocchio diversi negozianti. Vicolo Crocefisso, inoltre, sembra veramente troppo stretto per così tante auto e un eventuale allargamento andrebbe ad incidere sulle campagne, quindi si innescherebbero sicuramente nuove polemiche». Alina Yanchuk del ristorante «Abramo» si allinea alla posizione dei colleghi: «Non siamo per niente convinti che questa modifica possa davvero risolvere le criticità legate al traffico. C'è il rischio, al contrario, di spostare le auto verso l'incrocio di via Fago, imbottigliando ulteriormente l'uscita dalla rotonda di piazza Gries». Chiusura per Christoph Ladurner, titolare di un negozio di articoli sanitari: «Assolutamente contrario a questa ipotesi. C'è troppo poco spazio per portare qualche beneficio alla popolazione. La riqualificazione di piazza Gries non può partire con dei presupposti che peggiorino ulteriormente le attuali difficoltà».

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