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mercoledì 29 maggio 2013

Casaclima più forte degli scossoni

La crisi edilizia e il turbolento addio di Norbert Lantschner potevano essere i classici dardi capaci di stendere un toro, ma l’agenzia CasaClima è riuscita a superarli senza troppe conseguenze e, anzi, presentandosi anche con il, vestito buono alla relazione dell’attività 2012. La prima cifra che permette di guardare al futuro con una certa tranquillità è senz’altro quella legato al passivo che scende da 387.000 euro a 58.000 euro.

Nel dettaglio i ricavi totali sono pari a 2,8 milioni di euro (-11,3% rispetto all’anno scorso) con un valore aggiunto cresciuto da 1,3 milioni 1 ,45 milioni di euro. La Provincia, controllante dell’agenzia al 100%, eroga 500mila euro al mese e 200mila per l’affitto della sede di via Macello, mentre i rimanenti 2,3 milioni di euro sono frutto di entrate proprio collegate all’attività propria di Casaclima.
Core business, chiaramente, sono le certificazioni che pagano in parte la difficile congiuntura della crisi edilizia con gli edifici certificati che sono passati dai 733 del 2011 ai 662 del 2012, mentre il 13 giugno di procederà al documento numero 3.000. In Alto Adige, dove CasaClima è obbligatorio, si è passati da 568 a 517, nel resto d’Italia da 165 a 146. La nuova frontiera, quella del risanamento con CasaClimaR, centra una promettente quota 745.
Nel futuro, intanto, prende sempre più spazio la ricerca e il raggio più incoraggiante sono i 400mila euro in arrivo dall’Unione Europea per i prossimi 4 anni. CasaClima ha resistito a spallate potenti: ora arriva l’attesa della crescita.

Fedeltà al lavoro, ecco i premiati

Tradizione e continuità: nel mondo del lavoro contemporaneo sono come pepite nel Klondike. Non facili da trovarle. Ecco, dunque, che la Camera di Commercio ha deciso di rendere onore al merito professionale premiando oggi le imprese con più di 50 anni di attività e i dipendenti con almeno 35 anni di servizio. Cerimonia ufficiale con il presidente Michl Ebner a fare gli onori di casa.

Ventisette le imprese e sessantuno i dipendenti premiati dal presidente della Provincia Luis Durnwalder con motivazioni retoriche, ma importanti: rispetto per chi lavora e giusto riconoscimento per chi crede nell’impegno dei collaboratori.
La più lunga? La striscia monstre di 170 anni di attività della macelleria “Josef Ploner” di Laion.
Notevoli anche le 107 annualità centrate dalla Holzland Fuchs di Bolzano, mentre Marlene Hilpold spolvera ben 42 anni di servizio presso l’immobiliare bolzanina Kompatscher. Riconoscimento speciale, infine, per Electro Universal del capoluogo grazie alla particolare figura di Johann Duffek che dopo essere stato dipendente per sei anni ha rilevato l’azienda nel 1977 e che oggi gestisce con ben 15 dipendenti. Storie di una manifestazione che, per il bene del lavoro, tutti spera

Cade in palestra di roccia, volo di dieci metri

Brutto incidente ieri sera a Bressanone per un uomo di trent’anni che è caduto mentre arrampicava nella palestra di roccia di Bressanone. Quello che potrebbe essere stato un errore ha causato per l’uomo un volo di dieci metri. Gravi le sue condizioni e immediato il trasporto all’ospedale di Bolzano.

martedì 28 maggio 2013

Sola (Cgil): "Condivisibile la posizione di Squinzi"



“Quella di Giorgio Squinzi è una visione condivisibile e da fare propria anche in sede locale”. A dirlo è il segretario della Cgil Lorenzo Sola che aggiunge in una nota: “Le priorità per ridare slancio all’occupazione sono legate alla riduzione fiscale per imprese e lavoratori. Di buon senso anche ammettere come l’Imu non sia una questione prioritaria di fronte al dramma della disoccupazione e della crisi economica”. Ecco, poi, la lista di interventi figurata dalla Cgil: “Riorganizzare la pubbblica amministrazione e snellire la burocrazia senza tagliare risorse per il sociale o il numero di dipendenti pubblici. Assolutamente di primo piano, inoltre, la lotta all’evasione, la rivisitazione del welfare e la lotta agli sprechi”. Al presidente di Assoimprenditori Stefan Pan, infine, Sola ha rivolto un invito al dialogo.

Arriva l'esercito per Silvio

Arruolamento, esercito, soldati. In una società dove si chiede ai media di utilizzare il meno possibile terminologia bellica il Pdl sfodera l’ultima iniziativa politica sotto il nome di “Esercito di Silvio”. Di fatto un’organizzazione on line che si dedica completamente alla difesa del Cavaliere. Nella pagina ufficiale dell’esercito della libertà promossa in Alto Adige dal coordinatore provinciale Alessandro Bertoldi addirittura la possibilità di diventare comandante di un reggimento territoriale previa, però, dichiarazione d’amore per Silvio con tanto di motivazione. Lo stesso Bertoldi compare sul sito tra i promotori principali sull’intero territorio nazionale e nella sua piccola relazione parla di Berlusconi come Uomo straordinario capace di ammaliarlo fin dalla tenera età di 13 anni. “Oltre la carta d’identità – le sue parole – rappresenta un sano giovanilismo rivoluzionario”. Nel documento di arruolamento, invece, una vera e propria professione di fedeltà in cui si dichiara di volersi battere per la libertà e di essere pronti a partecipare a tutte le manifestazioni necessarie. Un vero e proprio serrate le fila di carattere quasi militare. Al prossimo giornalista sportivo ripreso perché parla di battaglia per una partita di calcio ecco fornito l’assist più inaspettato.

Spagnolli: "Non accenderemo il riscaldamento"

Bolzanini stringete i denti altri due giorni perché poi il freddo passerà e accendere le caldaie del riscaldamento comunale è un gioco che non vale la candela. A spegnere le speranze degli infreddoliti, dopo l’assessore comunale all’ambiente Patrizia Trincanato ai nostri microfoni ieri, è direttamente il sindaco Luigi Spagnolli che nella consueta conferenza stampa del lunedì ha escluso la riaccensione degli impianti. Un’operazione che costerebbe alle casse dell’amministrazione circa un milione di euro suddivisibile, grosso modo, in dieci euro a singola persona: una spesa non esagerata, ma neppure indifferente per due giorni.

Intanto oggi il sindaco ha anche espresso preoccupazioni per il bilancio comunale a fronte dei finanziamenti e di un dividendo di Ae che non è da considerarsi scontato ogni anno. Sul fronte dell’area di via Alto Adige, invece, la speranza del Comune è che dopo il bando deserto possano trovarsi delle applicazioni provinciali per entrare direttamente in trattativa con gli interessati, vicina Camera di Commercio in primis. La nota sagra di via Aosta, infine, dopo le anticipazioni dell’estate scorsa scompare ufficialmente per trasformarsi nella sagra di Don Bosco che si terrà a giugno, e non più a settembre, al parco di Santa Maria in Augia.
Dalla fine dell’estate all’inizio, insomma, sperando che anche questa stagione non si faccia aspettare troppo a lungo.

lunedì 27 maggio 2013

Davanti alla stazione un pedone irregolare ogni 40 minuti

Nel telegiornale di oggi abbiamo svolto una piccola inchiesta. Telecamera puntata dalle 10.45 e 11.15 sul vecchio attraversamento pedonale di via Garibaldi davanti alla stazione. Ecco in quanti passano da una parte all'altra irregolarmente.

Prima di ogni calcolo statistico, peró, è bene chiarire due fattori determinanti: l'orario non è quello tipico di punta degli studenti e dei pendolari e la sola presenza della telecamera, seppur defilata, funziona talvolta da deterrente. Qualcuno la vede e si blocca evitando l'attraversamento. Il numero di pedoni che scelgono la scorciatoia verso via Stazione, comunque, è di 72: una cifra già di per sè più che considerevole. In soldoni si tratta di un passaggio irregolare ogni 40 secondi: un'enormità per una delle arterie principali della città. Non è un mistero che il blocco di una sola vettura lungo quella strada causi a catena la formazione di piccole e grandi code lungo via Garibaldi mentre, visto dall'altra prospettiva, ad alzarsi considerevolmente è l'indice di pericolo perché all'uscita dalla rotonda gli automobilisti possono anche non aspettarsi la figura improvvisa di una persona. Pericoli, inoltre, aumentati dalla comune situazione di passeggeri con grandi valigie che si affrettano per raggiungere il binario, magari in ritardo. Rapidità e ingombro: due fattori non esattamente amici della sicurezza in strada. Quali, peró, le cause per una delle irregolarità viabilistiche del capoluogo? Tante e concatenate. Prima di tutto la nuova organizzazione dell'area con lo spostamento delle pensiline del bus rende di gran lunga più facile raggiungere via Stazione, quindi piazza Walther o la direttrice per via Laurin direttamente da quel tratto di strada. Identico discorso per i passeggeri che prendono lo sbocco laterale della stazione. A questo si aggiunge una certa abitudine comune ai bolzanini nel considerare il vecchio attraversamento ancora come buono. I mesi passati dal cambiamento sono tanti, ma evidentemente l'automatismo dura di più.


