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venerdì 12 febbraio 2010

Giorno del ricordo, si celebrano le vittime delle foibe


Giorno del Ricordo, si celebrano le vittime delle foibe
Alto Adige — 11 febbraio 2010 pagina 29 sezione: AGENDA

BOLZANO. Una giornata di celebrazioni ufficiali istituita, va detto, con ritardo, e molto sentita. Queste le conclusioni all’indomani del Giorno del Ricordo, che il 10 febbraio ha rimembrato il sacrificio degli esuli giuliano - dalmati sterminati nelle foibe nel periodo 1943 - 1947. Una memoria molto sentita a Bolzano, dove gli esuli giuliano - dalmati hanno contribuito in modo concreto allo sviluppo della città. Per questo ieri la deposizione di corone alla lapide posta sulla passeggiata Lungotalvera S.Quirino, all’altezza di via Fiume, è stata la prima di una serie di celebrazioni. Alla presenza delle autorità politiche, civili e militari e delle varie associazioni combattentistiche e d’arma, il sindaco Luigi Spagnolli ha aperto gli interventi lasciando poi la parola a Ivan Benussi, presidente dell’Associazione provinciale degli esuli, che ha sottolineato l’importanza di questa giornata: «Un’occasione di riappacificazione nazionale e perchè ciò che è accaduto - ha detto - non si ripeta». Note ufficiali sono state diffuse da diverse formazioni politiche o da loro esponenti, dalla Lega Nord al Pd, da Sinistra e Libertà al Pdl che con il vicepresidente del consiglio provinciale, Mauro Minniti, ha addirittura citato Gramsci ricordando gli anni di oblìo sul dramma degli infoibati e sottolineando che «tenere nascosta la verità non è solo un inganno o una truffa ma un inquinamento che avvelena e tarpa la vita di tutti». Notevole il riscontro al gazebo installato per ricordare le vittime delle foibe, nel pomeriggio in piazza Matteotti dai Giovani del Pdl e di Alternativa Studentesca che in mattinata avevano affisso volantini davanti all’entrata delle scuole. «Sono morti - ha ricordato, volantinando al gazebo, il presidente dei Giovani del Pdl, Alessandro Bertoldi - nazionalisti, partigiani, fascisti, antifascisti, sacerdoti, ebrei cattolici, industriali, bambini, poliziotti e carabinieri attraverso fucilazioni, torture e infoibamenti. Cercare di circoscrivere questa giornata solo a una parte politica è sbagliato e non rende giustizia a chi ha sofferto di una violenza che non faceva alcuna distinzione». Il volantinaggio, infatti, mirava a coinvolgere la popolazione e a far capire che la giornata va oltre gli schieramenti. «Ci siamo riusciti in parte - così Bertoldi -, purtroppo per lungo tempo ci sono state delle resistenze nella destra nel ricordare le vittime dell’Olocausto, così come a sinistra si fatica a condannare l’operato di Tito in modo netto. Credo che lentamente, soprattutto i giovani, possano modificare questo atteggiamento e partecipare con trasporto ad ambedue le Giornate senza condizionamento». In serata poi, la sezione locale di CasaPound ha organizzato un corteo, con il motto “La verità non può essere infoibata”: alcuni giovani dell’associazione culturale si sono riuniti via via nella piazzetta fra viale Europa e via Palermo, ovvero quella che è stata già chiamata piazzetta Martiri delle foibe, e da qui poco prima delle 21 è partito il corteo che ha poi raggiunto la stele sul Talvera.

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