Di questi tempi già trovare un capo di Stato che si interroghi su cosa sia lo Stato e come vada migliorato è cosa buona. Il fatto che si tratti addirittura di un principe, seppure del piccolo Liechtenstein, è ancora meglio. Hans Adam II è stato ieri ospite di un affollato incontro a Palazzo Mercantile organizzato dalla Camera di Commercio per presentare il suo libro “Lo Stato nel terzo millennio”. Una riflessione a tutto tondo di politica storica, ma anche contemporanea e futura ovvero su quale struttura organizzativa sarà bene puntare nei prossimi anni per evitare un secolo definito “di grande innovazione tecnologica, ma anche tra i più sanguinari di sempre”. L’assioma di partenza, comunque, è un rovesciamento di prospettive e orizzonti: non più uno Stato che consideri i cittadini suoi servitori, ma uno Stato che si ponga come una grande e complessa azienda di servizi per il cittadino. La differenza non è poi così sottile.
Stop alle guerre, alle disuguaglianze e alle sopraffazioni di potere. Basta alla logica dei cittadini verso lo Stato e spazio allo Stato verso i cittadini. Lo dicono i Principi e non lo ripetono quasi mai gli eletti.
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