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sabato 4 agosto 2012

Semilibertà a Marco Bergamo, Bolzano si indigna

Marco Bergamo, il mostro di Bolzano
BOLZANO. Vent’anni per cinque omicidi non possono essere sufficienti. Ha scosso la comunità bolzanina la notizia di una possibile semilibertà concessa al serial killer di via Visitazione Marco Bergamo. Tra il 1985 e il 1992, infatti, l’uomo tolse la vita a Marcella Casagrande, Anna Maria Cipoletti, Renate Rauch, Renate Troger e Marika Zorzi. Bergamo ha sempre riconosciuto la paternità di soli tre delitti, ma per i giudici tutte le cinque atrocità sono da ricondurre a lui. Ora, dopo vent’anni dietro le sbarre del Regina Coeli di Roma, il suo avvocato di fiducia ha avanzato la richiesta di semilibertà. Forte l’amarezza di Mauriza Mazzotta, madre di Marcella Casagrande che sulle colonne del Corriere dell’Alto Adige si augura “ che Bergamo possa rimanere in cella perché si tratta di una richiesta che non sta né in cielo né in terra. Non stiamo parlando, infatti, di un uomo che ha ucciso un’altra persona per sbaglio come può essere un incidente stradale: qui si tratta di disturbi psichici”. Ed è proprio questo il nodo decisivo che sarà valutato dai giudici. I punti da considerare per la semilibertà, infatti, sono due: da una parte si valuta l’atteggiamento del detenuto, dall’altra il suo stato psicofisico per considerarne un rientro graduale in società. Sulla prima questione Bergamo pare distinguersi per un comportamento modello, ma sulla seconda sarà difficile cancellare come un colpo di spugna il verdetto di uno psichiatra forense che vent’anni fa definì il killer come “una persona che soffre di una carenza sessuale e psicologica” arrivando addirittura a parlare di “impotenza psicogena”. Da chiarire, inoltre, se un eventuale semilibertà potrebbe ricondurre Bergamo a Bolzano. Oltre al dolore delle famiglie delle vittime, infatti, c’è ancora la paura di alcune donne sole che vennero insistentemente contattate da Bergamo durante quegli anni. Qualcuna chiese anche un controllo sul proprio telefono di casa alle forze dell’ordine, ma questa sicurezza fu loro negata. Riportare quello che si è rivelato un assassino così vicino dopo così poco, forse, sarebbe davvero troppo.
Alan Conti
TCA ALTO ADIGE TV (Nell'edizione odierna del telegiornale)

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