Il segreto sta nella buccia. La mela al centro degli studi del Centro di sperimentazione agraria di Laimburg che ha presentato oggi i risultati del progetto "Apfel Fit" finanziato dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale sulle componenti salutistiche delle varie varietà di questo frutto simbolo dell'Alto Adige. In generale sul territorio sono 8 quelle presenti, ma lo studio ne ha affrontare oltre 400: antiche mele comprese. Ad emergere la differenza della concentrazione di polifenoli presenti nella buccia e nella polpa. Nel primo caso, infatti, questi antiossidanti sono in generale più del triplo. Dato importante perché i polifenoli garantiscono effetti positivi sulle patologie cardiovascolari, di senescenza e sull'arresto dello sviluppo tumorale. L'andare a mappare anche le mele di anni fa, inoltre, consente la compilazione di profili che potrebbero tornare utile anche per il futuro. In futuro il Centro Sperimentale continuerà a concentrarsi sull'aspetto alimentare affrontando la mela secondo un'altra ottica e un altro progetto. Si passerà infatti all'analisi dei derivati trasformati come i succhi di frutta all'interno di "Pomosano". Il costo di Apfel Fit, intanto, è di un milione di euro: una buccia preziosa.
dovrebbero pero' ridurre prima il numero dei veleni che ci spruzzano sopra... avendo una mela forse meno appariscente, ma più "naturale".
RispondiElimina*GL*