Sill. Settimane dopo la frana che ha spaventato atleti e famiglie la pioggia è tornata per diversi giorni. In un ambiente da fine delle lezioni l'impianto si avvia a quei mesi di meno frequentazione con qualche interrogativo e alcune certezze. Le prime sono sponsorizzate dalla cooperativa Oasis con il responsabile Maurizio Cristofaro che, preferendo il taccuino al microfono, gira i complimenti al Comune di Renon per aver monitorato costantemente la strada e aver provveduto alla disposizione di misure di cautela nel piccolo promontorio che non frenó la frana. Atleti e famiglie, sempre secondo l'Oasis, non vedevano l'ora di tornare ai piedi di Castel Vanga per trovare un impianto all'altezza. Fin qui le note positive che, peró, non possono sovrastare del tutto quelle negative o potenzialmente tali. A partire proprio dalla strada dove, comunque, salendo incontriamo sassi di grandi dimensioni, poco meno di una scarpa, che se piombassero da una media altezza su un parabrezza potrebbero tranquillamente sfondarlo con tutte le conseguenze del caso. Ogni giorno, riporta Oasis, il Comune dell'Altopiano bonifica la carreggiata: il problema è che si tratta di una cura postuma non preventiva. Il sasso, insomma, cade anche se qualcuno poi lo porta via. La sorpresa più grande, peró, arriva da quel torrente Talvera che rabbioso ruggisce sul salto artificiale gonfio di pioggia. O meglio, da un suo affluente improprio: un rivolo di acqua bianca che spunta da un tubo esterno all’impianto e, lemme lemme, si infila dritto nelle acque del torrente. Il bianco, però, non è assolutamente la condizione normale di un’acqua di scarico libero, ma tecnicamente non è possibile ricevere alcuna descrizione dettagliata. Alcuni barattoli di vernice vuota e il passaggio di uno scootex sulla pista dipinta lasciano intendere che quell’acqua, spazzata da alcuni addetti con gli idranti, possa essere davvero colorata dalla pittura che, verosimilmente, lascia vedere il bianco in trasparenza nel ghiaccio con la pista in funzione. Non solo, sono gli stessi addetti a spiegarci come si tratti dello scioglimento stagionale del ghiaccio artificiale il che potrebbe preoccupare ulteriormente considerando che le tecnologie di vecchia generazione utilizzano l’ammoniaca come additivo per mantenere lo strato. Ipotizzando sia così alla Sill, e dando per assodata quella di oggi come la prima scongelata stagional,e ci potrebbe essere il concreto rischio di riversare ammoniaca nel Talvera.
La Sill, insomma, riparte con soddisfazione ma l’impianto continua a patire punti di domanda grossi come i massi che talvolta cadono giù.
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