Il volo Turkish Airlines da Venezia a Istanbul |
VOLO
Abbiamo viaggiato con Turkish
Airlines da Venezia a Istanbul Atatȕrk e di certo non possiamo che esserne
soddisfatti. Il giudizio non è perfetto a causa di una mezz’ora di ritardo sia
all’andata che al ritorno, ma sulla qualità del volo nulla da eccepire. Cibo
decisamente sopra gli standard del settore e al ritorno anche la possibilità di
scegliere film, musica e quant’altro con il proprio schermo personale. La
tratta, inoltre, dura due ore e mezza, quindi non è affatto lunga. Attenzione,
poi, a buttare l’occhio dal finestrino perché se siete fortunati vi ritroverete
dal lato che vi permetterà di ammirare dall’alto o la splendida laguna
veneziana o il Sulthanamet con i suoi minareti (un lato vede una cosa l’altro l’altra).
AEROPORTO ATATŰRK
L’aeroporto è bello, funzionale,
decisamente grande e ben servito. Una volta arrivati dipende dove siete
diretti: per Sulthanamet si prende il tram o il metrò, per piazza Taksim, come
noi, parte ogni mezz’ora un pullman della compagnia Havatas che porta nel cuore
della piazza a 10 lire turche per persona (circa 5 euro).Vi dicono che lo
spostamento dura 40 minuti, ma fate i
calcoli con il traffico di Istanbul e calcolate almeno un’ora.
La stanza del Ramada Plaza Hotel |
RAMADA PLAZA HOTEL
Questo albergo è splendido, noi
abbiamo avuto la fortuna di un “upgrade” di camera da standard a superior e, di
fatto, avevamo un piccolo appartamentino con tanto di casse della televisione
in bagno e altre mille piccole sorprese. Non avevamo la colazione, ma
francamente non c’è mai mancata: l’albergo omaggia l’acqua naturale, un
bollitore e le bustine di the, caffè e quant’altro. Basta comprarsi due
biscotti al discount nella strada che incrocia (esattamente dopo il
supermercato normale) e il gioco è fatto. L’ubicazione è forse l’aspetto più
delicato perché non è a Sulthanamet, ma a Niskisi ovvero dall’altra parte del
ponte. In soldoni significa che per arrivare alla fermata Eminonu del
Sulthanamet dovete prendere il bus 74 (mezz’ora l’andata, circa un’ora al
ritorno per percorso e traffico) oppure la metro per Taksim, la funicolare per
Kabatas e poi il tram che entra a Dilvan, cuore del Sulthanamet (più rapido, ma
costa il triplo perché ognuna delle tre tappe va pagata. Tre lire turche il
gettone singolo, due se ci si dota della “Istanbul Card”al costo di 7 lire
turche e utilizzabile anche da più persone). La fermata del metro dell’albergo
è Osmanbey (ci si arriva da Taksim), quella del bus Pangalti.
La Basilica Cisterna |
LA BASILICA CISTERNA
La basilica cisterna è
spettacolare: un’infilata di colonne nella penombra rese suggestive dai giochi
di luce e dall’acqua. L’ingresso costa 10 lire turche e non spaventatevi se
vedete coda all’ingresso: è rapida a smaltirsi e di sotto lo spazio è ampio.
Perdetevi ad ammirare le atmosfere, ma anche
le enormi carpe che nuotano. Bello, poi, affrontare il mistero delle teste di
Medusa che sorreggono solo due colonne delle centinaia. Perché questa scelta? Perché
storte?
L'interno di Santa Sofia |
Dentro vale molto più che fuori,
anche se già lo spettacolo esterno è di quelli da mozzare il fiato. Anche qui
il discorso fila vale come sopra, ovvero non fatevi spaventare perché non si
attende molto. All’interno la cupola, i mosaici e le opere artistiche di ogni
angolo sapranno sorprendervi. Perdetevi nel particolare e nella sintesi delle
due religioni che qui trova il suo culmine. All’interno ci sono le audioguide,
ma se vi dotate di tempo e di una buona guida cartacea potete gustarvela con i
vostri tempi. Il costo dell’entrata è di 25 lire turche e chiaramente non si
tratta più di una moschea consacrata, quindi per l’accesso non sono previste
particolari indicazioni.
