Un punto di domanda grande come il nuovo inceneritore e che pesa sul futuro di trentotto famiglie bolzanine. I lavoratori di Ecocenter in forza al vecchio impianto chiedono alla politica, sostenuti dalla Cisl, di gettare un fascio di luce su quel che sarà il futuro loro è della struttura. A dicembre, infatti, è segnata la dead line della loro gestione con un bivio: da una parte la conferma e la prosecuzione del lavoro, dall'altra la gara d'appalto internazionale con tutti i rischi del caso.
“La nostra non è una protesta – chiarisce Maurizio Albrigo della Cisl – ma solo una richiesta di chiarezza. Sei mesi non sono un lasso di tempo così lungo per la politica e questi lavoratori hanno il diritto di sapere. La continuità, chiaramente, sarebbe la soluzione più gradita e con meno incognite, mentre il bando aprirebbe anche la pericolosa porta dei privati”. Le conseguenze, secondo Albrigo, sono facilmente immaginabili: “Nessuna garanzia di occupazione, possibilità di tagli nel personale e qualità da verificare. Qui possiamo contare su un’esperienza e una professionalità decennale, ma nessuno ci assicura che sia altrettanto anche da chi, per esempio, potrebbe arrivare da molto lontano. Ricordiamoci che l’inceneritore è una struttura delicata nell’economia di tutta la città di Bolzano: questi lavoratori sono bolzanini e chiaramente hanno a cuore l’interesse della nostra città. Non è un mistero, infine, che certi bandi facciano gola a moltissimi competitor: lo vediamo in svariati esempi analoghi in Italia e non”.
Sei mesi sotto certi aspetto sono uno schioccar di dita e a Natale si fa presto ad arrivare. Meglio evitare che sia bollente.
Nessun commento:
Posta un commento