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lunedì 27 dicembre 2010
I residenti di Gries: la viabilità non regge nuovi palazzi e garage
BOLZANO. Si scava in profondità per realizzare centinaia di garage, ma in superficie arrivano i problemi legati al traffico. Nei prossimi mesi Gries ospiterà 450 box in più, gran parte collegati alla realizzazione di nuovi condomini, e i riflessi sulla viabilità cominciano a preoccupare gli abitanti delle strade attorno alla piazza, già provata da code e intasamenti durante le ore di punta. Da via Tre Santi a via Penegal passando per via Fucine le carreggiate strette e i sensi unici creano dei percorsi obbligati inadatti ad ospitare un alto numero di transiti al giorno. L'offerta di parcheggio, inoltre, non sarà totalmente soddisfatta dai garage interrati e il timore è che si aggravi ulteriormente la penuria di stalli nel rione. Il tutto mentre nel cuneo verde le villette monofamiliari possono concedersi pure lo spazio per gli ospiti. Per i residenti, quindi, traffico e verde aggredito sono due facce della stessa medaglia: la scarsa programmazione urbanistica. Storicamente affacciati all'inizio di via Tre Santi sono Patrizia Grillenzoni e Roberto Paris dell'omonima edicola. «Il vero disastro sono i parcheggi, trovare un buco è già oggi un'impresa: figuriamoci quando nel rione arriveranno tutti i nuovi inquilini dei condomini in costruzione. La conformazione delle carreggiate, inoltre, non permette di ipotizzare grandi flussi di transito o i due sensi in via Tre Santi, quindi c'è il rischio che si aggravi la situazione». Punta il dito sulla strada anche Giuseppe Ceravolo di "Lavasecco 1hClean": «Prima ancora di fermarci a riflettere sull'aumento del traffico bisognerebbe dedicare la propria attenzione alla manutenzione del manto stradale. Buche e difetti sono visibili durante i giorni di pioggia quando le pozzanghere evidenziano impietosamente lo stato di queste carreggiate. Se l'intenzione è di far passare 400 auto in più sopra queste strade sarebbe opportuno rivedere i progetti. Per i parcheggi, invece, l'unica soluzione per un commerciante è prevedere degli stalli privati». «I posti bianchi o blu sono dei miraggi - gli fa eco Roberto Dolzan -, e in qualche modo questa è la spia delle difficoltà nella zona. I residenti, oltretutto, aumenteranno e finiranno con l'insistere su passaggi stretti e di difficile manovra. La stessa via Cesare Battisti, per esempio, è a malapena transitabile dai bus. Nelle ore di punta la confusione è destinata ad aumentare. Il commercio, peraltro, paga in modo evidente la situazione se si considera che i negozi di vicinato sono scomparsi. E' sgradevole, infine, tutto questo accanirsi contro un simbolo del quartiere come la Cantina di Gries». Dal bancone del bar "Alex" risponde una rassegnata Carla Mion: «Purtroppo la conformazione di questa porzione di città ha caratteristiche limitanti e i problemi di traffico o parcheggio sono connaturati alla struttura del rione. I sensi unici, per esempio, creano un percorso stretto e obbligato, quindi non possiamo che farcene una ragione e riflettere, eventualmente, sulle contromisure da adottare senza illudersi di risolvere totalmente le criticità». All'interno degli uffici della "Edil Adige" in via Tre Santi, invece, una residente confida tutto il suo malcontento. «In questa strada stanno per costruire 60 nuovi alloggi con relative auto che andranno ad incrementare il traffico. Per questioni di decoro hanno predisposto l'uscita dai garage proprio su via Tre Santi anziché via Penegal, aggravando ulteriormente la situazione. Lungo il percorso, poi, sono stati posizionati due dossi di rallentamento senza senso che già tempo fa chiedemmo al Comune, tramite una petizione, di eliminare. Per alleggerire la viabilità, comunque, si potrebbe riaprire la svolta a sinistra da via della Zecca a corso Libertà offrendo un'alternativa in più a chi prende la direzione dell'ospedale. Non mi risulta, oltretutto, che in via della Zecca siano previsti nuovi garage, quindi si tratta di dividere tra tutti le problematiche che si profilano all'orizzonte». Chiusura lapalissiana di Renato Marchetti, titolare dell'omonimo negozio di biciclette: «Come fare a migliorare la situazione? Costruire i garage per lasciarci le auto e utilizzare le due ruote».
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