La cupola di Kucuk Aya Sofia |
KUCUK AYA SOFIA
Non è una delle mete
tradizionali, ma data la vicinanza con il Sulthanamet e la sua bellezza il vivo
consiglio è di visitarla. Si tratta, in sostanza, della piccola Santa Sofia
ovvero la vera e propria prova per la grande Aya Sofia, sempre realizzata da
Giustiniano. Le vicissitudini storiche la rendono la perfetta simbiosi tra Islam
e cristianesimo. Sia chiaro, si tratta di una moschea a tutti gli effetti ma i
segni della sua origine sono del tutto evidenti. Soprattutto nelle colonne e
nei capitelli si nota il tocco artistico e architettonico che differenzia Kucuk
Aya Sofia dalle altre moschee che, per precetti e tradizione, tendono sempre a
seguire un certo standard.
La moschea blu in tutto il suo splendore |
MOSCHEA BLU
Qui, invece, l’esterno vale più
che l’interno. L’architettura è fantastica e rapisce gli occhi. Consigliamo di
mettersi nello spazio verde che intercorre tra la moschea blu e Aya Sofia e
gustarsi tutta la bellezza del momento, meglio ancora se baciati dal sole.
Particolarmente emozionante, inoltre, trovarsi in questo posto carico di magia,
spiritualità e bellezza durante il canto in arrivo dai minareti. Noi lo abbiamo
ascoltato alle 12.20, ma si ripete più volte al giorno. All’interno di questa
moschea (che si chiama Sulthan Ahmet Camì dato che moschea blu è solo il nome
turistico) affascina per il numero di piastrelle blu, ma l’enorme carico
turistico e il grande afflusso le hanno un poco portato via quel fascino
spirituale. Se volete prendere in faccia l’Islam arriveremo con qualche
consiglio buono più avanti. Lo spettacolo dei sei minareti esterni, comunque, è
eccezionale.
Un banco al bazar delle spezie |
GRAN BAZAR E BAZAR DELLE SPEZIE
Si tratta dei mercati più
suggestivi per colori e tradizione. Bisogna andare a vederli e si può anche
spuntare concretamente qualche buon affare. I turchi sono abili venditori, ma
non particolarmente insistenti, quindi se individuate qualcosa non fatevi
prendere di sorpresa e guardate un po’ di prezzi in giro prima di scegliere
dove andare e come contrattare. Non esagerate nel “tirare” il prezzo perché il
commerciante turco molla la presa e non insegue fino allo sfinimento come
invece può capitare in Egitto. Il bazar delle spezie, invece, merita per
profumo e colori, ma è sempre molto pieno di gente. Il consiglio è di visitarlo
nelle prime ore del mattino quando è assolutamente più vivibile. Quasi tutte le
strade del quartiere centrale, in ogni caso, hanno una spiccatissima anima
commerciale.
Veduta sul Bosforo |
BOSFORO
Noi non abbiamo fatto la classica
crociera con fermate imposte e percorso scelto dalle tante compagnie che lo
offrono, ma abbiamo semplicemente usato il battello come mezzo di trasporto
pubblico ed è veramente la scelta migliore. Se la giornata è soleggiata la
tratta Eminonu-Eyȕp garantisce di vedere tutta la lingua di coste e mare in grande
tranquillità e bellezza. Il costo è quello dei mezzi pubblici (3 lire turche,
due con la Istanbul Card), il battello del tutto simile a quello delle crociere
e, in più, avrete anche la possibilità di scambiare qualche chiacchiera con chi
Istanbul la abita e la vive.
In preghiera a Eyup |
EYŰP
Ecco, se volete davvero respirare
l’Islam turco la meta da cerchiare di rosso è questa. La moschea di questo
quartiere (Eyȕp Sultan Camì) è la quarta per importanza di tutto il mondo
musulmano. Per dire: vale la cattolica Lourdes. Qui convergono decine di
islamici per pregare tutti insieme e rendere omaggio ai resti di un fido amico
del profeta Maometto. Si tratta di attimi carichi di importanza e spiritualità
per i credenti tanto da essere destinazione dei pellegrinaggi. Ovviamente per
entrare è necessario levarsi le scarpe e le donne coprirsi con un foulard.
