La famosa Chinatown a New York |
BOLZANO. Fermare l’avanzata cinese nel settore commerciale e non solo. Franco Giacomazzi, consigliere di circoscrizione a Europa Novacella per la Lega Nord, chiede che anche Bolzano adotti la “legge Harlem” approvata da poco nella Regione Lombardia. La norma, fortemente osteggiata dai partiti di sinistra, mette a punto strumenti che permettano di frenare le licenze ad attività con tipologia simile entro una certa distanza se questo viene considerato potenzialmente rischioso per il degrado e la sicurezza pubblica. Non solo, agli esercenti stranieri si chiede un’adeguata conoscenza della lingua italiana per l’apertura degli esercizi. Un regolamento che prende ispirazione da quello messo a punto da New York nel tentativo di fermare la ghettizzazione del famoso Harlem e che da lì deve la propria denominazione. In Lombardia, però, tutto nasce per contrastare il fenomeno dei centri messaggi orientali, ma a Bolzano la situazione è assai differente. "In parte è vero – spiega Giacomazzi – ma se pensiamo solo all’esplosione di bar cinesi è evidente che il problema si pone anche sul nostro territorio comunale". Il paventato arrivo dei cinesi in via Torino al posto di “Blockbuster” alimenta le preoccupazioni in quartiere. "Dobbiamo adoperarci per difendere l’identità locale senza tralasciare nulla. Non dimentichiamoci che siamo una zona ad alta vocazione turistica e l’elemento caratteristico va mantenuto a tutti i costi. Ecco perché la legge Harlem non può essere tacciata di razzismo. Semplicemente interpreta una richiesta di buon senso. Comune e Provincia hanno il dovere di rifletterci".
Alan Conti
Be ma per il bilinguismo il cinese dovrebbe sapere sia l'italiano che il tedesco ...
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