Ingorghi, pericolo e irregolarità. Delle due l'una: o la polizia municipale che piantona spesso la zona della stazione deve concentrarsi su questo fenomeno oppure tutto il cambiamento fatto a suo tempo non ha alcuna ragione d'essere se tanto la situazione è tollerabile comunque.Elimina Rispondi Rispondi a tutti Inoltra Sposta Antispam Azioni Avanti Indietro

"Calcio dilettantistico? Le società facciano giocare tutti"

E’ sempre bello quando una buona iniziativa si trasforma in terreno fertile per i semi di valide idee. Ieri il fiabesco pareggio dell’Excelsior dopo anni di sconfitte, proprio nella giornata dedicata alla memoria di Daniele Pirilli è stata l’occasione giusta per prospettare una novità. Una gioia sportiva che è stata occasione per lanciare una proposta direttamente ai vertici calcistici locali e nazionali. L’idea prende forma dalla filosofia stessa dell’Excelsior che, come noto, concede a tutti i suoi tesserati la possibilità di giocare senza distinzioni o classifiche e a proporla è uno dei giocatori della squadra, Mario Endrizzi, che oltre che calciatore è anche medico sportivo noto e profondo conoscitore dei meccanismi sportivi. “Spero – scrive in una nota - che un giorno molti altri ragazzi, compresi anche giocatori forti, vorranno condividere con noi la filosofia per cui tutti siamo ugualmente meritevoli di giocarci le nostre chance. E forse anche la federazione un giorno farà un regolamento, prendendo spunto da noi, che obblighi tutte le squadre dilettantistiche a far giocare tutti i tesserati un minimo di partite per diffondere il gusto del divertimento più che quello della vittoria a tutti i costi”. L’idea, insomma, è che fino al professionismo, ovvero la Lega Pro, tutte le squadre debbano far giocare a tutti i tesserati un minimo di minutaggio sul campo. “Più nello specifico – precisa Endrizzi – prevederei un obbligo di almeno tre partite complete a stagione, ovvero un non impossibile monte minuti di 270 minuti con possibilità di avere rose allargate fino a 40 elementi”. A guardarla bene si tratta di un’idea che prova a rendere onore all’idea di calcio come passione che, per inciso, è esattamente come dovrebbe essere vissuto da chi nella vita professionale si dedica ad altro. Si gioca sì e si gioca tutti perché prima del risultato è quello l’importante. Per non sminuire, poi, quella giusta quota di spirito competitivo resta alle squadre la possibilità di allestire la squadra con gli elementi che ritengono più opportuni e funzionali all’obiettivo, senza considerare che per gli allenatori i margini di discrezionalità su campionati che hanno, a star stretti, almeno 21 partite rimangono belli ampi. In alcune squadre, non è mistero, ci sono ragazzi che per l’intera stagione si limitano ai semplici allenamenti. Riconsegnare il calcio alla sua dimensione di puro gioco: non può essere una missione senza soldati.

domenica 26 maggio 2013

Nel giorno di Lele l'Excelsior scrive una favola

Il calcio è così, si diverte a sparecchiare quello che logica apparecchia, a sovvertire dinamiche consolidate e dipingere favole. Oggi al campo Resia è andata in scena la partita per Daniele Pirilli, per tutti “Lele, il ragazzo che la fibrosi cistica ha strappato al futuro ma capace di segnare la storia e la filosofia dell’amare il pallone a Bolzano. La sua squadra l’Excelsior, ovvero quel gruppo di titolari che rompe tutti gli schemi calcistici: non quelli tattici bensì quelli del “giocano i più forti”. Tutti titolari, insomma, ma questa è una storia nota, raccontata, così come l’esemplare accettazione della sconfitta, pur dando tutto, puntuale ogni settimana. La prima scelta controcorrente che La Strada, responsabile del progetto Excelsior, e la famiglia Pirilli mettono in atto è quella di dedicare a Lele una partita vera, di campionato terza categoria: niente memorial e nostalgie, ma avversari da mordere e prato da mangiare come si dice in gergo. Al termine del match grigliata per tutti per ricordare sì, ma col sorriso. Quello che non avevano previsto e che nessuno, onestamente, aveva messo in conto è che dopo anni di sconfitte puntuali e gol a grappoli raccolti nella propria rete l’Excelsior scrivesse la favola quasi perfetta proprio oggi: un pareggio che profuma di vittoria. Un primo tempo concluso in vantaggio 3-1 e un 3-3 arrivato allo scadere.

Nella storia dell’Excelsior l’unica partita utile fu una vittoria con il Barbiano due campionati fa e che lo zero in casella venga rotto dopo tanto tempo proprio nella giornata di Lele lascia il gusto della giornata speciale riproponendo il calcio in tutta la sua particolare realtà: un ricciolo di imprevedibilità.

Nel telegiornale interviste al coordinatore dell'Excelsior Massimo Antonino e il papà di Lele Rosario Pirilli

Alto Adige cade col Carpi, ora serve l'impresa

Calice amarissimo questo pomeriggio allo stadio Druso per l’Alto Adige che perdendo 2-1 contro il Carpi dice con ogni probabilità addio a ogni velleità di promozione. Una sconfitta immeritata per i biancorossi altoatesini che avevano cominciato il match sotto i migliori auspici grazie al vantaggio firmato Alessandro Campo su rigore all’undicesimo minuto. Un vantaggio durato appena sedici minuti dato che al ventisettesimo Della Rocca pareggia su crosso di Di Gaudio. Verso la fine del primo tempo mister Stefano Vecchi si fa cacciare dall’arbitro per proteste, ma è al settantottesimo che Letizia mette fine ai sogni del Suedtirol con un destro a spiovere che sorprende Marcone. Peccato perché fino a quel punto la squadra emiliana si era limitata a controllare un risultato comunque comodo. Ora a Carpi servirà l’impresa: l’Alto Adige, infatti, non solo dovrà vincere ma dovrà farlo con due gol di scarto sugli avversari.




Bayern re d'Europa, si festeggia anche in Alto Adige

Festa tedesca, apoteosi germanica e calata alemanna su Wembley. La finale di Champions League, si sa, è stata una festa della Germania come paese calcistico, ma anche come sistema: Da Monaco a Dortmund, dal Bayern al Borussia. Anche in Alto Adige, però, la partita è stata più sentita di quanto non si possa pensare perché se talvolta gli altoatesini di lingua tedesca guardano più all’Austria che verso lo Stivale quando si tratta di calcio meglio bussare alla porta più a nord che il Bayern Monaco ha certo più fascino e galloni di un più modesto Wacker Innsbruck. Ieri, dunque, la finale che ha incoronato i bavaresi ha tenuto inchiodati alla tv centinaia di altoatesini con il cuore in subbuglio e non solo in attesa di un bello spettacolo. Tra le fan più sfegatate, ed è una piccola sorpresa, Ulli Mair dei Freiheitlichen che proprio per ieri sera ha organizzato alla discoteca “Baila” la presentazione dei giovani del partito con annessa visione della finale. Da giorni, però, sul suo profilo facebook ticchettava il countdown di una speranza accesa già dopo la vittoria con la Juventus. Ieri l’apoteosi con post della coppa e vera dedica d’amore: “Grazie Bayern, stella del sud, non sarai mai solo perché noi saremo con te nella buona e nella cattiva sorte”. Il sindaco di Lana Haras Stauder, dal canto suo, ha fatto anche di meglio: presente direttamente allo stadio per gustarsi dal vivo quel tocco sopraffino di Robben all’ultimo sospiro. Più discreto, ma ugualmente tifoso, è anche l’Obmann Richard Theiner di cui sveliamo una piccola superstizione: alla vigilia delle partite del Bayern non parla mai con i giornalisti di eventuali pronostici dopo alcuni match sfortunati. Del tutto particolare, invece, la posizione di Claudio Degasperi del Team Autonomie che si divide tra Bolzano e la Baviera da un anno. “Diciamo pure – scrive – che la mia presenza quest’anno ha portato bene al Bayern. Città e regione in delirio”. Philipp Achammer, dal canto suo, pubblica l’inno ufficiale bavarese e a Bolzano s’è udito in tarda sera più di qualche clacson per un carosello sui generis. Nessuna traccia del Dortmund che pure qualche appassionato in provincia ce l’ha considerano che in Alta Val d’Isarco esiste addirittura un fans club e un gruppo di appassionati di Appiano ha voluto seguire la squadra nel doloroso ultimo passo.

