Don Bosco si sente insicura e ci ha messo la firma. Questo almeno il messaggio che Alessandro Urzì e Alto Adige nel Cuore hanno voluto consegnare al Comune di Bolzano assieme alle 184 firme raccolte nel referendum artigianale condotto in via Parma nei giorni scorsi. Note le soluzioni caldeggiate dal Movimento, a cominciare dalle telecamere. A ritirare il plico le dipendenti della segreteria data l'assenza del sindaco Luigi Spagnolli.
“Abbiamo semplicemente fatto da connettore tra le istituzioni e i cittadini – le parole di Urzì – registrando le loro perplessità e la loro grande voglia di misure come la videosorveglianza. Speravamo di parlarne direttamente con la massima autorità cittadina, ma purtroppo è assente. Lo stesso questore, comunque, in passato ha sottolineato come la situazione, in riferimento allo spaccio, sia da valutare con la massima attenzione”.
Il primo cittadino, dal canto suo, ha declinato la possibilità di rispondere direttamente al microfono, ma ha inviato un messaggio personale ad Alessandro Urzì. Nel testo l'impegno ad esaminare il documento, ma anche l'appunto istituzionale della necessità del movimento di presentarsi prima in Circoscrizione. Resta in sospeso il se e cosa sia necessario alla sicurezza di Don Bosco.
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