Se prima Laives era impantanata ora è letteralmente inchiodata. Le dimissioni di Christoph Inama dalla maggioranza hanno innescato un vortice polemico come ciclicamente avviene da qualche anno a questa parte nell’orbita di via Kennedy. L’opposizione ha deciso di marcare visita ai consigli comunali di martedì e mercoledì tenendo la soglia dei presenti a quota 15, un consigliere sotto i 16 richiesti per il numero legale. Ergo la surroga non può essere vidimata dall’organo istituzionale paralizzando l’apparato. Al tutto si aggiunga che l’operazione va infiocchettata entro venti giorni dalle dimissioni e il quadro è completo. Il gioco delle opposizioni, protagoniste oggi di una conferenza stampa unitaria, è quello di forzare la mano fino alle dimissioni di sindaco e giunta oltre la fatidica dead line.
Dall’altra parte dell’orizzonte politico, però, nessuno gira i pollici in attesa del giudizio ma già sono in atto le contromisure concretizzate sostanzialmente nell’indagare quanto e come sia necessario il passaggio in consiglio comunale di un’operazione automatica come la surroga. Finora è sempre avvenuto, ma non è affatto detto che l’abitudine sia per forza norma. A districare la matassa, insomma, contribuirà il parere della segretaria generale del Comune e che Laives dipenda totalmente dalle interpretazioni di un funzionario, seppur di grande responsabilità, dice molto dell’empasse dominante.
Nel telegiornale di oggi l'intervista a Christian Bianchi, consigliere comunale di Fratelli d'Italia
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