Tommasini e Kasslatter Mur sorridenti insieme (Foto Provincia) |
BOLZANO. Come Paperino e Gastone nei famosissimi fumetti Disney, Christian Tommasini e Sabine Kasslatter Mur sono costretti a convivere nella stessa famiglia occupandosi di cose simili da prospettive, però, spesso diametralmente opposte. Uno ha in mano scuola e cultura italiana, l’altra stringe scuola e cultura tedesca e ad inizio legislatura pareva tutta una cascata di rose e fiori: progetti condivisi, scambi tra classi, riavvicinamenti vari e conferenze stampa congiunte. Mesi dopo, però, la situazione è capovolta: poli lontani, posizioni sfasate e pizzicate pressoché continue. Momento di rottura pare essere la prova di forza di Frau Sabine che ha sostanzialmente imposto la visione teutonica del calendario scolastico infischiandosene dell’autonomia della scuola italiana. Ovviamente il collega di giunta non poteva stare a guardare plaudendo con tutti i dirigenti scolastici inviperiti e con la lancia in resta. Così in aula son volate parole grosse e ostruzioni. Già prima, però, si era avvertito lo scricchiolio di qualche crepa perché la forza con cui Tommasini ha puntato sulla sperimentazione bilingue non trovava, in modo abbastanza evidente, uguale spinta ed entusiasmo dall’altra parte del cielo altoatesino. I potenziamenti, comunque, possono essere condotti anche da soli, ma gli scambi necessitano di una controparte e il pedale, in questo caso, non è sceso quanto Tommasini avrebbe voluto proprio per il freno della collega. Detto del calendario, che ha aperto il fronte in modo ufficiale, il resto è storia recente con il recente sconfinamento sul profilo più squisitamente amministrativo. Se la razionalizzazione scolastica attraverso la prospettiva di un’intendenza unica è sostanzialmente approvata da Kasslatter Mur, Tommasini non va per il sottile: “C’è modo e modo – le sue parole – per risparmiare, ma farsi assorbire interamente dall’intendenza tedesca è una presa in giro. Non ci stiamo nel modo più assoluto. Già con l’ufficio orientamento c’è stata una fusione che non ci ha pienamente soddisfatto”. La forbice è sempre più ampia e il periodo elettorale difficilmente aiuterà a stemperare la tensione. Eppure li chiamano alleati.
Alan Conti
TCA ALTO ADIGE TV (Nell'edizione odierna del telegiornale)
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