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mercoledì 8 maggio 2013

Una mela al giorno? Sì, ma con la buccia

Il segreto sta nella buccia. La mela al centro degli studi del Centro di sperimentazione agraria di Laimburg che ha presentato oggi i risultati del progetto "Apfel Fit" finanziato dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale sulle componenti salutistiche delle varie varietà di questo frutto simbolo dell'Alto Adige. In generale sul territorio sono 8 quelle presenti, ma lo studio ne ha affrontare oltre 400: antiche mele comprese. Ad emergere la differenza della concentrazione di polifenoli presenti nella buccia e nella polpa. Nel primo caso, infatti, questi antiossidanti sono in generale più del triplo. Dato importante perché i polifenoli garantiscono effetti positivi sulle patologie cardiovascolari, di senescenza e sull'arresto dello sviluppo tumorale. L'andare a mappare anche le mele di anni fa, inoltre, consente la compilazione di profili che potrebbero tornare utile anche per il futuro. In futuro il Centro Sperimentale continuerà a concentrarsi sull'aspetto alimentare affrontando la mela secondo un'altra ottica e un altro progetto. Si passerà infatti all'analisi dei derivati trasformati come i succhi di frutta all'interno di "Pomosano". Il costo di Apfel Fit, intanto, è di un milione di euro: una buccia preziosa.




1 commento:

  1. dovrebbero pero' ridurre prima il numero dei veleni che ci spruzzano sopra... avendo una mela forse meno appariscente, ma più "naturale".
    *GL*

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