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giovedì 16 maggio 2013

Dalla Catalogna al Tibet: tutte le comunità dello Iatz

Si scrive indipendenza, ma si legge in tanti e diversi modi. Oltre ogni polemica locale, oltre il becco della politica, infatti, la manifestazione “Iatz” di Merano porterà in provincia diversi spunti culturali interessanti che aiutano a conoscere meglio anche l’Europa di quelli che non ci stanno. I più celebri tra gli indipendentisti, inutile dirlo, li troviamo all’indirizzo Catalunya per un territorio che trasuda autonomia da ogni singolo settore. Dall’epicentro di Barcellona, infatti, tutto dal calcio alla politica passando per il cibo e la lingua deve fare i conti prima di tutto con il catalano. Un sentimento radicato che ha portato qualche mese fa milioni di persone in piazza, chiaramente Plaza Catalunya, e che addirittura registra il tutto esaurito al Camp Nou per le partite simboliche della nazionale catalana. Per inciso si parla di uno stadio da 90.000 posti che ogni volta garantisce pruriti alle latitudini madrilene. La Spagna, però, pare specializzata nel gestire queste situazione perché anche i Paesi Baschi saranno presenti a Merano e, se vogliamo, rappresentano un fronte ancora più chiuso della Catalogna. Stavolta siamo all’estremo nord del Paese, epicentro Bilbao, per una lingua che è quanto mai lontana dal castigliano e un nazionalismo talvolta sfociato in azioni violente. Il governo centrale lo tiene a bada con un mix calibrato di federalismo e autonomia. Spostandoci più a nord ecco le Fiandre belga, autentica enclave francese che è qualcosa più di una minoranza dato che influenza almeno la metà del Paese. La stessa capitale, Bruxelles, ne fa parte e l’equilibrio che ormai da anni sostiente il Belgio lascia intendere che, in realtà, di indipendentista in questa realtà ci sia ormai molto poco. Siamo lontani anni luce, insomma, dal tenore delle rivendicazioni che abbiamo visto in Spagna. Ancora diversa la sfumatura della Scozia presente a Merano e che di per sé la propria indipendenza già la possiede. Per entrare nella sfera delle rivendicazioni, infatti, qui bisognerebbe mettere i piedi nel Regno Unito ma il livello è sicuramente meno netto rispetto a quanto reso celebre dal film Braveheart tra le Highlands. Orizzonte ancora totalmente differente, invece, per il Tibet che nei rapporti con la Cina è forse quello con la situazione più problematica per le implicazioni sì politiche, ma anche territoriali e religiose. Molto di contorno, invece, il Bayernpartei dato che sostenere la presenza di un vero movimento indipendentista in terra bavarese è forse una forzatura. Si fa presto, insomma, a dire indipendenza: l’importante, però, è saperla declinare.

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