Lungo tutta la collina che sormonta la moschea si trovano le tombe di musulmani
illustri, anche recenti, e una splendida vista sul Corno d’Oro. Una gita che
vale la pena mettere in preventivo. Da Eminonu in battello sono 40 minuti di
viaggio.
L'architettura del palazzo Topkapi |
PALAZZO TOPKAPI
Il Palazzo è notissimo e le
architetture sono davvero fantastiche. Nelle stanze sono presenti diversi pezzi
museali pregiati e di grandissimo interesse. Il costo dell’entrata è di 25 lire
turche e attenzione che alle 17 chiude e le cose da vedere moltissime.
Calcolate almeno mezza giornata forse più per vederlo in buona parte e il
consiglio è di scegliere prima su cosa soffermarsi. Il consiglio personale è di
non perdersi la sezione dei gioielli e delle armi, ma di fare tranquillamente a
meno della coda davanti alla stanza che ospita alcune reliquie di Maometto e
della Kaaba. Delle urne si vede e intuisce poco o nulla. La spiritualità del
tutto assente se confrontata all’intensità di Eyȕp, inoltre, la dice lunga
anche sulla considerazione religiosa di questi reperti. Splendidi i giardini e
alcune stanze.
Pescatori sul Bosforo |
TAKSIM-SULTHANAMET
Da piazza Taksim alla moschea blu a piedi ci vogliono circa 45 minuti, ma molto piacevoli. Meglio avventurarcisi dopo qualche giorno in modo da conoscere alcune strade perché a Istanbul perdersi è molto facile: non sempre i nomi delle vie sono scritti in bella evidenza, la pianta è intricata e i nomi non proprio familiari. In ogni caso il tragitto è facile e permette di vedere insieme la rinomata Istiklal Caddesi, autentico crocevia del commercio e della modernità, lo splendido edificio del liceo Galatasaray (sì, quello dove è stata fondata la squadra di calcio), la torre e il ponte di Galata. La prima è sicuramente un bell’edificio genovese, ma nulla più. Il secondo, invece, con i suoi pescatori sul Bosforo e la sua vista vale sicuramente una passeggiata. Attenzione perché quando passano i tram il ponte ondeggia in modo molto evidente: noi, per dire, abbiamo addirittura pensato ci girasse fortissimo la testa tanta era l’oscillazione.
Da piazza Taksim alla moschea blu a piedi ci vogliono circa 45 minuti, ma molto piacevoli. Meglio avventurarcisi dopo qualche giorno in modo da conoscere alcune strade perché a Istanbul perdersi è molto facile: non sempre i nomi delle vie sono scritti in bella evidenza, la pianta è intricata e i nomi non proprio familiari. In ogni caso il tragitto è facile e permette di vedere insieme la rinomata Istiklal Caddesi, autentico crocevia del commercio e della modernità, lo splendido edificio del liceo Galatasaray (sì, quello dove è stata fondata la squadra di calcio), la torre e il ponte di Galata. La prima è sicuramente un bell’edificio genovese, ma nulla più. Il secondo, invece, con i suoi pescatori sul Bosforo e la sua vista vale sicuramente una passeggiata. Attenzione perché quando passano i tram il ponte ondeggia in modo molto evidente: noi, per dire, abbiamo addirittura pensato ci girasse fortissimo la testa tanta era l’oscillazione.
TRASPORTI
I trasporti di Istanbul
funzionano: difficile aspettare a una fermata. Il problema, semmai, è il
traffico per cui tratte anche brevi diventano temporalmente lunghe. Comprare
subito la Istanbul Card è consigliabile: costa sette lire turche, ma ne fa
risparmiare una a persona per ogni tratta e si può utilizzare per più persone
contemporaneamente. Si ricarica semplicemente mettendo le banconote in una
macchinetta e si acquista presso tutte le stazioni. Fate i vostri calcoli
secondo quante tratte pensate di fare con i mezzi (tenendo presente che, a
differenza dell’Italia dove esistono dei margini temporali della timbratura, a
Istanbul ogni cambio di mezzo costa tariffa piena) e decidete. Ulteriore
dettaglio: è anche un bel souvenir da portarsi indietro.