Gli italiani? Per ora ci mettono l’arbitro, ma non ce ne voglia il mondo tedesco: stavolta gioiscono loro, la prossima, magari, tocca a noi.

sabato 25 maggio 2013

Nibali, squalo delle nevi

Lo squalo delle nevi. La tappa altoatesina del Giro d’Italia, l’unica rimasta dopo l’azzoppamento di ieri con la soppressione della frazione che prima fu di Gavia e Stelvio e poi del Tonale, rappresenta la consacrazione di un campione. Vincenzo Nibali, siciliano purissimo, sale sulle Tre Cime di Lavaredo come si sale su un Olimpo sportivo e incide a fuoco il suo nome su quella coppa fioccheggiante che rappresenta la maglia rosa in buca. E’ lui, insomma, il vincitore di un’edizione 2013 funestata dal maltempo e che per il suo epilogo agonistico (domani sarà solo passerella) si sintonizza sul clima che ha accompagnato la carovana tutto il mese. Neve e cielo plumbeo, infatti, pressano Lavaredo ma non scoraggiano i tantissimi appassionati che si sono spinti sin lassù per vederlo in faccia questo ragazzo che ha stroncato la velleità di tutti: prima Wiggins, poi Evans e Uran. Raramente non c’è stata partita come quest’anno. Per la cronaca, comunque, al traguardo Nibali è seguito da Fabio Andres Duarte Arevalo a 17 secondi e Rigoberto Uran a 19. In classifica generale la maglia rosa ha un’eternità di vantaggio: 4 minuti e 43 su Uran, 5 e 52 su Cadel Evans.

Oltre che il Giro per l’Alto Adige, però, oggi è anche stata la giornata dell’Alto Adige per il Giro. Il primo squillo di tromba arriva da Silandro, partenza di tappa, dove gli organizzatori stimano le presenze in 7.000 tifosi. Nell’attesa che l’organizzazione restituisca la tappa della val Martello (difficile nel 2014, probabile nel 2015), tutte le terre altoatesine hanno salutato con entusiasmo il gruppone. Oltre all’arrivo delle Tre Cime per i veri fan, a far la parte del leone ci hanno pensato le città con Bolzano che fin dal mattino ha atteso i ciclisti tra eccitazione e rabbia. Non è mancata, infatti, la pungente polemica sul traffico innescato su una città tagliata in due senza possibilità di comunicazione tra le due parti. Per un paio d’ore, infatti, off limits viale Druso, piazza Verdi, ponte Loreto e via Innsbruck. Il Comandante della polizia municipale ha ribattuto l’assoluta sicurezza necessaria per un simile evento a chi ne chiedeva una maggiore comunicazione e più elasticità. Scaramucce viabilistiche a parte, comunque, rimane la scia rosa e la fortuna di un battesimo importante: la grande vittoria di un campione che potrebbe aprire una carriera tra i grandissimi delle due ruote nazionali. E stavolta la sorpresa finale non la vuole proprio nessuno.

Sinigo galleggia, per Minniti è "terzo mondo"

Sinigo galleggia e non la trova affatto una bella sensazione. La falda è ormai sostanzialmente a sfioro del manto stradale e la preoccupazione nel rione meranese cresce sensibilmente. I residenti temono che la conformazione storica di un territorio bonificato dalle paludi possa tornare a reclamare la propria legittimità e sotto accusa finiscono l’abolizione della turbina di via Fermi e l’edificazione di alcuni condomini. Il sindaco Günther Januth, dal canto suo, cerca di fare chiarezza e delineare le responsabilità.

Durissima, intanto, la reazione del consigliere provinciale de La Destra Mauro Minniti che annuncia un’interrogazione per chiedere in Provincia chiarimenti su una situazione giudicata da “terzo mondo”. “Incredibile – le parole di Minniti – come ci si trovi di fronte a questa assurda realtà in un territorio opulento come l’Alto Adige. Chiederò immediati controlli, inoltre, da parte degli uffici competenti per eventuali interventi urgenti”. Una Sinigo che galleggia non può che portare alla deriva.

Nel telegiornale di oggi l'intervista al sindaco Januth

mercoledì 22 maggio 2013

Comitato Salviamo la stazione: "Chiarezza sull'areale"

Troppe domande sospese e chiarezza da fare. Il comitato "Salviamo la stazione di Bolzano" torna a intervenire sulla delicata questione dell'areale e lo fa ponendo sul tavolo una nutrita serie di interrogativi legati ai costi di realizzazione, al destino dei terreni sul mercato, ma anche all'effettiva armonizzazione dell'eventuale centro commerciale targata Benko nel progetto Podrecca.

Insomma l'unica posizione intuibile del comitato è quella di una certa preferenza per i progetti che vedevano la stazione nel suo attuale sito. Una battaglia dai contorni piuttosto tramontati data la vittoria di un disegno che la stazione la sposta eccome. Per il resto tutto in standby perché prima di essere contro alcune soluzioni definitive pare necessario che le soluzioni definitive ci siano.

Il direttore del Salone del libro di Torino: "Ottimo il polo bibliotecario"

Bolzano si accapiglia sulla nuova cattedrale del libro individuata nel polo bibliotecario, ma da Torino, fresco di un Salone che ha fatto del libro un evento nazionale, il direttore generale Ernesto Ferrero plaude alle nostre amministrazioni. I padiglioni della fiera del capoluogo piemontese hanno registrato il solito pienone, con una carrellata di avvenimenti degni di nota e la cifra monstre di 340.000 visitatori conferma di un amore piuttosto incondizionato per l’oggetto libro. Chi meglio di Ferrero, dunque, può concedere una radiografia del fenomeno statistico di un servizio bibliotecario in crescita con evidenti riflessi culturali?


“Le vostre amministrazioni fanno benissimo – le sue parole – a investire in una struttura simile. I dati indicano una contrazione delle vendite delle librerie, ma le biblioteche al contrario stanno salendo ed è sicuramente un segnale sintomatico di quanto ci sia voglia di frequentarle. A Torino sono state fatte delle spese in questo senso, penso per esempio a Settimo Torinese, e il territorio ne sta godendo i benefici. Certo, lo spazio deve garantire servizi multimediali e porsi davvero come centro culturale e sociale, ma non c’è dubbio alcuno che un Paese civile debba credere in questi progetti con grande forza”.

A Bolzano, ma anche a Torino, le grandi librerie delle catene stanno lentamente mangiando i piccoli librai di bottega di una volta. Si può sperare che la biblioteca torni a riempire questo buco che si sta creando?

“Paradossalmente le vendite delle grandi marche sono più in calo delle librerie indipendenti, pur con evidenti forze economiche differenti. Questo accade perché i franchising puntano spesso su dipendenti a basso costo, il più delle volte impreparati a fornire informazioni e approfondimenti di questo tipo. Le indipendenti, invece, giocano moltissimo su questo genere di fidelizzazione e presentano dietro la cassa personale che conosce perfettamente quello che sta proponendo. Ecco, la biblioteca può e deve certamente seguire la traccia della competenza perché la tendenza è chiara”.

I numeri del Salone testimoniano un successo concreto e in crescita. Quanto amore c’è ancora per il libro inteso come oggetto in una società ormai assalita dalla digitalizzazione imperante?

“Moltissimo, oserei dire che questo amore è ancora assolutamente maggioritario considerando che il digitale occupa sì e no il 2% della quota settoriale. Il libro, in fondo, è un prodotto geniale nel suo essere trasportabile e continuo senza bisogno di batterie o caricamenti vari. Attenzione, però, a non considerare le due opzioni come alternative e in competizione perché si tratta semplicemente di supporti in grado di integrarsi e interagire. Io stesso posseggo all’interno del mio tablet una biblioteca essenziale, ma non per questo, evidentemente, tolgo qualcosa al fascino del libro.

Il polo bibliotecario di via Longon, dunque, dopo la scontata difesa del sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli incassa l’appoggio pesante di uno dei massimi responsabili di settore a livello nazionale. Le cifre, d’altronde, ricalcano il modello tratteggiato da Ferrero con 11.000 metri quadri di superficie, 1,2 milioni di unità media con proiezioni di 400.000 visitatori l’anno per un totale di 600.000 prestiti e 200.000 informazioni specialistiche. L’aspetto dell’ambiente sociale, poi, dovrebbe avere a Bolzano anche un dettaglio in più: avvicinare italiani e tedeschi in un alveo culturale. Da Torino il pollice è alto.

