BOLZANO. Una volta su tre a Bolzano non viene battuto lo scontrino. E’ questa la preoccupante percentuale che salta fuori dai dati della Guardia di Finanza ripresi da Matthias Kofler del Tageszeitung. Il 36% degli esercizi altoatesini, dunque, non rilascia lo scontrino al termine della transazione economica : numeri che collocano la nostra Provincia lontana anni luce dal 18% di Trento, ma anche sopra realtà come Cagliari (15%), Milano (30%) e Siena (33%). Peggio di Bolzano una manciata di città tra cui le ultime della classe Parma (84%), Palermo e Napoli (82%), Roma e Pisa (50%). Come si spiega, però, un tasso di evasione potenzialmente così alto? Qualche motivazione prova a darla il presidente degli albergatori Walter Meister: “La pressione fiscale è altissima – le sue parole – se si pensa che in media un bar su un caffè guadagna 30 centesimi più le tasse da scalare si capisce cosa intendo. Questo aumenta il pericolo. Poi in Alto Adige i controlli sono molto più frequenti e un locale può essere visitato dalle Fiamme Gialle anche quattro volte in un anno”. Non si spiega, allora, come mai in Alto Adige ci sia il 30% in più di bar rispetto alle regioni limitrofe e resta il dubbio che la connessione tra le troppe tasse e la loro evasione suoni come sgradevole alibi. Non si discosta molto Walter Amort, presidente dell’Unione Commercio: “Si tratta di statistiche troppo settoriali, non affidabili e che mistificano la realtà” il suo giudizio lapidario. Se non si può contare sui dati della Finanza, allora, ci dica Amort di chi fidarci.
Alan Conti TCA ALTO ADIGE TV (Nell'edizione odierna del telegiornale)
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