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martedì 21 dicembre 2010

I negozianti di via Firenze «Mancano piazzole per carico e scarico merci»


BOLZANO. Criticità commerciali in via Firenze: sono numerose e si articolano su due livelli. Il primo, globale, tocca aspetti comuni a tutta la città come mancanza di parcheggi, traffico sostenuto unicamente di passaggio e assenza di piazzole per carico e scarico. Il secondo scende ad analizzare le singole particolarità dei negozi che, dall'agenzia viaggi alla gioielleria, presentano esigenze e necessità differenti. Il Natale, inoltre, non lascia segno di sé nella strada, se non per qualche sporadica iniziativa di addobbo da parte dei singoli commercianti. Nessuna traccia nemmeno del movimento turistico richiamato dal Mercatino, avvertito come un privilegio riservato ai colleghi del Centro. «Rischiamo di sembrare scontati - comincia Carlo Fenice di "Salon Mirage" - ma il problema del parcheggio è davvero pesante, anche perché nel piazzale dello stadio Druso si fermano pure le persone dirette in Centro. Il risparmio rispetto ai parking interrati, infatti, è sensibile. Una criticità che si riflette sull'attività di carico e scarico visto che le piazzole riservate sono sempre occupate da auto private. Sugli addobbi natalizi ognuno ormai va per sé data l'inesistenza di aiuti comunali». Luana Bernocchi, titolare della libreria "Peter Pan" conferma l'analisi: «Allo stadio andrebbero fatti più controlli perché non sempre viene rispettata la logica del bollino. Il settore dei libri, però, soffre eccessivamente gli sconti proposti dalla grande distribuzione. Non a caso paghiamo lo scotto del vicino Eurospar o di Mediaworld: è dura resistere a invasioni così aggressive. Le armi per controbattere sono la confidenza con i clienti, il classico consiglio e la fidelizzazione. Creare un clima diverso, meno caotico, è l'unica ricetta per non soccombere. Il libro, comunque, rimane un regalo importante che non sarà mai sostituito dalla tecnologia». Sotto l'albero sempre quotati pure i gioielli. «Sicuramente, ma questo modo di gestire il Natale non mi piace - rivela a sorpresa Alex Corradini di "Alex Gioielli" - perché quando si decide di fare un regalo così importante, con un esborso impegnativo, ci vorrebbe più riflessione. Si procede troppo spesso all'acquisto frettoloso e forzato. Da commerciante, chiaro, tutto questo fa comodo, ma umanamente dispiace. Da 20 anni, comunque, lavoro in via Firenze e negli ultimi anni si è accentuata la tendenza ad aprire e chiudere attività a velocità vertiginose: un poco la natura del mercato moderno. Al di là di parcheggio e traffico, comunque, l'unica vera modifica che ci ha penalizzato è la chiusura dell'ufficio postale che catalizzava il passaggio pedonale. Gli addobbi? Non so se siano così determinanti, ma la verità è che il Mercatino concentra tutto e aiuta solo una piccola porzione di commercianti della città. Onestamente è anche più brutto di molti altri in giro per l'Europa». Presenza storica della strada è Romano Zocchi dell'omonima agenzia viaggi: «Si sente la crisi e i bolzanini si concentrano sulle offerte dopo Capodanno. La piaga del parcheggio, invece, è dura da superare: la stessa via Valdagno, infatti, è totalmente sacrificata al posteggio perché l'emergenza è tangibile. La natura di via Firenze, invece, è cambiata radicalmente rispetto alla forte presenza di esercizi di vicinato o artigianali degli anni '80». «E' normale - intervengono Paolo Lazzarotto e Daniela De Pellegrin del "Rock Cafè" - che ci sia moltissimo traffico visto che siamo l'unica direttrice che porta all'Arginale. Si potesse, in qualche modo, intercettare un poco di transito sarebbe già un bel passo avanti. Le decorazioni natalizie, invece, ormai sono completamente lasciate all'iniziativa privata, in parte perché non esistono aiuti amministrativi e in parte perché si fa fatica a trovare un accordo comune fra tutti noi. Il settore dei bar, invece, continua a pagare la leggerezza nel concedere licenze a chiunque faccia una domanda. Si è picconata la professionalità e anche solo vedersi aprire un locale vicino per tre mesi implica una perdita di lavoro». Robertino Dalla Valle è drastico: «Gestisco una ditta di pulizie e in questa zona è necessario predisporre degli spiazzi per i servizi. Il traffico è da impazzire». Chiusura per Liberatina Cristelli del "Pulisecco Arcobaleno": «Non sarei così negativa nel dipingere una strada in preda al caos. In fondo per un commerciante si tratta di una zona che presenta più vantaggi che svantaggi».
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