Bertoldi: "Niente Tca" e sul web è polverone

Ha apparecchiato una tavola che chiedeva solo di essere attaccata. Il rifiuto improvviso di Alessandro Bertoldi, giovanissimo coordinatore del Pdl locale, alla partecipazione nella nostra trasmissione “Bianco&nero” di questa sera alle 20 con i giovani del centrodestra ha scatenato gli oppositori. La doppietta di gaffes dopo quella sul popolo tedesco ha messo in imbarazzo prima di tutto i politici più vicini a Bertoldi, Biancofiore e Lillo in testa. La prima ha ammesso l’errore, non senza una puntura ai pregiudizi germanici, mentre il secondo si dissocia lamentando diverse telefonate dei militanti. Michele Peruzzo, consigliere a Laives, già in mattinata ne aveva chiesto l’allontanamento. Il polverone, però, scoppia nel pomeriggio con i quattro punti che portano Bertoldi lontano dai nostri studi. Lapidario, per esempio, il commento di Alessandro Urzì: “Un ottimo contributo alla formazione di un’opinione sul Pdl”. Lo stesso Giorgio Holzmann non va per il sottile: “Non è colpa sua, è la bionda mentore che crea mostri”. Maria Teresa Tomada, dal canto suo, pare rassegnata e prevede “per la sinistra due guanciali sui quali dormire”, mentre Christian Bianchi si rallegra della mancata partecipazione Bertoldi giudicata presupposto per un confronto più sereno e costruttivo. E gli altri ospiti di stasera? Non ci sono andati per il sottile: Marco Caruso scrive di “un comunicato che si commenta da solo”, Antonio Bova e Alfonso Ponticelli confermano la propria presenza ribadendo l’importanza del confronto e respingendo, più o meno ironicamente, l’appellativo dei traditori. Federica Pizzaia, dal canto suo, rincara la dose rispedendo al mittente i processi alle intenzioni sugli insulti. Curiosamente dei veri avversari politici del Pdl, ovvero la sinistra, interviene solo il consigliere comunale dei Socialisti Claudio Della Ratta piuttosto sbigottito mentre addirittura il senatore Hans Berger dell’Svp condivide il comunicato ufficiale con presumibile disappunto. Il rumore dei nemici, per dirla alla Mourinho, arriva tutto dallo stesso lato, quello presunto alleato: stranezze altoatesine.

Sul web, però, si innesca anche un curioso gioco di parodie con Alessio Fuganti che riscrive un identico comunicato con riferimenti alla matematica delle scuole, mentre sulla pagina facebook di Cababoz i post, fasulli, di Bertoldi sono diventati presto un must. Obiettivo della trasmissione di stasera, dunque, capire se ci possa essere un futuro unitario per la destra altoatesina. Alcune risposte sono arrivate ancor prima della sigla.

Festa Sport City, una notte di gioco

Per tutti e a tutte le ore, come dovrebbe essere naturalmente lo sport. Sabato prossimo in via Maso della Pieve torna la notte bianca dello Sportcity che a partire dalle 20 metterà a disposizione di tutti i cittadini i propri impianti del tutto gratuitamente. Calcio a 5 e 11, tennis, beach volley, beach tennis, street basket, tiro con l’arco, arrampicata, paintball con bersagli fissi, bici roller e palestra nel verde il ricco menù proposto e presentato dai responsabili della cooperativa che gestisce la struttura.
Alle 22.30, invece, è fissato il taglio della torta che celebrerà i trent’anni di storia di Sportcity che affiancherà, nel settore eventi paralleli, un mercatino di attrezzature e abbigliamento sportivo usato per società e famiglie, la lotteria organizzata dagli scout Agesci Bolzano 4, l’area ricreazione, il punto ristoro e la colazione allo Sport City Bar delle ore 7. Ovviamente per evitare congestioni di persone gli impianti vanno prenotati il prima possibile allo 0471/250598 oppure direttamente all’entrata. Massima occupazione per un’ora, salvo che il campo non sia libero: in quel caso possibilità di giocare a oltranza. Anche tutta la notte.


Nel telegiornale di oggi l'intervista a Massimo Moretti, direttore di Sport City 

martedì 21 maggio 2013

Il futuro della destra nei giovani?

Come i caleidoscopi: tanti piccoli pezzetti che si compongono, scompongono e ogni giro presentano un quadro differente. Il centrodestra altoatesino fatica a trovare, forse ritrovare, una dimensione definita e al momento corre verso le prossime Provinciali come la più sgranata delle corse dell’ippodromo di Maia. Le formazioni sono tante e corrispondono grosso modo a singoli leader decisi a prendere la propria strada. Il nucleo centrale e comune di molti di loro è quel Popolo della Libertà dal quale sono usciti mille rivoli. Maurizio Vezzali, Mauro Minniti, Alessandro Urzì, Giorgio Holzmann, Michaela Biancofiore: prima erano correnti, ora sono veri e propri fiumi. Doveva esserci un congresso definitivo, ne è uscita una manita di proposte. Dai partiti veri e propri già esistenti ma invisibili sul territorio come La Destra, a quello creati ex novo come Fratelli d’Italia passando per i movimenti come Alto Adige nel cuore, dopo un passaggio in Futuro e Libertà, e chi si mantiene fedele alle proprie origini di Pdl o sospeso. Un quadro che sarebbe già complicato così, figuriamoci aggiungendo pure formazioni che già orbitavano sole come Unitalia o il nuovissimo Team Artioli che ha sostituito, di fatto, la Lega Nord. Non paghi la stessa Unitalia alle ultime elezioni nazionali ha mutato la propria veste indossando i discussi panni di Casapound, che partito non è.

Queste, dunque, le scelte dei leader con due evidenti riflessi: maggiore visibilità per tutti, ma anche possibilità di emergere per alcuni volti nuovi. Non a caso si sono accesi diversi riflettori su alcuni giovanissimi. Alessandro Bertoldi si ritrova il timone del Pdl provinciale fra le mani poco dopo aver stretto il diploma, Alfonso Ponticelli si muove da perfetto defino di Minniti, Federica Pizzaia, Marco Caruso e Antonio Bova, dal canto loro, seguono i percorsi della gavetta di una volta dentro gli organi territoriali. Hanno idee, volontà e inesperienza: questi i dati di partenza. Hanno anche il futuro della destra altoatesina tra le mani e resta da capire quali possano essere i loro orientamenti per il futuro davanti a un bivio posposto al dopo voto provinciale: seguire la corsa singola impostata dai leader oppure cercare una strada di ricongiungimento. Chi vota a destra in questa terra, non è un mistero, chiede di farlo guardando un disegno con tutti i pezzettini al loro posto. Quale?

La Destra: "Siano i Comuni ad abolire l'Imu"

Eliminare l’Imu si può fare subito, senza bisogno di attendere lo Stato. A sostenerlo è il partito de La Destra altoatesina che mette la patata bollente direttamente nelle mani dei Comuni. Secondo Alfonso Ponticelli, infatti, i meccanismi fiscali permetterebbero una sostanziale cancellazione dell’imposta attraverso alcuni passaggi tecnici: “Il Comune dovrebbe adottare una detrazione libera per tutti i cittadini – spiega il giovane meranese – che andrà a coprire la parte di imposta non esclusa dalle detrazioni statali. E’ necessario, quindi, adottare un’aliquota base dello 0,2 per mille per alzare successivamente le detrazioni mettendo un’esenzione libera per tutti che vada a compensare quello che i cittadini dovrebbero pagare”. In soldoni un via libera ai proprietari della prima e unica casa come rimarca anche Mauro Minniti in una lettera inviata al Consorzio dei Comuni. “La proposta di abolire l’Imu per via comunale – scrive – non rappresenta certo un’utopia né chiacchiere al vento. A Lonate, in provincia di Varese, il risultato è stato ottenuto”. Non si può, però, seguire la logica della botte piena e la moglie ubriaca, così gli introiti che le amministrazioni comunali si auto cancellerebbero da qualche parte andrebbero recuperati. “Certo – continua Minniti- e si può fare aumentando l’aliquota per le seconde e le terze case. Crediamo sia giusto detassare chi, con fatica, ha acquistato la prima abitazione”. Palla, insomma, nel campo dei Comuni.

Uomo e ambiente il tema dell'Innovation Festival

Uomo e ambiente: nel rapporto tra loro si insinuano visioni del mondo, pagine di cronaca e prospettive future. Sarà questo, quindi, il tema del festival dell’Innovazione in arrivo a Bolzano non appena scavallata l’estate dal 26 al 28 settembre. Un concetto di innovazione che l’assessore provinciale competente Roberto Bizzo identifica con la propensione al miglioramento quotidiano. “E’ prima di tutto – le sue parole – un meccanismo culturale che prende il via quando scatta la propensione all’innovazione stesse. In concreto si tratta di persone che immaginano il mondo che verrà cercando soluzioni migliorative al mondo che c’è già”.

