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mercoledì 15 maggio 2013

Più stranieri e più vecchi: l'Alto Adige di oggi

Numeri che tratteggiano il nuovo Alto Adige e ne mostrano la struttura più intima. In fondo l’obiettivo del censimento è proprio questo: fotografare la realtà. Oggi sono stati pubblicati i primi dati relativi alla provincia di Bolzano con alcune curiosità. Prima di tutto va aggiornato il dato dei residenti che sono ora 511.750, ben 42mila in più rispetto a dieci anni fa, soglia dell’ultimo censimento. Un quinto di loro, ovvero 104.841 vive nel capoluogo di Bolzano, mentre il 56,4% rimane all’interno di Comuni con meno di 10.000 abitanti. Capitolo sempre delicato è quello relativo agli stranieri che sono 44mila con un tasso di natalità che è decisamente superiore a quello autoctono, quasi il doppio con il suo 16,8 per mille contro il 9,7 per mille. Un terzo di loro vive a Bolzano dove si riscontra anche la percentuale di presenza maggiore a quota 13,7. Il 20% dei nuovi nati, inoltre, ha madre straniera: si tratta di quei cittadini, in totale 6.140, che in questi giorni sarebbero interessati dal tanto chiacchierato ius solis.

Equamente spaccata la divisione di genere con le donne leggermente sopra al 50,6%, mentre cresce l’età media che passa da 37,2 anni del 1991 ai 41,4 del 2011. Curiosità, inoltre, attorno alla composizione della famiglia con 210mila nuclei che sono formati in media da 2,4 persone mentre i single sono 73mila e i genitori da soli 33mila. Calano in picchiata i matrimoni religiosi con il 30% delle unioni generali che terminano in separazioni o divorzi mentre il 44,7% dei figli nasce al di fuori del matrimonio.
“Si tratta di indicazioni importanti per il nostro futuro – spiega il presidente della Provincia Luis Durnwalder – che daranno delle indicazioni per le future politiche di edilizia abitativa e sostegno. Servono, per esempio, più alloggi, ma con metratura ridotta. L’aumento di popolazione, invece, è essenzialmente legato al saldo migratorio”. Per le scelte, insomma, meglio avere la dimensione dei fenomeni.

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