Scivolati da tutta Europa verso Merano lungo quel l'imbuto comune del sentirsi minoranza con voglia di indipendenza. Le sfumature sono tante così come i partecipanti a un festival che è andato ingrossandosi con lo scorrere delle ore. Dall'Alto Adige al Tibet passando per Catalogna, Paesi Baschi, Islanda, Fiandre, ma anche Italia. Italia delle minoranze, sarde e venete su tutte, ma anche l'Italia degli altoatesini che curiosi si spingono lungo le passeggiate del Passirio per vedere quelle note di colore che esulano dal politico. I numeri ufficializzati dall'organizzazione parlano di 10.000 partecipanti, la questura non ribatte. In ogni caso le bandiere sono tante e la partecipazione sentita. Il resto è opinione.
Nel telegiornale di oggi l'intervista al comandante degli Schuetzen Elmar Thaler
IL COMUNICATO DEL CONSIGLIERE PROVINCIALE ALESSANDRO URZI'
"Una indegna pagliacciata", nessun altro giudizio merita la manifestazione inneggiante ai separatismi sfruttata dalle forze più radicali e estreme della nostra provincia per promuovere forme di autodeterminazione dallo Stato libero alla annessione all'Austria sino alla Vollautonomie (secessione interna) che esprimono tutte una forma di revanscismo pantirolese ed antitaliano che si riteneva sopito ma che riaffiora in modo più sofisticato ma non meno disgustoso.
Non solo non mi unisco al coro di quanti hanno aderito alla manifestazione (come la Lega Nord oggi teamizzatasi di Elena Artioli) ma censuro anche quanti hanno manifestato, con una superficialità estrema e disarmante, sentimenti di benevolenza come il Pdl.
Rimango orgogliosamente fra i pochi a denunciare queste manifestazioni come occasione per allevare fra i meno dotati di strumenti culturali sentimenti pericolosi in una terra come la nostra, consolidando l'idea che sia ammissibile l'ipotesi della secessione, quindi della frattura, invece della convivenza.
Sono fra coloro che si richiamano orgogliosamente alla nostra terra come luogo di incontro e crescita comune nei valori della Costituzione. E la Costituzione afferma la unitarietà della Repubblica nella sua varietà culturale e linguistica.
L'ipotizzare l'erezione di nuovi confini nel cuore dell'Europa è criminale, oltre che sconveniente e stridente con i valori dei padri costituenti l'Unione europea, che proprio a Roma, nella sua forma embrionale, vide la luce, va ricordato.
Nemmeno può essere tollerata l'adesione ipocrita ed ambigua di una Svp che cavalca il principio della Vollautonomie che altro non è che quella "secessione interna" richiamata più volte dal giurista e senatore Svp Karl Zeller. Poco di diverso, se non per dettagli formali, da quanto sostenuto da Freiheitlichen e Eva Klotz.
Mi tiro fuori dal coro dei festanti (e degli utili idioti) per una manifestazione che solo la liberalità della Costituzione italiana rende possibile, mentre in molti altri paesi del mondo e d'Europa essa sarebbe stata dichiarata semplicemente illegittima e sediziosa.
Gli Schuetzen ringrazino invece di sputare veleno.
consigliere regionale e provinciale Alessandro Urzì
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