Tra le ipotesi di miglioramento è spuntata nei giorni scorsi la carta dei servizi che offre un servizio in più ovvero la possibilità di scaricare dal sito Inps il Cud 2013. In un’ottica di dichiarazione dei redditi, una comoda soluzione per mantenere più di qualche foglio di carta nella risma. “Onestamente – continua Bizzo – si tratta del modo più semplice per scaricare il proprio Cud”. La carta dei servizi, lo ricordiamo, è una tessera dotata di chip, come i bancomat, che consente l’ingresso in un’area on line di circa trenta servizi una volta installati i software gratuiti di gestione, controllata la compatibilità di alcuni file e recuperato il lettore. Dalle borse di studio alle rate dell’Imu passando per le buste paga dei dipendenti provinciali: tutto passerà di lì. “E’ uno strumento fondamentale – chiude Bizzo – per cercare di avvicinare i cittadini all’amministrazione bypassando la burocrazia. Operare direttamente dal proprio computer evita code e inutili attese”. Il sito per curiosare e provare ad avvicinarsi a questa nuova impostazione è www.provincia.bz.it/cartaservizi, ma si può anche contattare un call center al numero 800 81 68 36. L’uomo e l’ambiente, questa volta, digitale.

lunedì 20 maggio 2013

Maia, buona la prima

Buona la prima. Merano Maia saluta con entusiasmo la prima giornata di corse della stagione 2013, mai come quest'anno tanto in bilico e quindi tanto desiderata. Sbrogliata la vicenda legata a finanziamenti e liquidazione il gruppo Merano Galoppo con a capo Gianni martona ha potuto salutare una prima riunione di corse positiva. Cancelli aperti, ingresso gratuito e attrazioni per i bambini il mix per l’ideale taglio del nastro di una struttura dalla grande tradizione che attende come acqua nel deserto propositi di rilancio. Le tribune piuttosto piene confermano che se l’ippodromo trova la strada per avvicinarsi alla gente la gente risponde e gli incitamenti ai cavalli in retta d’arrivo sono conferma che, in fondo, anche l’ippica in sé continua a piacere. E’ un Martone emozionato, dunque, quello che prende contatto con al sua nuova realtà.

Intanto in pista oggi grande firme straniere come Demon Magic e Alpha Two, ma anche promesse interessanti tra i puledri. Tra i vincitori di giornata
Bend Reese, Babawi, Saluggia Dream, Tea Wango e Feelgood. La strada per il futuro, dunque, è tracciata: le giornate di corse andranno di pari passo con le iniziative perché è solo così che l’ippica a Merano potrà provare a scrollarsi di dosso la marcatura della concorrenza e involarsi verso quel traguardo che si chiama sopravvivenza.

Buonerba: "L'unica misura per i giovani? Abbassare il cuneo fiscale"

Una mano tesa per i giovani dalla presa ancora tutta da verificare. Il governo studia il decreto legge che dovrebbe riempire quella priorità fissata dal premier Enrico Letta nell'occupazione giovanile. Una serie di misure che richiedono delicati meccanismi e coperture e tra i quali i più concreti sembrano essere la staffetta generazionale con part time per i pensionati uscenti in favore dell'ingresso di giovani e la limitazione del tempo da far intercorrere tra due singoli contratti a tempo indeterminato che dovrebbe scendere a 20 giorni. In attesa dello scorporo di questi investimenti dai parametri europei, peró, il sindacalista Cisl Michele Buonerba parla solo di palliativi.

Buttare lo sguardo oltreconfine, insomma, spesso lascia l'amaro in bocca, ma talvolta segnando anche una rotta

In medias res, speranza bolzanina all'Arezzo Wave

Prendi il rock e miscelalo con una buona dose di cantautorato e quel pizzico di formazione più aggressiva e il gioco è fatto. Il gustoso piatto servito sulla tavola della band bolzanina In medias res si chiama Arezzo Wave Festival edizione 2013. Una vetrina prestigiosa per questo quartetto che rappresenterà l’intera regione alla prestigiosa kermesse e che è stato capace di imporsi tra una quarantina di pretendenti.

Dal 12 al 14 luglio, tra i migliori gruppo del futuro della musica italiana, anche una piccola speranza bolzanina annegata in un rock impastato da testi ben strutturati e note punk. Un traguardo e una partenza.

Nel telegiornale di oggi l'intervista alla band

sabato 18 maggio 2013

Socialisti, arriva il decalogo altoatesino

Scacco socialista in dieci mosse. Presentato questa mattina in occasione dell'assemblea provinciale del Partito Socialista Italiano il decalogo per l'Alto Adige. Sullo sfondo di un'autonomia da ripensare in alcune sue parti spazio al rapporto tra Palazzo Widmann e Municipi e alla scuola

Negli altri capitoli del decalogo presentato a forze sindacali, politiche e simpatizzanti l'istituzione di forme di assistenza e sostegno alle famiglie con anziani e figli piccoli, una normativa unificata per l'economia altoatesina, reddito di cittadinanza, salario minimo, nuovi criteri per la formazione delle graduatorie Ipes, l'autosufficienza energetica, la trasparenza nella lettura dei bilanci anche delle società in-House e nuovi finanziamenti alle infrastrutture. Dieci mosse tutte da giocare

Fratelli d'Italia alla ricerca di una linea comune

I venti della campagna elettorale non sono esattamente la condizione migliore per puntellare una barca scesa da poco in acqua. Ora che la buriana è passata e le provinciali sfilano a un orizzonte sufficientemente lontano Fratelli d'Italia cerca la strada del radicamento sul territorio e della politica militante come peculiarità rispetto alle altre formazioni del centrodestra. Oggi al circolo Battisti una giornata di studio e approfondimento.

Radicarsi non è operazione facile, ma pare presupposto indispensabile per navigare tranquilli nelle agitate acque della politica.

Referendum demolizione Pascoli: stravincono i contrari

Tanta voglia di dire no, tantissima di partecipare. Il sondaggio organizzato da Alto Adige nel Cuore questa mattina in corso Libertà sulla demolizione dell'edificio Pascoli lascia pochi dubbi sull'orientamento dei bolzanini attorno a un'opera di grande impatto, sia urbanistico sia economico.

Intanto sembra che da alcune riunioni preliminari siano emerse diverse perplessità da parte di noti costruttori bolzanini che nell'analisi del progetto del polo bibliotecario stimano del tutto insufficienti i 70 milioni di euro stanziati. I timori sono quelli di una cattedrale del deserto o di un cantiere nel quale andranno pompate nuove risorse in modo consistente. Le perplessità popolari, insomma, paiono lontane dallo sciogliersi.


IL COMUNICATO DI ALESSANDRO URZI' (Intervista nel telegiornale) Una adesione oltre ogni aspettativa per il referendum istantaneo promosso da Alto Adige nel cuore sul progetto di abbattimento della più ampia parte del complesso architettonico delle ex scuole Pascoli e Longon, nel cuore della città razionalista di Bolzano, lungo l'asse di Corso della LIbertà.

Due ore e la consultazione ha dovuto essere sospesa per una adesione talmente massiccia da parte dei cittadini che in poco tempo ha portato 203 persone a votare per la conservazione dell'intero complesso, contro i 9 favorevoli alla sostituzione dell'intero isolato con un polo bibliotecario. Il sistema usato per la consultazione era quello delle palline da inserire rispettivamente in un cilindro contrassegnato da no (nel caso della volontà di opposizione al progetto) o del sì: e come detto in poco tempo la colonna del no è stata colmata di palline inserite dai cittadini che facevano la fila per potere esprimere il proprio parere. Una adesione massiccia benchè non del tutto inaspettata che però ha espresso chiaramente il sentimento di affetto della cittadinanza per il complesso scolastico ex Longon e Pascoli del quale è previsto il mantenimento solo della scalinata curva, mentre le ruspe dovrebbero radere al solo tutto ciò che si dipana alle sue spalle.

Va precisato con chiarezza cher i cittadini, aderendo al referendum potevano anche esprimere proposte e lasciare considerazioni personali che ci siamo presi l'impegno di trasferire al sindaco Spagnolli ed al Presidente della Provincia Durnwalder, i due principali promotori del progetto della nuova biblioteca al posto della scuola. Ed è emerso un giudizio ampiamente condiviso: nessun no pregiudiziale alla nuova biblioteca ma la richiesta di inserirla nel contesto dell'esistente, attraverso una saggia opera di conservazione e recupero del patrimonio architettonico esistente, e l'inserimento in esso di nuovi corpi di fabbrica capaci di armonizzarsi. No all'intervento indiscriminato delle ruspe, alle ferite insanabili al corpo storico e tradizionale della città.

Molti hanno fatto riferimento a quelle tracce ancora così visibili degli interventi del passato, iniziando dalla demolizione del cinema Corso. Un nuovo delitto del genere, hanno quasi coralmente affermato, deve essere riasparmiato alla città.

I risultati del referendum con le richieste, gli appelli e le proposte dei cittadini saranno nei prossimi giorni tarsferiti ai piani alti di Comune e Provincia con la richiesta a ripensare un intervento definito dai più inutile e pericoloso.