TRAFFICO
Leggerete prima di partire del
proverbiale traffico di Istanbul, ma di certo un’idea si può avere solo
vivendolo. E’ davvero impressionante, soprattutto dovuto alla enorme presenza
di taxi e mezzi pubblici. Di certo la guida dei turchi non è svizzera ed è
importante avere antenne belle dritte quando attraversate perché il fatto che
ci siano delle strisce non implica che gli automobilisti si fermino. In più
punti la circolazione si paralizza e si procede a passo di lumaca, ma dal punto
di vista turistico può anche essere un’occasione per guardarsi intorno in
quartieri meno di richiamo. In questo modo, per esempio, abbiamo più volte
scoperto Besiktas e alcune zone di Galata.
Ricco piatto del locale Nfis |
CIBO
Sfatiamo subito un mito: a
Istanbul non si mangia particolarmente speziato, anzi. La cucina, per quanto
riguarda la nostra esperienza, è ottima e a buon mercato a patto di essere un
poco furbi. Altra considerazione preliminare: il kebab come lo intendiamo noi
in realtà è il döner, nel panino döner durum. Ne esistono sempre di due tipi:
agnello e pollo. Praticamente sempre i “rulli” sono in bella vista in vetrina:
guardandoli avrete già un’indicazione importante. Se sono belli, infatti, la
carne è solitamente proporzionalmente buona. Ci sono, poi, i piatti veri e
propri dove a dominare sono sempre carne e verdure, il più delle volte
grigliate. Istanbul, poi, profuma davvero di barbecue perché praticamente a
ogni angolo qualcosa abbrustolisce: il più delle volte castagne e pannocchie.
Quando vi trovate al Sulthanamet fate attenzione perché, come ogni posto
turistico, nell’ordine vi spennano e vi propinano piatti di non eccelsa
qualità. Tenete presente che con 52 lire turche nei ristoranti “normali”
mangiate come dei sultani assoluti: fate le vostre comparazioni. Troverete
anche una pizza turca (pida) che è di forma talvolta differente dalla nostra: è
più unta, spessa, ma comunque buona. Menzione doverosa per un locale che si
chiama “NFis”: fermata della metro Osmanbey, pochi passi in direzione opposta a
piazza Taksim. Piatti giganteschi, carne squisita, grande disponibilità e
atmosfera piacevole. Capitolo bevande: provate l’Ayran, uno yoghurt da bere con
aggiunta di acqua e un pizzico di sale. Detto così mette un po’ di nausea, ma
dopo qualche sorso lo troverete più che piacevole. Assolutamente da prendere,
invece, l’acqua minerale aromatizzata alla mela: squisita e introvabile in
Italia. Immancabile, invece, il the: il consiglio è di provare quello alla
mela. Nonostante la massiccia presenza turistica, infine, i precetti musulmani
vengono seguiti in modo rigoroso: praticamente impossibile trovare carne di
maiale, molto difficile trovare alcolici e anche solo la birra nei ristoranti.
Non solo, gli alcolici hanno tutti prezzi vertiginosi e vengono proposti solo
in locali e negozi appositi.
Alan Conti (foto mie e di Irene D'Agostino)
Complimenti! Mi è piaciuto molto leggere un diario di viaggio impostato in questo modo! Adesso sono riuscita a farmi un'idea molto più chiara di Istanbul! Ora programmeró il mio prossimo viaggio per Istanbul portandomi il vostro diario di viaggio appresso! Ciao Cristina!
RispondiEliminaHallo!
RispondiEliminaMir hat eure Reisebeschreibung auch sehr gut gefallen :-)
Danke euch allen für die vielen wertvollen Tipps.
Istanbul ist wirklich eine Reise wert!!
Freue mich schon!!!!
lg