Come i caleidoscopi: tanti piccoli pezzetti che si compongono, scompongono e ogni giro presentano un quadro differente. Il centrodestra altoatesino fatica a trovare, forse ritrovare, una dimensione definita e al momento corre verso le prossime Provinciali come la più sgranata delle corse dell’ippodromo di Maia. Le formazioni sono tante e corrispondono grosso modo a singoli leader decisi a prendere la propria strada. Il nucleo centrale e comune di molti di loro è quel Popolo della Libertà dal quale sono usciti mille rivoli. Maurizio Vezzali, Mauro Minniti, Alessandro Urzì, Giorgio Holzmann, Michaela Biancofiore: prima erano correnti, ora sono veri e propri fiumi. Doveva esserci un congresso definitivo, ne è uscita una manita di proposte. Dai partiti veri e propri già esistenti ma invisibili sul territorio come La Destra, a quello creati ex novo come Fratelli d’Italia passando per i movimenti come Alto Adige nel cuore, dopo un passaggio in Futuro e Libertà, e chi si mantiene fedele alle proprie origini di Pdl o sospeso. Un quadro che sarebbe già complicato così, figuriamoci aggiungendo pure formazioni che già orbitavano sole come Unitalia o il nuovissimo Team Artioli che ha sostituito, di fatto, la Lega Nord. Non paghi la stessa Unitalia alle ultime elezioni nazionali ha mutato la propria veste indossando i discussi panni di Casapound, che partito non è.
Queste, dunque, le scelte dei leader con due evidenti riflessi: maggiore visibilità per tutti, ma anche possibilità di emergere per alcuni volti nuovi. Non a caso si sono accesi diversi riflettori su alcuni giovanissimi. Alessandro Bertoldi si ritrova il timone del Pdl provinciale fra le mani poco dopo aver stretto il diploma, Alfonso Ponticelli si muove da perfetto defino di Minniti, Federica Pizzaia, Marco Caruso e Antonio Bova, dal canto loro, seguono i percorsi della gavetta di una volta dentro gli organi territoriali. Hanno idee, volontà e inesperienza: questi i dati di partenza. Hanno anche il futuro della destra altoatesina tra le mani e resta da capire quali possano essere i loro orientamenti per il futuro davanti a un bivio posposto al dopo voto provinciale: seguire la corsa singola impostata dai leader oppure cercare una strada di ricongiungimento. Chi vota a destra in questa terra, non è un mistero, chiede di farlo guardando un disegno con tutti i pezzettini al loro posto. Quale?
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