E anche costoso: sono impegnate svariate decine di milioni di euro che in questo momento di ristrettezze, si afferma, potrebbero essere destinate a interventi sociali più urgenti. Insomma ci sono diverse ragioni per dire no al progetto. Sentimentali e di difesa storica ma anche economiche e politiche: lentamente si sta devastando tutto il patrinmonio razionalista di Bolzano, sostengono moltissimi. E quancuno aggiunge: per fare cosa? non una biblioteca unica provinciale, come vogliono farci credere, ma un polo bibliotecario dove dovranno convivere sotto lo stesso tetto ma divise, con consigli di amminsitrazioni separati, strutture e personale separati, tre diverse biblioteche, quella provinciale di lingua tedesca, quella provinciale di lingua italiana e quella civica di Bolzano. Insomma, tutt'altro che l'inno alla convivenza di cui ci si è riempiti la bocca.

E allora ne vale veramente la pena, nell'epoca di internet cancellare una parte della identità della città di Bolzano e dei suoi abitanti per un progetto che appare molto politico e poco culturale?

Alessandro Urzì

Alto Adige nel cuore

Tutti i numeri del 2012 della polizia

La festa della polizia è quella riga che tira il bilancio statistico dell'anno e l'edizione di quest'anno non fa eccezione. Ecco, dunque, tutti i numeri provinciali distribuiti e pubblicati nella cerimonia di oggi.

In generale sono state 1.318 le persone denunciate in stato di libertà, 183 gli arrestati e 78.763 i controlli effettuati nel 2012. Particolare l'attività di contrasto allo spaccio della squadra mobile che ha sequestrato 125 chili di hashish, 808 grammi di cocaina, 658 grammi di eroina, 971 pasticche di ecstasy e 93 piante di canapa indiana. Curioso il dato che vede la Questura di Bolzano come la seconda in Italia per movimentazione delle armi con 400 autorizzazioni ad importazione, 9.000 per trasporto armi e 400 per esplosivi nonché 220 licenze per porto d'armi per uso caccia o tiro al volo.
Al capitolo stranieri, invece, sono 317 le espulsioni.
Forte anche l'impegno della squadra Volante con 4922 pattuglie, 370 poliziotti di quartiere, 516 soggetti denunciati e 81 gli arrestati.
1250 gli interventi della stradale per 13.206 verbali con contravvenzioni pari a 1,6 milioni di euro. 5 persone arrestate e 7 denunciate, invece, il lavoro della postale nella lotta alla pornografia. Chiusura per la polizia ferroviaria che ha scortato 900 treni, identificato 1700 persone e rintracciato 9 minori.

A Merano tutte le bandiere dell'indipendenza

Scivolati da tutta Europa verso Merano lungo quel l'imbuto comune del sentirsi minoranza con voglia di indipendenza. Le sfumature sono tante così come i partecipanti a un festival che è andato ingrossandosi con lo scorrere delle ore. Dall'Alto Adige al Tibet passando per Catalogna, Paesi Baschi, Islanda, Fiandre, ma anche Italia. Italia delle minoranze, sarde e venete su tutte, ma anche l'Italia degli altoatesini che curiosi si spingono lungo le passeggiate del Passirio per vedere quelle note di colore che esulano dal politico.  I numeri ufficializzati dall'organizzazione parlano di 10.000 partecipanti, la questura non ribatte. In ogni caso le bandiere sono tante e la partecipazione sentita. Il resto è opinione.

Nel telegiornale di oggi l'intervista al comandante degli Schuetzen Elmar Thaler



IL COMUNICATO DEL CONSIGLIERE PROVINCIALE ALESSANDRO URZI'
"Una indegna pagliacciata", nessun altro giudizio merita la manifestazione inneggiante ai separatismi sfruttata dalle forze più radicali e estreme della nostra provincia per promuovere forme di autodeterminazione dallo Stato libero alla annessione all'Austria sino alla Vollautonomie (secessione interna) che esprimono tutte una forma di revanscismo pantirolese ed antitaliano che si riteneva sopito ma che riaffiora in modo più sofisticato ma non meno disgustoso.



Non solo non mi unisco al coro di quanti hanno aderito alla manifestazione (come la Lega Nord oggi teamizzatasi di Elena Artioli) ma censuro anche quanti hanno manifestato, con una superficialità estrema e disarmante, sentimenti di benevolenza come il Pdl.

Rimango orgogliosamente fra i pochi a denunciare queste manifestazioni come occasione per allevare fra i meno dotati di strumenti culturali sentimenti pericolosi in una terra come la nostra, consolidando l'idea che sia ammissibile l'ipotesi della secessione, quindi della frattura, invece della convivenza.

Sono fra coloro che si richiamano orgogliosamente alla nostra terra come luogo di incontro e crescita comune nei valori della Costituzione. E la Costituzione afferma la unitarietà della Repubblica nella sua varietà culturale e linguistica.

L'ipotizzare l'erezione di nuovi confini nel cuore dell'Europa è criminale, oltre che sconveniente e stridente con i valori dei padri costituenti l'Unione europea, che proprio a Roma, nella sua forma embrionale, vide la luce, va ricordato.

Nemmeno può essere tollerata l'adesione ipocrita ed ambigua di una Svp che cavalca il principio della Vollautonomie che altro non è che quella "secessione interna" richiamata più volte dal giurista e senatore Svp Karl Zeller. Poco di diverso, se non per dettagli formali, da quanto sostenuto da Freiheitlichen e Eva Klotz.

Mi tiro fuori dal coro dei festanti (e degli utili idioti) per una manifestazione che solo la liberalità della Costituzione italiana rende possibile, mentre in molti altri paesi del mondo e d'Europa essa sarebbe stata dichiarata semplicemente illegittima e sediziosa.

Gli Schuetzen ringrazino invece di sputare veleno.

consigliere regionale e provinciale Alessandro Urzì


venerdì 17 maggio 2013

Cgil: "Convenzione Rai a spese del pluralismo"

“Nella commissione paritetica prevista per la Rai provinciale c’è una sovra rappresentanza politica e nessuna figura di garanzia di pluralismo”. Dura la presa di posizione della segreteria provinciale della Cgil Agb sull’accordo siglato dalla Provincia con l’emittente pubblica. La voce critica è quella di Doriana Pavanello che aggiunge: “Sono troppe le ombre di un accordo che impegnerà 109mila euro pubblici fino al 2016. Cancellare 20 minuti di notiziario italiano, per esempio, è un segnale negativo per la convivenza mentre l’assoluta mancanza di una contrattazione sindacale nell’accordo è un elemento grave e assolutamente poco ragionevole”. Infine l’attacco alla Commissione paritetica che “avrà anche facoltà di entrare nel merito della programmazione ed esprimere osservazioni. Ci vuole più rispetto della trasparenza e della pluralità”.

Carabinieri indagano su rapina in via Vittorio Veneto

I carabinieri stanno indagando su una rapina avvenuta nella serata di ieri in Via Vittorio Veneto, a Bolzano. Intorno alle 22.30, la titolare di un bar è stata avvicinata da due uomini a volto coperto mentre si dirigeva verso la sua automobile, dopo aver chiuso il locale. Sotto la minaccia di un coltello è stata costretta a consegnare l'incasso, circa 2.000 euro. I due uomini sono scappati a bordo di un'auto su cui li attendeva un complice. (Ansa)


Presentato il Metrobus: tutti i numeri

Il metrobus adesso ha numeri, potenzialità, cifre e costi. E’ una vera radiografia quella proposta oggi a Palazzo Widmann dall’assessore competente Thomas Widmann in seguito al dettagliato studio di fattibilità e al progetto. Le cifre, dunque, rendono quadro più definito e giudicabile: saranno 20, prima di tutto, gli autobus di categoria euro 5 coinvolti, ciascuno lungo 18 metri e dal costo di 365mila euro. Dieci sono già stati acquistati e avvistati in città. Il cadenza mento sarà quello di una corsa ogni 6 minuti nell’orario di punta, ignoto nelle altre, ma con la possibilità di far scendere il tempo di percorrenza da 22-24 minuti a 15-16 minuti. Un obiettivo raggiungibile con la creazione di 2,4 chilometri di corsie preferenziali creabili ex novo, anche se all’interno di Bolzano saranno appena 250 metri. Tre, invece, saranno le stazioni di interscambio con i citybus a Caldaro, Appiano e all’incrocio Pillhof. Dodici le fermate in direzione capoluogo, dieci nel verso opposto con rifacimento di sei incroci.

Resta, infine, una cifra importante che va confrontata con un’altra meno ufficiale. La prima è quella del costo fissato a 16,3 milioni di euro, l’altra quella desunta durante la nostra trasmissione “Bianco&Nero” che stabilisce come nell’ora di punta mattutina un veicolo ci impieghi 29 minuti da Caldaro a piazza Walther. Il guadagno di tempo, al netto della possibile diminuzione del traffico, oscilla in una forchetta tra i 5 e i 14 minuti. Tanto o poco?

