UPLOAD 2010: UN DECOLLO OLTRE I CONFINI
Rendere i confini degli elastici: da tirare e, semmai possibile, tagliare. Upload non è solo un festival musicale per i giovani, ma una ricerca costante per accorciare i contatti e diminuire le distanze, che siano artistiche, culturali, geografiche e linguistiche. E così, dopo aver mandato al tappeto nella prima edizione le gabbie dei generi musicali e aver ampliato lo sguardo sopra Brennero e sotto Salorno l'anno scorso, cosa rimane da superare? Molto, moltissimo.
Upload 2010, quindi, nasce come i suoi fratelli: con delle sfide. Ostacoli da superare e limiti da forzare. Il primo, sicuramente, riguarda l'internazionalità. Si parlerà di musica di tutto il mondo, ci si aspetta iscrizioni dall'estero e opportunità di crescita non indifferenti. Non a caso, da qualche tempo, il vincitore assoluto si concede un'esibizione al festival di Oslo. Che lo sguardo fosse lungo, lo si era già capito. Non dimentichiamo, però, che la musica supera la lingua e non esiste metodo migliore per travalicare barriere linguistiche e accumunare i giovani di una terra che non può vivere più nella trincea degli idiomi. E' anche per questo che l'impegno dell'amministrazione è di quelli importanti. Una melodia non è un cartello stradale: può arrivare dritta al cuore anche senza traduzione.
Se Upload non è miope perché focalizza bene le realtà lontane, di certo non è nemmeno presbite vista l'attenzione riposta alla dimensione locale. Un cartellone tambureggiante accompagnerà la cavalcata delle iscrizioni da marzo verso il gran finale dei Prati del Talvera di giugno. Per i giovani artisti altoatesini, partecipare al concorso significa avere l'opportunità di esibirsi anche all'interno di contesti differenti dal solito palco. Stimoli, possibilità, visibilità: i premi finali sono gustosi, ma tutto questo non è secondario per chi pranza con la chitarra e cena con le percussioni.
L'ultima sfida siamo noi, e siete voi tutti. Un sito che ha lo scheletro di una redazione giovane e competente, che accompagnerà chi avrà voglia di vedere dentro il tessuto di Upload, ma anche dell'universo della musica attraverso approfondimenti, inchieste e viaggi. Due binari che permettano da una parte una crescita artistica pratica e dall'altra un arricchimento riflessivo più teorico. Saremo come una figurina che si appiccica al festival e cerca di portarlo in giro: non solo la stanza dove appoggiare la propria iscrizione e lasciarla a prendere polvere. Per tutto questo, però, avremo bisogno di voi, di parlarvi, di sentire le vostre voci. Saremo come un piccolo aeroporto, dove arriveranno e partiranno tutte le iniziative per essere sparpagliate nel mondo del web. Volare non è facile, ma se la spinta è tanta si può cominciare a decollare.
Alan Conti
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