Nel telegiornale di oggi le interviste all'assessore competente Thomas Widmann e il direttore dell'ufficio trasporto persone Gunther Berger

Laives paralizzata da una surroga

Se prima Laives era impantanata ora è letteralmente inchiodata. Le dimissioni di Christoph Inama dalla maggioranza hanno innescato un vortice polemico come ciclicamente avviene da qualche anno a questa parte nell’orbita di via Kennedy. L’opposizione ha deciso di marcare visita ai consigli comunali di martedì e mercoledì tenendo la soglia dei presenti a quota 15, un consigliere sotto i 16 richiesti per il numero legale. Ergo la surroga non può essere vidimata dall’organo istituzionale paralizzando l’apparato. Al tutto si aggiunga che l’operazione va infiocchettata entro venti giorni dalle dimissioni e il quadro è completo. Il gioco delle opposizioni, protagoniste oggi di una conferenza stampa unitaria, è quello di forzare la mano fino alle dimissioni di sindaco e giunta oltre la fatidica dead line.

Dall’altra parte dell’orizzonte politico, però, nessuno gira i pollici in attesa del giudizio ma già sono in atto le contromisure concretizzate sostanzialmente nell’indagare quanto e come sia necessario il passaggio in consiglio comunale di un’operazione automatica come la surroga. Finora è sempre avvenuto, ma non è affatto detto che l’abitudine sia per forza norma. A districare la matassa, insomma, contribuirà il parere della segretaria generale del Comune e che Laives dipenda totalmente dalle interpretazioni di un funzionario, seppur di grande responsabilità, dice molto dell’empasse dominante.

Nel telegiornale di oggi l'intervista a Christian Bianchi, consigliere comunale di Fratelli d'Italia

Gas in treno, denunciati due ragazzi a Terlano

I Carabinieri di Terlano hanno denunciato ieri a piede libero due giovani di 26 e 27 anni protagonisti di una bravata pericolosa all’interno del treno che stava percorrendo la tratta Bolzano-Merano causandone il blocco di oltre un’ora presso la stazione di Terlano. I due, infatti, hanno deciso di spruzzare del gas urticante all’interno del sistema di ventilazione delle carrozze causando anche alcuni malesseri tra i passeggeri. I due ragazzi, ora, dovranno rispondere di interruzione di servizio pubblico.

La Compagnia di Silandro, invece, ha concluso le indagini che hanno portato alla denuncia a piede libero di un uomo che qualche giorno fa si era introdotto in una pensione del luogo per sottrarre dalla borsa di una signora 200 euro in contanti e un Iphone. La scusa utilizzata per distrarla è stata quella di una falsa prenotazione nella struttura.
Controlli nei cantieri, invece, per gli uomini dell’Arma a Poves che hanno riscontrato alcune irregolarità presso una ditta trentina. L’altezza del ponteggio inferiore ai 120 centimetri, la mancata predisposizione di correnti e tavole fermapiede in alcune parti interne dei montanti, oltre all’eccessiva distanza dello stesso dalla murature, sono costati una denuncia a piede libero per il coordinatore per l’esecuzione dei lavori e al titolare violazione dei rispettivi obblighi.
Un’analisi condotta sui trenta chili di cocaina fermati a Vipiteno ha infine stabilito che si tratta di sostanza pura al 90%, quindi di qualità eccelsa che se immessa sul mercato avrebbe fruttato 10 milioni di euro. Probabile che la sua destinazione fosse la Campania e non il territorio altoatesino.

Margheri: "Uso metropolitano del treno dalla Bassa Atesina"

Ricomporre una serie di discrepanze per approdare a un piano del traffico funzionale. Guido Margheri, consigliere comunale di Bolzano in quota Sel, mette sul piano le difficoltà che hanno portato la mobilità ad essere uno dei tasti più caldi di questi giorni nel capoluogo. Prima di tutto i tempi: per risolvere problemi immediati si strutturano soluzioni che richiedono minimo qualche anni. Poi viene la dicotomia di cercare una via di fuga a criticità elastiche come la mobilità attraverso gabbie fisse come l'organizzazione del trasporto locale. Se a questo si aggiunge l'evergreen di una certa allergia provinciale nel concretizzare interventi interni il piatto è completo.

Per quanto riguarda le altre misure nel concreto Sel chiede anche una rivisitazione delle zone colorate date le eccessive dimensioni di alcune, la modulazione costante dei flussi di traffico non solo durante i grandi eventi. Il ticket, infine, si delinea come il classico tappo su una perdita: misura utile finché non saranno predisposti interventi più sistematici e solo con alternative plausibili. Qui, peró, arriva l'ultima discrepanza: senza gli interventi che il ticket dovrebbe incentivate l'alternativa tutto sarà meno che plausibile.

Nel telegiornale di oggi l'intervista a Guido Margheri

Areale: workshop discute di Benko

In un maso Uhl del Colle inghiottito dalla nebbia autunnale un workshop per cercare di tirare fuori dalle nebbie anche il progetto dell'areale ferroviario. Architetti, urbanisti e funzionari comunali si sono incontrati e confrontati per cercare di delineare quanto dovrà accadere tra le linee dei disegni realizzati dallo studio Podrecca. Inevitabile, peró, il convitato di pietra del centro commerciale firmato Benko. Una linea che segna un confine netto tra favorevoli e contrari. Nel mezzo, ovviamente finiscono anche buone dosi di mobilità e attrattiva.

Il quadro, insomma, oscilla costantemente dalla fase progettuale a quella embrionale, anche se alcuni dettagli stanno cominciando a delinearsi se non altro secondo i concerti generali espressi dal Masterplan. Rimane da scoprire per quanto tempo lavori e progetto, come questa primavera, si faranno aspettare.

Nel telegiornale di oggi intervista all'assessore Maria Chiara Pasquali

giovedì 16 maggio 2013

Dalla Catalogna al Tibet: tutte le comunità dello Iatz

Si scrive indipendenza, ma si legge in tanti e diversi modi. Oltre ogni polemica locale, oltre il becco della politica, infatti, la manifestazione “Iatz” di Merano porterà in provincia diversi spunti culturali interessanti che aiutano a conoscere meglio anche l’Europa di quelli che non ci stanno. I più celebri tra gli indipendentisti, inutile dirlo, li troviamo all’indirizzo Catalunya per un territorio che trasuda autonomia da ogni singolo settore. Dall’epicentro di Barcellona, infatti, tutto dal calcio alla politica passando per il cibo e la lingua deve fare i conti prima di tutto con il catalano. Un sentimento radicato che ha portato qualche mese fa milioni di persone in piazza, chiaramente Plaza Catalunya, e che addirittura registra il tutto esaurito al Camp Nou per le partite simboliche della nazionale catalana. Per inciso si parla di uno stadio da 90.000 posti che ogni volta garantisce pruriti alle latitudini madrilene. La Spagna, però, pare specializzata nel gestire queste situazione perché anche i Paesi Baschi saranno presenti a Merano e, se vogliamo, rappresentano un fronte ancora più chiuso della Catalogna. Stavolta siamo all’estremo nord del Paese, epicentro Bilbao, per una lingua che è quanto mai lontana dal castigliano e un nazionalismo talvolta sfociato in azioni violente. Il governo centrale lo tiene a bada con un mix calibrato di federalismo e autonomia. Spostandoci più a nord ecco le Fiandre belga, autentica enclave francese che è qualcosa più di una minoranza dato che influenza almeno la metà del Paese. La stessa capitale, Bruxelles, ne fa parte e l’equilibrio che ormai da anni sostiente il Belgio lascia intendere che, in realtà, di indipendentista in questa realtà ci sia ormai molto poco. Siamo lontani anni luce, insomma, dal tenore delle rivendicazioni che abbiamo visto in Spagna. Ancora diversa la sfumatura della Scozia presente a Merano e che di per sé la propria indipendenza già la possiede. Per entrare nella sfera delle rivendicazioni, infatti, qui bisognerebbe mettere i piedi nel Regno Unito ma il livello è sicuramente meno netto rispetto a quanto reso celebre dal film Braveheart tra le Highlands. Orizzonte ancora totalmente differente, invece, per il Tibet che nei rapporti con la Cina è forse quello con la situazione più problematica per le implicazioni sì politiche, ma anche territoriali e religiose. Molto di contorno, invece, il Bayernpartei dato che sostenere la presenza di un vero movimento indipendentista in terra bavarese è forse una forzatura. Si fa presto, insomma, a dire indipendenza: l’importante, però, è saperla declinare.

mercoledì 15 maggio 2013

Più stranieri e più vecchi: l'Alto Adige di oggi

Numeri che tratteggiano il nuovo Alto Adige e ne mostrano la struttura più intima. In fondo l’obiettivo del censimento è proprio questo: fotografare la realtà. Oggi sono stati pubblicati i primi dati relativi alla provincia di Bolzano con alcune curiosità. Prima di tutto va aggiornato il dato dei residenti che sono ora 511.750, ben 42mila in più rispetto a dieci anni fa, soglia dell’ultimo censimento. Un quinto di loro, ovvero 104.841 vive nel capoluogo di Bolzano, mentre il 56,4% rimane all’interno di Comuni con meno di 10.000 abitanti. Capitolo sempre delicato è quello relativo agli stranieri che sono 44mila con un tasso di natalità che è decisamente superiore a quello autoctono, quasi il doppio con il suo 16,8 per mille contro il 9,7 per mille. Un terzo di loro vive a Bolzano dove si riscontra anche la percentuale di presenza maggiore a quota 13,7. Il 20% dei nuovi nati, inoltre, ha madre straniera: si tratta di quei cittadini, in totale 6.140, che in questi giorni sarebbero interessati dal tanto chiacchierato ius solis.

Equamente spaccata la divisione di genere con le donne leggermente sopra al 50,6%, mentre cresce l’età media che passa da 37,2 anni del 1991 ai 41,4 del 2011. Curiosità, inoltre, attorno alla composizione della famiglia con 210mila nuclei che sono formati in media da 2,4 persone mentre i single sono 73mila e i genitori da soli 33mila. Calano in picchiata i matrimoni religiosi con il 30% delle unioni generali che terminano in separazioni o divorzi mentre il 44,7% dei figli nasce al di fuori del matrimonio.
“Si tratta di indicazioni importanti per il nostro futuro – spiega il presidente della Provincia Luis Durnwalder – che daranno delle indicazioni per le future politiche di edilizia abitativa e sostegno. Servono, per esempio, più alloggi, ma con metratura ridotta. L’aumento di popolazione, invece, è essenzialmente legato al saldo migratorio”. Per le scelte, insomma, meglio avere la dimensione dei fenomeni.

lunedì 13 maggio 2013

Freiheitlichen: "In quattro anni referendum per lo Stato libero"

I Freihetlichen tornano in groppa al cavallo dello Stato Libero. Il che, di per sè, non è esattamente una novità, ma questa volta comprare una road map definita: punti cesellati di un'ipotetica fase costituente, 4-5 anni per indire un referendum e prima convincere la maggioranza degli altoatesini.

Tracciare una strada non significa per forza che sia semplice da percorrere, ma le intenzioni dei Freiheitlichen è quella di renderla tranistabile nel giro di un quadriennio. Resta da vedere chi avrà voglia di percorrerla.

I giovani Svp aprono agli italiani

I giovani hanno la gamba per saltare oltre l'ostacolo. Saltare in due, poi, è oggettivamente più facile ed ecco che l'Svp guarda proprio alle nuove generazioni per gettare ponti tra i gruppi linguistici. La presentazione dei ragazzi per le prossime provinciali nei vari Bezirk è l'occasione giusta per l'annuncio di mano tesa che arriva direttamente dal segretario Philipp Achammer.

Vento giovane, insomma, spira in via Brennero e spazza dritto verso l'Italia.

Nel telegiornale di oggi le interviste.

venerdì 10 maggio 2013

Traffico, Searfini chiede Ztl in tutte le Circoscrizioni

“Paventare il ticket d’entrata per i pendolari è più un modo per mostrare i muscoli che non per intervenire seriamente”. Toni Serafini, segretario provinciale Uil ma in questo caso più ex assessore comunale all’urbanistica, interviene sul tema caldo della mobilità cittadina dopo la proposta della base bolzanina del Partito Democratico. “Prima di tutto – spiega – sarebbe necessario cercare di incrementare e potenziare le corse degli autobus e ampliare le Ztl anche alle zone centrali delle varie Circoscrizioni intervenendo, magari, anche nelle vicinanze delle scuole”. Chiaro pure il quadro per la mobilità in entrata dall’esterno: “Servono nuove forme – prosegue – per i collegamenti con Appiano e Laives, ma solo attraverso atti concordati con i Comuni e la Provincia stessa. Immediata, invece, dovrebbe essere la costruzione della variante alla Statale 12 da Maso della Pieve a Campiglio che permetta di alleggerire del traffico la zona produttiva”. I muscoli, insomma, più che in mostra dovrebbero entrare subito in azione.

Il cinghiale torna in Alto Adige

Bentornato cinghiale. L’animale che il kaiser Leopoldo I descrisse minuziosamente nel 1666 torna a far visita all’Alto Adige dopo anni di esilio volontario. Tipico di alcune regioni limitrofe, infatti, l’animale sarebbe tornato entro i confini autonomistici proprio lungo le linee di confine, in particolare da sud e da ovest. Sarebbero l’Oltradige e la Bassa Atesina, infatti, i circondari eletti dal cinghiale per tornare a saggiare il terreno altoatesino e a riferirlo è direttamente Heinrich Aukenthaler, responsabile dell’associazione cacciatori, al quotidiano “Dolomiten”. Il primo avvistamento a Montagna nel 2003, ma poteva trattarsi di un caso fino all’escalation degli ultimi anni: 2007 Laghetti, 2009 tra Laghetti e Salorno e nel 2010 di nuovo a Salorno e nel 2011 di nuovo a Montagna però con ben tre esemplari. Rispetto all’unico appunto precedente targato 1965 a Caldaro pare chiaro come la frequentazione stia diventando più assidua. Il fatto che ad accorgersene siano i cacciatori, però, suona un poco sinistro.

Domani giro dell'arte con Lilt

Il giro dell’arte per sbarrare la strada ai tumori. Sabato per tutta la giornata Palazzo Mercantile cullerà una battaglia fondamentale dei giorni nostri seguendo lo spartito artistico ben congegnato dalla Lilt. Sottofondo comune, infatti, sarà quello dell’aperitivo musicale che estenderà le proprie propaggini dalle 11 alle 20 con punte d’eccezione alle 11.30 e alle 18 con i concerti di musica antica suonata dall’ensemble “La Concordanza” diretto dalla professoressa Irene Da Ruvo. Tutto intorno i quadri della pittrice Giovanna Da Por sul tema della maternità e anche un divertente clown a disposizione delle risate fanciullesche. Per il palato, infine, ecco la degustazione di vini bianchi e rossi dell’eccellenza altoatesina oltre ad altri prodotti tipici.

La manifestazione, nel dettaglio, sarà dedicata quest’anno al tumore al seno che colpisce una donna su dieci in Italia con 30.000 nuovi casi totali 11.000 vittime ogni anno. Cercare di fermarlo e restituire sorrisi, in fondo, sarebbe la vera opera d’arte.

Minniti: "Il Comune blocca Marlengo"

Marlengo con le mani legate. Niente barriere antirumore, niente garanzie di un qualche abbozzo di rilancio e la colpa, secondo Mauro Minniti de “La Destra” è del Comune. Questo quanto rilevato dal consigliere provinciale in seguito a un’interrogazione in aula che si aggancia al lavoro di rilevazione nei quartieri popolari della città in riva al Passirio che La Destra sta portando avanti da qualche settimana. A incatenare l’opera, infatti, sarebbe il mancato spostamento del campo nomadi a sua volta collegato alla riqualificazione del ponte Passirio.

In queste settimane l’amministrazione comunale si è probabilmente concentrata su vicende galoppanti più pressanti legate al futuro di Maia, ma quella di Marlengo e di alcuni rioni periferici rimane ancora una corsa tutta da decidere.

giovedì 9 maggio 2013

Carabinieri, continua la lotta a spaccio e uccellagione

Continuano le azioni contro spaccio di stupefacenti e l’uccellagione che stanno tenendo impegnati gli uomini dell’Arma in questi giorni. Il nucleo investigativo della Compagnia di Bolzano, per esempio,  ha intercettato in pieno centro cittadino un pachistano di 35 anni che ancora doveva scontare in carcere una pena di 3 anni e 7 mesi comminata dal Tribunale del capoluogo per reati inerenti agli stupefacenti. L’uomo, naturalmente, è stato immediatamente portato nel carcere di via Dante. I militi della stazione di Appiano, invece, hanno denunciato a piede libero un bergamasco sorpreso a Riva di Sotto in possesso di un nido contenente tre esemplari di tordo bottaccio, oltre a vario materiale utile alla cattura e al trasporto dei volatili. E’ stata la perquisizione svolta nella casa lombarda dell’uomo, però, a lasciare maggiormente sbigottiti dato che nella sua abitazione sono stati scoperti 130 esemplari di volatili di ogni tipo. Parte degli animali è stata portata al Centro Avifauna bolzanino mentre l’uomo deferito per uccellagione e maltrattamento di animali.